mercoledì 27 ottobre 2010

"L'ultimo" Giuseppe Foderaro - Rinascita dopo la catastrofe...




Oggi non parlerò di un libro o di una antologia ma di un singolo racconto. E' leggibile in rete ed e' scritto dallo stesso curatore di questo sito che lo ospita:


Chi l'ha scritto è Giuseppe Foderaro e vi consiglio caldamente di ritagliarvi un quarto d'ora, non è poi cosi' lungo, per leggerlo. E infatti vi suggerisco di farlo prima di finire di guardare il mio commento;)

E mentre ieri tornavo a casa da una settimana di ferie, riflettevo in coda sulla casualità degli avvenimenti ovvero che mi ero ripromessa di proporvelo ma non sapevo bene da quale punto di vista prendere questa storia. La risposta me l'hanno data due libri che ho scelto a caso e in velocità, prima di partire, dalla pila di quelli da leggere che campeggia dietro la mia testa. Nell'arco di due settimane ho letto tre visioni di catastrofi volte alla re-inizializzazione del genere umano. Gli altri due, perché so che su fb me lo chiederete, sono "Il condominio" di J.C. Ballard e "Fuoco su Napoli" di Ruggero Cappuccio.
Tre punti di vista differenti e tre conclusioni altrettanto dissimili che affrontano il medesimo tema.

Di lui, come genere di scrittura posso dirvi al momento poco, perché a parte il blog, non sono ancora riuscita a leggere altro visto ma, purtroppo per voi, stanno arrivando quindi è inutile che vi rilassiate!

Sauro Badalamenti e' un personaggio dei suoi libri, e nel caso de "L'ultimo" sembra lasciare un messaggio per i posteri. Una specie di capsula del tempo, lasciata a chi verrà perche' faccia tesoro di ciò che e' stato perché non si ripetano in futuro simili situazioni.
E' un racconto scorrevole che affronta un tema abbastanza complesso. Ovvero la rinascita dell'umanità o il proseguimento nella vita di esseri eletti a seguito di una catastrofe (che a suo modo e' da considerarsi come un'epurazione di uno stato di fatto che buono o cattivo poco importa; potremmo paragonarlo alla pulitura di una lavagna dai segni precedentemente lasciati).
In una civiltà che si affaccia verso una nuova e completamente inaspettata forma di vita quali sono le soluzioni da scegliere? Una vita ordinata da rigide regole o una costruita sull'autoarchia? Uno dei mali del millennio: lo scontro fra la contemporaneità e la globalizzazione (che sembrano volgere ad un mondo estremamente flessibile dove le regole devono avere le maglie possibilmente più larghe possibili per poter governare uomini di fedi, culture e pensieri anche totalmente differenti) che giornalmente si confronta con le derivazioni del passato (che invece sono state sapientemente limate con l'esperienza e il tempo, a volte nemmeno troppo bene, e che cominciano a stare strette a chi le subisce perché non così flessibili da riuscire a gestire un "modus vivendi" che in precedenza non era stato previsto e che è difficile racchiudere in così rigide e intricate regole).
Non posso dire di più se non che, a me, è piaciuto molto....ma potete leggere il punto di vista di Giuseppe nel link segnalato.

Vi segnalo altresì la pagina fan di questo scrittore:


e vi consiglio di passare ogni tanto a leggere il suo blog!

Aggiornamento! Oggi e' uscita una intervista sul Progetto Babele! Qui:
http://www.progettobabele.it/INTERVISTE/gfoderaro.php


Aggiornamento 24/02/2011 e' disponibile l'audiolibro gratuito di questo racconto qui:
Buona lettura!

3 commenti:

  1. Giuseppe è un caro amico, ma se anche non lo fosse, credo che non esiterei a definirlo comunque uno degli scrittori più promettenti di questo secolo. Altro che la fuffa di certi scrittorucoli ben piazzati pubblicati dalle grandi case editrici... se sei un editore, e te lo fai scappare, be'... forse devi cambiare lavoro.
    Brava, bell'articolo. :)

    Erika

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  2. Grazie Erika...;)) Sono semplice appassionata estimatrice, da quest'estate quando una amica mi ha segnalato il suo bellissimo Blog!;)))) Eh si e' veramente bravissimo a scrivere! non posso che concordare con te!;)

    RispondiElimina

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