mercoledì 30 giugno 2010

"Northanger Abbey", Jane Austen - Bello ma non bellissimo...




Per il lettore di Jane Austen, questo non e' in alcun modo confrontabile con i suoi soliti romanzi. E' diverso, perché l'intento di partenza e' diverso. In questo libro, infatti si fa "il verso" ad una serie di romanzi della corrente "Gotica" dell'epoca e nel particolare a quelli della Radcliffe, che ho un vago ricordo di avere letto (credo almeno un libro), ma evidentemente non ne ricordo ne un titolo e tantomeno il contenuto (mi deve essere veramente piaciuto eh?!). Questo libro, pertanto, va letto con tanta apertura mentale alla presa in giro e con tantissima pazienza nel divincolarsi nei discorsi affettati dei protagonisti. Pero' non sono da perdere assolutamente una serie di considerazioni e di confronti sul tema saggio o romanzo che leggendo fra i gruppi di Anobii,non solo dedicati alla Austen sono ancora di estrema attualità....
Voi vi fareste beccare con un romanzo? o andreste piu' orgogliosi di farvi prendere di sorpresa con un saggio o con un libro storico? e gli scrittori,sopratutto coloro che si dedicano a scrivere per la scuola, i licei e l'università... lo fanno per torturare i poveri studenti costretti ad acquistarli per imparare....o sono mossi dal "sacro fuoco" che li spinge a mettere per iscritto concetti e pensieri a favore di coloro che andranno a formare le società future? ..... l'ingenua Catherine ha le idee molto confuse in materia...ma siamo sicuri che chi lo leggera' avra' le idee piu' nette?...ai posteri l'ardua sentenza..

Simona Scravaglieri


Northanger Abbey
Jane Austen
Mondadori,
Oscar Classici, 2002
Prezzo: 8,50€

lunedì 28 giugno 2010

"MafiAfrica", Sergio Nazzaro - Completezza



Non sarebbe l'unica parola da associare a questo libro ma e' sicuramente quella che viene in mente quando si arriva all'ultima pagina e lo si chiude. Non ne ho letti pochi di Testi legati al mondo della camorra ma nemmeno tutti e una parte ristagna ancora nella mia libreria in attesa di attenzione.
Potrei descriverlo come un libro che "sta sul pezzo" che racconta la realtà disarmante di uno dei fenomeni in evoluzione nel territorio tristemente famoso come appartenente ai casalesi, ma non lo farò.

Questo perché in questo scritto l'esigenza e' un'altra ovvero quello di mettere di fronte al lettore tutte le voci, nessuna esclusa. E alla fine tu sai empaticamente da che parte stare, ma non hai più le certezze che avevi prima di iniziarlo. Non si cambia idea, anzi si rimane con la convinzione di quello che si pensa, ma si ha prospettive di "vision" estremamente diverse. Perché, per comprendere un fenomeno, devi conoscere tutti gli aspetti anche quelli che lo hanno generato; devi sapere quali sono gli attori e ti accorgi che spesso non hai mai sentito parlare di loro; devi vedere gli sfaceli che produce non solo un modo di pensare errato, ma consolidato negli anni, ma ne devi sentire l'odore forte e nauseabondo.

Cosi' Nazzaro guida i suoi lettori, non distorcendo la realtà e non risparmiandoli dalle brutture dell'evoluzione del fenomeno della mafia nigeriana ma, al contempo, e' in grado di presentare i fatti di ogni controparte rappresentando la dignità di tutti gli attori; riportando fatti, intercettazioni immagini si viene accompagnati in un viaggio di dolore che termina con un monito univoco. Per cambiare tutto ciò bisogna cambiare il pensiero, e che ciò che oggi e' "accettabile", non lo sia più.

E' un testo scorrevole da leggere (tranne forse le intercettazioni, ma non e' colpa dell'autore) e ha due articoli di fondo che vanno letti assolutamente.

