mercoledì 28 maggio 2014

[Dal libro che sto leggendo] L'ufficiale e la spia

Alfred Dreyfus
Fonte: Wikipedia

Siamo nel 1894. E' appena stato condannato Alfred Dreyfus, ripudiato dall'esercito e inviato sull'isola del Diavolo, per crimini gravissimi di spionaggio a favore della Prussia, in una Francia, che vive da tempo in guardia nei confronti della Germania che ritiene un pericolo, nella quale l'antisemitismo sta diventando una "questione nazionale". La condanna di un ebreo ricco e per giunta anche traditore è un caso che fa estremo scalpore. La storia di Harris, sembra cominciare dalla fine del processo ma, man mano che l'indagine di Piquart si farà più particolareggiata, gli elementi del processo, delle indagini e dell'arresto vengono ad arte inseriti e spiegati nel corso del romanzo.

E' una ricostruzione storica e, come nella migliore tradizione degli scritti storici di Harris,  molto fedele a quello che fu l'affaire Dreyfus che vedeva da un lato la ragion di stato e dall'altro l'errore giudiziario. Il lavoro in alcuni punti è ripetitivo, forse per un romanzo, non era necessario essere così "ripetutamente specifici" riproponendo dettagliatamente sempre le deduzioni sul Bordereau che è il pugno di fogli sui quali sette giudici militari decidono la condanna di Dreyfus.

Come uscirà nella recensione, è un libro che ho amato ma non adorato. Mi è sempre piaciuto lo stile di Harris e per questo non posso che perdonargli le puntualizzazioni storiche. Ma, forse, oggettivamente si poteva e doveva alleggerire un po' di più, visto che all'inizio, prima di partire con la storia c'è una nota introduttiva in cui dice "Questo libro impiega le tecniche del romanzo per raccontare di nuovo la storia vera dell'affare Dreyfus...". Ecco c'era bisogno della "tecnica del romanzo" che in alcuni tratti lascia, invece, il passo un po' troppo alla "lezione storica".

E' possibile che sia di parte ma il tema scelto è vincente almeno di questo periodo, ed è comunque una storia ben raccontata e non lo consiglio in versione FlipBack perché la reputo illeggibile e anche costosa. Il libro costa 19,00€ e la versione Flip, 15,00€. Troppo per un formato molto piccolo.

Buone letture,
Simona Scravaglieri




1 
"Maggiore Piquart. Sono atteso dal ministro della guerra..."La sentinella su Rue Saint- Dominique esce dalla garitta per aprire il cancello e sotto un turbine di neve attraverso il cortile ventoso per entrare nel caldo atrio atrio dell'hôtel de Brienne, dove un azzimato giovane capitano della Guardia repubblicana si alza per salutarmi. In tono ancora più concitato, ripeto:"Maggiore Piquart. Sono atteso dal Ministro della guerra...!".Marciamo al passo, il capitano davanti, sul pavimento di marmo bianco e nero della residenza ufficiale del ministro, saliamola scalinata curva, oltrepassiamo armature d'argento risalenti all'epoca del Re Sole, gli orrendi dipinti del kitsch imperiale, il quadro di David Napoleone attraversa le Alpi al San Bernardo, fino a quando arriviamo al primo piano, dove ci fermiamo davanti a una finestra che dà sul giardino e il capitano si allontana per annunciare il mio arrivo, lasciandomi solo per qualche istante a contemplare una scena rara e incantevole: il giardino innevato avvolto nel silenzio nel pieno centro della città, una mattina d'inverno. Perfino le luci elettriche giallognole del ministero della Guerra, che brillavano tra gli alberi diafani, hanno un che di magico."Il generale Mercier l'aspetta, Maggiore".L'ufficio dl ministro è enorme, elegantemente tappezzato d'un tenue verdazzurro, con doppio balcone che si affaccia sul giardino imbiancato. Due uomini attempati in uniforme nera, gli ufficiali più alti in grado del Ministero della Guerra, sono in piedi di spalle davanti al camino acceso. Uno è il generale Raoul le Mouton de Boisdeffre, capo di stato maggiore, esperto in affari russi, artefice della nostra sempre più stretta alleanza con il nuovo zar; ha trascorso tanto tempo presso la corte imperiale che sembra oramai un conte russo dai baffi impomatati. L'altro sulla sessantina o poco più, è il suo superiore: il ministri della Guerra in persone, Il generale Auguste Mercier.Avanzo a passo marziale sul tappeto fino al centro della stanza e faccio il saluto militare.Mercier ha un viso stranamente corrugato e immobile, come una maschera di cuoio. A momenti ho la strana impressione che a guardarmi attraverso gli occhi stretti a fessura sia qualcun altro. Mi dice a voce bassa: Allora, Maggiore Piquart, non c'è voluto molto. A che ora è terminata?"."Mezz'ora fa, generale.""E davvero tutto finito?".Annuisco. "E' tutto finito."E così tutto ha inizio.


Questo pezzo è tratto da:

L'ufficiale e la spia
Robert Harris
Mondadori Editore, ed. 2014
Collana "Narrativa moderna e contemporanea"
Prezzo 19,00€

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...