Libreria Cesaretti di Roma, immagine presa da qui |
Recentemente mi è caduto l'occhio sulle pubblicazioni che mensilmente escono da Einaudi e mi sono accorta che variano da 3 a 5 al mese. Facendo un rapido calcolo, ammettendo che di media pubblichi 4 libri al mese il totale dei pubblicati in un anno sarebbero 48. Se moltiplichiamo questo numero per editori come Mondadori, Rizzoli, Marsilio, Bompiani e via dicendo quanti libri pubblicati in un anno secondo voi ci sarebbero? Occorre tenere conto che le piccole case editrici non hanno queste grandi disponibilità economiche per pubblicare tutti questi titoli al mese, ma il mercato degli ebook dimezza anche le spese e quindi c'e' il rischio che il mercato dell'offerta, che già di per se è ingolfato, lo diventi ancora di più.
Per cui, quest'estate, quando l'ennesima volpe del comparto giornalistico, in un bel servizio fatto per mancanza di uccisioni, suicidi, stragi o intrighi di palazzo, penserà a ritirare fuori l'argomento de "Gli italiani non leggono" ricordatevelo e fatevi un favore, cambiate canale o magari spegnete la tv e leggete questo libello. Leggevo sul blog di Marino Buzzi "Cronache dalla libreria " che il tempo di disponibilità di un titolo in libreria è calato da 6 mesi a 3 mesi e forse anche meno (vado a memoria ma verificate), e questo è sinonimo del fatto che ci sono troppi ricambi. A questo aggiungiamo che per stare al passo con i grandi (secondo Lottman solo per dimensioni e non per qualità) editori i piccoli e medi cercano di pubblicare sempre più titoli che rimane? Un gran caos e una diminuzione della qualità della scrittura.
Perchè leggere questa lezione del 1992? Semplicemente per riflettere sul tipo di lettori che vogliamo essere. Se essere un traino come ci vorrebbe qualche omino del marketing che pensa che basta mette una fascetta con "E' il capolavoro del secolo!" o lettori consapevoli che i propri gusti non sono oggetto di compromesso. Lottman è equidistante da tutti e tre i grandi attori coinvolti nella questione editori, lettori e librai e coglie l'occasione di questa lezione per riprendere domande cui molti sorridono enigmatici come la Monnalisa e sviano la risposta e fornisce spunti di riflessione. Leggiamo di meno? Ma rispetto a quando? E, quando leggevamo di più quanti titoli venivano pubblicati all'anno?
E queste valutazioni divengono più importanti quando anche gli editori scendono in campo, come è avvenuto ieri per Sandro Ferri, patron della casa editrice E/O, che invita i librai a "togliere i best sellers dagli scaffali" ma nella stessa "lettera aperta" non parla di abbassare i prezzi dei propri libri bensì di migliorare le condizioni di vendita ai librai, non pensando che, se un libro costa 20€ al giorno d'oggi la gente ci pensa due volte prima di comprarlo e magari aspetta di trovarlo usato. Quindi i librai avranno ancora le difficoltà a tenere aperte le librerie, perché in una economia di scala che sta crollando miseramente e che punta sulla mortificazione, tramite la tassazione, del nocciolo duro dei contribuenti che sono i lavoratori dipendenti, per quanto si voglia far cultura, non ci sono le disponibilità economiche per sostenerla. E strano ma vero, riflessioni come queste appartengono anche allo stesso Lottman che scrive praticamente 20 anni fa, segno che, da allora nella gestione economica e di marketing delle case editrici, piccole o grandi che siano, purtroppo non è cambiato praticamente nulla.
