[..] Lo sorprendeva il piacere, seppur lieve, provato nell'umiliare la ragazza, giocando con i suoi confusi sensi di colpa e schernendola con una ferocia di cui non si sarebbe mai creduto capace. Per contro, l'umiliazione di Proctor era stata totalmente premeditata: aveva mortificato il vecchio bestione più brutalmente che aveva potuto. E, a sua volta, quell'atto di crudeltà gli aveva procurato un certo piacere . Aveva assaporato la violenza del confronto: era consapevole di soggiogarli, in parte perchè voleva vendicarsi, anche se capiva che, per una logica paradossale, i maltrattamenti non erano sgraditi nè alla ragazza e nè a Proctor. L'aggressività di Maitland corrispondeva alle loro aspettative, all'idea che più o meno inconsciamente si erano fatti di se stessi; e pur insospettito dal gusto che provava a commettere quelle piccole crudeltà, Maitland aveva deciso di andare fino in fondo. Deciso di sopravvivere a tutto ciò che aveva scoperto dentro di sè proprio come in passato aveva sfruttato il disprezzo e l'autocommiserazione. Ciò che ora importava era dominare il vagabondo rimbambito e la ragazza di strada.[..]
L'isola di cemento
J.C. Ballard
Feltrinelli editore, ed 2007
Collana "Universale economica"
Prezzo 7,50€
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