Simona Scravaglieri


MafiAfrica
"Gli orrori della mafia africana e della sua "cupola" in Italia"
Sergio Nazzaro
Editori Riuniti,2010
Prezzo 15,00€


sabato 26 giugno 2010

"Le perfezioni provvisorie", Gianrico Carofiglio. Regalo Inaspettato



Eh si questo libro non e' stata una mia scelta, ma evidentemente era destino che io, che da questa collana mi tengo volontariamente e involontariamente lontana, dovessi leggerlo e conoscere Carofiglio. Beh, a dispetto delle categorie che ho visto assegnargli e' un piccolo giallo che ti accompagna alla soluzione del mistero passando tra ritratti di personalita' differenti, ma come avviene molto spesso, sole. Quello che mi e' piaciuto in particolare di questo libretto e' proprio il rapporto con la solitudine dei personaggi, che, subita magari non per scelta personale, diviene l'opportunita' per ritrovarsi in una dimensione nuova e per acquisire una sensibilta' differente nei rapporti umani.
Il giallo si svolge nelle indagini dell'avvocato Guerrieri e le sue riflessioni personali e le conoscenze vecchie e nuove tutte con una presenza scenica particolare e ben descritta. Non ci sono effetti speciali; il testo e' cosi' scorrevole e la storia ben architettata che si trova veramente difficile leggerlo di tanto in tanto ma si sente la necessita' di finirlo subito per sapere come va a finire.

Simona Scravaglieri

Le perfezioni provvisorie.
Gianrico Carofiglio
Sellerio editore, Ed. 2010
Prezzo:14,00€

venerdì 25 giugno 2010

"Yoonwi. Ritorno alle radici", Mamadou Bamba Toure - Viaggio di ritorno...



Non e' un ritorno definitivo, ma solo un rientro temporaneo, quello di Mamadou Bamba Toure. Ci sono ritorni a casa definitivi, che possono significare una vittoria o una sconfitta; ci sono anche ritorni temporanei che, oltre alla gioia del rivedere i propri cari, sono conditi dalla tristezza perche' si sa che non dureranno a lungo.

Ma questa amarezza ti accompagna solo per parte del viaggio. Bastano le immagini di luoghi conosciuti, i programmi di quel che si deve fare, il ricordo delle voci e degli sguardi delle persone cui vuoi bene a farti mettere da parte il pensiero che quel periodo ha un tempo definito.

Arrivo in Senegal. Abbracci, affetti, colori mercati rumorosi e pregni di una vitalità genuina e d'altri tempi, villaggi, strade polverose e vecchi autobus sbilenchi stracolmi di persone ci accompagnano nelle descrizioni dell'autore alla scoperta di una nazione che tutt'oggi e' ancora poco conosciuta e quel poco e' solo grazie al calcio.
Non c'e' molto altro da aggiungere, in fondo questo libro non si propone di fare una morale al suo lettore, non fa atti di accusa e non si propone come un romanzo. L'unico scopo di questo autore e' solo portarvi a spasso fra le vie di Dakar, farvi conoscere persone luoghi, pensieri, dolori e tradizioni di un paese che e' molto piu' di una squadra di calcio e che anche attraverso l'ultimo "vu cumpra'", in Italia per dare una vita piu' dignitosa ai propri cari, dimostra non solo di essere una nazione popolata da gente con una grande dignità e adattabilità ma che , in fondo, non e' poi cosi' differente da noi.

E' un bel libro se lo si legge senza pretese. Non lo troverete in libreria ma sulle spiaggie per le strade o, come nel mio caso, alle manifestazioni culturali. Ve lo porgera' un simpatico uomo di colore che con un bel sorriso e tanto entusiasmo vi racconterà di questo autore. Non abbiate fretta. Perche' non c'e' piu' grande dono che quello di un sorriso e di una bella storia, magari in una giornata no,raccontata da chi avrebbe molte piu' motivazioni di noi per essere arrabbiato.

Simona Scravaglieri


Yoonwi
Ritorno alle Radici
Nuova Impronta Edizioni, Ed.2005
Prezzo: 6,80€

mercoledì 23 giugno 2010

"Il peso della farfalla", Erri De Luca- Il Racconto della fine...



Teoricamente, commentando questo libro, si potrebbe parlare di contrapposizione fra uomo e natura ma, in effetti, non e' proprio cosi'. La contrapposizione e' una scusa per analizzare le due componenti umane che attendono l'ultimo incontro.

