Fonte: LettureSconclusionate |
Sono veramente contenta e orgogliosa di ospitare finalmente questo libro nel mi spazio. Non che non lo sia in generale per gli altri, ma questa è una vera chicca! Perché siamo di fronte ad un saggio in forma epistolare: due uomini, uno più anziano e uno decisamente più giovane, hanno avuto negli anni un fitto scambio epistolare. La particolarità è che entrambi hanno studiato e si sono laureati in tempi diversi in filosofia. Ne viene fuori un carteggio decisamente inusuale in cui i grandi temi ,che riguardano la Russia, il suo rapporto con l'Occidente e l'effetto "globalizzazione", hanno una resa del tutto differente da quella che siamo abituati a considerare.
È veramente un lavoro interessante e insperatamente scorrevole e, come per tutti i libri Hacca spicca ed è decisamente riconoscibile dalla copertina particolare quanto il suo contenuto. Come detto sul post relativo a "Più libri più liberi 2015", sono anni che corro dietro a questo libro e oggi, che l'ho in mano, mi dico che ho fatto bene a non demordere. Trovo queste riflessioni stimolanti e mi piace provarmi su questo campo perché i concetti sono espressi in maniera diretta. Oggi mi faccio e vi faccio un grande regalo: sbirciare in questo libro. Questo perché, inspiegabilmente, di brani tratti da questo libro non ne ho trovati e, sono sicura che ne rimarrete affascinati quanto me.
Buone letture,
Simona Scravaglieri
II
In cui il nostro eroe si mette in viaggio e in cui apprendiamo cose sorprendenti sul nostro secondo eroe, A.I., soprannominato Il Grande Istigatore, colui che ebbe salva la vita grazie alle catastrofi, il terrorista che tentò di assassinare Stalin.
Sarà stato inverno, o forse estate? Ma non credo che questo vi interessi. So che nello scompartimento faceva caldo, ma non so se a causa del sole cocente dell'estate, del sistema di riscaldamento utilizzato in inverno, del tè o di chissà quali liquori, di cui si fa abbondante uso sulle tratte interminabili di un paese in cui le distanze si misurano con il tempo. Ricordo bene, però, che non si apriva nessun finestrino e che, sia all'andata che al ritorno, sarei sceso due giorni dopo.Il treno con le "tendine" si mosse. La gente cominciò a fare avanti e indietro sul tappetino persiano rosso e, pochi minuti dopo, il tintinnare del cucchiaino che mescola lo zucchero nella tazza di tè, così tipico del mondo russo, prese a diffondersi in tutti gli scompartimenti. Poiché i russi sono grandi bevitori di tè,è questo un suono che si sente in tutte le cucine e i caffè del paese.Ricordo che il più grande choc che ebbi a tale riguardo, fu il mio primo incontro con un gruppo di inglesi, anche loro grandi bevitori di tè. Loro, però, riuscivano a non tirare fuori il benché minimo suono, pur utilizzando le medesime tecniche.Stavo andando a incontrare l'uomo da me soprannominato il Grande Istigatore, che era molto ammalato e mi aveva pregato di andarlo a trovare perché doveva darmi qualcosa di personale.Chi è costui? È nato a Mosca in una famiglia di contadini, trasferitisi nella capitale del giovane stato sovietico negli anni Venti del secolo scorso. È sin da giovane un socialista convinto, frequenta la facoltà di filosofia e alla fine degli anni Trenta crea una piccola organizzazione terrorista il cui scopo è eliminare Stalin. Viene scoperto e condannato a morte. Fortunatamente, in quel periodo inizia la Seconda Guerra per la Difesa della Patria e viene inviato in prima linea. In seguito, quando il suo nome era già diventato un punto di riferimento in tutto il mondo, amava dire "Sono state le grandi catastrofi della mia vita ad avermi salvato!". Negli anni sessanta è uno dei più noti intellettuali del mondo sovietico, viene espulso dal paese per le sue opinioni scomode, e, una volta giunto in Occidente, dove è atteso come un grande dissidente, diviene un personaggio controverso per via delle sue posizioni critiche anche nei confronti del nuovo mondo in cui era approdato. Per questo l'ho chiamato Istigatore. Tutti i suoi libri e le sue opinioni sono sorprendenti, imprevedibili, scomodi, incitano alla riflessione. Ci tenevo molto a conoscerlo e ci riuscii quando ero adolescente, mentre preparavo l'esame di ammissione alla facoltà di filosofia di Mosca. Fu più o meno in quel periodo che tornò in patria dal suo esilio occidentale. Non ebbe una vita facile in quei folli anni di transizione, di grande inflazione economica, politica e soprattuto culturale, ma rimase sempre sé stesso. Il grande Istigatore.
Questo pezzo è tratto da:
Gli ultimi eretici dell'impero
Vasile Ernu
Hacca edizioni, Ed. 2012
Traduzione di Anita Natascia Bernacchia
Prezzo 16,00€
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