E queste valutazioni divengono più importanti quando anche gli editori scendono in campo, come è avvenuto ieri per Sandro Ferri, patron della casa editrice E/O, che invita i librai a "togliere i best sellers dagli scaffali" ma nella stessa "lettera aperta" non parla di abbassare i prezzi dei propri libri bensì di migliorare le condizioni di vendita ai librai, non pensando che, se un libro costa 20€ al giorno d'oggi la gente ci pensa due volte prima di comprarlo e magari aspetta di trovarlo usato. Quindi i librai avranno ancora le difficoltà a tenere aperte le librerie, perché in una economia di scala che sta crollando miseramente e che punta sulla mortificazione, tramite la tassazione, del nocciolo duro dei contribuenti che sono i lavoratori dipendenti, per quanto si voglia far cultura, non ci sono le disponibilità economiche per sostenerla. E strano ma vero, riflessioni come queste appartengono anche allo stesso Lottman che scrive praticamente 20 anni fa, segno che, da allora nella gestione economica e di marketing delle case editrici, piccole o grandi che siano, purtroppo non è cambiato praticamente nulla.
Leggere libri come questo, piccini ma con tanti punti di vista interessanti ti fa dispiacere che non ci siano state lezioni successive da trascrivere perchè di punti di vista onesti su questo aspetto ce ne sono veramente pochi. Pertanto questo libro, è veramente imperdibile.
Aggiornamento del 26/7/2012: è stato segnalato un pezzo di Affaritaliani in cui Sandro Ferri Amplia i provvedimenti che E/O vuole fare vs librai e lettori (vi segnalo che il pezzo di Marino Buzzi cui faccio riferimento in questa recensione è linkato) e l'intervistato dice:"Dal prossimo autunno partirà una campagna di rifornimento del catalogo con un forte sovrasconto che andrà a sommarsi a quello che già pratichiamo. Uno sconto in cambio del quale non chiederemo un taglio in proporzione del prezzo al pubblico, ma che andrà tutto a favore della libreria", resta da vedere come questa sua idea possa collimare con le "regole" dettate dalla Legge Levi di cui lo stesso protagonista di questa pezzo è stato fervente sostenitore. Chiaramente, per chi non conoscesse la casa Editrice E/O è una casa che nasce come "Casa di Traduzione" come la presenta proprio lo stesso Ferri e nel suo catalogo sono disponibili titoli di narrativa contemporanea e del '900 che hanno fatto storia nel mondo, ma che senza l'occhio attento di questo editore probabilmente in Italia non avrebbero avuto spazio. E siccome l'argomento è stato motivo di discussione più volte anche su questo blog, non esiterò a segnalare ulteriori aggiornamenti in merito.
Aggiornamento del 26/7/2012: è stato segnalato un pezzo di Affaritaliani in cui Sandro Ferri Amplia i provvedimenti che E/O vuole fare vs librai e lettori (vi segnalo che il pezzo di Marino Buzzi cui faccio riferimento in questa recensione è linkato) e l'intervistato dice:"Dal prossimo autunno partirà una campagna di rifornimento del catalogo con un forte sovrasconto che andrà a sommarsi a quello che già pratichiamo. Uno sconto in cambio del quale non chiederemo un taglio in proporzione del prezzo al pubblico, ma che andrà tutto a favore della libreria", resta da vedere come questa sua idea possa collimare con le "regole" dettate dalla Legge Levi di cui lo stesso protagonista di questa pezzo è stato fervente sostenitore. Chiaramente, per chi non conoscesse la casa Editrice E/O è una casa che nasce come "Casa di Traduzione" come la presenta proprio lo stesso Ferri e nel suo catalogo sono disponibili titoli di narrativa contemporanea e del '900 che hanno fatto storia nel mondo, ma che senza l'occhio attento di questo editore probabilmente in Italia non avrebbero avuto spazio. E siccome l'argomento è stato motivo di discussione più volte anche su questo blog, non esiterò a segnalare ulteriori aggiornamenti in merito.
Dieci domande sui libri
Herbert R. Lottman
Sellerio Editore, ed. 1993
Prezzo 8.000£ (Acquistato in libreria a 2,39€)
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