Fonte (Immagine di sfondo): A Work in progress |
Libri comprati:
"I romagnoli ammazzano il mercoledì", Davide Bacchilega - Las Vegas Edizioni (Scambio)
"Di grammatica non si muore", Massimo Roscia - Sperling&Kupfer (Usato)
"Giro di vite", Henry James - Einaudi Editore (Scambio)
"Lady Susan", Phillys Ann Karr - Sonzogno Editore (Scambio)
"I ghepardi", Finn Carling - Iperborea (Scambio)
"Una notte sul treno della Via Lattea", Miyazawa Kenji - Marsilio (Scambio)
"Il re del mondo", Ivan Cotroneo - Bompiani (Scambio)
"Addio alle armi", Hernest Hemgway - Mondadori (Scambio)
"A volte ritornano", Stephen King - SuperPocket(Scambio)
"Cuori in Atlantide", Stephen King - Sperling&Kupfer (Usato)
"CELL", Stephen King - Sperling&Kupfer
"Joyland", Stephen King - Sperling&Kupfer (Usato)
"L'incubo di Hill House", Shirley Jackson - Adelphi (Premio #regelamiunracconto)
"Rizzoli", Nicola Carraro e Alberto Rizzoli - Mondadori (Reimanders)
Libri regalati
"Barbarian Days. A surfing life", William Finnegan - Little Brown Book Group
"Il Miglio verde", Stephen King - Sperling&Kupfe (Grazie Angela!)
"La legge e la signora", Wilkie Collins - Fazi editore"Sicilia terra bruciata", Vincenzo Maimone - Fratelli Frilli Editori
"Meriloqui in illudoteca", Meri Nigro
Libri letti
"Veleno d'amore", Eric-Emmanuél Schmitt - Edizioni E/O
"Shakespeare and Company", Sylvia Beach - Sylvestre Bonnard Editore
"Chi perde paga", Stephen King - Sperling&Kupfer
"Il petalo cremisi e il bianco", Michel Faber - Einaudi Edizioni
"Follia", Patrick McGarth - Adelphi (Novembre)
Libri in lettura
"Sulla letteratura", Umberto Eco - Edizioni Bompiani
"I terribili segreti di Maxwell Sim", Jonathan Coe - Mondolibri
"Girl with green eyes", Edna O'Brien - Penguin UK
"Gli ultimi eretici", Vasile Ernu- Hacca Edizioni (in lettura)
"Città in fiamme", Garth Risk Hallbergh - Mondadori Editore (in lettura)
"Alla ricerca del tempo perduto Vol.1: Dalla Parte di Swann", Marcel Proust - Mondadori Editore (in lettura)
È Ottobre! Le foglie cadono insieme alle castagne, abbiamo raccolto l'uva e io sono uscita indenne dal periodo delle sagre paesane. È stato anche un mese un po' ballerino a causa dei terremoti ma ne siamo usciti indenni... Nonostante la scia sismica che, ancora oggi, ogni tanto ci fa ballare stiamo tutti bene - persino le pile di libri da leggere non ci sono crollate addosso! -. Quindi, il mese scorso dicevamo che ho aderito alla gara a squadre su Goodreads, e come è andata? Abbastanza bene, ho quasi ripreso il mio ritmo, anche se il traffico del rientro dall'ufficio mi distrugge e quindi alla sera leggo di meno durante la settimana, anche se le recensioni, come vi sarete accorti, cominciano a uscire nuovamente solo in questo periodo. Ma ce la possiamo fare!
