Tallinn Fonte: 4Ever |
Siamo a San Pietroburgo e lo Zar Nicola convoca un giovane ufficiale, George, che al momento è di stanza in città e non ha alcun incarico. Dalla città di Cypel Koszalin, che a me per descrizione ricorda il centro storico di Tallinn anche se- detto centro storico- non confina con il mare, è arrivata una cassa con un carico alquanto insolito. Lo Zar vuole che Georges vada a Cypel Koszalin a svelare il segreto che nasconde la morte dell'ex console della cittadina e che ne ricopra il ruolo riprendendo in mano un mondo che sembra essere sfuggito ai dettami russi.
Non vi dirò altro, perché davvero è bello scoprirlo man mano e, sebbene la prima parte che vi avevo inserito nel [Dal libro che sto leggendo] ti prende portandoti subito nella spirale del mistero anche se avverti che la situazione tangibilmente si svolge in pieno giorno, man mano che il viaggio di Georges va verso la sua destinazione finale la luce - quasi a seguire fisicamente il percorso che va verso terre del nord che di luce, in inverno, ne vedono poca - comincia a sparire assecondando l'alone di mistero che avvolge e nasconde la vera vita di questi luoghi. E qui l'attenzione all'atmosfera diventa ancora più puntuale e raffinata: la passione per l'oratoria e per il contraddittorio, la rappresentazione dei comportamenti, i libri proibiti, il rapporto contrastante la religione e il credo in generale, la vita del deportato e quella dell'aristocrazia di confine. Tutto questo non è oggetto di disamine pesanti, fa parte di camei e sfumature aggiunti a regola d'arte qui e lì nella trama che testimoniano non solo il talento dello scrittore ma anche la grande ricerca che c'è dietro questa trama.
A questo si aggiunge questo giallo che ha uno svolgimento con un ritmo all'inizio lento, per permettere che ci si ambienti nel luogo che ci ospita e che pian piano ne acquista uno più veloce fino ad una conclusione del tutto inaspettata. Tutto sommato funziona e anche bene, le situazioni sono credibili, gli intrecci coerenti e la storia è talmente accattivante che quando viene la fine un po' ti dispiace perché avresti preferito andare avanti ancora un po'.
Devo ammettere che la morte di un personaggio mi ha fatto rimanere un po' male, mi ero figurata una altro pezzo di storia, e invece, nella migliore delle tradizioni russe, la storia a preso un finale diverso da quello che speravo io ma altrettanto bello. La scrittura è chiara e scorrevole, è elegante e non si diletta in minuziose descrizioni inutili. Pure nei momenti più audaci non trascende da quell'atmosfera che ha creato e io per questo l'ho adorato. In più questa facilità di tenere il tono della storia sempre nello stesso range di ambientazione pare che a Vincenzo venga del tutto naturale.
Aspetto il prossimo libro, che so che sta scrivendo o ricorreggendo, e questo invece è stata una vera sorpresa per me e spero che questa mia recensione vi ispiri a prenderlo, perché davvero è un lavoro che vale la pena di conoscere.
Consigliatissimo,
buon letture,
Simona Scravaglieri
Non è un vento amico
Vincenzo Zonno
VociFuoriScena, ed. 2015
Collana "I ciottoli"
Prezzo 15,00€
Fonte: LettureSconclusionate |
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