lunedì 14 dicembre 2015

Diario di un mese di libri... Novembre 2015

Fonte: Flickr

Libri comprati:
"A Londra", Henry James
 - Lindau Edizioni (Usato)
"Il cardellino", Donna Tartt - Rizzoli Editore 
(Usato)
"Lezioni di respiro", Anne Tyler - Tea Edizioni (Usato)
"Le notti di Rejkyavík", Indriõason Arnaldur, Tea Edizioni (Usato)
"Uccidete Pulcinella", Massimo Torre - E/O Edizioni (Usato)


Libri regalati
"L'atlante degli abiti smessi", Elvira Seminara - 
Einaudi Editore



Libri letti
"Il cielo resta quello", Francesco Leto - Frassinelli Editore
"La melodia di Vienna", Ernst Lothar Müller - E/O Edizioni
"Tutta la luce che non vediamo", Anthony Doerr - Rizzoli Editore
"Nord e sud", Elisabeth Gaskell - Jo March Edizioni
"Quando le chitarre facevano l'amore", Lorenzo Mazzoni - Spartaco Editore (non ultimato)
"I fratelli Karamazov", Dostoevskij - Sansoni Editore (non ultimato)
"A spool of blue thread", Anne Tyler - Ballantine books (non ultimato)


E siamo arrivati alle conclusioni di Novembre che per me è stato un mese buono rispetto a Ottobre. Ho letto meno di quello che avrei potuto, visto che i libri portati a casa, sono stati letti in pratica nel weekend, ma è anche vero che torno dal lavoro così stanca che non sempre alla sera ho la forza di tenere gli occhi aperti più di un'ora. Non ci sono state segnalazioni di rilievo tranne che il Gruppo di lettura del Klamm ha di nuovo scelto un libro proposto da me! Il "Caravanserraglio" di Francis Picabia (Ed. Clichy, acquistato giust'appunto il mese scorso e di cui vi avevo accennato nel precedente Diario) che sto leggendo proprio in queste ore. Per chi fosse nei dintorni e fosse interessato il Book Club del Klamm si riunirà nuovamente il 20 Dicembre alle 19:00. Quindi se siete curiosi di vedere come si svolge la nostra serata, siete bene accetti, se poi avete letto il libro, ci fa sempre piacere accogliere un'opinione in più (anche se non l'avete letto eh)! Chiaramente ai partecipanti è chiesto di portare eventuali titoli da proporre per Gennaio e io mi sto già arrovellando - sono un tantino competitiva :D - ma alla fine avrò quella lista e sarò preparata a presentarla!

Detto ciò, sono stata brava con gli acquisti e mi sono limitata con il numero dei libri, ma ho recuperato con il numero delle pagine! Donna Tartt con "Il cardellino" ha il suo impatto sul numero non indifferente, mi ci vorrà una carriola per portarla in giro! Dopotutto parliamo del Pulitzer del 2014 quindi sarà il caso che lo legga prima o poi no? Che poi non è che io sia così affezionata ai premiati, è l'opportunità di leggerli con altri che fa la differenza. Ecco, nel caso ve lo steste domandando, no, non è un libro da book club. Non lo è per due motivi principali: il primo è che ognuno legge con il suo ritmo e magari ci potrebbe mettere più di un mese e poi perchè la Tartt-ona ha scritto un libro sul quale ci sono parecchi pareri discordanti. O lo ami o lo odi, che sia per la dimensione o lo stile di scrittura o anche per la storia non importa, se lo odi per tutto il libro la lettura non è più una sfida bensì un incubo. Nel mio caso i pareri discordanti provengono da persone che hanno gusti letterari completamente diversi dai miei, quindi sono fiduciosa e se riesco lo leggerò con qualcuno, altrimenti mi limiterò a rompere le scatole a chi mi segue evidenziando passi qui e lì! Giusto per dirvi qualcosa sulla trama, il tomo in questione, affronta la vita del tredicenne Theo Decker che si trova improvvisamente orfano a seguito della morte della madre. Theo deve affrontare varie prove tra cui essere affidato ad una famiglia e quella più importante ovvero gestire il lutto di una figura così importante nella vita di un ragazzino che è alle porte di un periodo difficile come l'adolescenza. Non so dirvi altro, anche perché non mi voglio rovinare la lettura, per cui accontentatevi così!

