Sono tre volte, stamattina, che incomincio questo post con tre inizi diversi che virano su argomentazioni altrettanto diverse! Mettiamola così: esprimere la nostra libertà di lettori non è facile come esprimere la nostra libertà di leggere cose differenti. Non è affatto facile perché è più comodo guardare le librerie di catena che ci mettono i titoli di grido o appena usciti proprio all'ingresso, così non devi stare a perdere tempo fra mille milioni di copertine, perché magari è più facile trovare chi li ha letti come te e sopratutto impossessarsi di punti di vista altolocati del critico di turno. Ecco questo spazio, che viene portato avanti dalla sottoscritta, ha virato completamente nelle sue letture dalla grande editoria a quella piccola e media nel giro di poco meno un anno - otto anni fa circa-. Complici un paio di giovani palermitani Marco Mondino e Diana Cimino ai quali non mi dirò mai abbastanza grata di avermi portata in questo rutilante mondo.
Cominciamo con il dire basta alla dicitura "editore indipendente". E' diventato come il Bio o l'Ecobio o altro. Come ha anche detto più volte Calasso, gli editori sono indipendenti tutti. Tutti gli editori per sopravvivere devono vendere e ognuno di loro fa scelte in base alla propria etica e mission e questo succede dalla notte dei tempi. Quando si parla di questi editori è più corretto dire "appartenenti alla piccola e media editoria". E non è una brutta cosa appartenere a questa categoria. Checché se ne pensi è un mondo a parte, elitario e un po' snob - perché si pregia di trovare le migliori proposte sul mercato, recenti e meno-, sconosciute ai più. Sono dei veri viaggi, con delle vere indagini, controlli, sedute spiritiche e chi più ne ha più ne metta. Se sei un editore della piccola e media editoria, sei uno che conosce a menadito quel che esce nel tuo comparto di pertinenza, sai quali sono le persone più adatte a maneggiarlo e sai anche fare scelte coraggiose (sono sempre coraggiose visto che hanno una potenza di budget che è decisamente inferiore ai Big) ma sei anche un vero kamikaze perché se trovi quello che davvero ti piace, lo pubblichi eccome e ne rendi partecipe il mondo rapendo e irretendo il lettore ignaro che ti si avvicina in fiera condensando tutto quello che sai in maniera che lui possa alla fine sentire un po' del sacro fuoco che ti arde dentro da quando hai deciso che quel libro doveva essere pubblicato!
Ecco, se a questo punto stai pensando: ma che è diventata editrice? La risposta è no, ma dal 2010 frequentando fiere su fiere, organizzando eventi e parlando fra blogger e vlogger o leggendo e parlando con editori una certa idea me la sono fatta. Ora perché io ti sto scrivendo che non eserciti tutta la tua libertà? Chi sono io per dirtelo? Prendimi come una suggeritrice: di qui è passato Marsullo, poco prima di uscire e incantare l'Italia con i suoi libri e la sua stupenda personalità, come anche Cognetti. Ma non perchè io sia una procacciatrice di famosi, ma perché gli stessi che li pubblicavano prima me ne hanno parlato con favore e con passione in maniera talmente coinvolgente che non ho potuto fare a meno di leggerli. Allora perché esercitare la libertà di leggere piccola e media editoria? Semplice per darsi la possibilità di provare cose nuove, a volte paradossali, interessanti raramente brutte ma che comunque difficilmente ti lasceranno indifferente. Perché sai che c'è? Io sono convinta che è verissimo che un lettore è come un drogato, sempre alla ricerca di quella sensazione che ti regala un libro con cui sei entrata in sintonia e che ti ha conquistato. È una ricerca estenuante molto spesso ma con la piccola e media editoria è ardua perché la scelta di cose nuove e interessanti è decisamente grande. Come fare allora?
Intanto frequentare le fiere, fermarsi davanti agli stand e invece di farsi consigliare l'ultimo uscito, fate come me, chiedete il libro che hanno deciso di pubblicare e che sapevano che sarebbe stato complicato da diffondere ma era talmente bello da non poter essere ignorato. Funziona sempre. Prima vi guarderanno come dei matti, poi metteranno giù il libro che vi stavano porgendo e cominceranno a guardare il loro libri esposti come foste voi nel dubbio di quale libro fare fuori per sempre dalla vostra libreria dei libri letti e amati. Alla fine tireranno fuori "il titolo". È un modo per scoprire di che pasta è fatto l'editore di turno. Così da questo blog sono passati un sacco di capolavori.
