venerdì 30 maggio 2014

"Caravaggio segreto", Costantino D'Orazio - Saper raccontare l'arte...

Fonte: La Repubblica (Bologna)


Quando ne ho parlato nella rubrica [Dal libro che sto leggendo] l'avevo definito "Il libro che Dan Brown e compari non vorrebbero che voi leggeste" e, a distanza di qualche settimana dalla sua lettura, ne sono sempre più convinta. In questo caso parliamo ancora di storia ma quella dell'arte e da ex studentessa di architettura vi confermo che solitamente i testi dedicati a questa materia sono, senza mezze misure, "pallosi". Accade poi, con il nuovo corso della saggistica moderna, che anche questo reparto venga contagiato da quella "nuova categoria" di studiosi convinti che la bellezza dello studio e della conoscenza della loro materia non passi per l'ammorbamento del proprio uditorio e ci ritroviamo con piccoli capolavori come questo!

Caravaggio è un pittore vissuto a cavallo fra la fine del 1500 e gli inizi del 1600. Attrae sempre una sempre folta schiera di ammiratori che vengono ammaliati dai suoi quadri, realistici al punto tale da stupire e carpire la partecipazione emotiva di chi li guarda. Che sia il fascio di luce che punta su una scena in particolare o che si la faccia sofferente del "Bacchino malato" non importa, l'eco della sua breve vita, delle sue scorribande e dei suoi lavori fuori dal comune hanno sempre avuto schiere di oppositori o di ammiratori. Ma dove risiede la magia di questo autore?

Costantino D'Orazio, con estrema perizia ma con un linguaggio scorrevole e diretto, ripercorre la vita di questo autore, le opere che lo hanno reso celebre, sottolineando che la questione caravaggesca risiede nel suo rapporto con l'arte. L'arte è a tutti gli effetti un modo per esprimersi e come succede spesso la pennellata va considerata come il corrispettivo della "parola" per lo scrittore. E' anche importante contestualizzare il periodo, che specie a Roma, in quella papalina, vede come maggiori committenti proprio gli alti prelati e come sempre nella storia del mondo quello che il committente "gradisce" di solito compra e il committente, di solito, è molto legato alle mode del momento. Nel caso di Caravaggio, che conosce bene la simbolismo in voga e le storie gradite al grande pubblico, è invece la rottura con la tradizione in atto e gradita del manierismo che vende. Il ragazzo che veniva pagato a bottega a seconda di quante teste realizzava per i committenti del suo capo aveva in animo altri soggetti, altre situazioni, un'altra arte.

Nella sua visione i personaggi vestono le facce della gente  comune, si coprono delle vesti dell'epoca, ma raccontano attraverso le loro espressioni o le pose del momento storie antiche come a sottolineare che, nonostante l'epica della leggenda o della storia religiosa, i protagonisti  sono umani e lo rimangono. Quindi la storia diventa più completa, diventa reale staccandosi da quell'aura di "impossibile e irraggiungibile" e diventa "l'eccezionale che avviene fra gli uomini e negli uomini". Madonne con il volto delle prostitute, i bari, le varie versioni del Bacco, la deposizione, il narciso i musici, le storie della bibbia si rivestono di di facce riconoscibili, circondate dai simboli tanto cari alla tradizione manieristica imperante del periodo, ma nascosti ad arte e armonicamente collocati fra gli spazi e negli atteggiamenti dei protagonisti.

La cosa che ho apprezzato di più in questo libro è proprio il piacere che traspare dalle frasi di parlare di un artista come di un amico che si è appena lasciato. Il fatto che il lavoro scorra, che vengano evidenziati fattori, spiegati i simboli e indicati i particolari che potrebbero sfuggire ad un occhio meno allenato all'indagine diventato un tutt'uno con la storia e non surclassano o rallentano la lettura. E' veramente una cosa rara trovare lavori del genere e per me, che come per gli scrittori, vivo di amori smodati e antipatie immense, anche per gli artisti - tanto per dire Michelangelo non lo sopporto, ma amo alla follia Bramante -, è stato un buon modo per guardare a Caravaggio, che non ho mai amato particolarmente, in altro modo. E devo ammettere che grazie a questo libro oggi lo apprezzo di più.

Non dico che vi dobbiate fidare ciecamente di quello che vi dico ma, se passate in libreria vi consiglio di cercarlo, aprire a pagina uno e buttarci un occhio. Vi assicuro che vi conquisterà, come è successo a me.
Buone letture,
Simona Scravaglieri


Caravaggio segreto
I misteri nascosti nei suoi capolavori
Costantino d'Orazio
Sperling&Kupfer Editore, ed. 2013
Collana "Saggi"
Prezzo 18,00€

Fonte: LettureSconclusionate

mercoledì 28 maggio 2014

[Dal libro che sto leggendo] L'ufficiale e la spia

Alfred Dreyfus
Fonte: Wikipedia

Siamo nel 1894. E' appena stato condannato Alfred Dreyfus, ripudiato dall'esercito e inviato sull'isola del Diavolo, per crimini gravissimi di spionaggio a favore della Prussia, in una Francia, che vive da tempo in guardia nei confronti della Germania che ritiene un pericolo, nella quale l'antisemitismo sta diventando una "questione nazionale". La condanna di un ebreo ricco e per giunta anche traditore è un caso che fa estremo scalpore. La storia di Harris, sembra cominciare dalla fine del processo ma, man mano che l'indagine di Piquart si farà più particolareggiata, gli elementi del processo, delle indagini e dell'arresto vengono ad arte inseriti e spiegati nel corso del romanzo.