Tra gli acquisti c'è anche un altro chiacchierone complicato che è Henry James con "A Londra", ecco con lui ho un conto in sospeso dopo "Ritratto di signora" e, nell'attesa di leggere "Le bostoniane", ho deciso di cercare un approccio più veloce da leggere, salvo poi scoprire che, sì, Lindau ha fatto una bellissima edizione ma per chi ha una vista perfetta. L'ho aperto un giorno mentre ero ferma in coda ed è scritto così piccolo che le righe mi si confondono. Per cui ho segnato, "Herny lo leggiamo a casa e basta!". Dunque, leggendo in giro "A Londra" è la dichiarazione di amore di James per questa città che poi è quella in cui ha più vissuto. James infatti era americano, ma come tutti gli intellettuali vissuti fra la metà dell'ottocento e fino alla seconda guerra mondiale, sentiva il bisogno di visitare l'Europa, dove alla fine si fermò, dopo aver visitato l'Italia e la Francia e altri paesi, stabilendosi proprio a Londra. Qui abbe l'opportunità di entrare a contatto non solo con l'aristocrazia ma anche con i grandi intellettuali dell'epoca come Tennyson, Browning, Matthew Arnold, Carlyle, Froude, George Eliot, Herbert Spencer, Huxley e Mill (Henry James un americano a Londra, Il Giornale 2011). James si trovò così bene e fu così ben accettato che nel 1915 quando chiese la cittadinanza britannica ,per protestare contro la decisione americana di non intervenire, la ottenne immediatamente. Che dire, ho letto solo una pagina e ho dovuto lasciarlo appeso per i motivi citati, quando l'avrò letto vi farò sapere!

Ma potevo lasciar andare un altro Pulitzer in offerta? Eh no!Oltretutto questo sembra il mese dei libri che lo hanno vinto visto che ne riparleremo pure nella sezione dei libri letti. Quello della Tyler, "Lezioni di respiro", vince il Pulitzer 1989 dopo esserci andata vicino con un altro libro, "Turista per caso", nel 1986 ma in quel caso non riuscì a vincere. Io ho un altro suo titolo in lettura, per giunta in lingua originale, che si chiama "A spool of blue thread" e se mi è permesso ipotizzare anche "Lezioni di respiro" sarà una bella impresa da leggere. Se non è cambiata Anne è la classica scrittrice del "ti odio a pagina 80 e poi ti amerò quando ti ho finita". Parte in sostanza da una situazione per poi tornare indietro nelle storie delle persone coinvolte nella situazione iniziale. Ne "La spoletta di filo blu" (titolo della traduzione Guanda) sono pagine e pagine che parliamo di questo disgraziatissimo figlio Denny che ne ha combinata una dietro l'altra. In "Lezioni di respiro" infatti, leggendo dalla sinossi del libro, siamo sullo stesso genere: coppia di coniugi che si trova a dover andare al funerale del marito della migliore amica di lei; quel tragitto, seppur breve, si trasforma in altro. Che vi dicevo? Lo leggerò perché... perché... eh il perché ve lo spiego in fondo al post se ci arrivate vivi!