E cosi', nell'attesa di questo giorno di novembre, si ripercorre la vita del camoscio e quella dell’uomo, accomunati da una voluta solitudine e grazie a questa maturati ed evoluti rispetto ai propri simili. Evoluzione che li accomuna ma con percorsi evidentemente differenti.
Da una parte c’e’ la vita di un orfano che si deve proteggere e che deve essere piu’ furbo del mondo che lo circonda per poter sopravvivere, dall’altra c’e’ una scelta di vita ritirata quasi monastica e comune ad entrambi c’e’ solo un netto rifiuto consapevole di rapportarsi con i propri simili.

Leggere questo libro mi ha riportato indietro nel tempo, quando sfogliavo "Il vecchio e il mare", con il quale, nonostante ad un certo punto De Luca faccia riferimento a MobyDick, questo testo ha molte analogie.

I dialoghi sono ridotti all'osso, ma il racconto scorre piacevolmente, accompagnato man mano che si arriva alla conclusione da una serie di piccole e grandi riflessioni sui comportamenti che, a differenza dei pensieri del pescatore di Hemingway, hanno il sapore della saggezza raggiunta per il rapporto stretto tra natura e uomini che crescono insieme e non di quella che si raggiunge alla fine della vita. Cacciatore e cacciato, che non sempre sono identificabili in uomo e animale ma si scambiano in continuazione i ruoli, ripercorrono attraverso le immagini della vita passata una serie di esperienze forti che non li hanno indeboliti ma, invece, ne hanno permesso la crescita e il miglioramento rispetto i propri simili.
In fondo, sembra dire l'autore, la vita e l'evoluzione della stessa consiste nell'imparare dagli errori e orrori che occorrono lungo il viaggio. E come diceva qualcun'altro forse la bellezza della stessa non sta nell'attimo, ma nel percorso.

E la farfalla? Direte voi, un acuto espediente per mettere insieme uomini e animali, storie, situazioni nonche’ immagini e, infine, sottolineare i momenti salienti del racconto... una farfalla bianca che batte le ali. Quale migliore poesia?
Simona Scravaglieri

Il peso della farfalla, Erri De Luca
Feltrinelli Editore,Ed. 2010
Prezzo €7,50

martedì 22 giugno 2010

"Alcune mie vite", Varlam Salamov. Considerazioni.



Questo libro e' stato un po' una delusione innanzitutto lo e' stato perché erroneamente in copertina viene riportato il nome dello scrittore, ma su circa 300 pagine, di Salamov ce ne saranno meno di un centinaio.
Quello che si acquista e' invece una ricostruzione storica, anche sin troppo dettagliata, dei 4 processi (tre di condanna e uno di riabilitazione della persona) di cui sono riportati tutti i verbali, le relazioni di coloro che seguivano Salamov anche dopo la definitiva scarcerazione. E alla fine di tutti i verbali, volta per volta vengono inserti testi dell'autore relativi al periodo che si prende in considerazione.

E' un modo per conoscere i travagli passati dall'autore, le infinite domande negli interrogatori ripetute ossessivamente alla ricerca di una verità che non esisteva o anche i formulari riempiti dai vari incaricati ogni volta in maniera uguale che miravano solo a far ripetere all'imputato la solita nenia. Si può dire che alla fine la tragedia la vivi fino all'ultimo con lui ma, in effetti, non e' che un modo per confrontare quanto scritto da impettiti e poco onesti funzionari con i racconti dello scrittore.
Quel che invece c'e' di buono in questo esercizio storico e' l'ottima introduzione che rende in maniera impeccabile il contesto storico in cui questi incartamenti hanno visto finalmente la luce. C'e' anche la selezione dei racconti di Salamov di cui i piu' belli, a mio avviso, sono quelli della Visera quando fu condannato la prima volta a tre anni di lavori forzati e "Il guanto" relativo all'ultimo processo in cui gli furono comminati 10 anni di Gulag piu' 5 di interdizione.
Nel primo si trova un Salamov diverso, volitivo e che si organizza alla resistenza spirituale votato al sacrificio per quella che reputa una causa giusta; nel secondo quasi a totale contrapposizione trovi un uomo che, nonostante la fine della pena, confronta la sua vita con due guanti di cui uno vecchio e consunto e rimasto intrappolato nei ghiacci del Gulag che e' rimasto dove ha vissuto tanto orrore e l'altro, che a prima vista potrebbe apparire quasi nuovo, che invece non sembra in grado di riportare quello che ha visto e a distanza di tempo ha difficoltà nel riconoscersi e definirsi. E' in questo che Salamov, a parer di Herling diventa grande. Perche' nel momento in cui teme di non riconoscersi, si racconta nuovamente quel che ha passato, quasi un esercizio volto alla definizione del proprio essere attuale che tramite un sofferto processo di maturazione passa dal giovane che programmava la sua vita di carcerato all'uomo scheletrico, definito uno "scoppiato", salvato da un medico d'ospedale.