E' una ricostruzione storica e, come nella migliore tradizione degli scritti storici di Harris,  molto fedele a quello che fu l'affaire Dreyfus che vedeva da un lato la ragion di stato e dall'altro l'errore giudiziario. Il lavoro in alcuni punti è ripetitivo, forse per un romanzo, non era necessario essere così "ripetutamente specifici" riproponendo dettagliatamente sempre le deduzioni sul Bordereau che è il pugno di fogli sui quali sette giudici militari decidono la condanna di Dreyfus.

Come uscirà nella recensione, è un libro che ho amato ma non adorato. Mi è sempre piaciuto lo stile di Harris e per questo non posso che perdonargli le puntualizzazioni storiche. Ma, forse, oggettivamente si poteva e doveva alleggerire un po' di più, visto che all'inizio, prima di partire con la storia c'è una nota introduttiva in cui dice "Questo libro impiega le tecniche del romanzo per raccontare di nuovo la storia vera dell'affare Dreyfus...". Ecco c'era bisogno della "tecnica del romanzo" che in alcuni tratti lascia, invece, il passo un po' troppo alla "lezione storica".

E' possibile che sia di parte ma il tema scelto è vincente almeno di questo periodo, ed è comunque una storia ben raccontata e non lo consiglio in versione FlipBack perché la reputo illeggibile e anche costosa. Il libro costa 19,00€ e la versione Flip, 15,00€. Troppo per un formato molto piccolo.

Buone letture,
Simona Scravaglieri




1 
"Maggiore Piquart. Sono atteso dal ministro della guerra..."La sentinella su Rue Saint- Dominique esce dalla garitta per aprire il cancello e sotto un turbine di neve attraverso il cortile ventoso per entrare nel caldo atrio atrio dell'hôtel de Brienne, dove un azzimato giovane capitano della Guardia repubblicana si alza per salutarmi. In tono ancora più concitato, ripeto:"Maggiore Piquart. Sono atteso dal Ministro della guerra...!".Marciamo al passo, il capitano davanti, sul pavimento di marmo bianco e nero della residenza ufficiale del ministro, saliamola scalinata curva, oltrepassiamo armature d'argento risalenti all'epoca del Re Sole, gli orrendi dipinti del kitsch imperiale, il quadro di David Napoleone attraversa le Alpi al San Bernardo, fino a quando arriviamo al primo piano, dove ci fermiamo davanti a una finestra che dà sul giardino e il capitano si allontana per annunciare il mio arrivo, lasciandomi solo per qualche istante a contemplare una scena rara e incantevole: il giardino innevato avvolto nel silenzio nel pieno centro della città, una mattina d'inverno. Perfino le luci elettriche giallognole del ministero della Guerra, che brillavano tra gli alberi diafani, hanno un che di magico."Il generale Mercier l'aspetta, Maggiore".L'ufficio dl ministro è enorme, elegantemente tappezzato d'un tenue verdazzurro, con doppio balcone che si affaccia sul giardino imbiancato. Due uomini attempati in uniforme nera, gli ufficiali più alti in grado del Ministero della Guerra, sono in piedi di spalle davanti al camino acceso. Uno è il generale Raoul le Mouton de Boisdeffre, capo di stato maggiore, esperto in affari russi, artefice della nostra sempre più stretta alleanza con il nuovo zar; ha trascorso tanto tempo presso la corte imperiale che sembra oramai un conte russo dai baffi impomatati. L'altro sulla sessantina o poco più, è il suo superiore: il ministri della Guerra in persone, Il generale Auguste Mercier.Avanzo a passo marziale sul tappeto fino al centro della stanza e faccio il saluto militare.Mercier ha un viso stranamente corrugato e immobile, come una maschera di cuoio. A momenti ho la strana impressione che a guardarmi attraverso gli occhi stretti a fessura sia qualcun altro. Mi dice a voce bassa: Allora, Maggiore Piquart, non c'è voluto molto. A che ora è terminata?"."Mezz'ora fa, generale.""E davvero tutto finito?".Annuisco. "E' tutto finito."E così tutto ha inizio.


Questo pezzo è tratto da:

L'ufficiale e la spia
Robert Harris
Mondadori Editore, ed. 2014
Collana "Narrativa moderna e contemporanea"
Prezzo 19,00€

domenica 25 maggio 2014

L'ha detto...Henry Miller

Fonte: Gruppo laico di ricerca


E all'inizio fu il mondo. L'uomo entra in scena. Egli è l'atto, non l'attore. 
 Henry Miller

venerdì 23 maggio 2014

"Quando i libri vanno in rete", Claudia Consoli - Dell'era del libro sociale e dintorni....

Fonte: HolyKaw


Una short guide sintetica e completa che ci guida nei primi passi nella rete. Vi siete mai chiesti quali sono le dinamiche attuali che decretano successo o insuccesso di un libro? Come fa il passaparola a creare delle tendenze? Ebbene molto spesso, come ci dice Claudia Consoli, è una questione di socialità.

Non ci nascondiamo dietro un dito, oggi come oggi i social sono ovunque e non conoscerli non è solo un modo per non accettare una delle declinazioni della nostra vita reale ma anche una mancata opportunità per essere informati sui nostri interessi. In più, è vero che lleggere è uno "sport" solitario, ma quello che deriva dalla lettura è in tutto e per tutto socialità. E' fattore connaturato dell'uomo mettere a confronto ciò che gli viene proposto con il proprio modo di pensare e riproporlo, nel suo ambiente, filtrato, elaborato e definito secondo il proprio pensiero. Anche questo è socialità anche se non passa per il pc.

