Anche quest'anno sono stata al Salone del libro di Torino. Non è una novità, oramai sono tre anni che ci vado ma di nuovo c'è che la "formula per vivere e sopravvivere al salone" quest'anno, con Librangolo Acuto, Appunti di una lettrice e La leggivendola (mentre Librinvaligia è stata sempre ligia al dovere!), l'abbiamo involontariamente cambiata. Diciamo che non è stata una cosa voluta e cercata ma, forse per la prima volta, complice il "regime di carcerazione" istituito dalla nuova gestione dell'evento - che prevede che in fiera si può entrare solo una volta al giorno-, abbiamo preferito alla visita costante e continua agli stand, la presenza alle varie presentazioni. A parte quello sulla Sarfatti, edito da Mondadori, tutti gli altri erano piccola e media editoria (anche se Fazi, alla fiera di Roma, era considerato un grande editore!). Cos'è cambiato rispetto l'anno scorso? In pratica poco e niente.
In compenso, visto le instabili pile di libri che voglio leggere, avevo stabilito che avrei comprato un libro, al massimo due. Non sono stata bravissima - ne ho presi tre - e due mi sono stati dati dagli editori e quindi, al rientro, non sembrava stessi portando un cadavere in valigia come lo scorso anno! Alla fine ho adottato tre case editrici e ne sono particolarmente contenta perché due di queste le conoscevo appena e una mi era totalmente sconosciuta e quindi sono felice di ospitarle come nuovi ingressi in questo spazio.
Come al solito l'elenco è in ordine alfabetico per casa editrice e non per importanza:
Edicola Edizioni (casa editrice adottata)
Bellini loro, dividevano uno spazio molto bello con Spartaco Edizioni e un altro editore, che al momento mi sfugge. Hanno una vita un po' particolare che si divide sei mesi in Italia e sei mesi in Cile; pubblicano sia autori italiani che cileni traducendoli sia in italiano, per gli spagnoli, che in spagnolo, per gli italiani. Siamo andate in tre da loro, io, Librangolo Acuto e La Leggivendola e, in tre, abbiamo preso tutti libri differenti tra cui uno in spagnolo (Irene sbrigati a leggerlo che sto in ansia per questo orfano di madre!). Chiaramente il libro che ho preso io è un autore italiano con un titolo che è tutto un programma:
"La gente morta non si diverte", Gianluca di Renzo. La quarta di copertina è micidiale e bellissima:
"Non sono stato neanche capace di organizzare una morte fottutamente semieroica. Sono un mediocre. Lo sono sempre stato. Un non uomo, con aspirazioni da uomo, senza risultati apprezzabili. Maturo, costante, la decisione di un suicidio, che verrà attuato con risultati disastrosi. Mi farò molto male, senza uccidermi". E' inutile che fate i vaghi, se continuate a venire in questo spazio è perché anche voi non lo avreste lasciato lì!
Eris Edizioni (libro regalato, casa editrice adottata)
L'adozione ci sarebbe stata comunque quando mi hanno detto che mi avrebbero mandato degli esempi di analisi del mondo delle graphic novel. Parlando con loro ho detto che uno dei miei limiti è il non saper dare il giusto peso a questo genere di pubblicazioni che, invece, negli ultimi anni non solo hanno trovato un folto gruppo di estimatori ma, grazie a questa insperata riscoperta, si arricchita di nuove storie e di nuovi approcci alla costruzione delle storie.E invece mi hanno pazientemente, vi assicuro che con il caos della fiera e dopo un'intera giornata a fare banco fra i curiosi non è facile mettersi a fare un'analisi del genere, mi hanno dato un sacco di spunti da cui partire. Poi, guardando le copertine ho scoperto che hanno anche una collana di narrativa che a Roma mi era completamente sfuggita, me-colpevolissima-me, e allora ho fatto la solita domanda: "qual è il libro che hai deciso di pubblicare, in barba alle possibili vendite, perché ci credevi proprio?"
