lunedì 12 settembre 2016

Diario di un mese di libri... Agosto 2016



Fonte (immagine): H24 Notizie


Libri comprati:

"The storm of war", Kate Williams - Orion Publishing Co

"My history", Antonia Fraser- Weidenfeld & Nicolson 
"The Sixth family", Adrian Humphreys e Lee Lamothe - Arnaldo Curcio Editore (usato)


Libri regalati

"Il giorno senza fine", James G. Ballard - Longanesi Editore

"Gli scultori di nuvole", James G. Ballard - Mondadori Editore
"Essi ci guardano dalle torri", James G. Ballard - Mondadori Editore
"Il vento dal nulla", James G. Ballard - Mondadori Editore
"Terra bruciata", James G. Ballard - Mondadori Editore
"Il gigante annegato", James G. Ballard - Mondadori Editore
"Ultime notizie dall'America - Ora zero", James G. Ballard - Mondadori Editore
"Passaporto per l'eternità", James G. Ballard - Mondadori Editore
"Deserto d'acqua", James G. Ballard - Mondadori Editore
"La civiltà del vento", James G. Ballard - Mondadori Editore
"Mitologie del futuro prossimo", James G. Ballard - Mondadori Editore
"Il magico potere del riordino", Marie Kondo- Vallardi Editore




Libri letti
"C'era una volta la DDR", Anna Funder - Feltrinelli Editore


Libri in lettura

"Girl with green eyes", Edna O'Brien -  Penguin UK
"Gli ultimi eretici", Vasile Ernu- Hacca Edizioni (in lettura)
"Città in fiamme", Garth Risk Hallbergh - Mondadori Editore (in lettura)
"Alla ricerca del tempo perduto Vol.1: Dalla Parte di Swann", Marcel Proust - Mondadori Editore (in lettura)
"Un altro da uccidere", Federico Axat -  Longanesi (In lettura)
"America", Charles Dickens -  Feltrinelli Editore (In lettura)



Eggià, è vero, sono stata attaccata dal morbo del "blocco del lettore", ho leggiucchiato qui e lì e ho concluso praticamente nulla! Che sia stato per il caldo o per un calo d'interesse non saprei ma è durato fino a qualche giorno fa ( settembre). E, infatti, anche il blog ha risentito di questo mio "momento no" che, per fortuna, pare essere parzialmente svanito grazie agli ultimi due libri in lista tra quelli in lettura: "America" (Feltrinelli) e "Un altro da uccidere" (Longanesi) di cui vi parlerò presto perché sono entrambi a buon punto. Il primo è un racconto del viaggio fatto in America del 1841 e il secondo invece, credo - sono al 70% e non ho ancora capito come andrà a finire!-, che sia un thriller psicologico (è bellissimo!). Sono andata un po' avanti con la O'Brien e praticamente nulla con gli altri ma ci rifaremo, mi auguro perché se non leggo mi annoio, il mese prossimo. Chiaramente quando attraverso questi momenti non ho nemmeno voglia di comprare il libri, almeno c'è una compensazione in tutto ciò, e quindi l'acquisto di tre libri per me è una gran vittoria.

I due in inglese erano in una delle mie mille wishlist, li avevo "messi da parte" dopo aver letto e ascoltato qualche recensione entusiastica. Che poi, in particolare per "My history", ero proprio incuriosita visto che ancora ricordo la video recensione di una tipa inglese che adoro ma che mi fa dannare per capirla tanto che, ogni recensione o resoconto lo devo ascoltare 15 volte per capirlo tutto! Ora, sono certa che aprire una divagazione in tal senso non sia simpaticissimo, ma se vi state chiedendo perché mi ostino a sentire e leggere recensioni in lingua la risposta più ovvia non è: per imparare l'inglese. Il problema è che è difficilissimo trovare vlogger che recensiscano saggi o libri fuori dei canali de "Appena uscito!" o "Lo hanno letto tutti" che determinati argomenti passano un po' in secondo piano. Per i blog è un po' più semplice, ma rimangono sempre spazi di nicchia cui arrivi cercando titoli ben specifici.