Per "Le notti di Rejkyavík" non ho una motivazione eccezionale se non che è colpa di Sonzogno! Io manco la conoscevo Rejkyavík! E invece con il libro "Rejkyavík cafè" mi è sembrato di conoscere così bene questa città che manco ci ho pensato, l'ho preso e basta! E' un giallo, dopotutto in quella città faranno anche altro oltre a bere caffè ed alcolici no? Qui hanno ammazzato un senzatetto, che ora, a dirla proprio proprio tutta, ragionandoci sopra, con il freddo che c'è hanno anche i senzatetto? Bah, ne riparleremo. E sempre di giallo, ma di altro stampo parliamo di "Uccidete Pulcinella!", di Massimo Torre. Secondo capitolo della quadrilogia di Pulcinella, ambientata a Napoli. Il precedente è "Chi ha paura di Pulcinella?" ed è ambientato al quartiere Sanità e, come vi dicevo nella recensione, è veramente un lavoro completo. Non solo porta avanti una storia intricata, ma nel bel mezzo di un quartiere problematico, Massimo ci infila quelli che sono i grandi temi partenopei e campani che molti si pregiano di padroneggiare e pochi realmente capiscono. Il tutto raccontato in maniera scorrevole e diretta, senza fronzoli - che poi non ci piacciono tanto - e con un assetto del tutto credibile dall'inizio alla fine. La storia ha ritmo e si legge in maniera veloce e piacevole. Qui nel nuovo libro uscito a ottobre siamo sempre a Napoli ma la situazione è cambiata: gli Sparaco sono stati fermati per sempre e però a Napoli le bande di coloro che ambivano al loro contado si devono organizzare. Prima di guerreggiare fra loro per il territorio devono togliere di mezzo colui che, allo stato di fatto, è un pericolo per tutti: Pulcinella. Riuscirà il nostro eroe? Potrei dirvi che ve lo dico nella recensione, ma tanto lo sapete che non lo faccio mai! (aggiungete una risata satanica a vostra scelta, poi non dite che non sono democratica eh!)

Tra i libri regalati, figura "L'atlante degli abiti smessi" regalo di un amico diabolico che mi ha messo una pulce grossa come una casa nell'orecchio. Elvira Seminara è una persona di cui ho sempre sentito parlare ma di cui non ho mai registrato il nome. Voi direte, chi è costei? E' la madre di colei che fu "caso letterario" E/O di qualche anno fa! La madre di Viola di Grado colei che scrisse "Settanta acrilico trenta lana" e poi successivamente scrisse "Cuore cavo" che io però non ho letto. Ora, tra le mie amcizie, tranne Elena Tamborrino che ha letto "Cuore cavo" e, a quanto mi sembra di ricordare, le è piaciuto, io credo di essere una delle poche ad aver letto e finito il primo libro (amicizie, correggetemi se sbaglio eh!). Ora il libro della figlia c'era eccome, tranne per il fatto che, per scrivere di silenzi e di ideogrammi, la giovine ha usato tante, ma tante, ma proprioproprio tante parole. Ma casualità volle che il mio fido amico, che ci aveva provato e credo sia arrivato alla decima pagina, andò a cercare informazioni sull'autrice scoprendo che la madre aveva già pubblicato tre romanzi - in cui il protagonista maschile marito o fidanzato spariva o moriva - e la figlia pure aveva fatto morire il padre all'inizio della narrazione del famoso caso letterario. Su cuore cavo non indaghiamo ma, guarda un po', anche in questo nuovo libro della nostra scrittrice (madre), la protagonista ha il marito morto, e la selezione degli abiti che popolano il suo guardaroba le permette di fare un viaggio nella vita vissuta per poter poi ripartire da se stessa. No, ditemi voi se il signor Di Grado (?) non viva una vita d'inferno...!!!

Ma veniamo ai libri letti, quelli in corso manco a dirlo li finirò almeno quello in italiano, i fratelli dovranno aspettare Gennaio, temo.

"Il cielo resta quello", Francesco Leto. Bello bello, ho visto Francesco in fiera e oltre a scrivere bene, abbraccia pure bene! Detto ciò è stato una vera rivelazione, si può dire che mi ha infinocchiato per bene alla giornata delle sòle, visto che non avevo affatto capito il tono e la delicatezza della storia. Che sia stata la signora con il cane a distrarci o che io fossi già un pochino arrivata di mio, non è dato sapersi, ma questo viaggio a Bagnara Calabra s'ha da fare, datemi retta! Anche perché questo registro retrò che non rinuncia alla scorrevolezza della lingua corrente è un connubio godibilissimo, la storia è veramente appassionante e quindi non potete affatto perderla!