"Il complotto delle statue di cera", Riccardo Borgogno. E' un romanzo che si svolge in varie epoche temporali e nella seconda di copertina specifica "[...] segue il percorso di un antico sapere esoterico e alchemico [...]" arrivando fino ai giorni nostri a Torino in cui una serie di pratiche antichissime che risalgono all'epoca di Arduino vengono ancora utilizzate dietro le facciate borghesi della finanza e della cultura della città. Ci sono un sacco di bei disegni, alcuni un po' inquietanti, ma mi piace e, appena lo leggerò non scamperete al mio resoconto. Contenti? Eggià...
Rogas Edizioni (casa editrice adottata)
Avevo sentito parlare di questa casa editrice da un autore che mi ha mandato il suo lavoro che è: "Le cose dell'orologio" di Mario Borghi, che con una copertina siffatta non potevo non leggere (lo troverete fra gli arrivi di Maggio). Invece a Torino ho preso:
"Riscenziello", Marco Ciotola - Un romanzo sull'ansia, ci ha detto l'editore, e in effetti il protagonista di questa storia già non ha una vita tranquilla circondato dai suoi parenti mentre deve curare una campagna pubblicitaria per uno psicologo e quindi decide di seguire un percorso di analisi. Abbiamo letto con Librangolo Acuto il primo capitolo e già ci siamo fatte ricche risate.
"La biblioteca ritrovata. Percorsi di letteratura gay nel mondo contemporaneo.", Francesco Gnerre. In questo caso parliamo di un saggio e, stando alla presentazione decisamente partecipata che ho visto, anche un signor saggio. Nel giro di un'ora è stato ripercorsa per sommi capi la storia della letteratura che si occupata del mondo omosessuale e sono stati dati parecchi spunti di riflessione. Perché parlare di letteratura gay oggi? Per la questione dei matrimoni? L'adozione? In sostanza la cultura va a braccetto con la civiltà e la legislatura. Se non conosciamo abbiamo paura o ci convinciamo che sia tutto sbagliato. Conoscere, come nel caso anche del mondo esterno a quello che frequentiamo, ci mette in condizione di capire e scegliere. L'incontro si è svolto nella Sala Incubatore e ha generato non solo molto interesse ma anche molte domande e sussurri. Per esempio, io Irene e Daniela, non eravamo molto d'accordo sul fatto che in Italia non ci siano tante pubblicazioni in merito. Ma aspetto di leggere il libro per dare un giudizio definitivo.
Sonzogno (libro regalato)
Che se non me lo avessero regalato lo avrei comprato. Già avevo visto il comunicato e avevo intenzione di richiederlo, poi ci si è messa Irene. E' bello eh? Ma bello, bello-bello. Ecco è una saga storica inglese che si svolge nel 1783. Ora, ho appena finito Sterne, che non glielo vogliamo mettere un suo coevo vicino?
"Ross Poldark", Winston Graham. E' appena tornato, dopo aver combattuto la guerra della Rivoluzione Americana, Ross Poldark ed è figli di uno piccolo possidente terriero inglese . Ha abbandonato l'Inghilterra per problema con la legge e quando torna è tranquillo signore non più giovane scavezzacollo, ma scopre immediatamente che la sua fidanzata, complice la guerra e una dichiarazione della sua presunta morte, sta per sposare un altro e che la sua casa di famiglia sta cadendo a pezzi per l'abbandono. Quindi il nostro eroe decide di rimettere a posto le cose, proprio partendo dalla sua proprietà. Ci riuscirà? Appena lo leggo non ve lo dico, ma magari trovo altro da dirvi in merito!