Quello che viene esposto in questo libro è invece un trend che ha preso piede da qualche anno. Nonostante non sia una pratica così giovane come possa sembrare, l'uso alla condivisione di notizie letterarie sta rapidamente evolvendo, dopo anni di stagnazione su posizioni arroccate e sta diventando una realtà articolata: lettori, editori, critici, giornalisti, autori, lit-blogger fanno parte di un unico grande insieme che opera su piani ben distinti ma anche molto similari fra loro. Fino ad oggi la questione era la definizione del lit-blogger come "critico o non critico?" o "vende o non vende?". Il libraio doveva portare a casa la propria gestione, l'editore la sua. Poi c'era la diatriba del digitale o carta, acquisto online o in libreria. Non che siano "temi caldi" decisamente chiusi ma qualcosa è cambiato. Si è finalmente capito che la chiusura e la concorrenza non pagano e la lezione arriva direttamente dalla rete.

Quindi quello che propone Claudia, ma che vi proporrebbe chiunque sta in rete da anni, è di capire le dinamiche conoscendo i sistemi. Google+ è meglio di Facebook? Quali sono i migliori social per quello che mi serve? Cosa devo fare per essere visibile. Sono pochissimi i trucchi ma la parte più importante che emerge è che il segreto non si trova nel trucco ma solo nella conoscenza del mezzo. Ed è probabilmente che per questo motivo la guida di Claudia Consoli si divide in due. Una sezione è dedicata agli operatori. Chi sono, che fanno e cosa dovrebbero fare per farsi conoscere e apprezzare. Su quali punti di forza puntare e farne un marchio e quali invece funzionano solo al di fuori del social.
La seconda parte è dedicata ai mezzi. Una volta capito dove vado devo capire come arrivarci e qui la spiegazione si concentra sul mezzo vero e proprio. Sapere cosa si aspetta la gente che gira su questo o quel social ci aiuta a capire come proporci e come esserci e cosa sia più calibrato per noi. Potrebbe anche finire che vi iscriviate a tutti quelli segnalati, ma solo la comprensione del mezzo e l'utilizzo vi aiuteranno a fare una selezione intelligente delle vostre risorse. 

Non c'è assassino qui, ma ci sono un sacco di utili soluzioni ed è sicuramente un manuale da tenere con sé se si inizia una grande avventura nel mondo sociale e in quello del libro. Scritto in maniera scorrevole senza tecnicismi sibillini è alla portata di qualsiasi neofito.
Inutile ribadire che è consigliatissimo!
Buone letture,
Simona Scravaglieri

Quando i libri vanno in rete
Claudia Consoli
Editrice Bibliografica, ed. 2014
Collana "I libri di WUZ"
Prezzo 9,90€

Fonte: LettureSconclusionate

mercoledì 21 maggio 2014

#NonSonoSòle o si? Cronaca di una giornata romana diversamente culturale...



Fonte: Nonsonosole


L'invito a portare le proprie sòle librarie in libreria, slogan alquanto strano, alla fine ha sortito tutti i suoi effetti positivi. Un sacco di #librosospeso sono lì ad aspettare alla Libreria Pallotta (Piazzale Ponte Milvio, 21) a Roma, un buon numero di libri sòla e doppioni sono in viaggio per essere donati ad un carcere minorile di Roma, sono stati venduti tanti libri e per la prima volta i lettori (librai, autori, case editrici compresi) hanno detto la loro su quello che circola o che si mette in circolazione l'editoria. Possiamo dire che il successo del format chiacchiere, sòle, dolci e caffè risiede probabilmente nell'atmosfera informale che si è respirata tutto sabato 17 maggio in questa coraggiosa libreria che si è lasciata pacificamente occupare!

Non c'è l'acredine del critico in chi espone la propria sòla, non lo siamo e siamo orgogliosi di non esserlo! Ma è un dato di fatto che, quando quel libro - che tanto ci piaceva- non si rivela il tesoro che speravamo, la delusione cocente viene fuori, specie se arrivi fino in fondo per capire se almeno un capitolo, una pagina o anche un misero gruppo di frasi si può salvare! Quello che viene fuori dalla giornata di confronti è proprio questo: molte più fregature di quanto si pensi si portano a conclusione con questa speranza e, quindi, chi cassa il libro di solito lo fa a ragion veduta e si ricorda pezzo per pezzo e addirittura parola per parola, quello che non va. Cosa non ci piace? Il best seller che solitamente non lo è mai, le classifiche che non sono sinonimo di qualità, 50 sfumature di tutti i colori (ma c'erano dubbi?!). Come al solito, in un circolo di persone che leggono per i motivi più disparati (blog, hobby, lavoro etc), il punto non è "è bello" o "é brutto" ma si concentra su quelle che sono le "caratteristiche" di uno stile narrativo e, sorpresa per qualcuno ma non per noi, i lettori sono molto più acuti di quel che si possa pensare. C'è chi apprezza la staticità rappresentata in Stoner e chi, una lettrice sconclusionata a caso, continua a promuoverne solo 13 pagine; anche Easton Ellis è oggetto di bocciatura, ma non sono stata io - anche se in questo blog ci sono due suoi lavori stroncati! Meno di zero e Imperial Bedrooms -. Il punto rimane  concentrato sul modo che si sceglie per rappresentare una storia. Entrare o no nella natura del personaggio o limitarsi a descriverla per quello che sembrerebbe da fuori. Per Stoner, a quanto pare, vince la prima linea del non coinvolgimento, per Easton Ellis la seconda. A quel punto forse entra in azione anche quello che si racconta!

