mercoledì 22 maggio 2013

[Dal libro che sto leggendo] I libri hanno bisogno di noi

George Steiner
Fonte: Superfluities Redux


Si parte dalla descrizione dell'importanza dei libri, in questo pamphlet, per parlare della loro necessità e, ad un certo punto, il libro stesso è quasi messo sotto accusa. Porta con sè la possibilità di poter leggere i pensieri e i messaggi inviati (leggi tema del libro) dai vari autori eppure, contestualmente, non è un messaggio democratico perché, come sostengo anche io, la scrittura non prevede discussioni (essendo scritto non può essere modificato) e, questo è un pensiero di Steiner che ancora non so se condivido, nemmeno garantisce il ricordo (se è scritto non c'è bisogno di mandarlo a memoria) e in qualche modo diventa anche lo strumento della "fissità" e della immutabilità del pensiero. 

Detta in poche parole, facendo riferimento al mondo ebraico Steiner sostiene che la Torah ha garantito agli ebrei la possibilità di conservare la propria identità anche risiedendo in vari paesi che non erano la terra promessa grazie allo studio continuo; ma al contempo questo studio ha favorito l'ortodossia del culto e di chi la studia che si fissa nello studiarla e nell'applicarla quasi supinamente. Mentre, nel mondo, c'è un'altro modo di trasmettere la cultura e è quella che utilizzano Socrate e Gesù ovvero l'oralità. Questa garantisce il dialogo (essendo narrata oralmente garantisce a chi ascolta la possibilità di intervenire) anzi, secondo me, sarebbe meglio dire la discussione, ma ha anch'essa un difetto: se colui che deve trasmettere il messaggio, non lo ha compreso o è morto, questo verrà modificato e quindi potrebbe non essere come l'autore l'ha concepito o, in caso di morte, verrà perduto.

Non so come andrà a finire, sono a pagina 56 di 82 e pensavo di finirlo in un batter d'occhio. Invece sono pagine  pregne di concetti che non possono essere letti in velocità. Ogni pensiero pretende di essere preso in considerazione attentamente vagliato. Quindi la mia lettura, in questo caso è più lenta e ponderata ma, visto che l'approccio è interessante  ve lo segnalo molto volentieri. Il pezzo riportato non è lunghissimo e visto che le pagine non sono tante come detto ma, se avessi segnalato i vari concetti probabilmente vi avrei tolto il gusto della scoperta dei pensieri steineriani, per cui questa volta vi dovrete accontentare!

Buone letture,
Simona Scravaglieri

Quelli che bruciano i libri, che mettono al bando e uccidono i poeti, sono ben consapevoli di ciò che fanno. E' incalcolabile il potere indeterminato dei libri. Ed è tale proprio perché il medesimo libro, la medesima pagina può avere sui lettori gli effetti più disparati. Può esaltare o avvilire; sedurre o suscitare disgusto; stimolare alla virtù o alla barbarie; accentuare la sensibilità o banalizzarla. In modo davvero sconcertante può ottenere indifferentemente questi risultati, quasi nello stesso tempo, nello slancio di una risposta così complessa, così rapida nella sua alternanza e così ibrida che non esiste ermeneutica, né psicologia in grado di prevederne la forza o di misurarla.

A seconda delle fasi della vita un libro susciterà nello stesso individuo reazioni del tutto differenti. Nell'esperienza umana non si ha fenomenologia più complessa di quella degli incontri fra testo e percezione, o, come osservò Dante, fra le forme del linguaggio che oltrepassano la nostra capacità d'intendere e i livelli di comprensione rispetto ai quali il nostro linguaggio si dimostra insufficiente: la debilitate de lo 'ntelletto e la cortezza del nostro parlare.
Ma in questo dialogo sempre imperfetto - gli unici libri comprensibili fino in fondo sono quelli effimeri e opportunisti; gli unici di cui si possa cogliere appieno il significato potenziale- si può leggere un invito alla violenza, all'intolleranza , all'aggressione sociale e politica. Céline è il solo di noi destinato a durare, diceva Sartre.   

Questo pezzo è tratto da:

I libri hanno bisogno di noi
George Steiner
Garzanti Editore, ed. 2013
Collana "Saggi"
Prezzo 10,00€

3 commenti:

  1. Davvero interessante! Lo aggiungo in lista.
    Grazie della condivisione.
    Un saluto.

    Mary

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    Risposte
    1. Ciao Mary, ti segnalo anche un altro titolo molto bello di Steiner, sempre Garzanti, che si chiama:

      Letture. George Steiner sul «New Yorker»

      In questo caso è la raccolta di pezzi scritti per il New Yorker e ci sono passi in cui si ritrovano riflessioni che sono condensate nel libro di cui vi ho parlato oggi.
      Grazie a te!
      Simona

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