Tornando invece a "My history", se ne parlava parecchio lo scorso anno (quando è uscito) e in particolare in Inghilterra, che è la nazione di appartenenza dell'autrice, Antonia Fraser che sicuramente a pochi dirà qualcosa. Se andate a cercare scoprirete che la Fraser ha pubblicato una serie di libri storici, che in Italia sono pubblicati da Mondadori, e io credo di aver letto, parecchio tempo fa, "Le sei mogli di Enrico". Ora Antonia è nata nel 1932, figlia di aristocratici inglesi e la sua vita cambiò quando aveva sette anni a causa della guerra. My History parte dalla sua infanzia felice attraversando tutto un periodo storico che va dalla seconda guerra mondiale fino, credo gli ultimi anni, in cui Antonia spiega come è nato il suo amore per la storia che l'ha indotta a scriverne, anche con un discreto successo. Nella sinossi si trova un suo pensiero:
La mia storia è un libro di memorie di cuore che è anche una lettera d'amore per un modo di vita britannico, che è del tutto scomparso. Anglofili, amanti della storia, e gli appassionati di Downton Abbey ne rimarranno sicuramente affascinati.
Ecco, a me Downton Abbey fa fare sonni saporiti, come credo di avere già detto in occasione della lettura de "La melodia di Vienna" ma, visto che la Melodia - nonostante il riferimento alla soporifera serie - mi era tutto sommato piaciuto e viste le recensioni, avevo archiviato questo libro fra i papabili da prendere e quest'estate con pochi euro, non più di 5, me lo sono portato a casa. Il libro, in copertina morbida, riporta anche una serie di foto dell'autrice fatte su carta lucida e nitide e anche molto belle a dir la verità - mica come le edizioni italiane in cui, con una fotografia sgranata, devi intuire che hanno fotografato -, e il suo prezzo originale era 9.99£ (ovvero 11,70€ tanto per fare un paragone!).

Per "The storm of war" discorso diverso, anche qui ho guardato qualche recensione, ma era nella stessa promozione di quello della Fraser e, al contempo, sembrava dalla descrizione essere una storia del genere "La melodia di Vienna", ambientata in Inghilterra,  poco prima della seconda guerra mondiale. Una saga familiare alla Cazalet, tant'è che molto rivenditori internazionali la affiancano alla Howards, che vede una famiglia aristocratica decisamente importante prepararsi per il matrimonio della propria figlia maggiore e poi, allo scoppio della guerra, cadere in rovina e segue le vicende della figlia minore che, un tempo ribelle (ma qui metteteci un bel punto di domanda perché i resoconti sono contrastanti), cerca di rifarsi una vita e di vivere il suo amore. Ero tutta entusiasta per questo acquisto, a parte il libro con una copertina che è bella e anche piacevole da toccare, ha avuto parecchi giudizi positivi, e qualcuno un po' meno, ha dalla sua una scrittura che sembra abbastanza scorrevole e alla mia portata. L'entusiasmo s'è un po' spento - diciamo anche che mi si è gelato il sangue che rende meglio l'idea! - quando, leggendo la quarta di copertina, mi è caduto l'occhio su un complimento entusiastico di Liza Hilton, che lo dichiarava un capolavoro. Ricordate la Hilton? No? L'autrice di quella gran fregatura di "Maestra" che, tra parentesi, ho prestato ad Angela Cannucciari che sicuramente ci farà una bella recensione che mi ascolterò 200 volte per poter ridere ogni volta! Veramente avevo provato a rifilarlo anche a Librangolo Acuto pregustandomi una bella puntata di "Francamente me ne infischio" ma ha gentilmente declinato l'invito :D
Quindi sperando che il libro della Williams non sia come quello della Hilton lo leggerò e vi farò sapere!

"The Sixth family" é invece un libro inchiesta, di un certo peso perché sono quasi 700 pagine - quelle di una volta -, e pesa un chilo, non scherzo. Sono quei libri inchiesta che risvegliano il mio animo da lettrice di libri sulle mafie e, in questo caso, quelle di New York. Lo stile è quello americano quindi una scrittura che punta comunque al colpo di scena, vi avevo detto che avevo leggiucchiato qui e lì e di questo ne ho letti tre capitoli, in cui si racconta delle famiglie conosciute e di quella che invece rimane nascosta almeno al grande pubblico e alla giustizia. Analizza le attività di questa "famiglia", i Rizzuto, dagli anni '50 del 1900 fino al 2008. Sembra un reportage abbastanza curato ed è l'unico libro che ho trovato al mercatino dell'usato di Ciampino che valesse la spesa.

Ora, io lo so che il vostro sguardo si è piantato su "Il magico potere del riordino" della Kondo ma  è un regalo di Massimo di Milano che me lo ha donato, secondo me perché non lo vuole a casa manco lui. Mi ha detto leggilo (vuole di certo che dica la mia in merito) poi se non lo vuoi (fa parecchio lo spiritoso) lo rifili a qualcun altro. In sostanza la storia di questo libro è che lo ha regalato ad una sua amica, la quale lo ha letto e gli ha detto non lo voglio; credo che poi lo abbia letto anche lui e abbia deciso che anche io, che ho detto che si prospettava come - detta alla Cannucciari - un ottimo libro da leggere sotto la doccia. Per chi non lo sapesse, la Kondo, maniaca del minimalismo, viene pagata da gente fuori di testa - a mio avviso -, per fare quello che, gratis, farebbe vostra e mia madre ovvero buttare roba. L'unica differenza è che la citata tipa sostituisce le urla di vostra madre per il gran casino o le prediche su come sia disordinata, impolverata e piena di roba la vostra casa/stanza e le frasi come "io te le brucio ste' cose!" con una sessione di autocoscienza. Ora, detta così, sarebbe l'ennesimo libro di auto-aiuto ma, e c'è un MA, pare che ci sia un capitolo in cui la tipa in questione suggerisce di buttare i libri! No, dico, i libri?! Premettendo che, a me, il minimalismo sa di esposizione del mobilificio e che "toccami-tutto-ma-non-i-miei-libri", è già tanto che io scambi quelli che non rileggerei mai, perché sono delle vere sòle, ma, mai e poi mai, butterei anche quelli! Credo che comunque lo leggerò prima di rifilare la sòla a qualcun altro, per ora, in segno di massimo spregio, sora Kondo è sotto una pila di libri, circondata da altre pile, così impara!

