Fonte: The Guardian |
Quella di oggi è la prima pagina dell'autobiografia di Edna O'Brien, donna che ha avuto il coraggio, di contrastare il proprio distino prescritto dalle convenzioni diventando non solo scrittrice, come desiderava, ma anche madre, donna con un'intensa vita mondana ben inserita nel jet set culturale che va dalla metà nel '900 fin quasi ai giorni d'oggi. Irlandese di nascita, nasce in un periodo un po' buio, quello dell'ortodossia cristiana portata all'ennesima potenza foraggiata e sostenuta dalla chiesa di Roma. A far da contrasto di sono i periodi bui seguiti alle inchieste sui maltrattamenti e le ipotesi di pedofilia della chiesa cristiana irlandese e i successivi attacchi avvenuti fra le due fazioni religiose: cristiani e protestanti.
Questo è quel che fa da sfondo a questo viaggio nel tempo e nei ricordi di una donna che si sente dare del "disco rotto". Una definizione infelice di una infermiera con poco tatto ma che costringe l'autrice a guardarsi indietro per vedere quello che ha costruito e il prezzo pagato per erigere quello che è il tempio di ognuno di noi ovvero la somma delle nostre esperienze personali. Parlano di noi e di quello che siamo oggi. Ogni scelta delinea un nostro modo di essere e ci rappresenta anche quelle che noi pensiamo essere sbagliate, perché evidenziano dei nostri punti di debolezza.
Sicuramente un lavoro da leggere a da conoscere perchè riguarda una scrittrice rappresentativa della cultura irlandese del '900.
Buone letture,
Simona Scravaglieri
Prologo
Ero alla National Healt Clinic, a Londra, e una ragazza affabile, con un voluminoso cespuglio di capelli castani e un accento straniero, mi aveva sottoposta ad un test per la sordità. "La sua salute è buona, nel complesso, ma per quanto riguarda l'udito lei è un pianoforte rotto". Mi fissò per vedere se quelle parole avessero sortito il previsto effetto allarmante e poi snocciolò tutti i possibili acciacchi della vecchiaia. Alla fine, annotò su un foglietto il giorno della settimana in cui sarei potuta passare a ritirare l'apparecchio acustico, cosa che diligentemente feci, anche se quell'aggeggio non riuscii mai a farmelo amico. Rotolava dentro la cavità dell'orecchio come un piccolo cuscinetto a sfera e recuperarlo era piuttosto laborioso. Sta di fatto che adesso l'apparecchio si trova dentro la busta marrone in cui mi è stato consegnato.A casa mi aspettava il giardino: la seconda fioritura delle rose, slavate e un po' malconce, ma pur sempre belle, e le tre piante di fico, ma con le foglie aggrovigliate che erano tutto un fremito per via degli uccelli che vi sfrecciavano dentro e fuori, inseguendosi l'uno con l'altro tra il corteggiamento amoroso e la guerra."un pianoforte rotto" mi ronzava di continuo nelle orecchie, nelle sue varie accezioni, e malgrado ciò mi fece pensare ai tanti doni della vita: aver conosciutogli opposti di gioia e dolore, amori incrociati e amori non corrisposti, successo e fallimento, fama e biasimo; aver letto sui giornale che come scrittrice avevo fatto il mio tempo e, se questo non bastasse, che ero una "Molly Bloom in saldo", eppure ciononostante, continuare a scrivere e leggere, essere tanto fortunata da riuscire ad immergermi in quelle due intensità che fanno da contrafforte a tutta la mia vita.
Questo pezzo è tratto da:
Country Girl
Edna O'Brien
Elliot Edizioni, Ed. 2013
Collana "Antidoti"
Prezzo 18,50€
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