"Tutta la luce che non vediamo", Anthony Doerr. E qui la recensione non c'è, lo so che non c'è, ma la devo condividere prima con Elisa Gelsomino di "Odor di Gelsomino" con la quale e grazie alla quale ho letto questo libro.[Aggiornamento Gennaio 2016: recensione] Stiamo parlando del premio Pulitzer 2015 stra-stra- meritato. Bella storia che si muove su due mondi vicini e lontani. Da una parte una ragazza cieca francese e dall'altra un ragazzino orfano tedesco. Ad unirli è un filo invisibile delle onde radio, vittime di una guerra che non capiscono e che non volevano si trovano ad essere i mezzi per altri che non sempre sono dalla parte del giusto. E poi c'è una pietra che è legata ad una leggenda e portatrice di sfortuna eppure...

"La melodia di Vienna", Ernst Lothar Müller. Questo è il libro scelto per la lettura di Novembre del Book Club del Klamm. Libro che è piaciuto solo a me e a Maria di Cuonzo (TW @mariadicuonzo1) mentre Irene di Librangolo Acuto era più per il libro meh e agli altri, Fabio e Diego, non è proprio piaciuto. A me invece è piaciuto parecchio, lo avevo marchiato come la classica saga che odi a pagina 80 per poi amarla alla fine, ma mi sono dovuta ricredere. Il libro è godibilissimo dall'inizio alla fine. E' una semi-saga perché inizia ad antenati già morti e si conclude quando i figli sono già grandi in un periodo di tempo che va da vent'anni prima del 1900 fino alla seconda guerra mondiale quando Vienna fu invasa. Certo, non ci sono colpi di scena particolari, a me Henriette, protagonista e moglie del figlio più piccolo della famiglia nella cui casa si svolge l'azione, non sta particolarmente simpatica. Stride nel paragone con Selma che sicuramente mi è più affine e, se vi state chiedendo chi è Selma non vi rimane che da leggerlo! Piccolo particolare: c'è un punto in cui Doerr e Lothar Müller si tangono con le loro storie ed è interessante vedere le differenze delle descrizioni anche perché parlano per i due fronti opposti ed è proprio l'invasione di Vienna da parte dei tedeschi, quindi se vi capita di averli entrambi a portata di mano, non vi resta che lasciarvi incuriosire.

"Nord e sud", Elisabeth Gaskell. Qui siamo a metà dell'ottocento, in Inghilterra e prettamente a Miltin, città industriale del nord dell'Inghilterra. Ora, io e la Gaskell non siamo andate molto d'accordo, io speravo in "più fatti e meno pizzi" e lei continuava a far stare in silenzio la protagonista o a farla parlare a sproposito. Risultato che il romanzo d'amore c'è, ricorda "Ritratto di signora" Henry James (vedi che ritornano?) e l'eroina di questa storia, come avvenne per l'altra, mi è piaciuta fino ad un certo punto. Sarà che sono stata abituata bene dalla Austen e dalle sorelle Brönte, ma questo libro mi ha lasciato l'amaro in bocca. Si sarebbero potuti approfondire milioni di argomenti, non ultimo quello che occupa la parte centrale del romanzo sulla lotta di classe in una società industrializzata e invece risulta un'infilata di concetti, mai digeriti, e piazzati poco ad arte. Risultato i padroni parlano di una cosa, i lavoratori di un'altra. E, ad aggiungere benzina sul fuoco, manco la serie tv m'è piaciuta visto che risulta più scoordinata del lavoro principale. Quindi sì storia d'amore, sì intrattenimento leggero ma nulla più.

