Immagine presa da qui |
Di questo libro ho scelto di mettervi solo l'inizio, il perché mi sembra abbastanza evidente dalla recensione che trovate qui. Ti conquista dal Duomo e le basiliche che beccheggiano nel mare della città e continua a tenerti stretto a sé fino alla fine. In sostanza è un lavoro da leggere perché dimostra che, come diceva Carver, "[...] uno scrittore che ha una maniera particolare di guardare le cose e riesce a dare espressione artistica a quella sua maniera di guardare, quello sì che è uno scrittore che durerà per un pezzo". Vanni Santoni in questo è perfettamente riuscito.
E un altro libro, cercherà finalmente il suo posto definitivo nella mia libreria.
Buone letture,
Simona
Guardalo, sta venendo a Firenze. Ha con sé i bagagli, viene per restare. Non ha vent'anni: uno studente, con ogni probabilità. Arriva in automobile, al casello sbaglia e infila l'uscita del Telepass, allora bestemmia, mette la retromarcia, comincia a fare manovra ma un altro gli si piazza in coda, lui sbuffa, quello sfarfalla, allora si volta, allarga le braccia, quello pure sbuffa, ma capisce e a sua volta arretra. Si riporta nella corsia giusta, se la prende con il traffico, si ficca in bocca una sigaretta e accende la radio. Prima di trovare una stazione che gli piaccia è già oltre, si è imbucato nel traffico cittadino, segue i cartelli a caso, "Stadio" "Parterre"(Parterre?), "Viali - Circonvallazione", finalmente scorge uno di quelli che indicano il centro, crede di seguirlo ma in realtà sta percorrendo in tondo i Viali, ne incontra e ne segue altri ma nessuno lo porta più in centro di quanto già non sia, prova a orientarsi con la lanterna di Palazzo Vecchio che spunta a vlte dai tetti, ora con le porte, massicce strutture di pietraforte orfane delle mura, che incontra ora in mezzo a uno svincolo, ora in mezzo a una piazza, ma si assomigliano tra loro e non riesce a raccapezzarsi, né riesce a sfondare, come se la cerchia esistesse e lo respingesse. Si trova a piazzale Michelangelo inevitabile se ti lasci guidare dai Viali. Nota il David, realizza di essere in quel posto là famoso, da cui si vede Firenze dall'alto, e scende.Si accende una sigaretta, fa qualche passo verso il muretto sotto al quale si apre la città, il Duomo e le basiliche come navi beccheggianti in un mare occiduo di tegole, e Freze gli appare non ferma, impegnata in un lunghissimo ralenti, come se stesse faticosamente scorrendo via. O come se fosse già altrove, e lì sotto di sé vedesse non già più la città ma soltanto il suo riverbero. Non c'è molta gente intorno a lui, è solo di fronte alla balaustra, i turisti si trattengono più indietro a scattare fotografie, finchè non vede spuntare da sotto una ragazza. [...]
Il libro da cui è tratto è:
Se fossi fuoco, arderei Firenze
Vanni Santoni
Laterza Editore, ed 2011
Collana "Contromano"
Prezzo 10,00€
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