A questo si aggiunga che anche l'intervento di autori, editori e librai da frutti inaspettati. Per i lettori e in veste da critici di se stessi, sfilano sorridendo e un po' in ansia con in mano i propri libri cercando di convincere la gente a non comprarli. E se Francesco Balletta, non concorda con me sulla fascetta, scopriamo che una delle cose che ci consiglia è "Non comprate il mio libro (Morto a 3/4,  De Agostini BookMe, 2014) perché la copertina è brutta" (falso!). Per me, che sono una fanatica dei format con i quali vengono concepiti i libri, quello è un marchio di fabbrica di Domenico Campana e sò già che, il citato Maresciallo, dall'aldilà prenderà i dovuti provvedimenti per punire il suo creatore. Inutile dire libro venduto come anche quello di Roberto Mandracchia "Vita, morte e miracoli" Baldini&Castoldi Editore che, dopo l'auto-cassazione divertita del suo autore e dopo le risate fatte mentre ci ha letto un brano del suo libro, è andato finito! Tra gli altri titoli venduti c'è "Chiuso per Kindle" di Massimiliano Timpano (presente fisicamente) e Pier Francesco Leofreddi (solo moralmente:D) e Alessandro Aquilino con il suo "C'è mancato poco che non succedesse mai" (Caosfera Edizioni) e per il gruppo da copertina degli autori di Gorilla Sapiens Edizioni, Marco Parlato e Carlo Sperduti che, in due, parlavano anche per Alessandro Sesto e Davide Predosin che hanno presentato le autocassazioni di "Tiroide", "Moby Dick e altri racconti" "Un tebbirile intachesimo e altri rattonchi" (il giorno in cui imparerò a pronunciarlo sarò nominata presidente della Repubblica sappiatelo!)  "Alcuni stupefacenti casi tra cui un gufo rotto". Tutti premiati questi coraggiosi autori. E a questo possiamo aggiungere anche che qualche libro fra quelli presentato dai blogger è stato preso in considerazione o regalato.

La cosa più strabiliante? Nessuno sguardo annoiato e nessuno si è sentito fuori posto. Nonostante, meraviglia, si sia passata un'intera giornata parlare di libri circondati dai libri, nessuno ha ceduto il passo alla stanchezza o alla noia. Tutti attenti per poter dire la propria, tutti desiderosi di sapere le manie del lettore. Molte tristi storie sono venute fuori dai racconti dei malcapitati tra cui la più ricorrente è che se non vuoi più intrattenere rapporti di amicizia con una persona c'è un'unica soluzione: regalagli una sòla!
Ma attenzione il rapporto di coppia si nutre di condivisione se lui legge una sola, tu che lo ami devi fare altrettanto. Non è necessario sia la stessa, ma è importante farlo per calarsi nella parte della o del partner che ti capisce e ti comprende. E stupite, i librai sono i lettori più agguerriti che ci siano! Si quelli che trovate nelle librerie indipendenti sanno farlo e Massimiliano Timpano ce lo ha dimostrato non solo con il suo libro ma anche con una completa presentazione dell'opera di Collodi, Pinocchio!

Si ripeterà? Certamente! Quando con DilettieRiletti e Pino Sabatelli, in un uggioso pomeriggio discorrevamo sulla fine da far fare alle sòle librarie, sapevamo di non essere soli! E infatti, a nutrita rappresentanza della categoria "blogger" che vogliono insanamente appellarsi all'etica del "dico quel che penso" anche @librangoloacuto, @barduffula e da remoto @exlibris2012, @vale89 @Ale9ssandra hanno raccolto la sfida e hanno rappresentato o inviato i loro sconsigli! Così come hanno fatto da remoto anche @lavieriedizioni,@sergio_nazzaro, @giuliopasserini, @baldini&castoldi, @neoedizioni che hanno creduto in questo progetto alquanto bislacco e hanno partecipato mandando dei sconsigli veramente divertenti, anche attraverso l'account twitter di @casalettori che ha commentato in livetweetting tutta la giornata.

E' stata una maniera brillante di passare una giornata insieme con persone che non si conoscono e che magri nemmeno leggono ma che, attirate dalle risate e dal profumo dei dolci, si sono spinte fin dentro la libreria, hanno ascoltato, si sono sedute e sono anche intervenute rappresentando il loro pensiero. Non riproporlo allora, sarebbe un vero peccato. Dopotutto un libro non è solo l'editore che lo pubblica e l'autore che lo scrive, ma, in buona parte, è il messaggio recepito dal lettore, su cui il compianto Cesare Segre insisteva molto (Avviamento all'analisi del testo letterario", Einaudi, 1999), che è vitale. Leggiamo con le nostre esperienze e con la perizia con cui ricostruiamo il pensiero dell'autore decretiamo il successo della sua arte o no. Dovremmo essere i primi a voler aver parte a questo mistero giornalmente e, invece, è cosa che spesso dimentichiamo!

Infine, ma non ultima per importanza, la giornata ha avuto una premiata per costanza e partecipazione. Un titolo appena uscito di Editrice Bibliografica  della giovane e già brava Claudia Consoli (@claconsoli) che è stato attribuito a Maria (@mariadicuonzo1) che è stata attivissima e che è riuscita ad istituire una nuova categoria tra i libri scambio: dopo #scambiolibri #librisòla #librosospeso #dopponi abbiamo, grazie a lei, inaugurato la categoria #presomanonloleggerò che, per la sottoscritta, compulsiva da copertina da titoli, colori, temi accennati - e qualsiasi scusa vi venga in mente mettetecela!- , è la nemesi pura.