La squadra cui appartengo si chiama "Brunello" - già vi vedo ridere, lo so che per una che non beve, una gara di squadre con nomi di vino non sono il massimo! - e, insieme a me, ci sono anche Rowizyx di Occhio verde acido (caposquadra), Monica, *Giulia*, Auntie, Micol e posso solo dirne meraviglie. Sono tutte molto orientate sul risultato e - qualcuno potrebbe dire inspiegabilmente ma siamo lettrici quindi spiegabilissimo - non c'è stato uno screzio e ma un'ampissima collaborazione. Sono delle schegge a leggere e, grazie a loro ho conosciuto qualche libro di cui ignoravo l'esistenza. Sono stati letti 56 libri dalla squadra ed è ancora più interessante leggere i commenti sui libri letti che sono puntuali e con molti spunti di riflessione. Ammetto che una challenge così interessante non l'avevo mai vista. Se non avessi da leggere altri mille mila libri probabilmente ne farei ogni mese con le stesse colleghe. Per ora comunque posso ritenermi più che soddisfatta anche se i miei tempi di lettura sono ancora troppo lunghi rispetto a quelli del precedente semestre!
Tra i libri letti due libri belli a sorpresa, uno a sorpresa così e così e l'ultimo è un "No, prova ancora". Il "no, prova ancora" è sicuramente "Il petalo cremisi e il bianco" di Michel Faber. Ha detto bene al libro che quest'anno, per la mia innata passione per Collins e Dickens, io mi sia ripassata molto bene il periodo e che quindi sia riuscita a cogliere in tutti gli anfratti i riferimenti sul 1875 inglese, in particolare della Londra del periodo, perché, se non mi fossero stati così evidenti, difficilmente avrebbe avuto una valutazione tanto alta fra le mie letture. È talmente raffinata la ricerca, che ha condotto Faber, che persino le preghiere vengono citate e alcuni riferimenti sulla chiesa frequentata da Agnes hanno veramente del particolare. Il problema è che la ricerca non è sorretta da niente: storia poco consistente, narrazione secondo me sbagliata - nel passaggio da toni descrittivi che ricordano il periodo ad altri che invece sono più che contemporanei-, e da una trama che si perde nei meandri dei covoni di lavanda che stanno per essere bruciati nella tenuta dei Rackam. Talmente lungo che Einaudi non riesce manco a centrare la sinossi in cui si dice che la trama segue la scalata sociale di Sugar, scalata che deve aver fatto in un altro libro... perché non mi sembra che qui abbia fatto questo gran salto di qualità.
Libro che invece un po' mi ha deluso, soprattutto dopo aver smosso mari e monti per averlo, è "Shakespeare and Company"di Sylvia Beach. Ora, non che sia brutto, ma ha quest'aria di parziale che il memoir della Adrienne Monnier non aveva (Rue de l'Odèon - Duepunti edizioni). La Beach era innamorata del genio di Joyce e ce lo propina ovunque e in qualunque modo (tanto che non sembra più una biografia attraverso una vita di lavoro fra i libri ma una biografia del Joyce non ufficiale); è vero, Joyce è stato un po' onnipresente nella vita di Shakespeare& Company, però si perde lo spirito di quello che Adrienne e Sylvia hanno creato in quel tratto di strada. Di lì sono passati un sacco di personaggi che hanno fatto la cultura del periodo e il sapore di quello che si stava creando e che era quindi in divenire e avrebbe cambiato, non solo la cultura europea ma soprattutto il ramo che segue le orme di Hemingway, non si sente. Non arriva proprio. Diversamente, appare uno Joyce altalenante, un artista fatto e finito, che quando crea è il maestro ma se lo lasci da solo con qualche banconota il giorno dopo ha una montagna di debiti. James è uno che crea e ha bisogno, per contraltare di qualcuno che lo limiti, nella vita e nelle parole e, a quanto pare, in nessuna delle due situazioni, nessuno l'ha mai fatto. Limitare il genio? Già vi vedo con la faccetta da "L'ha detto! Orrroreeeee! Orroreeeeeeee!". Joyce sarebbe stato lo stesso Joyce senza tante parole ed è evidente, dalla sua biografia parallela in questo libro: Joyce non era un genio perché scriveva un tanto al chilo con l'Ulisse, Joyce era un'idea. Solo che in Picasso il genio e l'idea hanno poi trovato una sintesi nel famoso Bue, Joyce aveva bisogno di trovare la sua sintesi attraverso un confronto che non c'è mai stato, stando alla Beach. Approfondiremo...
