Immagine presa da qui |
"Contava tre respiri e stava attento a farli lunghi, resisteva ancora, immobile e con gli occhi chiusi, dopo lo scatto secco che chiudeva la porta. A quel punto gli restava poco tempo. La finestrella che non s’apriva stava in alto, a ridosso del soffitto, per far entrare nel camper più luce possibile; Leonardo scendeva dalla branda, si tirava dietro l’unica sedia, ci saliva sopra in punta di piedi. Ogni notte sperava di essere cresciuto abbastanza, durante tutto il giorno precedente, da riuscire a sollevarsi fino alla plastica consunta per guardare suo padre che sfumava nel buio: restava sempre troppo basso ma doveva provarci comunque, scendeva dalla sedia solo quando le punte dei piedi cominciavano a fargli male sul serio. Allora la metteva a posto e scivolava nel fosso ancora caldo scavato dal suo corpo nel materasso della branda. Non c’era niente di cui aver paura, si diceva, perché lui se ne andava tutte le notti ma tornava sempre prima che fosse mattina. Doveva essere contento, anzi, che suo padre ci fosse riuscito un’altra notte ancora: lui non poteva stare, ad aspettare di addormentarsi fra le lamiere del camper cucinate dal sole. Lui aveva bisogno di vento, e se quello non veniva, allora in qualche modo se lo doveva andare a prendere da solo."
Le giostre sono per gli scemi
Barbara Di Gregorio
Rizzoli Editore, ed. 2011
Prezzo 18,00€
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