Detto ciò, miei prodi, se siete arrivati sin qui, meritate di sapere di cosa parlavo più su. Ecco, ufficialmente getto il guanto di sfida in direzione di Irene di Librangolo Acuto e di Daniela di Appunti di una lettrice, l'avevo gettato pure in direzione di Pino Sabatelli de "I fiori del peggio" ma non siamo sicure che partecipi, per una sfida che ci terrà impegnati per tutto il 2016. Aggiornamento! Anche Barbara di Libri In valigia ha raccolto la sfida! Ho un sacco di guanti da gettare. La vita di un blogger è bella all'apparenza da fuori: libri, letture, gatti, recensioni, eventi, altri libri, gruppi di lettura etc etc etc. Ma un lato oscuro in tutto questo c'è: siamo accumulatori seriali di libri. Se esci con una blogger che parla di libri, difficilmente ti sfuggirà il suo sguardo attento sui libri in vetrina in libreria, non si fermerà a saltellare perché ha trovato dei guanti alla Holly Golightly ma va in brodo di giuggiole se c'è uno sconto in libreria. E se vi dice, facciamo un salto? Dai ci metto cinque minuti... datemi retta, portatevi una sedia, perché i cinque minuti in libreria di una lettrice o di un lettore, non sono quelli che vivono gli altri esseri umani! Quindi visto che siamo sommerse dai libri ci sfideremo a chi percentualmente legge più libri, diciamo vecchi o meglio che sono già in casa. la percentuale sarà calcolata sul totale dei libri letti nel 2016 e svelerà chi vince. Chi perde regalerà un libro al vincitore che per l'anno successivo, si ritroverà con un handicap di libri in più. Seguiranno regole dettagliate in merito più in là.

Se anche voi volete partecipare non avete che da dirlo.
Felici della relativa sintesi di questo mese? Aspettate Dicembre! (Altra risata diabolica!)
Frattanto vi saluto e vi rimando, con questa rubrica, all'anno prossimo augurandovi buone letture,
Simona Scravaglieri



2 commenti:

  1. Troppi stimoli, my dear. Un po’ di risposte sparse. Neppure questo mese mi avrai al Klamm, MA dal prossimo mese sono assolutamente determinata ad essere tra i vostri (ti prego, non fissate l’incontro per domenica 17 gennaio che sennò mi fate litigare con la mia mamma).
    Di Francesco Leto avevo avuto la medesima sensazione. Confermo: sarà stata colpa del cane.
    Lezioni di respiro, non mi entusiasmò molto, al contrario del delizioso Turista per caso. Voci fondate dicono che La spola di filo blu, invece, meriti assai. Attendo tue.
    La Tart-tona preoccupa non poco anche la sottoscritta. Ma un Pulitzer va letto. Facciamo che inizi tu, ok?
    Tralascio qualsiasi osservazione sull’accumulazione seriale di libri da parte dei blogger. Hai già detto tutto e troppo bene. Aggiungo che anche la frequentazione online è negativa in termini di conto in banca. Leggi un post così e devi frenare il ditino dall’andare sul sito del libraccio (hai visto mai che ci sia qualche occasione di seconda mano da cogliere al volo…)
    E comunque il giochetto nuovo mi piace: voglio partecipare anch’io!
    Ma sai che ormai aspetto il tuo Diario di un mese di libri con la stessa trepidazione con cui attendevo l’articolo di Nick Hornby sul Believer???

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    Risposte
    1. Rispondo dettagliatamente, oramai con il post mensile ho imparato ad ordinare le priorità! :D
      - Ma che bello vieni al Klamm!! Eureka!! (non street, anche se anche quello è un bel libro!) Va bene, me lo segno, niente domenica 17 Gennaio!
      - Eh si, la signora con il cane ha mischiato le carte con Francesco, ma è anche che il pezzo letto estrapolato dal contesto del libro lasciava presagire altro!
      - Lezioni di respiro, non saprei. Ti farò sapere, so già a cosa mi troverò davanti, perché "la spola" è un buon indizio, ma leggerlo in italiano dovrebbe facilitare ilo compito. Tanto io leggo spesso libri che odio e poi adoro dopo che li ho finiti... in questo periodo pare mi passino per le mani solo quelli!
      - La Tartt-ona la inizio e poi ti dico, sinceramente non ho letto nemmeno un rigo di prova, ma portarne a casa due (c'era quello mio e quello di Irene) è stata un'esperienza di un certo "peso"...non so se mi spiego.
      Evvai un'altra giocatrice per la sfida del 2016. Prendo il caffè e aggiorno il post!!
      Buon pomeriggio mia cara!
      Grazie grazie...per la trepidazione :DDD

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