Quindi avvicinandovi a questo testo non vi aspettate null'altro che questo, una buona ricostruzione dei fatti che videro come protagonista la lotta impari fra un uomo che si era inizialmente lasciato affascinare dal movimento Trokjsta e che viene condannato la prima volta per la sua volonta' di mantenere salde le sue convinzioni, la seconda volta perche' aveva osato contestare la pena e l'ultima volta perche' punito dai suoi stessi compagni.

Quello che mi lascia invece sempre stupita e' che la vita di questo scrittore sia stata una continua contrapposizione di diabolico e di divino tra punizioni e tradimenti da un lato e mani e processi che salvano la vita dall'altro. Ma questa è un'altra storia...
Simona Scravaglieri

Alcune mie vite
Documenti segreti e racconti inediti
Valrla Salamov
Collana Le scie
Mondadori,Ed.2009
Prezzo 25,00€

sabato 19 giugno 2010

"L'estate di San Martino del '14", Stefano Cerioni - Atto unico




E' veramente interessante. Non e' un testo storico, nonostante il titolo e i protagonisti di questo dialogo.
E' un esercizio di immaginazione, particolarmente riuscito, che vede Marinetti e Mussolini incontrarsi presso lo studio del primo e tra dialoghi estremamente serrati le difficoltà del secondo a sostenere a volte il confronto.
La bellezza di questo testo risiede proprio nel fatto che, nonostante sia nato dalla fantasia dell'autore, e' plausibile e quasi reale in tutto il suo svolgimento surreale, a volte quasi ridicolo. Persino D'Elia, architetto futurista, ritrova una sua dignita', anche nel rivelarsi totalmente dipendente dalla figura marinettiana (cosa realmente avvenuta poi!).
L'essere plausibile e' dato proprio da questo rendere i personaggi piu' vicini alla loro reale natura, trattare Marinetti come un visionario ma, al contempo, come un uomo dotato di un particolare acume (che non significa che sia un pregio) e come un buon osservatore della situazione italiana. E, verosimile, appare anche Mussolini, all'inizio della sua carriera, ancora indeciso su quale sia la sua posizione rispetto al panorama culturale e politico del tempo.
Non accennero' alla trama perche', essendo un atto unico, e' un libricino scorrevole e piacevole e rischierei di rovinarne la bellezza. E, se devo trovare una pecca, forse l'introduzione e' un po' ampollosa rispetto la leggerezza del racconto nella sua ansia di restituire l'immagine del tempo. Io l'avrei alleggerita un po', ma questa non e' colpa dell'autore:)
Questo testo mi e' arrivato tramite una catena di lettura, ma mi e' piaciuto talmente tanto da non poter fare a meno di averene una copia in casa e di sperare di vedere quest'operetta a teatro.

L'autore e' Stefano Cerioni.
Se vi interessa contattatemi e vi dico come entrarne in possesso.
Simona Scravaglieri

venerdì 18 giugno 2010

Ricordando Saramago...



Si pensa che uno scrittore sia sempre se stesso ogni volta che scrive. Io penso invece che uno scrittore e' diverso a seconda di chi lo legge. Non importa parli di sue esperienze dirette o fantastichi l'impossibile. Questo e' il mio Josè..e' una nota che avevo scritto un po' di tempo fa e la riporto qua...