Infine un ringraziamento tutto personale va al Professor Gino Roncaglia che non solo è passato portando una vagonata di libri ma si è fermato ad ascoltare i nostri deliri. Speriamo di riaverlo prossimamente, se io sono qui e vi torturo in parte è merito suo! E' con i suoi libri che ho cominciato ad interessarmi di internet in maniera seria e si può dire che con i suoi libri sono diventata anche più consapevole di cosa significa un semplice click! Oggi è un appassionato studioso delle evoluzioni della letteratura digitale e vi assicuro che è sempre interessante leggerlo. Prometto che vi recensirò l'ultimo suo libro che ho comprato!

Infine è stata istituita una raccolta fondi per le cure psicanalitiche per i librai della Libreria Pallotta, dopo questa intensa giornata di lavoro avranno difficoltà a riprendersi. Se vi trovate da quelle parti andate a fare un giro nella bella libreria caffè&tabacchi (fanno un caffè da urlo!) se volete vederli sbiancare basta dire la parolina magica "Nonsonosole"! Tremiti, sguardi circospetti assicurati :D

Buone letture, miei scovatori di sòle, e ricordate che da oggi trovarle non è più un difetto ma un'opportunità. Potete seguire le programmazioni delle giornate dalla pagina fan di Nonsonosòle.

Simona Scravaglieri


P.s: prometto che da domani, il blog riprenderà le sue consuete programmazioni, ma è stata una cosa talmente bella che non potevo evitare di relazionarvi!
  
Alcune delle sòle avanzate
Fonte: Nonsonosole


domenica 18 maggio 2014

Che tempo che fa - Edna O'Brien 07/12/2013


Come vi avevo accennato nella recensione di qualche settimana fa - Country Girl -, Edna O'Brien aveva deciso di non scrivere la sua recensione e qui, nell'intervista fatta da Fazio spiega che, continuando a vedere quel che si scriveva di sbagliato di sé alla fine si è decisa a farlo. Ora, per chi lo ha letto, è facile trovare i limiti di questa intervista che potrebbe virare su temi profondi, che vengono trattati dalla scrittrice nel suo lavoro ma ne può scovare nelle sfumature delle sue risposte molti accenni.

L'avevo messa da parte, ma mi sono dimenticata di postarvela, così lo faccio oggi.
Buona domenica e buone letture,
Simona Scravaglieri





Il libro di cui si parla:

Country girl
Edna O'Brien 
Elliot Edizioni, Ed. 2013 
Collana "Antidoti" 
Prezzo 18,50€

venerdì 16 maggio 2014

"Il profanatore di biblioteche proibite", Davide Mosca -Parole di cuoio...a volte di candido rosa

Fonte: Se i quadri parlassero napoletano


Per un weekend ho rispolverato un "antico" genere, il thriller storico e mi sono ritrovata a sorridere di certe metafore e di alcuni aspetti delle trame. Probabilmente è un genere che ha bisogno di un completo distacco dal libro che lo ha reso famoso al mondo, perché, per quanto mi riguarda, tutto ciò che viene dopo sembra un'appannata copia

Probabilmente, e lo sottolineo, dovrei evitare, delle volte, di comprare l'imprendibile. Mentre controllavo i mille emulatori che ho sull'ipad, mi sono accorta di avere sull'applicazione Kindle questo titolo. Succede spesso che, per varie offerte, io acquisti vari ebook e che li tenga lì in attesa di essere letti. Perché sono sicura di averlo trovato in offerta? Semplicemente perché solo in quei casi potrei essere indotta a comprare libri che, se si rivelano farlocchi, non posso scambiare con chi li apprezza più di me! 

Il problema, in questo caso, é che dopo, aver letto una quindicina di titoli usciti sulla scia del successo Codice Da Vinci, dieci anni fa,  avevo concluso che, nonostante gli errori storici, di storia dell'arte nonché sulla religione, oltre quel punto di successo e di articolazione di una trama e per quella particolare tipologia di trama, non si poteva andare. La "perfezione" di quel libro, lasciatemi passare il termine tenendo conto del fatto che dichiaro che ci sono errori, é data da pochi fattori:

- una presunta novità rispolverata al momento giusto. Il fatto di mettere subito la morte del tenutario del sapere e poi giocare con i capitoli un po' avanti e indietro nella storia è stata una formula vincente ma non nuova - era sta già proposta in passato sia con gialli che con altri tipi di generi, ma in quel momento il connubio fu perfetto-;

- il fatto che si fondava sulla burla del secolo quella di Pierre Plantard che per evadere dalla sua vita insignificante e con l'aiuto di uno storico e di un presentatore radiofonico si inventò il Priorato di Sion e riuscì a portare incartamenti debitamente taroccati lasciandoli nella Biblioteca di Francia. Il fatto che fossero lì diede a loro il certificato di autenticità e finché non fu scoperta la truffa, ma anche dopo, tutto il mondo si interrogava su questo Priorato che aveva fra le sue fila personaggi così illustri.

