Fonte:Federazione cittadini sovrani |
Arriva in ritardo di una settimana lo so! Ma prima di convincere il problema, di nome Oscar che potete vedere nel post di venerdì scorso, che non si può battere entrambi sui tasti del pc e che scrivere a mezzo metro dal portatile è impossibile ci ho messo un po'. Così stasera approfitto del fatto che sia distrutto perché abbiamo giocato fino adesso e voglio raccontarvi di questo libro che mi ha dato più di un grattacapo. Perché? Semplice! E' un bel lavoro senza colpi di scena particolari ed è così perfetto che non posso nemmeno farvi qualche paragone dei soliti perché stonerebbe.
La storia narra di una statua comparsa in una notte nella piazza di un paese dell'alta Toscana. Viene scoperta da un assonnato e successivamente stupito barista di paese che alle sei del mattino è diretto ad aprire il suo locale. Vengono chiamati i Carabinieri e successivamente all'albeggiare tutto il paese che, man mano, si risveglia si riunisce ai piedi di questa statua. L'evento ha la sua risonanza non solo perché l'oggetto in questione sia comparso dal nulla e non si sa chi raffiguri ma anche perché indossa un perizoma leopardato, una mascherina nera di carnevale e ha in mano un mappamondo dove manca l'Irlanda. Tutti quesiti cui non si sa rispondere e, come avviene in ogni paese italiano che si rispetti, partono le chiacchiere su chi sia l'uomo raffigurato e sul perché stia in perizoma leopardato e chi più ne ha più ne metta! Siamo italiani o no?
A questo giallo che viene svolto con una certa simpatia e attenzione da parte dell'autore, che mai entra nel merito ma si fa tramite per raccontare l'accaduto, fa eco la rappresentazione dell'Italia attraverso il piccolo mondo di provincia. C'è il parroco, l'assessore e il sindaco, ci sono i carabinieri, il geometra del comune e anche la parrucchiera del comune, lo spazzino gay, il pensionato impiccione e quello pallonaro che racconta di donne immaginarie possedute. C'è lo scontro fra destra e sinistra e anche un po' di mafia. C'è tutto, ma mescolato con sapienza, e ci regala le caricature di noi stessi e della nostra vita, che si svolga in una città o in un paese non fa differenza - perché c'è in misura maggiore o minore ovunque -. E' un mondo che ci appartiene e che a volte ci infastidisce o ci diverte ma non è detto che sia completamente sbagliato come non è totalmente giusto. E', appartiene alla nostra cultura e fa parte del nostro folklore, celebrato ogni mattina al bar o in coda sulle maggiori strade italiane.
Ed è per questo che non ha bisogno di fronzoli aggiunti, perché è perfetto così, si chiude con una situazione insperata che prospetta al lettore che qualcosa di meglio ci si può aspettare dal genere italico, che una smagliatura in questo sistema ingessato c'è sicuramente basta solo aspettare perché la provvidenza benevola potrebbe comparire quando meno ce lo aspettiamo. Il tutto raccontato con una sottile ironia mai noiosa e con un ritmo sempre costante e coinvolgente. Una bella favola da regalare a Natale anche a chi solitamente non legge - lo apprezzerà sicuramente! - e da non far mancare alla propria libreria.
Lui, Stefano Tofani, non è proprio un esordiente, lo è per i romanzi ma è un bravissimo scrittore di racconti che potrete trovare anche nelle raccolte di 80144 edizioni - e non dite che non vi ho avvertito!-.
Promosso a pieni voti, finito con dispiacere perché mi stavo divertendo un sacco, attendo con ansia il prossimo lavoro perché è uno scrittore che promette molto bene!
Buone letture,
Simona Scravaglieri
L'ombelico di Adamo
Stefano Tofani
Giulio Perrone Editore, ed. 2013
Collana "Hinc"
Prezzo 13,00€
Fonte: LettureSconclusionate |
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