Poi c'è la regola che io chiamo de "Il genio nello scantinato" che è un libro bellissimo e appagante di Adelphi. È un libro che non ha avuto il successo meritato perché quando la gente legge la sinossi scappa a gambe levate. Se invece lo leggono senza guardarla e senza scorrere in precedenza le pagine, se ne innamorano. "Il genio nello scantinato" è una fortunata biografia scritta da Alexander Masters su Simon un genio matematico, con qualche tratto di autismo in alcuni atteggiamenti. Simon Norton è un uomo particolare che continua ad operare nella sua ricerca sulla simmetria in modi non convenzionali e Master spiega questa cosa in maniera così divertente e chiara che mai nessuno si è lamentato di non aver capito. Quindi ogni tanto datevi l'opportunità di essere stupiti; non vi fissate con la sinossi ma fidatevi dell'istinto e buttatevi fuori dalla comfort-zone.
Non fidatevi subito di chi si dichiara piccolo o medio editore ma verificate prima. Ci sono un sacco di case editrici a pagamento che si spacciano per editori tradizionali. Ecco, ognuno è libero di leggere quel che gli pare, ma deve essere preventivamente informato. Se spendo 20 euro per un libro: editato, corretto magari tradotto da un professionista è un po' diverso dal fai-da-te allo stesso prezzo con svarioni di ogni genere. Perché gli autori paganti di oggi, non sono quelli dei tempi di Vittorini: pago dunque pretendo. Se sono uno che ha pagato per la pubblicazione sono io che decido quanto e cosa devo pagare e se mi sento Petrarca nessuno metterà mai le mani sulla mia ode! Non sarò io a contestare certi punti di vista, ma fatto sta che se poi vai da loro, nessuno ti dirà o scriverà in chiaro che chiedono contributi agli autori, quindi la cosa così limpida non è, o no? L'editore tradizionale non è mai a buon mercato, loro hanno i loro problemi e noi dobbiamo fare la quadra con i nostri stipendi. Ma rimane il fatto che conosce a menadito il suo catalogo ed è anche in grado di darti informazioni fin dalla prima pubblicazione.
Non vi fissate che dovete sapere tutto di tutti gli editori aprioristicamente. Adottatene uno, due, o cinque per fiera e datevi un anno per leggere qualcosa di loro. Iscrivetevi alle newsletter, la vostra posta elettronica sarà intasata ma loro saranno ben felici di informarvi di tutto quello che stanno per pubblicare, degli eventi e, perché no, anche anche dei premi. Ricordatevi di chiedere delucidazioni sulle pagine fan o sull'account dell'editore, ed eventualmente di coinvolgere anche l'autore. L'autore? Ebbene sì, tranne il solito stolto snob che si sente Dio solo perché ha pubblicato, la maggior parte degli autori di questo comparto sono felicissimi di incontrare lettori curiosi che li hanno letti. Chiedete, curiosate, parlate loro e scoprirete mondi che tanti eventi seguiti da sotto il palco non vi sembreranno più così unici. Il microcosmo della piccola e media editoria è come un corpo umano. Ogni editore ha un suo ruolo nella compagine dell'offerta nazionale e un suo scopo anche quando sembrano occuparsi degli stessi rami di genere o di provenienza delle opere, ognuno sceglie in base ad un gusto che è unico nel suo genere ed è principalmente per questo che non si possono riunire sotto un'unica egida tipo "l'indipendente". Tutti i microcosmi si nutrono di una linfa vitale che è il continuo scambio di visioni tra lettori e autori e tutti insieme, linfa e organi costituiscono l'anima di un comparto che è il laboratorio delle future promesse della grande editoria.