"La decisione del signor José apparve due giorni dopo. Generalmente non si dice che una decisione ci appare, gli uomini sono talmente gelosi della propria identita', per vaga che essa sia, e della propria autorita', per poca che ne abbiano, che preferiscono darci ad intendere di aver riflettuto prima di fare l'ultimo passo, di aver ponderato i pro e i contro, di aver soppesato le possibilita' e le alternative, e infine dopo un immenso lavorio mentale, di aver preso la decisione. C'e' da dire che le cose non sono mai andate cosi'. Non verra' mai in mente a nessuno l'idea di mangiare senza avere abbastanza appetito, e l'appetito non dipende dalla volonta' dell'individuo, si crea da solo, è il risultato di obiettive necessita' del corpo, un problema fisico-chimico la cui soluzione, in modo piu' o meno soddisfacente, si ritrovera' nel contenuto del piatto. Persino un atto tanto semplice come quello di uscire di casa e andare a comperare il giornale presuppone, non solo un sufficiente desiderio di ricevere informazioni, il quale, e' bene chiarirlo, essendo un desiderio, e' necessariamente appetito, effetto di specifiche attività fisico-chimiche del corpo, ancorché di diversa natura, ma presuppone anche, quell'atto quotidiano, per esempio la certezza, o la convinzione , o la speranza, non consapevoli, che il veicolo addetto alla distribuzione non sia in ritardo o che il chiosco dei giornali non sia chiuso per malattia o assenza volontaria del proprietario. D'altro canto, se persistessimo nell'affermare che le nostre decisioni siamo noi a prenderle,allora dovremmo iniziare con il chiarire, con il discernere, con il distinguere che e', in noi, quello che ha preso la decisione e quello che poi la eseguirà, operazioni impossibili, ove ci siano. A rigore, noi non prendiamo le decisioni, sono le decisioni che prendono noi. La prova la ritroviamo nel fatto che, passando la vita a compiere successivamente i più svariati atti, ciascuno di essi non lo facciamo precedere da un periodo di riflessione, di valutazione, di calcolo, al termine del quale, e solo allora, ci dichiareremo in condizioni di decidere se andare a pranzare, o a comprare il giornale,[..]"

Tratto da: 

Tutti i nomi
José Saramago


martedì 15 giugno 2010

Una bella serata...

al festival della letteratura di Roma...4 Giugno 2010.

Quando musica e parole creano l'arte!



Buona visione :)
Simona Scravaglieri

domenica 13 giugno 2010

[Dal libro che sto leggendo]Alcune mie vite




"Non ho diritto di parlare per nessun altro, eccetto forse per quelli morti alla Kolyma. Voglio esprimere la mia opinione sul comportamento umano in determinate circostanze, e non per dare lezione a qualcuno. Ma penso che chiunque legga le mie storie si renda conto di quanto siano futili le vecchie idee della letteratura tradizionale"

da "Il gulag secondo Salamov", dicembre 2003

venerdì 11 giugno 2010

"Harckers.I ribelli digitali", Paolo Mastrorilli. Un libro per tutti



Lo sapevate che mentre si organizzava la campagna elettorale di Al Gore, colui che doveva essere il degno successore di Clinton e che poi ha fondato la comunita’ libera (e anche canale libero di comunicazione) http://www.current.com/, che in contemporanea si dibatteva in aula un processo che metteva in discussione la filosofia della libera espressione digitale?
Quello che internet è oggi e il conseguente libero scambio delle informazioni nasce proprio dagli anni ’60 in poi con scienziati che hanno aperto, con la loro curiosita’ accademica, ad una corrente underground chiamata “comunita’ Hacker” che ha una filosofia completamente differente da quella comunemente intesa. “Comunemente intesa” perche’ descritta cosi’ dalla dilagante ignoranza giornalistica del periodo (e di quelli successivi!) e condannata consapevolmente ma altrettanto ingiustamente dal potere politico.
Dov’e’ che la curiosita’ umana puo’ spingersi, e quando e come stabilirne i limiti?
Potrete pensare che forse, rispetto ad un Camilleri potrebbe essere meno interessante l’argomento, pero’ molte delle applicazioni che permettono di fare tante operazioni, acquisti e condivisioni nella rete libera esistono perche’ chi e’ stato processato, nome in codice “Emmanuel Goldstein”, ha difeso il diritto di pubblicazione della libera espressione* del mondo degli hacker (che sono i “buoni”), dello sviluppo del mondo open source e di tutte le libere espressioni tramite i suoi articoli su un sito ancora attivo che e’ stato e credo ancora sia un piccolo punto di riferimento http://www.2600.com/ .
Nel libro oltre alla storia del processo non solo si analizza la filsofia di questa corrente di pensiero, ma si raccontano anche altri aspetti degli avvenimenti della fine degli anni ’90 come il sabotaggio del WTO di Seattle; alcune descrizioni fanno venire in mente come e’ facile travisare un messaggio di protesta pacifica in una protesta “deviata” da pochi e inutili personaggi.
Il libro e’ vecchiotto pero’ e’ uno spaccato di un pezzo di storia che inconsapevolmente abbiamo vissuto e che difficilmente oggi si conosce.
E’ scritto in maniera “easy” e pertanto e’ leggibile anche a chi ne mastica poco di informatica.
Io ve lo consiglio poi fate vobis….