Ora, perché tutti gli altri non reggono? Perché la falla di questo tipo di libri é data dal fatto che saltando per la storia e ricostruendo impossibili rimandi, paraboliche situazioni o altro, inventarsi un finale che non sia attaccabile è decisamente impossibile. L'aderenza ai fatti storici, veri, fasulli o presunti é così stretta, indipendentemente da come sono presentati, che, quando arrivi al dunque, e l'unica conclusione certa è che l'oggetto che tutti stanno affannosamente cercando come matti si trova solo al Campo Marzio a Roma, mentre loro per 300 pagine hanno girato il mondo, qualche remora ti viene. Viene perché questi lavori si fondando su presunte leggende e quindi dovendosi vestire di verità storiche cercano di essere più vicini possibili alla verità di quel che "si dice". Quindi la scelta ovvia è che siccome si tratta di leggenda si sceglie la strada del fantastico nel finale, come avveniva in un thriller similare di cui non mi ricordo il nome dove i protagonisti giravano mezzo Oriente per cercare il segreto scritto dentro i versi del paradiso di Dante e poi finivano in una grotta del deserto circondati dagli angeli che li portavano alla gloria della luce.

Cosa ha questo lavoro che non va... "Parole di cuoio", "pianoforti che biancheggiano", "colonne di rosa candido"-per due su tre non è necessario nemmeno contestualizzarle per coglierne l'assurdità!-, sono solo una parte delle definizioni dell'autore che, inserite nella frase in cui vengono proposte, stonano come il pianoforte che biancheggiava. Va bene, stai scrivendo un thriller storico, ma non é necessario mettere questi iperbolici accoppiamenti che sono forzati e fintamente aulici che ti fanno perdere di credibilità! 

La storia è classica: tipico studioso che ha fatto 16 anni di ricerche molla tutto per aprire un'enoteca a Cesenatico, viene contattato da un uomo, il Colonnello, che ha un cliente che cerca il bastone con cui è stata fondata Roma. Lo studioso non ne vuole sapere ma il Colonnello ha mezzi convincenti, e alla fine lo studioso sempre pieno di paure, e con la remora di aver studiato sedici anni e non aver vissuto mai veramente perché è single, si mette alla ricerca del benedetto bastone accompagnato da una ragazza dell'organizzazione, che si chiama, guarda caso, Artemisia. Ad aggiungere suspence, compare un altro compratore con un'altra schiera di militari alla ricerca del bastone e dello studioso e altri studiosi che Lazzari, il ricercatore, contatta girando per mezza Italia a zig zag cercando indizi.

Lo troverá? Non ve lo dico...se lo volete sapere dovete leggerlo come l'ho fatto io! Certo è che questo titolo conferma che se, in epoche passate, come avvenne per la Divina Commedia, il Canzoniere il Decameron e altri milioni di classici hanno avuto fortuna è anche perché hanno avuto un sacco di imitatori, ricordo a memoria - per il prossimo che decida di scrivere su un libro di cui nessuno sa ma sul quale potrebbe ricamare alla Dan Brown - che anche Michelangelo scrisse il suo canzoniere. Sò di fare un paragone azzardato fra Dan Brown e Dante ma, trascurando l'assurdità del parallelo, e parlando solo di successo e creazione di uno stile si può facilmente fare la considerazione che segue.

L'eccezionalità e la fortuna di quei titoli era data dalla rottura con la tradizione letteraria in cui venivano scritti e per la personalità dello scrittore che ne veniva fuori. Gli imitatori imitavano, ma non erano per questo più visibili perché il genere che imitavano non era loro, ma era a loro piaciuto o si vendeva particolarmente. 
Da qui se ne può dedurre che, la ricerca di gloria e di immortalità di uno stile non nasce dall'imitazione - che in arte è solo un modo per capire le caratteristiche e sfumature di un genere -, ma dalla capacità di rendere sé stessi in un pugno di righe indipendentemente da quello che i nostri lettori si aspettano di leggere da noi.

Chiaramente non è questo il caso,
Buone letture,
Simona Scravaglieri


Il profanatore di biblioteche proibite
Davide Mosca
Newton Compton Editore, ed.2013
Collana "Gli insuperabili"
Prezzo 6,90€(cartaceo) 3,99€(Ebook Kindle)



Fonte: Amazon


- Posted using BlogPress from my iPad

mercoledì 14 maggio 2014

#NonSoloSòle Roma, 17 Maggio - La giornata degli (s)consigli letterari




Il 17 Maggio, alla libreria Pallotta di P.le Ponte Milvio 21 (dalle 11.00 alle 18.00) siete invitati a passare un pomeriggio in compagnia di librai, blogger (tra cui coloro che hanno organizzato con me la giornata Dilettieriletti e Fioridelpeggio) e lettori e, si spera anche non lettori, per allegramente (s)consigliare la lettura di quei libri che proprio proprio non vi piacciono. 

Al grido di "Il #libro che non ami piace a me!" invitiamo tutti a portare in libreria massimo tre libri, quelli che avete lì nelle vostre librerie, e che sapete già, al solo sguardo, che non li leggereste, o rileggereste, mai, nemmeno ci fosse nascosto il segreto della vita infinita! Potrete guardare fra gli odiati degli altri e magari trovarvi a scambiare "sòle" tornandovene a casa con la certezza che, in fondo, non è stata una giornata buttata.

Cosa vi offriamo? La possibilità di guardarci in faccia (blogger, librai, autori e case editrici presenti) mentre ci dite cosa non va e permettete a noi di spiazzarvi quando vi diremo noi cosa c'è che non va nel nostro lavoro. Non vi convinceremo magari a leggere se non lo fate già, ma vi permetteremo di entrare a piè pari nel nostro mondo per capire perché lo facciamo. Ci saranno giochi, recensioni  e sconsigli dal vivo, dibattiti, risate, dolcetti, #librisospesi, #barattolibri, e se questo non bastasse anche una piccola gara che vedrà libri in premio

E se stai pensando: "Mannaggia! Non sono a Roma!" eccoti servito! Puoi seguire la diretta della giornata Sconsigliata e sconsigliante da Twitter attraverso l'account di @casalettori.