Se siete lettori che vogliono fare la differenza, per loro e per la cultura che verrà domani di moda distribuita in mainstream su tutti i canali, non dovete negarvi questa opportunità proprio perché siete parte integrante della filiera e del pensiero che la muove e che la foraggia. In un mondo in cui si pensa di fare la differenza indignandosi e dicendo il proprio parere anche non su basi certe, la piccola e media editoria diventa un luogo dove non serve avere per forza un'idea, ma come in una mostra d'arte contemporanea le opere non sono sempre nascoste dietro una teca di plexiglass ma si possono usare, toccare e vedere in moto cosa che, da nessun'altra parte vi succederà, ve lo assicuro.
Ok, ma dopo tutto questo discorso da dove iniziare? Potrei scrivere per mesi, visto che in questo spazio ce ne sono tanti. Quindi iniziate a non andare sempre nelle librerie di catena ma anche in quelle - che ahimé... il morbo dell'indipendente a tutti i costi ha toccato anche loro...- piccole. non vi fermate all'ingresso ma andate agli scaffali più lontani. Prendere in mano il libro del primo editore che non conoscete, fate una rapida ricerca su internet o chiedete al libraio e, se vi convince, portatelo a casa. Farlo è più facile che dirlo! E ricordatevi di tornare in quella libreria, per far sapere al libraio che ne pensate di quello che avete letto; lo so che spesso sembra che al libraio non freghi poi molto di quel che pensate, ma sappiate che i librai funzionano come l'algoritmo di Amazon, dopo un po' imparano a riconoscerti e a ricordarsi dei libri che non ti sono piaciuti che, ti assicuro non è mica male.
Detto questo fai di "Think outside the box" la tua nuova libertà di leggere.
Per questo post nessuna casa editrice è stata maltrattata e io manco sono pagata, ma credo fortemente ad ogni cosa che ho detto e che continuo a dire anche dal vivo in fiera e nei vari eventi in cui mi sono trovata coinvolta.
Fate la differenza! Buone letture,
Simona Scravaglieri
Qui il calendario degli eventi della settimana per #letturalibertà di #BlogNotesMaggio per il #MaggioDeiLibri:
Qui il calendario degli eventi della settimana per #letturalibertà di #BlogNotesMaggio per il #MaggioDeiLibri:
Lunedì da Valentina La biblioteca di Babele
Mercoledì mattina Nereia Librangoloacuto
Mercoledì pomeriggio Simona LettureSconclusionate
Giovedì mattina da Erica La leggivendola
Giovedì pomeriggio da Daniela di Appunti di una lettrice
Venerdì alle 10:00 saremo da Angela Cannucciari
Venerdì alle 13:00 da Francesca Gli amabili libri
Venerdì alle 15:00 qui a LettureSconclusionate
Sabato mattina sul canale di Selvaggia
Sabato pomeriggio Paola Sabatini special guest qui a LettureSconclusionate
Domenica mattina da Barbara di Librinvaligia
Domenica pomeriggio da Giada di Dada who?
Vi invito a seguire sui social tutti i blog e i canali per rimanere aggiornati e in aggiunta vi segnalo anche il blog di #blognotes libri, il Tè tostato di Laura Ganzetti Maria Di Cuonzo, Andrea di Un antidoto contro la solitudine e Diana di Non riesco a saziarmi di libri
Fonte: Pinterest |
Ero passata da queste parti per suggerirti una casa editrice indipendente scoperta in una libreria indipendente ma mi sa che torno sui miei passi...
RispondiEliminaNoooo!!! dove vai??? Torna e dimmela!!! O stanotte non dormirò con il pensiero di sapere!!!! Che vita difficile la mia... :DDD
RispondiElimina"Adottatene uno, due, o cinque per fiera e datevi un anno per leggere qualcosa di loro." Un anno? Io ho ancora intonsi libri comprati nel momento classico del "adotto lei, lei, lei, lei e anche lei". Perché, insomma, te lo sai che tutto quello che ho detto nel post della libertà di scegliere il prossimo libro è vero. E loro non si sono ancora palesati. Che faccio? Mi costringo? Costringo loro a palesarsi? Mmmmm.
RispondiEliminaVabbè diciamo che per alcuni ci vuole un po' più tempo o esercizio... Ma alla fine ci si arriva. Ti ricordo che mi hai fatto conoscere i libri della Jo March e di tre io due li ho letti... Tu e la leggivendola mi avete fatto conoscere CasaSirio e altri due libri sono stati letti... Mi manderete fallita! :D
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