*Nel caso specifico il DECSS, ovvero il programma di decodifica del codice CSS che limitava l’utilizzo dei DVD alla regione geografica per il quale era stato prodotto e obbligava gli utenti ad usare lettori dvd che avessero un particolare software Microsoft

Buone letture..
Simona Scravaglieri

Hackers. I Ribelli digitali.
Edizioni Laterza, 2002
Prezzo: 7,50€

sabato 5 giugno 2010

"Vendute!", Muhsen Zana



Questa recensione fu scritta in occasione dell'8 Marzo di quest'anno...


Visto che e' l'8 marzo...
...mi sembra giusto ricordare questo libro. L'ho letto una volta sola, ma ancora ce l'ho negli occhi e nel cuore.
Si parla di religione, ma non quella di fede, ma quella portata ai limiti dell'estremismo piu' sfrenato. Questo libro, a suo tempo sollevò un velo, illumino' un grande buio calato sulle vite di ragazze che, figlie di immigrati o coppie miste, vengono destinate ad uomini che non hanno scelto in deroga ad una tradizione (lo sottolineo e' TRADIZIONE E NON RELIGIONE!) che non ha alcun senso e che non riflette quanto scritto nel Corano.
E' un libro che tutte le donne e le ragazze dovrebbero leggere, perche' ci fa capire che, nonostante quello che abbiamo, il diritto da difendere non e' solo la nostra personale liberta', ma quella di tutte le donne, quelle che vengono trattate come animali e vendute al primo offerente o costrette alla prostituzione o oggetto della pratica dell'infibulazione e ancora uccise o segretate o ripudiate perche' combattono per i loro diritti come nel caso di queste due sorelle.

Quando mi sono avvicinata a questo libro, non avevo alcuna idea di che cosa significasse essere mussulmane in una realta' europea e da noi in Italia ancora non era un tema discusso (le ragazze in questione, due sorelle, vivevano in Inghilterra) e mi ci volle un sacco di tempo per trovare qualcuno che mi spiegasse il perche' due sorelle vengono vendute in un paese civilizzato (oggi succede anche da noi) possano essere rapite e riportate nel paese di origine dei genitori e separate, sposate ad uomini mai visti che le trattano per come le hanno pagate.

Dopo questo libro, di libri denuncia ne sono stati pubblicati un sacco...ce n'e' uno che si chiama anche "Rapite" e altri di cui sinceramente non rammento il nome, ma sono davvero tanti.
Sono libri che dovrebbero essere nelle nostre librerie, almeno uno, bene in vista, a ricordarci che ogni giorno in virtù di una religione (qualsiasi, non e' solo il musulmanesimo) ogni minuto, ogni secondo, c'e' una donna che soffre, subisce e muore, per abusi compiuti per stupide e incomprensibili tradizioni che hanno solo a che vedere con l'ignoranza.

Ricordate donne ricordate...perche' il cuore di una donna, non dimentica mai, anche se a volte sembra il contrario...e auguri per un futuro sempre consapevole e coraggioso.
Simona Scravaglieri




non e' un blog letterario...

...ma solo una raccolta...
dettata dall'esigenza di riunire le mie recensioni dei libri che ho letto e che si perdono nel marasma delle recensioni googliane e anobiiane...e visto che la tecnologia ultimamente non collabora, ho deciso di raggrupparle qui. Alcuni libri saranno di scrittori affermati altri di scrittori nuovi..ai fini delle mere riflessioni che faccio non importa poi molto. Sono libri con i quali ho vissuto momenti, ho camminato...col naso immerso in immagini descritte da una sequenza di parole ora azzeccata oppure no...ma non chiedetemi di essere cio' che non sono e nemmeno una formula nuova...sono solo recensioni....:) cia'
Simona Scravaglieri


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