Qualora tu sia un blogger non esitare a contattarmi, se anche tu vuoi far parte dell'allegra compagnia degli sconsiglianti, saremo felici di accoglierti nel gruppo e di fornirti le indicazioni per poter intervenire durante la giornata! 

Vi aspetto numerosi e con le vostre sòle certa che questa non sarà un'edizione unica!

Buone letture,
Simona Scravaglieri


domenica 11 maggio 2014

L'ha detto...Antoine de Saint-Exupéry

Fonte: Pinterest



Tutti i grandi sono stati bambini una volta. 
(Ma pochi di essi se ne ricordano). 

 Antoine de Saint-Exupéry

mercoledì 7 maggio 2014

[Dal libro che sto leggendo] Caravaggio segreto


"I bari" Caravaggio
Fonte: Mole ventiquattro


In linea con i titoli  che andavano in voga qualche anno fa, potremmo intitolare questo "Il libro che Dan Brown e colleghi non vorrebbero farvi leggere". Perché non lo vorrebbero? Semplice! Non è mai stato così facile e piacevole leggere la storia di un pittore. Non vi racconterà per filo e per segno le pennellate facendo paragoni alla Argan, e di questo Carla Lonzi sarebbe stata probabilmente fiera, restituendo ai lettori curiosi il ritratto di un uomo ambizioso e un irrequieto. É proprio l'inquietudine che ne decreta successo e condanna, è quella che lo spinge ad andare oltre concetti e stili in voga all'epoca spingendosi in un racconto del divino che passa per le strade comuni e le facce del popolino.

Un libro che sono veramente orgogliosa di inserire in quella che è la mia biblioteca ideale proprio per questa sua caratteristica e spero che Costantino D'Orazio non si fermi al solo Caravaggio anche se, lavori come questi, denotano ricerche puntuali e molto approfondite.
Buone letture,
Simona Scravaglieri
Introduzione 
Ecco il solito libro su Caravaggio, direte voi.
Cosa mai si può dire di un nuovo artista così commentato, analizzato, ispezionato, criticato, esaltato, amato, disprezzato e censurato? Cos'altro scrivere sulle sue opere strepitose, provocatorie, ambigue, ingannevoli, scandalose, devote, blasfeme, irriverenti e rivoluzionarie?
Forse non molto, se l'obiettivo del libro e quello di entrare in competizione con la schiera di studiosi che si azzuffano da decenni per rivelare clamorose scoperte sul Merisi o assegnargli nuove opere, anche senza alcuna prova.
Ho scritto queste pagine per un motivo diverso. Vorrei fossero uno strumento per chi ama Caravaggio e vuole capirlo al primo sguardo, come una persona che si conosce da tempo.
Senza dover sbattere la testa su manuali di storia dell'arte o testi scientifici e perdersi in complicati riferimenti incrociati.
Non è sempre possibile leggere la pittura antica senza un ricco bagaglio di informazioni storiche iconografiche, liturgiche e simboliche. Gli artisti danno spesso per scontato che i propri ammiratori dispongano  di una cultura che permetta loro di riconoscere immediatamente i personaggi, divinità, allegorie e luoghi. I pittori si divertono a nascondere il senso delle proprie opere dietro i dettagli all'apparenza irrilevanti.
Molte volte basta un oggetto , un colore o un'espressione per restituire a un'opera il loro significato. I fiamminghi sono stati maestri in questo senso. Leonardo da Vinci si è dimostrato un assoluto genio nel trasformare i suoi dipinti in veri e propri cruciverba. Ma capita spesso che soltanto gli esperti  sappiano usare quelle chiavi di lettura. I semplici appassionati sono tagliati fuori.
Caravaggio è diverso. Le scene che appaiono nella sue tele, prima di essere racconti sacri o immagini pagane, sono brani di realtà. I suoi personaggi compiono gesti "normali", vestono espressioni "comuni", non sono stravolti dall'enfasi che spesso ispira i protagonisti raffigurati da altri pittori del suo tempo.

Questo pezzo è tratto da:

Caravaggio segreto
I misteri nascosti nei suoi capolavori
Sperling & Kupfer, ed 2013
Collana "Saggi"
Prezzo 18,00€

domenica 4 maggio 2014

Sorpresa! 8 Maggio 2014

Fonte: BestBride
No! Nonostante il link di riferimento dell'immagine, non è quello che vi voglio comunicare! 

8 Maggio 2014 ore 16.00 
Book To The Future
 mi troverete alla presentazione del libro 
"I libri vanno in rete"  
con Claudia Consoli 
Collana "I libri di Wuz " 
Editrice Bibliografica. 

Perché venire?

Se sei uno scrittore è per capire come usare i mezzi sociali per valorizzare il lavoro che fai da remoto.

Se sei un bibliotecario è per conoscere i mezzi per valorizzare il grande patrimonio che gestisci e imparare a interagire/interessare i futuri utenti del tuo luogo di lavoro.

Se sei un blogger, per capire chi sei cosa fai e cosa non dovresti fare e come gestire e organizzare al meglio il tuo lavoro per dargli del valore aggiunto di qualità.

Se sei un editore, per capire come il ruolo del lettore si è evoluto e quali opportunità ti da la rete sociale per incrementare il tuo business e la tua immagine.

Se sei un libraio, per rendere il tuo spazio utile al mondo 2.0 ed evidenziare le tue competenze che ti rendono più appetibile di uno store grande ma asettico. I libri si vendono con la passione ma dimostrare di averla al mondo sociale richiede strategie diverse.

