venerdì 12 dicembre 2014

Come fu che andammo a finire a Più libri più liberi...



Fonte: VF Design


In fondo è abbastanza semplice, siamo state in fiera perché ci vado ogni anno, perché incontro facce vecchie e nuove che mi fa piacere vedere e perché è un'occasione succulenta per fare acquisti di libri nuovi visto che ,per ovvi motivi, non posso permettermi di comprare tutto a prezzo pieno. Ok va bene, diciamo anche che c'è chi aspetta Natale, chi la Befana, chi Santa Lucia: Io aspetto la fiera!

Di una cosa possiamo star certi: "In Italia non si legge"... Non vi è nuova la notizia? Nemmeno a me! Stando ai soliti dati, l'unico settore che va bene - si fa per dire - è quello per i ragazzi. In pratica come i ragazzi mettono piede in una scuola più specialistica di elementari e medie non leggono più. Poi nessuno conta gli scambi fra i lettori, le vendite private dell'usato, quelle online o anche i prestiti bibliotecari. Si mappa solo quello che è il dato ufficiale e quindi le carrozze della metro non sono piene di gente che legge, ma sono solo una proiezione alla Matrix!

Smarcato il tasto dolente, Fiera conclusa, editori sfiancati, editor e traduttori nonché uffici stampa con i piedi lessi e il viso caratterizzato da una smorfia che è il rimasuglio del perenne sorriso esibito dalle 10 alle 22 per cinque giorni di seguito, caffè pessimi, panini simili al cartone ma tanti libri portati a casa. In fondo la fiera di Roma è il momento in cui si vede, non solo ciò che è più commerciale, ma anche quelle che sono le nuove leve su cui determinati editori vogliono puntare per l'anno in corso (natale) o quello successivo. Poi se si ha la faccia tosta di chiedere qual è il titolo che hanno pubblicato su cui hanno strenuamente creduto e che non necessariamente è quello commerciale, allora, solo nel momento in cui la faccia dell'editore elabora la richiesta strana che gli fate e se cambia libro da porvi, saprete che da lui avete ottenuto un vero tesoro.

Come detto, ho portato a casa tanti libri quindi andiamo per elenco, facciamo prima. Gli editori sono messi in ordine alfabetico e non d'importanza e nemmeno di acquisto!


Avigliano Editore:

Un volantino recitava "Vieni a salvare un libro dal macero", chi sono io per condannarli a morte certa?
- "A poco a poco quello sguardo. frontiere del cinema americano", Maurizio De Benedictis, mi piaceva il tema.

-"Nella mia vita ci piove dentro", Salvio Formisano. Copertina molto carina e in più mai mi era capitato uno che si chiamasse Salvio...non ho grandi giustificazioni se non che con due euro a libro ho salvato due titoli dal macero.


Caravan Edizioni:

- "Serpenti", Daniel Krupa. Percorso di riconoscimento e annullamento delle paure. Storia sudamericana come fu per "Quando parlavamo ai morti". I libri Carvan hanno sempre l'aspetto innocuo, ma nascondono sempre belle storie e anche approfondimenti che non ti aspetteresti da un piccolo libello.


Di Girolamo Editore:

- "MediaMafia. Cosa nostra fra cinema e TV", Andrea Meccia. Ecco, prima che possiate fare la semplice associazione con "la cupola romana" di cui i giornali titolano in questi giorni, il libro l'ho preso solo ed esclusivamente perché scritto da Andrea Meccia. Ho conosciuto questo autore attraverso un suo saggio su mafie e film in una antologia che si chiama "StrozzateciTutti". Lavoro accurato che denota un autore attento e competente e che quindi vale la pena comprare quando arriva in libreria con nuove pubblicazioni.



Due Punti Edizioni:

- "I mimi", Marcel Schwob. Costui è l'uomo degli incontri casuali; la prima volta che l'ho incontrato è stato con un suo libro edito da Adelphi che si chiama "Vite immaginarie". Schwob, di cui non chiedetemi di pronunciare il cognome, è vissuto fra il 1867 e il 1905 e - ecco il secondo incontro casuale - è stato insegnante, a l'Ecole des Hautes Etudes, di Pablo Picasso e del suo amico frateno Max Jacob ( che è stato poeta, pittore, scrittore e critico). E' anche definito un precursore della corrente surrealista come un altro autore, edito stavolta da Due Punti, che risponde al nome di Jacques Vaché e il libro è "Lettere di guerra". Potevo farmelo sfuggire?


Fazi:

- "cassandra al matrimonio", Doroty Baker. L'autrice è vissuta dal 1907 al 1968 e mi è capitato di vederla nominata in parecchi libri che ho letto. Appena ho visto la notizia della sua pubblicazione ho deciso di prenderlo. Tante volte vi venisse il dubbio del refuso il titolo è scritto proprio così!

- "anna bolena, una questione di famiglia" e "wolf hall", Hilary Mantel. Qui mi è finalmente sorto il dubbio che, quest'anno, Fazi voglia lanciare la moda dei titoli scritti senza maiuscole, altrimenti non avrei alcuna spiegazione più plausibile da dare, non l'ho chiesta perché me ne sono accorta a fiera conclusa. Ero convinta che la Baker sarebbe stato il libro di punta e invece la gentile ragazza allo stand mi ha presentato un libercolo che riportava l'inizio di uno dei libri e qualche notizia su Hilary Mantel che è anche vincitrice del Man Booker Prize. Quindi mi sono lasciata convincere. La Mantel ha scritto due saghe, da due libri ciascuna, uno sulla storia inglese e uno su quella francese. Vi lascio indovinare quale sia quella che ho preso io!