Tra le presentazioni viste invece ci sono quelle di:
"Sottrazione", Gorilla Sapiens edizioni, che non glielo diciamo che hanno fatto un libro con le gradazioni del blu che io preferisco, altrimenti chi le sente? Presentazione davvero bella perché il relatore è riuscito a stupire pure l'autore, Carlo Sperduti, con delle riflessioni che sono veramente interessanti. Insomma Sperduti o lo si prende in superficie, come umorista e narratore amante del rimescolamento dei vocaboli in soluzioni assurde, oppure lo si prende in maniera seria ,come fine giocatore e "declinatore" dei significati e delle accezioni con cui si forma una determinato linguaggio, fa sempre e comunque parlare di se. E questo mi sembra un buon punto a suo favore. E io vi metto una delle foto più belle che ho fatto al salone:
Quindi abbiamo visto, io un po' meno l'ho più che altro sentita, la presentazione del saggio di Fazi Editore, che prima o poi mi compro "Charlotte Brontë. Una vita appassionata" Lyndall Gordon. Ora questo libro mi piace in particolare per colpa di Irene, che ne è rimasta stregata, e vi assicuro che per stregare Librangolo acuto ce ne vuole eh! Quindi non appena mi toglierò di mezzo qualche libro, ne ho già due da defenestrare, lo comprerò (ad occhio e croce ne devo defenestrare qualcun altro, ma sto lavorando per voi, non disperate!).
Poi abbiamo visto le presentazioni in cui è stato relatore Patrizio Zurru, il fondatore di Strade scritte, che è interventuto per commentare un saggio su Grazia Deledda e la sua amica e Amelia Melis de Villa. E' stato interessante, il libro è pubblicato da Arkadia Editore, anche questa una casa editrice che ho scoperto in Fiera. Il saggio di propone di restituire una quadro quantomai completo dell'autrice, svelandone i tratti meno conosciuti. Ne è venuto fuori un quadro decisamente interessante anche perché Patrizio è riuscito a trovare un articolo scritto dalla Deledda proprio sulla Sardegna e vi assicuro che c'era da rimanere stupiti. Sono certa che qualcuno inorridirà, lo sento già urlare "Orrore, orrore, orrore!", ma io e la Deledda non siamo andate molto d'accordo sino ad oggi, anzi fino al giorno della presentazione di questo libro. Diciamo che preferisco la Deledda giornalista che quella scrittrice... quindi inorridite, ma con contegno grazie!
Sempre Zurru, in compagni di Isabella Pedicini, che è stata la scorsa estate con noi a #Nonsonosòle, con "Ricette umorali" e "Ricette umorali. Il bis" pubblicati entrambi con Fazi. È inutile, insieme sono un connubio esplosivo. Lei talmente solare da illuminare con il suo sorriso tutto ciò che le sta intorno e lui che, quando trova la giusta controparte, diventa un perfetto umorista. Abbiamo esplorato gli ambiti dove hanno visto luce le "Ricette umorali" nate come perfetto connubio di cibo e letteratura. Il tempo è decisamente volato con loro, nonostante tutto il caos che circondava il padiglione che li ospitava.
Infine, ma non ultima per importanza la presentazione del volume: "Margherita Sarfatti. La regina dell'arte fascista." di Rachele Ferrario per Mondadori Editore, presentata con Cazzullo come relatore. A parte essermi congelata con Daniela ed Irene, sono veramente contenta di averla vista. A parte i facili commenti, la figura di Margherita è basilare per conoscere i veri retroscena del regime, pochi sanno che a fare di Mussolini il Duce fu proprio lei, con un libro in particolare, pubblicato in Inghilterra e poi successivamente concesso alla pubblicazione di Mondadori solo a patti che alcuni pezzi dell'edizione inglese venissero censurati. L'avevo visto di sfuggita mentre facevo i regali di natale in libreria e poi mi ero dimenticata di prenderlo. A Gennaio lo avevo comprato in un'altra libreria e, devo ammettere, che dopo questa precisa ricostruzione fatta nella presentazione cui ho assistito, credo che la leggerò presto appena ho un po' di tempo e, sopratutto, ho chiuso i millemila libri aperti che devo ancora ultimare!