Non importa che a me piaccia il titolo, importa piuttosto che siate curiosi di capire le dinamiche di mezzi che oggi utilizziamo usualmente. Non sempre il fatto che un'applicazione abbia un'interfaccia User-Frendly significa che è tutto intuitivo. Basta solo capirne i principi.

Pertanto vi aspetto,
e vi auguro buone letture domenicali!

Simona Scravaglieri  

venerdì 2 maggio 2014

"Il nome della rosa...è Rosa!", Roberto Corradi - La satira del '29 e del 2013...

Fonte: "Mussolini Censore", G. Bonsaver, Editori Laterza

Quando una cara amica mi aveva accennato di aver sentito parlare di questo libro, dalla descrizione di quello che aveva sentito in radio, l'avevo trovato geniale. Riscrivere, o meglio allungare, i finali di famosi romanzi era un'operazione ardua, ma qualcuno ci era riuscito! Ebbene no, o almeno non è questo il caso, dei dieci romanzi riportati qui (Canto di Natale, I promessi sposi, Cenerentola, Il milione, Il nome della rosa, Il vecchio e il mare, La resurrezione di Lazzaro -dai vangeli-, L'uomo della pioggia, Assassinio sull'Orient Express, È già mercoledì e io no) ce n'è solo mezzo che almeno, fa della sana ironia che, sembra, essere scritta con la stessa penna di quella che ha scritto il romanzo originario "L'uomo della pioggia". Il resto è, in parte volgare - pieno di parolacce gratuite (non sono bacchettona, ma dove non servono perché scriverle ad ogni costo?)-, pieno di particolari che nulla hanno a che fare con il tempo e il modo in cui è stato scritto il romanzo che si prende in esame, con grande confusione di ruoli e di situazioni che ti impediscono di capire anche dove si sta andando  e soprattutto non è una serie di finali, quella che viene proposta, ma un solo, grande, guazzabuglio di idee, mal presentate e supportate che non possono fare ascrivere questo lavoro nemmeno alla categoria divertissement.

In più l'idea non è nuova, ma in passato queste cose venivano fatte in maniera diversa. Fra queste il caso più eclatante di Guido Da Verona, autore famosissimo per le sue "licenziose opere" che nel 1929 con la casa editrice Unitas diede alle stampe un nuovo romanzo "I promessi sposi. Di Alessandro Manzoni e Guido Da Verona" di cui vedete sopra la foto ("Mussolini Censore", Guido Bonsaver collana I Robinson/letture, Editori Laterza, ed. 2013) che diede particolarmente scandalo. Dice lo studioso:

Copertina e speculazioni a parte, il romanzo era una divertente e licenziosa parodia delle vicende dei manzoniani Renzo e Lucia, con quest'ultima, ad esempio, trasformata da virginale  a sensuale giovinotta di molte voglie e pochi scrupoli. Seppur bonaria, vi era poi una satira politica, in quanto, Da Verona ricorreva ad ironici paralleli con l'Italia dei suoi giorni [ventennio fascista]
Nella terza di copertina della ristampa odierna (I promessi sposi, Guido Da Verona, Collana "Numeri uno vintage", Barbera Editore, ed 2012) ci viene detto che Don Abbondio va a letto con la perpetua e che la monaca di Monza ha anche tendenze lesbiche.
Confrontando queste notizie, con quello che è il finale proposto da Corradi, potrei sinceramente dire che questo è decisamente misero e poco originale. 

Probabilmente, se avesse fatto un po' di ricerca, invece di scrivere che Scrooge si "risveglia vestito da majorette" per poi precisare che, tale tipo di vestiario, sarebbe comparso 100 anni dopo avrebbe tirato fuori uno scritto un po' più articolato. Sarebbe stato sicuramente più facile esporre quelle idee che si intravedono ogni tanto e sicuramente la resa sarebbe stata completamente diversa. E, invece, il vestito da majorette non ha molto senso e dà l'idea che la frase sia sta buttata lì solo perché l'autore, non sapeva come vestire Scrooge in modo ridicolo e  pensava facesse ridere. Intendiamoci, non è che non ami ridere ma, il mestiere di fare l'ironia, è complicato quanto quello dello scrittore introspettivo. Richiede il saper dosare la battuta, coinvolgere il pubblico, non con quel che si aspetta ma, con un vero gesto da maestro. Se non si vuole scadere nella volgarità o nel dejà vu basta poco, ovvero la semplicità. In questo blog avevo già parlato anche di uno scrittore che ha fatto un lavoro simile ed é Alessandro Sesto con "Moby Dick e altri racconti" (Gorilla Sapiens, Collana "Caramella Acida", ed. 2013). Ecco vi invito a comprare entrambi i libri e a dirmi sinceramente chi è, fra i due il vero scrittore ironico. Sul finale de "Il nome della rosa" sorvoliamo perché i cliché classici della comicità della commedia all'italiana di "Giovannona coscialunga" e affini sono tutti rinchiusi lì dentro!

D'altronde, come ho scritto nel [Dal libro che sto leggendo] non sempre quel che diciamo o pensiamo, una volta che si trasferisce su carta rimane divertente come lo era nella forma orale. Probabilmente piacerà a molti, ma tra questi non ci sono sicuramente io.
Buone letture,
Simona Scravaglieri

Il nome della rosa...E' Rosa
10 finali per 10 storie che sembravano già finite ma magari invece no 
Roberto Corradi 
Imprimatur Editore, ed 2014 
Prezzo 14,50€


Fonte: LettureSconclusionate

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