Fonte: Fondazione Bellonci |
Non vi stupirò dicendovi che questa settimana è uscito il gruppo dei "presentati" alla candidatura al Premio Strega 2013. Sono 26 La lista la trovate qui: Formiche.net) in tutto e riuniscono anime fra loro molto differenti che, come leggevo su un blog si una amica di Twitter @Paginestrappate, dovrebbero avere in comune temi riguardanti il disagio sociale e personale. Le ne ha già recensito uno ed è "Cate, io" di Matteo Cellini che trovate qui: lePagineStrappate.
Io invece ho cominciato ad occhieggiare Busi, al quale sono ancora grata per quel castone che era "L'amore è una budella gentile", con il suo "El especialista de Barcelona". Ma nel frattempo ero incuriosita anche dal libro di Walter Siti che per definizione di molti solitamente si concentra sulla crisi dell'io e nel particolare nella sfera sessuale e questa volta invece con "Resistere non serve a niente" affronta temi strettamente contemporanei di finanza e della malattia del secolo "l'autoaffermazione di se stessi attraverso i soldi e non i valori". Così ho cercato un po' in giro e ho trovato un video di quest'estate registrato al "Festival della felicità" per la provincia di Pesaro e Urbino. L'intervento è lungo e interessante, ben articolato. Il problema è che vi posso segnalare solo il link, perchè detta provincia evidentemente non è molto social e non sa che condividendo con i blogger i propri video realizza comunque le sue visualizzazioni.
Quindi chiedo venia e vi invito a guardare il video qui:
Walter Siti
Troverete un sacco di buoni motivi per leggere questo libro, probabilmente come è successo a me che già l'ho inserito nella lista dei desideri e, non appena avrò finito la lista dei da leggere che stanno aspettando da un po', lo acquisterò volentieri, e per Busi, dovrete aspettare ancora!
Buona domenica e buone letture,
Simona Scravaglieri
Il libro di cui si parla:
Resistere non serve a nulla
Walter Siti
Rizzoli Editore, ed. 2012
Collana "Scala Italiani"
Prezzo 17,00€
Sto leggendo il libro di Busi ed è una cosa straordinaria, forse uno scrittore come lui non ce lo meritiamo, è diverso da qualunque scrittore apparso sulla terra, forse tra 100 anni verrà finalmente riconosciuto come uno dei più grandi romanzieri del mondo.
RispondiEliminaProbabilmente hai ragione anche se, a dirla tutta, lui non sa rapportarsi sempre con il pubblico italiano. Il problema è la nostra radice culturale che è in gran parte legata al mondo cattolico che per ragioni storiche ha radici ben salde un po' ovunque. Al grande scrittore capace di generare immagini del tutto realistiche e vivide non sempre corrisponde un oratore in grado di mediare il suo ego con quello di chi lo ascolta tenendo conto dei preconcetti che potrebbe avere. Del libro in questione ne avrò lette si e no una decina di pagine perché sto ultimando "L'impronta dell'editore" di Roberto Calasso (Altro caposaldo non solo della cultura italiana ma anche fondatore di Adelphi e riferimento da "consultare" per ogni Editore che voglia fare la differenza sul mercato editoriale. Quindi in sostanza non me ne sono ancora fatta un'idea. Ma manca poco a finire anche questo libro e ti farò sapere, il tuo giudizio mi rincuora di aver iniziato bene con la lettura di qualche proposta dei libri dello Strega e speriamo passi alla selezione dei mitici 5 della finale!
EliminaBuona serata,
Simona