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Questo è un vero e proprio assaggio ma, secondo me, anche uno dei punti cruciali di questo libro "inscrivendo solennemente le infrazioni nel campo degli oggetti suscettibili di conoscenza scientifica [...] non più da ciò che hanno fatto ma da ciò che sono, possono essere, saranno". Fa riflettere no? E' una questione squisitamente filosofica ovvero stabilire quale aspetto va giudicato, ma in fondo dovrebbe essere il punto d'inizio di un processo di giudizio. Come detto ultimamente in "Dentro la giustizia" per me il processo è un punto di interruzione sulla vita della società civile, vita che rappresenta la continuità di una linea retta. Questo libro parte da lontano, dal medioevo, per arrivare quasi all'epoca contemporanea (è un saggio degli anni '70), ma parte dall'analisi sociologica del sistema di condanna prendendo in esame le varie le fasi di evoluzione o involuzione. Quindi chi si appresta a leggerlo deve partire dall'assunto di base: è più grave il "delitto" o la "ragione" che l'ha generato o anche il "soggetto" che potrebbe essere deviato nella sua psiche o volutamente cattivo? A voi l'ardua scoperta.... e vi avverto, di posizioni da considerare, successivamente, ce ne sono molte!:)
E' un saggio scorrevole da leggere nel tempo e non tutto insieme se si vuole mettere a confronto a fondo le questioni e le ragioni che le sopportano che man mano Focault pone.
E' un saggio scorrevole da leggere nel tempo e non tutto insieme se si vuole mettere a confronto a fondo le questioni e le ragioni che le sopportano che man mano Focault pone.
Buone letture,
Simona
L'anima del criminale [...]; se la si invoca, con tanta enfasi, con tanta preoccupazione di comprendere e una così vasta applicazione "scientifica", è proprio per giudicarla, essa, insieme al crimine, e per prenderla in carico nella punizione. In tutto il rituale penale [...], è stato introdotto un insieme di nuovi oggetti che vengono a raddoppiare, ma anche a dissociare quelli giuridicamente già definite codificati. La perizia psichiatrica, ma in linea più generale l'antropologia criminale e il discorso, sempre ripetuto, della criminologia, esprimono qui una delle loro funzioni specifiche: inscrivendo solennemente le infrazioni nel campo degli oggetti suscettibili di conoscenza scientifica, dare ai meccanismi della punizione legale una presa giustificabile non più semplicemente dalle infrazioni, ma dagli individui; non più da ciò che hanno fatto ma da ciò che sono, possono essere, saranno. Il supplemento d'anima che la giustizia si è assicurato, in apparenza esplicativo e limitativo, è, in effetti, annessionista. Da quando, centocinquanta o duecento anni fa, l'Europa ha dato via a nuovi sistemi penali, i giudici, poco a poco, ma con un processo che risale a molto lontano, si sono messi a giudicare qualcosa di diverso dai reati: l'"anima" dei criminali"
E si sono messi, contemporaneamente, a fare qualcosa di diverso dal giudicare. O, per essere più precisi, all'interno dello stesso delle modalità procedurale del giudizio, sono venuti ad introdursi altri tipi di valutazione, modificandone in modo essenziale le regole di elaborazione.
Il libro da cui è tratto è:
Sorvegliare e punire
Nascita della prigione
Michel Focault
Einaudi Editore, ed 1993
Collana "ET Saggi"
Prezzo 12,50€
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