Tra le iniziative interessanti c'era anche #faicomeallostandtuo #editorinscambio per la quale ogni editore prestava un suo rappresentante che doveva, allo stand di un altro, scegliere un titolo e sponsorizzarlo. Nel nostro caso ci siamo imbattute in Silvia di Edizioni Exòrma allo stand di Nottetempo:
Detto questo ho visitato gli stand bellissimi di Exòrma, Hacca Edizioni, Lavieri, Sur, Casa Sirio, Neo Edizioni, Intermezzi, Fazi, Giulio Perrone, Spartaco Edizioni, NN Editore, 66and2nd, Adelphi e Marsilio e altri che alle 23:00 di sera, con alle spalle una lunga giornata di lavoro, non mi sovvengono ma che vi aggiungerò in seguito. Stand bellissimi perché pieni di novità e tante conferme a riprova che la piccola e media editoria riesce ancora a distinguersi e questa è una bella notizia. Complice la figuraccia dello scorso anno dell'organizzazione, mi hanno detto che i prezzi degli stand sono un po' diminuiti, non tantissimo ma un pochino sì. Questo ha permesso a tutti di avere uno spazio adeguato e questa è una cosa che rincuora anche noi lettori che speriamo sempre di poter sbirciare nei tavoli in tranquillità senza dover fare a cazzotti con gli altri.
Sono comunque stata strattonata, calpestata, borsettata (sport particolarmente attivo alle fiere in cui la regola ferrea è: più grossa è la borsa della dama, più forte sarà la botta che ti darà voltandosi di scatto per guardare se dietro la stanno seguendo!"), ho ricevuto abbracci e sorrisi e, nonostante le corse da un evento all'altro - mai che ce ne fosse uno vicino agli altri! - mi sono anche molto divertita parlando con blogger che hanno interessi comuni e anche diversi dai miei. In fiera noi blogger per l'organizzazione rimaniamo "professionali di serie B" e quindi non si ha diritto a quasi nulla. Mi hanno detto addirittura che hanno chiesto 170€ per avere l'accesso alla wi-fi! Ora, io non voglio dire siori organizzatori, ma fate pace col cervello!
Abbiamo anche provato a fare una serata bookclub - versione salone off -, ma avendo finito solo io e Librinvaligia il libro, che vi ricordo era "Anime baltiche", abbiamo deciso di posticipare la discussione a Giugno con adeguata cena baltica. In effetti, di baltico c'era solo il clima torinese, e, vi confermo, con la braciola ai ferri rimane difficile acclimatarsi in quei luoghi per discuterne con calma! Però a noi si è unita anche Laura de "Il tè tostato" e sono venute fuori delle interessanti conversazioni.
Di tutta questa esperienza rimane un solo mistero: chi è che di mattina, per entrare in fiera si porta il Cointreau dietro. L'ultimo giorno quando abbiamo attraversato i controlli anti-Isis tra gli oggetti requisiti c'era una bottiglia di questo liquore!
Felici che ve la siete cavati con poco? Aspettate il diario... (Risata malefica)
Buone letture,
Simona Scravaglieri
Ma...ma...qui manca una presentazione...nemmeno un accenno a l'evento di venerdì pomeriggio in spazio Rai, con quei due "simpatici" personaggi??? :D
RispondiEliminaIo cerco di dimenticare e tu metti il dito nella piaga! :DDD
EliminaVisto e considerato che sono stata lì per gli autografi richiesti da un collega per un libro che costa uno sproposito ho deciso di non inserirlo, non valeva la pena :DDD... mannaggia a queste foglie che mi ingombrano la scrivania... (Chi la fa l'aspetti! ihihihih)
Vabbè, avresti potuto parlare non solo delle loro tristissime battute, ma anche del fatto che alla richiesta "un piatto difficile", la prima cosa che alla gente è venuta in mente so' stati i tortellini in brodo e il tiramisù.
Eliminano... voglio dimenticare... ci sto provando... :D
Elimina