Mentre per i libri di Ballard, il colpevole è sempre Massimo, che sapendo la mia passione per questo autore - che mi ha fatto conoscere lui peraltro, e per i libri d'epoca-, mi ha regalato tutta la sua raccolta di storie pubblicate per la maggior parte nella collana Urania di Mondadori. Racconti che io dovrei già avere in una triade - mi sembra - di libri che le raccolgono tutte e di cui, sfiga vuole che per la questione del "blogger etico" non vi parlerò finché l'editore non si comporterà correttamente con le maestranze con cui collabora. Ballard ha una visione del mondo estremamente distopica e che ci ricorda che la distopia non è un possibile futuro ma è già qui e si annida nelle maglie della costruzione della nostra società. Convenzioni sociali, regole, leggi, innovazione tecnologica fanno tutte parte di una complessa ramificazione di impostazioni di rapporti sociali che costituiscono già quello che il genere distopico, quello serio, racconta da decenni.

Tra i libri letti figura solo la Funder con "C'era una volta la DDR" che avevo in casa da qualche tempo e che dallo stesso periodo di tempo avevo voglia di leggere perché non è stato un acquisto fatto a caso. Lettura estremamente interessante che mi ha ricordato altri libri che avevo letto non tanto in merito alle questioni della Germania dell'est quanto a quelle di regimi paritetici nel mondo autoritari oppure fintamente democratici. Viviamo nel mondo del potere dell'informazione e se Mussolini, come dice Bonsaver ne "Mussolini censore" (Laterza) è stato il primo dittatore ad aver capito l'importanza della gestione dei media, ai russi va il merito del riconoscimento, oggi molto usato in politica, del potere dell'informazione sulla vita del singolo. Ecco magari i russi utilizzavano la tecnica "raccogli tutto non si sa mai", quindi nei files potevi trovarci anche se il "soggetto" era stitico o quante volte si lavava i denti, ma sicuramente sono stati gli antesignani di scandali come quelli di pochi anni fa in cui venne fuori l'immensa banca dati delle istituzioni di sicurezza americana che è stata denunciata al mondo da un ex impiegato che, ci ha reso noto, che chiunque, nel mondo, è controllato telematicamente e qualsiasi cosa facciamo viene registrata e archiviata nell'enorme DB americano in barba ad accordi internazionali o no, in deroga alla privacy e per scopi sicuramente non di sicurezza ma solo di concorrenza economica. Se vi interessa quest'ultimo argomento c'è un libro uscito un paio di anni fa con Rizzoli che si chiama "Sotto controllo" di Glenn Greenwald che racconta minuto per minuto le fasi dello scandalo. L'autore è stato premio Pulitzer 2014 e io l'ho anche letto, ma non l'ho ancora recensito. Quando sarà farò riferimento anche a questo diario, tanto link più link meno! :D

E siamo arrivati alla fine! Contenti? Ecco questo mese possiamo dire che vi è andata di lusso no? Ci aggiorniamo a domani che, se mi riesce di finirlo, ospita il Cruciverba del mese.
Buone letture,
Simona Scravaglieri


3 commenti:

  1. Ahhh mo' voglio proprio sapè quando leggi Il magico potere del riordino, soprattutto la parte che riguarda i libri, cosa ne pensarai. Attendo con ansia.
    Frattanto fai bene a lasciarlo in mezzo a una pila di libri, impilato in una pila di libri, con attorno pile di libri, così impara!

    RispondiElimina
  2. Ahhh mo' voglio proprio sapè quando leggi Il magico potere del riordino, soprattutto la parte che riguarda i libri, cosa ne pensarai. Attendo con ansia.
    Frattanto fai bene a lasciarlo in mezzo a una pila di libri, impilato in una pila di libri, con attorno pile di libri, così impara!

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    1. Guarda credo che le mie maledizioni urlate si sentiranno fino a casa tua sappilo! XDDD

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