Gorilla Sapiens:

"Intanto, da qualche parte nello spazio...", AA.VV. Ecco, intanto Gorilla ha cominciato da qualche settimana a postare gli incipit dei racconti, intanto ci sono buona parte degli autori gorilliani e infine non è fiera se non si compra almeno un libro Gorilla Sapiens!


Indiana Editore:

"Adulterio in America centrale", Clancy Martin. Copertina favolosa, storia interessante, spero di potervene parlare presto!


Lavieri Edizioni:

"Ciacio al polo", Sarah Khoury. Questo è un regalo per il mio nipotino che ha quasi tre anni. L'ho preso perché, per lui, non comprerei altri libri se non quelli di Lavieri che sono curati in ogni loro parte. Dalla grafica alla storia, finanche alla carta nulla è lasciato al caso ed è garanzia di alta qualità. Sono fissata? Probabilmente sì, ma la penso proprio così!


Minimum Fax:

 C'è stato un interessante confronto fra Cognetti e Raimo sulla natura e genesi del racconto e quindi per approfondire entrambe le posizioni:
-"Una cosa piccola che sta per esplodere", Paolo Cognetti
-"Le persone, soltanto le persone", Christian Raimo

-"Dubliners 100", AA.VV. Raccolta di racconti di 15 autori irlandesi di cui avevo letto e che che volevo approfondire. Dopo Edna O'Brien sono diventata un po' fissata lo ammetto!


Neo Edizioni:

- "Antropometria", Paolo Zardi. Scoperto nella raccolta de "La vita sobria" mi sono domandata perché non avessi nulla di suo, e infatti ho rimediato. Questo è il primo dei due volumi editi da Neo Edizioni di questo autore.


Spartaco Edizioni:

- "Anni luce" e "Il diluvio", Maggie Gee. Qualche settimana fa vi ho recensito "La famiglia White" che il libro pubblicato fra il primo e il secondo titolo che ho comprato in fiera. La trilogia, da quello che ho sommariamente letto, non necessariamente va letta nella sequenza di pubblicazione, ma mi piace l'idea che c'è dietro e non mi sono voluta far sfuggire l'occasione!

- "Il terzo settore in fondo", Marco Ehlardo. L'autore era allo stand, lavora nel mondo del sociale e ha scritto questo breve romanzo, semiserio sottolinea il sottotitolo, che, come la maggior parte dei racconti del sud, si appoggia, si aggrappa sarebbe meglio dire, alla realtà. Mi è piaciuta la quarta di copertina e l'ho preso volentieri.

-"Il libro di Emma", Marie-Célie Agnant questo è colpa di LibrangoloAcuto !


SUR Edizioni:

- "Scrittore fallito", Roberto Arlt
- "L'ultima conversazione", Roberto Bolaño
Li ho scelti perché ho letto da qualche parte - non mi viene in mente dove! - che l'Istituto di cultura argentina ha organizzato un incontro su tre autori: Cortàzar, Arlt e  Bolaño. Visto che Sur mi ha fatto passare la naturale antipatia per gli scrittori del Sud America nata grazie a due titoli, cominciati e mai finiti "Cent'anni di solitudine" e "il marito di Donna Flor", mi sono detta che valeva la pena di approfondire.

E arriviamo alla novità, almeno per questo blog. Ogni anno, ed è la prima volta che lo dichiaro pubblicamente, scelgo una casa editrice che non ho mai frequentato per conoscerne il catalogo e i temi che tratta. Quest'anno la scelta è caduta su: Exorma Edizioni che tra le novità proponeva questo libro:

"La strage dei congiuntivi", Massimo Roscia. Autore straordinariamente divertente, che si è presentato con la scritta "se io sarei" al posto del proprio nome sul tesserino di operatore professionale, ha scritto un noir che attraverso lo svolgersi della trama ci dovrebbe ricordare di quanti delitti compiamo giornalmente mentre parliamo o scriviamo. La vittima è sempre la stessa, ovvero la lingua italiana.
Inutile aggiungere che, con questo libro, vi darò il tormento!

Del resto cosa ho visto? Praticamente nulla, pochi incontri interessanti, alcuni workshop per autopubblicanti che non mi interessavano particolarmente e nulla più. Quindi effettivamente ho partecipato solo all'incontro Raimo-Cognetti e a quello con Massimo Roscia, ho visto un pezzo della presentazione di Andrea Meccia e tanto mi basta per poter dire di aver seguito quello che mi interessa. Certo gli incontri fra Nazione Indiana VS Effe sulla questione editore-lettore-blogger sono cose che possiamo pure scordarci!

Questa è la mia esperienza in fiera, insieme a Irene Daino di LibrangoloAcuto e Elena Tamborrino de "ExLibris. Appunti di una lettrice disordinata", 
Buone letture,
Simona Scravaglieri

4 commenti:

  1. Grazie Simona, speriamo che oltre la quarta di copertina ci sia di più... Marco Ehlardo

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  2. Lo leggerò sicuramente volentieri, questa era una sintesi. Se hai avuto l'opportunità di girare per il blog sono una specialista nei resoconti e nelle recensioni lunghe... Quindi a volte cerco di non far morire d'inedia i miei lettori :D Simona

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  3. Cassandra al matrimonio mi intriga assai…

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  4. Appena finito! Lasciati trasportare, secondo me ne vale veramente la pena! Buone feste mia cara!
    Simona

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