lunedì 29 agosto 2016

Le letture della Centuriona: Harry potter and the cursed child

Attenzione! Se volete andare a trovare Natascia alla sua libreria a Genova, ha recentemente cambiato sede, quindi controllate l'indirizzo corretto in fondo al post! Buona lettura!

Fonte: Telegraph


Agosto è spesso un mese crudele. Lo è per chi lavora in località di villeggiatura, lo è per chi, comunque, non riesce a fare neanche un giorno di ferie/vacanze, lo è per chi ama un certo tipo di letture, perché ad agosto, per lo più, escono libri 'da spiaggia', che vanno benissimo eh, ma magari non dovrebbero essere l'unico tipo di lettura disponibile.
Per fortuna quest'anno qualcuno ha pensato a ravvivare l'estate letteraria degli italiani. Per lo meno di quelli che riescono a leggere un po' di inglese. Piccola nota: non sto dicendo che in tutto agosto non sia uscito niente che fosse meglio di 'Harry Potter and the cursed child', eh! Ma per il genere di libri che piace leggere a me, questo è stata una bellissima ''sorpresa''.
Non che non potessi aspettare settembre per leggerlo in italiano...
No, aspettate. No, no, non avrei mai potuto aspettare settembre per leggerlo in italiano. Dovevo averlo il più presto possibile!
Quella che segue, comunque,non sarà una vera e propria recensione, ma più una serie di considerazioni sul libro, sulle scelte editoriali fatte e sui sentimenti che mi ha suscitato. Considerazioni personali che non vogliono essere nient'altro, solo l'espressione di quello che mi è passato in testa da quando ho letto che sarebbe uscito il libro.


NON-RECENSIONE DEL LIBRO DI AGOSTO


Titolo: Harry potter and the cursed child
Autore: John Tiffany e Jack Thorne, da un soggetto di JK Rowling
Casa editrice: Little, Brown (importato da Penguin Books)
Prezzo: 25,50 € (contro le 19,80 che costerà la versione italiana... immagino per i costi di importazione, e le 20 sterline in Uk)


La prima considerazione che mi è passata per la mente quando ho letto che sarebbe uscito il libro in versione 'special rehearsal edition script' è stata riguardo alla 'leggibilità' della versione script, che non è nient'altro che lo scritto delle battute recitate dagli attori durante lo spettacolo teatrale (se avete letto qualcosa di Shakespeare saprete sicuramente di cosa parlo) precedute e intervallate da piccoli 'tra-parentesi' in cui si da un'idea del tono o dei sentimenti che accompagnano le battute, oltre all'ambiente in cui si svolge la scena e, a volte, il tempo (cronologico) in cui si svolge.
Credo che la scelta di trasporre in forma scritta lo spettacolo sia stata comunque buona. Dopotutto, il resto del mondo (tutti coloro che non abitano a Londra) non avrebbero avuto modo di conoscere la storia del '19 anni dopo', altrimenti.
Lo script è la mia forma preferita di lettura? Ovviamente no, ma se l'altra opzione era aspettare 2 anni (che ci facciano una trasposizione cinematografica - sempre che siano intenzionati- e che, magari, si decidessero a farla diventare un libro - anche nell'ipotesi contraria, comunque un altro anno sarebbe passato di sicuro!) sono molto contenta che si siano affrettati a buttarlo giù e a metterlo in vendita.
Adesso viene la domanda più difficile: la storia ne valeva la pena?
A mio avviso, assolutamente sì. Sicuramente per molti ''i nuovi personaggi non sono sufficientemente caratterizzati'', la mancanza di descrizioni fa perdere la maggior parte della 'magia' del testo, ma la storia (di cui io non parlerò) di per sé è bella.
C'è l'avventura, c'è l'amicizia, c'è la conflittualità (con ciò che ne comporta) tra generazioni, c'è la battaglia tra bene e male, c'è la magia e gli esiti negativi che essa può avere quando la si usa nel modo sbagliato, c'è il tradimento e 'il colpo di scena'. C'è una nuova storia che si collega con quella vecchia (le colpe dei padri etc... etc...). Secondo me, non gli manca proprio niente per essere un'ottima storia.
Poi, più di tutto, io aspettavo di vedere come sono cresciuti i 'nostri' eroi. E il nuovo Harry Potter è esattamente come avrei voluto che fosse. Un mago, certo, ma con una sfumatura di umanità che manca a molti non-maghi (e intendo anche nel mondo reale, eh, non solo nel mondo fantastico di JKR). Il suo ruolo di genitore, essendo un uomo che è cresciuto senza figure genitoriali, è, ovviamente, difficile, ma il personaggio lo affronta con la stessa dose di sfida con cui affronta ogni altra cosa.
Ho notato (non che la cosa ci interessi molto) che quasi tutti i blogger professionisti lo hanno bocciato. Penso di capire che sia stato difficile ritrovare le atmosfere degli altri libri in questo: sicuramente, se il libro fosse stato scritto dalla Rowling, avrebbe avuto tutto un altro sapore. Anche per me. Ma io credo che si debba anche riuscire ad andare oltre la forma.


