Fonte (Immagine di fondo): LettureSconclusionate |
Bugia... Non lo sto "leggendo", ma l'ho finito da un pezzo. È il primo libro letto per la challenge di cui vi parlavo nel Diario di Settembre ed è stato anche quello più veloce da finire, visto che mi ha preso solo un pomeriggio. È un racconto lungo un po' strano, perché narrato tutto attraverso i diari di 4 diciassettenni, che scrivono le loro impressioni, al penultimo anni di liceo, quando sei troppo grande per pensare ancora alle bambole e troppo piccola per non aver paura dell'intimità con un ragazzo. È il resoconto di un anno, nemmeno, intenso, un anno fatto di scoperte, di invidie, di amicizia e odio, il tutto mescolato insieme agli umori altalenanti che caratterizzano questo particolare periodo della crescita di una ragazza.
È uno Schmitt, molto più vicino a quello de "La giostra del piacere" che a "Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano", il che significa che l'anima dello scrittore non è interessata a toccare le corde emozionali del lettore ma ad indagare su quelle sottili corrispondenze che permettono alle persone di attirarsi e respingersi e di convivere anche in spazi ristretti. In questo caso non ci sono quinte come succedeva invece nei due testi citati, il limite è rappresentato dal diario di ciascun personaggio e dalla visione che ha, colei che scrive, della realtà che la circonda.
Questa sottile ramificazione di forze caotiche, che è un divenire di qualcosa che poi formerà il carattere delle giovani ragazze, è protagonista indiscussa di tutto il libro a dispetto delle nostre quattro giovani eroine che invece, sostituendosi al narratore classico, cercano di districarsi e di descriverlo.
Libro veramente bello di cui riparleremo in una dettagliata recensione,
buone letture,
Simona Scravaglieri
Diario di Julia
Mi cambio, mi trucco, sono la ragazza più felice del mondo perché sto per andare a raggiungere il gruppo, mi cambio, mi metto il profumo, mi cambio, mi cambio, mi trucco, esco, torno di corsa in camera, mi cambio, mi pettino, mi cambio, mi cambio e scoppio a piangere: troppo brutta, resto a casa! Chi più infelice di me?...Soffocata dalle lacrime guardo il telefonino per vedere se le mie amiche si preoccupano. Niente. Zero messaggi. Nessuno sente la mia mancanza.Allora decido di inghiottire una scatola di sonniferi. In cinque secondi salgo a prenderla in camera di mia madre: ho casa libera stasera, tutta la famiglia è a cena dalla nonna. Nel momento in cui sto per trangugiare il cocktail fatale mi torna in mente l’orrida settimana trascorsa in clinica l’inverno scorso e rinuncio. Il mio ultimo tentativo di suicidio mi ha guarito dal suicidio: mai ho sofferto tanto.Invece di ammazzarmi finisco la vaschetta di gelato ai marroni che sta in frigo. Anche quello alla vaniglia. E pure alla fragola.Alle nove il cellulare comincia a ronzare per le telefonate delle ragazze, allarmate perché non mi vedono al Balmoral, il nostro quartier generale, e capisco che era quella l’ora dell’appuntamento, non le sette come credevo.Raphaëlle, Anouchka e Colombe non mi hanno tradito, non sono più sola su questa terra.Comunque non ci penso proprio a farmi vedere in questo stato, soprattutto appena tornata dalle vacanze. Bella serata davvero... ho il viso gonfio dal dispiacere e domani sarò più grossa di una vacca.
Questo pezzo è tratto da:
Veleno d'amore
Eric- Emmanuel Schmitt
E/O Edizioni, Ed. 2015
Traduzione di Alberto Bracci Testasecca
Collana "Dal mondo"
Prezzo 12, 50€
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