Belli invece sono stati sia "Veleno d'amore" di Eric-Emmanuél Schmitt che "Chi perde paga" di Stephen King. Il primo mi ha riappacificata con Schmitt, bella la storia e anche l'analisi sociologica sul mondo di queste quattro ragazzine, narrato in maniera inconsueta - ovvero un dialogo fra diari - che ha un finale per nulla scontato e tiene bene senza dover contare solo sulle emozioni del lettore. È un libro che lascia il segno, non come La giostra del piacere, ma quasi. Le quinte che caratterizzano le storie schmittiane, qui, diventano metaforiche e sono i limiti dei diari dei ricordi di ogni ragazza e permettono un tipo di conoscenza del personaggio atipica, fatta di continui confronti fra come la ragazza si percepisce e su come viene invece percepita dagli altri. È decisamente interessante questo gioco di incastri fra percezioni, storie personali e resoconti delle stesse situazioni, un gioco degli specchi difficile da far reggere rendendolo credibile e, invece, pare che a Schmitt venga del tutto naturale.
Discorso diverso per "Chi perde paga". Mi ero quasi pentita dopo averlo proposto per una task, dopo aver letto un giudizio drastico di Holden&Company e invece a me è piaciuto. Oddio, non è la storia del secolo, ma credo che mi sia piaciuto più del precedente, MR. MERCEDES, perché la narrazione ha un bel ritmo, anche se ogni tanto ci toccano un paio di pagine di intermezzi che allungano i momenti topici, dall'inizio alla fine e infatti ci ho messo molto meno di quel che pensavo a leggerlo. L'idea della storia non è malvagia anche se, a questo punto, io la chiamerei la "trilogia dei figli unici" perché i figli unici, in queste storie, sono tutti un po' fuori di testa e succubi delle madri e dall'altra i buoni sono sempre i fratelli maggiori. È una cosa che mi è venuta in mente mentre vedevo a confronto fra Peter (protagonista di Chi perde paga) e Jerome (MR. Mercedes); è inutile i fratelli maggiori americani devono avere una marcia in più. Anche le sorelle maggiori italiane, non perché io appartengo a questa categoria, ma fidatevi io so!
Oh, ricordate quando il mese scorso dicevo mai più al comprare tutti questi libri? Ecco questo mese mi sono decisamente limitata e sono stata brava. Il primo libro è il premio per "l'amico di Murakami" per la vittoria del concorsino #regalamiunracconto. L'avete letto il racconto vincitore? Se non lo avete ancora letto lo trovate qui: Martedì
Nel post che indiceva la gara avevo scritto che si poteva scegliere, fra una selezione di libri, quello da ricevere ovvero:
"Il tempo dell'attesa. La saga dei Cazalet 2", Elisabeth Howard - Fazi Editore*
"La strage dei congiuntivi", Massimo Roscia - Exòrma Edizioni
"Sottrazione", Carlo Sperduti - Gorilla Sapiens
"L'incubo di Hill House", Shirley Jackson - Adelphi
"Il superlativo di amare", Sergio Garufi - Ponte alle Grazie
"A proposito di Grace", Anthony Doerr - Rizzoli Editore
"Mailand", Nicola Pezzoli - Neo edizioni
L'amico di Murakami ha scelto "L'incubo di Hill House"di Shirley Jackson libro che, a dir la verità, a fine ottobre ha registrato un sacco di recensioni positive - l'amico è avanti! - di ragazzi entusiasti che lo hanno letto per le solite Challenge di Halloween. E' un classico del genere gotico in cui la protagonista che, dice la quarta di copertina "non ricorda di essere mai stata felice in tutta la sua vita, viene assoldata dal sinistro professor Montague, aspirante cacciatore di fantasmi, per un soggiorno sperimentale a Hill House...". Il resto? Non lo so, ma temo che ne comprerò un'altra copia per me presto... Però li so scegliere bene i premi dei concorsi eh?