Un'altra considerazione che ho fatto è stata riguardo alle polemiche sull'attrice che interpretava Hermione nello spettacolo teatrale. Le polemiche che ne sono nate mi hanno interessato pochissimo ma mi sono chiesta, più di una volta, se sarei riuscita a vedere i personaggi con una faccia diversa. Così, mentre leggevo il libro, ho cercato di immaginarmi un Harry Potter che non fosse un Daniel Radcliffe artificialmente invecchiato o un Draco senza quel sorriso beffardo che riesce solo a Tom Felton... e devo dire che non ho fatto nessuna fatica a immaginarmeli diversi, anzi. Anche se, nella mia testa, le ambientazioni non riescono a non assomigliare invariabilmente a quello che abbiamo visto nei film, ho scoperto che i personaggi hanno una loro forma e una loro connotazione che è più vicina a quella che mi sono sempre immaginata leggendo i libri, che non a quella esteriore degli attori che li interpretano nei film della serie.


Ultima considerazione: da libraia ho dovuto spiegare a diversi ragazzini, venuti a ordinarmi la versione italiana, che lo script non è come leggere un libro normale. Ad alcuni ho fatto vedere la versione inglese e sono inorriditi all'idea di leggere le battute in quel modo. Forse è una comunicazione che avrebbe dovuto essere più chiara, a tutti i livelli. Semplicemente perché immagino alcuni di questi poveri ragazzini che hanno ordinato su internet a occhi chiusi, per il semplice fatto che ci fosse scritto 'harry potter' sopra, e si ritroveranno tra le mani qualcosa che sarà molto lontano da quello che si aspettano.
Era capitato anche con il libro de 'Il seggio vacante', pubblicizzato con grande risonanza come 'il nuovo libro di jk rowling' e rivelatosi per niente adatto ai ragazzi. Se queste cose si facessero in modo più trasparente, secondo me, rischieremmo meno di perdere potenziali lettori in erba.
A presto
Natascia Mameli



Natascia Mameli
Marassi Libri
NB: dall'11 luglio 2016 nuovo indirizzo:
CORSO DE STEFANIS 55 R
16139
GENOVA

2 commenti:

  1. Condivido quanto scritto da Natascia e cioè la sensazione che molti non abbiano capito che si tratta dello script, dei semplici dialoghi e che non sarà come leggere un "classico" romanzo e anche per questo per molti sarà una delusione (secondo me).
    Per me lo è stata, purtroppo, ma per altri motivi... La mia sensazione è che siamo in presenza di un omaggio, più che di un seguito pensato e ragionato in stile Harry Potter >.<

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    Risposte
    1. Ah io non avendo letto Harry Potter ma solo avendo visto il film sono parzialmente salva anche se il libro proprio non l'ho letto. Sicuramente non sarebbe stata la stessa cosa anche perché non lo ha scritto la Rowling ma qualcun altro, certo che, a conti fatti se la mano è diversa già così chi è affezionato al personaggio e alla sua creatrice, si sarebbero trovati male comunque anche se lo scritto fosse stato simile a quelli che sono stati pubblicati in precedenza. Ma come detto, questo è solo un mio pensiero!
      Scusa cara, non mi ero accorta che avevi commentato!
      Buona giornata!

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