mercoledì 23 ottobre 2013

[Dal libro che sto leggendo] L'impronta dell'editore

Fonte: Tolettablog


Difficilmente metto un video in un post legato a questa rubrica, ma in questo caso mi sembra più che pertinente. Adelphi quest'anno festeggia i suoi cinquant'anni di attività e lo fa nello stile che l'ha sempre contraddistinta negli anni attraverso libri (come questo che vi suggerisco oggi e Adelphiana - Ed .Adelphi, pubblicata nel 2013, prezzo 35,00€) e con una serie di convegni iniziati lo scorso anno sulla storia del libro e dell'amore per la scrittura vista come esperienza unica. Ogni volta che aprite un libro, scoprite un nuovo mondo e se ogni volta è diverso l'editore ha raggiunto il suo obiettivo. E' un po' come le fasi dell'innamoramento giovanile, prima è un'infatuazione, poi diventa passione e infine se è vero sentimento quello che vi guida diventa amore. Queste emozioni sono quelle che ogni lettore cerca e con ancora più decisione nel momento in cui ha vissuto questo magico momento e vuole trovare un libro che superi e renda ancora più intensi questi momenti.

A fianco a questo c'è la scelta di un editore che per definizione part dall'esperienza di lettura nella sua totalità: la lettura non è solo lo scorrere delle parole ma è anche il piacere del tatto, passando dalla scelta della carta fino alla rilegatura del libro stesso, è visiva nell'apprezzamento della scelta della copertina, è anche un po' abitudine con la riconoscibilità di un marchio non solo dal logo ma dalla fattura del libro. In questo, sottolinea Calasso in questo libro, l'ebook non potrà mai confrontarsi con la carta perché l'esperienza digitale è altro e per nulla paragonabile a questo tipo di "arte.
Ho pensato pertanto di inserirvi ora questo video registrato in un intervento fatto da Calsso a Palazzo Ducale qualche settimana fa e di inserirvi quanto prima i video del recente documentario girato per SkyArte che devo ancora ottimizzare.

Sotto, come al solito, troverete anche l'assaggio di lettura di questo libro.
Buona visione e buone letture,
Simona Scravaglieri


Roberto Calasso: Memoria, editoria, scrittura



I LIBRI UNICI

All'inizio si parlava di libri unici. Adelphi non aveva ancora trovato il suo nome. C'erano solo pochi dati sicuri: l'edizione critica di Nietzsche, che bastava da sola a orientare tutti il resto. E poi una collana di Classici, impostata su criteri non poco ambiziosi: fare bene quello che in precedenza era stato fatto meno bene e fare per la prima volta quello che prima era stato ignorato. Sarebbero stati stampati da Mardersteig, come anche Nietzsche. Allora ci sembrava normale, quasi doveroso. Oggi sarebbe inconcepibile (costi decuplicati, ecc.). Ci piaceva che quei libri fossero affidati all'ultimo dei grandi stampatori classici. Ma ancora di più ci piaceva che quel maestro della tipografia avesse lavorato a lungo con Kurt Wolff, l'editore di Kafa. 
Per Balzen, che aveva una velocità mentale come non ho più incontrato, l'edizione critica di Nietzsche era quasi una giusta ovvietà- Da che cosa si sarebbe potuto cominciare altrimenti? In Italia dominava ancora una cultura dove l'epiteto "irrazionale" implicava la più severa condanna. E capostipite di ogni "irrazionale" non poteva che essere Nietzsche. Per il resto, sotto l'etichetta di quell'incongrua parola, disutile al pensiero, si trovata di tutto. E si trovava anche una vasta parte dell'essenziale.


Taglio alla prima pagina perché poi il discorso entra nel dettaglio e sarebbe un delitto tarpare una logica di pensiero così articolata e bella...Vi ho incuriosito?
Questo pezzo è tratto da:

L'impronta dell'editore
Roberto Calasso
Adelphi Edizioni, ed. 2013
Collana "Piccola biblioteca" n° 642
Prezzo 12,00€


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