Poi, visto che tanto dovevo raggiungere un importo per evitare le spese di spedizione ho comprato, sulla scia dell'entusiasmo ritrovato per King "CELL" e "Joyland". Non direi la verità se dicessi che quello che mi interessava fra i due era il primo che volevo trovare ad un prezzo conveniente perché avevo letto parte della trama che mi aveva attirata. Ero disponibile a leggerlo anche in inglese, ma quel "fetuso" di canadese che aveva scritto nella sezione spedizioni "Will send: Worldwide" è sparito alla richiesta di scambio e quindi alla fine mi sono rassegnata a comprarlo in italiano. Perché mi interessava? Distopia! L'umanità viene totalmente, anzi quasi, annientata da un misterioso virus che, in un giorno specifico, colpisce chiunque sia al telefono che non muore ma si trasforma in un pazzo sanguinario. Chi si è salvato dovrà lottare per la vita e per ricostruire un gruppo che sovrasti e distrugga quello creato dalla tecnologia. Nell'elenco dei "vorrei" c'è anche Under the dome tante volte qualcuno se ne volesse separare io qua sto!
"Joyland" invece è la storia di uno studente universitario squattrinato che per tirar su qualche soldo si fa assumere in un luna park dove non solo s'innamora di una ragazza ma scopre che il "Castello del brivido" ospita un vero fantasma di una donna uccisa quattro anni prima. Sì lo so, l'entusiasmo di questa descrizione comprova quanto detto più su, faceva numero e non è stato una mia prima scelta!
Poi c'era questo libro che mi faceva l'occhiolino fra i Reimanders e io non ho resistito quindi l'ho preso, tanto lo sapete che alle storie sull'editoria non resisto, e nel dettaglio si chiama "Rizzoli. La vera storia di una grande famiglia italiana". Leggendo la seconda di copertina si capisce che il protagonista della storia è Angelo Rizzoli e che, Nicola e Alberto che firmano questa biografia, sono i nipoti che raccontano il nonno come lo hanno conosciuto in famiglia, attraverso i ricordi più intimi.
Ultimo, ma non meno importante:
"Di grammatica non si muore" di Massimo Roscia detto anche "il kamikaze". Io di Massimo ne ho parlato in lungo e in largo ho sempre detto a tutti di leggere la "La strage dei congiuntivi" perché, secondo me, è un libro bellissimo che ci insegna a non perderci come cultori dell'arte della lettura. "Di grammatica non si muore", è invece un libro che parla di grammatica! ALT, non è un libro di scuola, è una raccolta di storie che al contempo ci ricordano che, come si dice nelle vignette che girano spesso tipo "Una virgola ti salva la vita..." o " Ma il tempo che risparmi mettendo "K" al posto di "ch" come lo impieghi?", che delle volte la grammatica ci salva dalle incomprensioni e non serve così tanto tempo per utilizzarla al meglio. Non l'ho ancora finito ma trovo veramente interessante il lavoro fatto da Massimo anche se, per la verità - che Massimo mi fulmini all'istante! -, per un secondo ho dubitato che la sua simpatia e la sua allegria potessero riuscire a ravvivare "la regola".
Dunque, ora, facendo un paio di calcoli ci stiamo chiedendo... "E tutti gli altri libri?". Ricordate che il mese scorso vi avevo detto che avevo ceduto un sacco di libri che non avrei più riletto? Ecco questi sono una "parte" di quelli che ho avuto in cambio.
"I romagnoli ammazzano il mercoledì", Davide Bacchilega. Quattro storie di quattro personaggi che si assomigliano solo perchè sono romagnoli, hanno 39 anni anni e il mercoledì si trovano nelle vesti di carnefici o di vittime e, qualche volta rivestono entrambi i ruoli. Se "Il milanesi ammazzano il sabato" come faranno i romagnoli al mercoledì? È una cosa che mi domando da Dicembre scorso quando l'ho visto a Più libri più liberi. Quando l'ho visto passare fra i libri in scambio appena aggiunti non credevo ai miei occhi e l'ho preso prima che qualcuno me lo fregasse!
