domenica 13 ottobre 2013

Carlo Ginzburg, "Schemi, presupposti, esperimenti a doppio cieco. Rifles...

Siamo  Milano nel Settembre 2011 Uno storico dal cognome famoso, Carlo Ginzburg (il figlio della compianta scrittrice Natalia, viene invitato ad intervenire al Premio Balzan . Ginzburg è stato premiato l'anno precedente, 2010, sul tema dell'Europa fra 1400 e 1700 (in questo blog è recensito uno dei suoi lavori "Il formaggio e i vermi").

Si comincia con la frase che è stata sempre un memento per questo grande storico "La vita di un lettore è piena di sorprese". E in effetti il mestiere di uno storico, stando anche a Carr ( altro storico di cui Ginzburg ha anche tradotto 6 lezioni famose pubblicate da Einaudi, nel 2000 ,"Sei lezioni di storia"), lo storico è un ricercatore e anche un mediatore che guarda fra i fatti che gli si presentano, indagando sulla loro importanza e selezionandoli per poterli proporre al pubblico. Qui Ginzburg dice "Ogni testimonianza ci parla prima di tutto di sé stessa" perché ci introduce al momento in cui è stata registrata e anche di chi lo ha fatto e perché e, in secondo luogo, "ci parla di qualcosa al di fuori di sé" ovvero, come nel caso dell'esempio che riporta, l'oggetto della testimonianza ovvero Chartres. Ma per comprenderla fino in fondo, e qui si scovano i punti di tangenza con Carr, bisogna metterle a confronto con le paritetiche dello stesso periodo - verifica che non è possibile per lo studioso, dirà più avanti, e "verifica" sta per sperimentazione (è il limite e la sfida dello storico) quindi si ricorre alla comparazione-.

Ovvio, direte voi, ma in effetti non è propriamente così. Come questo studioso, che vi propongo oggi, Carr e molti altri evidenziano, la tentazione dell'interpretazione storica è un fattore basilare per comprenderci, ma la tentazione all'interpretazione dei fatti a ridosso del loro svolgimento non ci permette di essere abbastanza distanti da poterli guardare con oggettività. La testimonianza contemporanea permette a chi sarà abbastanza distante dall'evento di raccogliere i pezzi del puzzle e tentare di restituire un'immagine più vicina al reale scartando tutto ciò non abbia attinenza con l'evento o sia ridondante. 

Anche se è un manifesto di quelle che sono limiti e obiettivi dell'analisi storica e dell'approccio ai documenti non vi limitate, ascoltando questo evento, a pensare solo al rapporto fra testimonianza o immagine e storia  ma ampliate il concetto e andate fino alla testimonianza storica che genera la letteratura. Quella "letteratura" che giornalmente ci viene proposta nelle librerie, che si pretende di giustificare, con il fatto che si tratta di "narrativa", quando deforma la realtà storica da cui però pretende di essere derivata. 
Una Lectio  che ho trovato veramente illuminante e che spero piaccia anche voi.
Buone letture, 
Simona Scravaglieri



2 commenti:

  1. ciao Simona.. il tuo blog.. mi piace tantissimo e spero -quando avrò una pausa dallo studio che mi sta prendendo tantissimo in questo periodo- di leggere alcuni dei libri che hai recensito!! Mi sembri davvero brava in quello che fai.. e credo che dai tuoi post emerga competenza e passione, un ottimo binomio creativo!! Ciao..

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    Risposte
    1. Grazie mia cara! E' bello sapere che quello che fai è utile e viene apprezzato. Ci ho messo un giorno intero per trovare le parole che non fossero banali, i complimenti mi commuovono e mi imbarazzano, e non so se ci sono riuscita.
      Grazie di cuore,
      Simona

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