mercoledì 24 agosto 2011

[Dal libro che sto leggendo] Il mestiere di scrivere


“In classe Gardner menzionava continuamente scrittori di cui non conoscevo neanche i nomi. Oppure, se ne avevo sentito i nomi, non ne avevo letto le opere. Conrad. Celine. Katherine Anne Porter. Isaac Babel. Walter van tilburg Clark. Cechov. Hortense Calisher. Curt Harnack. Robert Penn Warren. (Una volta leggemmo un racconto di Warren intitolato L’inverno delle more. Per un motivo o per l’altro, non mi piacque e lo dissi a Gardener. “Faresti meglio a rileggerlo” mi disse, e non scherzava mica). William Grass era un altro scrittore che citava spesso. All’epoca Gardner stava per lanciare la sua rivista, “MSS”, e sul primo numero avrebbe pubblicato un racconto intitolato Il ragazzo dei Pedersen. Avevo cominciato a leggerlo ancora in manoscritto, ma non lo capivo e di nuovo mi lamentai con Gardner. Questa volta non mi disse semplicemente di rileggerlo, semplicemente mi tolse il manoscritto. Parlava di James Joyce, di Flaubert e di Isak Dinesen come se abitassero dietro l’angolo, a Yuba City. Diceva spesso: “Sono qui per dirvi chi dovete leggere non solo come dovete scrivere”. Stordito, uscivo dall’aula e correvo dritto in biblioteca a cercare i libri degli autori di cui aveva parlato.

Gli scrittori che dominavano la scena a quei tempi erano Hemingway e Faulkner. Ma nell’insieme, io avevo letto tutt’al più due o tre loro libri. Comunque, pensavo, erano così famosi e così chiacchierati che non potevano essere un granché no? Ricordo che Gardner mi disse: “leggi tutti i libri di Faulkner su cui puoi mettere le mani e poi leggiti Hemingway per disintossicarti da Faulkener.” [...] ”


Il mestiere di scrivere
Raymond Carver
Einaudi Editore, ed. 2008
Collana “Stile libero”
Prezzo 11,50€

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