"Giro di vite", Henry James, racconto definito come " romanzo breve Gotico" vede come protagonisti due bambini perseguitati dai fantasmi di un'istitutrice e un maggiordomo e, come dice la quarta di copertina, "intrappolati in una tirannica atmosfera". Non l'ho mai letto ma molti dei miei amici su FB sì e ne hanno tessuto le lodi, dopotutto era Henry James... perché lasciarlo lì?
"Lady Susan" di Phillys Ann Karr, libro con una copertina brutta, ma così brutta che nemmeno ve la posso descrivere ve la linko: Lady Susan. "Lady Susan" e' il romanzo incompiuto di Jane Austen e pare che questa, "pare" perché io manco sapevo chi fosse la Karr, che questa sia l'unica versione che sia stata ripresa in mano da qualcuno e che sia stata rimaneggiata e definita bella - per Drood di Dickens e di Simons ci posso anche stare per quello che ho letto sin'ora, ma per la Karr e la Austen permettetemi di dubitare!- .
Leggerla per vedere se davvero regge è una cosa che mi interessa, per ora l'unica cosa che so, oltre alla copertina da Harmony, è che ci sono un sacco di "..." nel dialogo riportato in quarta di copertina, un po' più di quanto io li tolleri ma sopravviverò. Forse.
"I ghepardi", Finn Carling. Questo libro ha, alle spalle, un dialogo divertente fra me e colui che me lo ha ceduto. Io l'ho chiesto, lui ha accettato mettendo questa postilla "spero che ti piaccia più di quanto non è piaciuto a me". La mia risposta a cotanta sincerità è stata "Tranquillo, se è una sòla lo rimetto in circolazione!" e, devo avergli ispirato simpatia, visto che mi ha inserito una pin insieme al libro. È stato un regalo simpatico da ricevere!
"Una notte sul treno della Via Lattea", Miyazawa Kenji. Sono racconti e in particolare fiabe, credo mistiche o metaforiche che hanno come filo che le unisce il percorso del treno che attraversa la via Lattea. Di Kenji avevo sentito parlare non so dove, ma mi è rimasto impresso il fatto che sia bravissimo a creare immagini metaforiche e strabilianti. Potrei essermi anche sbagliata, guardo talmente tanti video sui libri e recensioni nei blog che potrei confondermi, per ora so solo che: la terza di copertina è talmente sintetica da non potervi raccontare altro e che comunque si fa riferimento alle fiabe, quindi forse potrei averci preso!
"Il re del mondo", Ivan Cotroneo. Ivan Cotroneo lo conosco grazie ai social, sapevo che faceva il traduttore ma non che scrivesse per cinema e tv. Questo è il suo primo romanzo, che indaga sull'impatto della società odierna sull'uomo. Il suo protagonista è un giovane di belle speranze che vuole fare l'attore e e vive già una vita spericolata ma, un giorno, incontra un'autrice famose, che gli propone di partecipare a un reality che gira sul sesso, l'amore e il tradimento. Il nostro giovane rimane coinvolto più del previsto, poi un omicidio...
"Addio alle armi", Hernest Hemgway. È un libro pesante, non per narrativa, ma proprio fisicamente. Sono 362 pagine più qualcuna di titolo e note e pesa quasi come uno di 500. Io pensavo di averlo già e, invece, mentre lo cercavo per verificare un dubbio che mi era venuto non sono riuscita a trovarlo. Mentre facevo mente locale davanti al pc, su dove poteva essere andato a finire, eccolo lì che mi passava davanti la copia in scambio. Scommettiamo che quando lo inizio di nuovo, salta fuori la mia copia?
Ah non ve l'avevo detto? Questo è il mese di King! Mi ha talmente convinta "Chi perde paga" che, come ho visto passare i titoli me li sono accaparrati. Anzi no, solo uno dei due ovvero "Cuori in Atlantide", perché l'altro mi è stato inviato in dono per aver scelto di scambiare il libro di Cotroneo. Non mi chiedete il perché, non lo so! "Cuori in Atlantide" Riguarda il Vietnam e nello specifico indagano sull'impatto che ha avuto sulla società americana attraverso storie diverse, ambientate in un lasso di tempo che va dal 1960 al 1999. Mentre "A volte ritornano", sono storie dell'orrore. Non è che sia un'entusiasta del genere, ma tanto uno di quelli di questo scrittore è anche l'horror, quindi prima o poi ci dovrò fare i conti quindi, quando sarà, potrei iniziare da qua!
Dicevamo il mese di King? E diciamolo anche perché Angela Cannucciari, che tanto mi aveva incuriosita con "Il Miglio verde" alla fine ne ha trovata una copia anche per me, sapendo che io, dopo averne viste e lasciate mille-mila al mercatino, ora che invece ero realmente intenzionata a comprarlo, non ne ho trovata nessuna! Ne aveva parlato nel Wrap-Up di Marzo 2016 in una maniera così accorata e felice, che mi sono detta che forse era ora che lo leggessi anche io! Angela venderebbe anche i freezer agli eschimesi quando è entusiasta, sappiatelo!
Ma non sentite la mancanza di Wilkie su questo blog? Ecco pure Fazi a quanto pare, visto che ad ottobre ha pubblicato questo: "La legge e la signora". E' un romanzo concepito nella maturità e che è ancora una novità per l'epoca dove, dopo aver esplorato i vari tipi di trame e di intrecci del genere mistery, in questo caso stupisce i suoi lettori con un investigatore donna. La donna in questione si è da poco sposata con un uomo che, poco dopo, lei scopre non essere quello che pensava. Il mistero risiede nel fatto che lui ha cambiato cognome e quando rientrano a Londra lei decide di indagare a fondo al passato oscuro del marito.
"Sicilia terra bruciata" è un poliziesco noir ambientato ad Acireale, è il secondo dello stesso autore in cui il commissario Costante è costretto a rientrare per un'improvvisa spirale di violenza scoppiata in città.
"Meriloqui in illudoteca" di Meri Nigro invece mi è stato proposto dall'autrice ed è una raccolta "di illusioni ludiche" dice il titolo e la sinossi aggiunge: "L'illudoteca è un posto immaginario dove intrattenere illusioni con giochi di pensieri. "Poesie" e "Meriloqui" si alternano in questo spazio: un piccolo viaggio." Vi saprò dire alla fine del viaggio che ne penso.
E ora il regalo di mammà. Siamo state in centro per delle pratiche che dovevo firmare e, visto che notoriamente arriviamo sempre prima, dovevamo occupare un'ora di tempo in attesa del notaio. Quindi abbiamo fatto una cosa che non avevamo mai fatto insieme: siamo state in libreria! Lo so, io e mia madre che siamo lettrici appassionate - si può dire che mi ha contagiata lei! -, non eravamo mai state contemporaneamente in libreria e ne siamo uscite con tre libri, due suoi e uno mio. I suoi, devo ammettere, non li ricordo, ma quello che ha regalato a me è il Pulitzer 2016: "Barbarian Days. A surfing life" di William Finnegan che in Italia è pubblicato da 66thand2nd con il titolo "Giorni selvaggi: una vita sulle onde". E' una biografia e un diario di viaggio di un uomo che fin da ragazzino è vissuto alla ricerca dell'onda perfetta e nei lungi viaggi fatti alla ricerca dell'onda ha attraversato luoghi e la storia degli stessi. Un diario anticipato da un celebre profilo apparso sul New York Times e poi divenuto libro.
E siamo arrivati in fondo anche se ora mi rendo conto che ho dimenticato un libro che mi ha donato Librangolo Acuto e che non so dove ho messo. Per cui vi grazio e lo inserirò il mese prossimo.
Quindi vi auguro buone letture,
e con questa rubrica ci aggiorniamo il mese prossimo!
Simona Scravaglieri
"Alla ricerca del tempo perduto Vol.1: Dalla Parte di Swann", Marcel Proust-----> WAI! CE LA PUOI FAREH!
RispondiEliminaXDDDD Io ci provo, dovrei essere ligia come te al dovere! Per ora vorrei finire anche Davide...ma devo attendere la fine della gara! Che bello leggerti qui, Carlotta! :D
Elimina