Fonte: QuotesGram |
Non vi nascondo che si vede ogni tanto l'ingenuità del nuovo scrittore, ma ci sono racconti, come quello che vi ho trascritto - solo in parte - oggi, che valgono davvero la pena di essere letti e che dimostrano un certo talento che speriamo Simone decida di affinare. Trovo che questa lettura sia stata per me un ottimo esercizio per ricordare quali sono i passi per diventare uno scrittore; non che non mi siano mai capitati fra le mani, ma è un po' che non leggevo "prime prove". E devo ammettere, con una certa soddisfazione, che con questo "ritorno alle origini" non mi è andata affatto male.
Buone letture,
Simona Scravaglieri
Scordarella
All'inizio pensai che fosse uno scherzo.era divertente, quasi facile pensarla così.Dopo una vita trascorsa a immaginarla tua moglie, seduto ad una scrivania a inserire dati, a guardarti ogni giorno le spalle pronto a schivare le coltellate della gente che, neglio uffici, passa il tempo a cercare il punto dove la carne è più tenera, e tornare la sera troppo distrutto per viverlo davvero il tuo matrimonio, non poteva essere che uno scherzo, un indovinello del destino. Qualcosa del tipo: ti va di giocare un po' a un gioco nuovo?Questo pensai, all'inizio.Il primo mese da pensionato decisi di trascorrerlo in viaggio. Prenotammo una crociera nel Mediterraneo: qualcosa di rilassante ed emozionante al tempo stesso.Non avevamo figli perché non ne avevamo mai avuto il tempo.Da giovane Maria aveva sofferto per questa cosa. Mi diceva che sapeva che sarebbe stata madre di tre bambini: due maschi e una femmina nel mezzo. Ne era certa, l'aveva sognato.Io sapevo già che i sogno a volte sono i film di quello che non avrai mai, ma un po' lo speravo anch'io. Di averli, intendo.Non andò così e col tempo perfino lei si arrese all'idea che il suo desiderio di maternità sarebbe rimasto nel cesto di quelli inesauditi. Un cesto pieno, perché quelli che si esaudiscono sono davvero pochi.Dicevo della crociera: fu lì che iniziò.Cabina spaziosa. balcone sul mare.io rilassato, felice. Lei che mi abbracciava, la sera. prima di dormire. Io, che non ero stanco, rispondevo all'abbraccio. Ho sempre pensato che per sposare una persona devi amare i suoi abbracci. Prima del resto devi amare i suoi abbracci. E ci abbracciavamo, su quella nave, come forse non l'avevamo mai fatto.Visitammo Corfù, con i suoi castelli di pietra a picco sul mare. Poi Mykonos e maria carezzò Petros, il pellicano che girava per le vie come una star. Vedemmo tanti porti e poi tornavamo sulla nave e ballavamo spesso fino a notte inoltrata.Ridevamo spesso. Come ragazzi.Una mattina mi svegliai mentre Maria era già in bagno. Quel giorno la nave attraccava a Spalato. Era l'ultimo giorno di crociera, poi saremmo tornati a Venezia. Accesi una sigaretta sul balcone. Mi piaceva farlo lì, affacciato sul mare. Mi dava una bella sensazione. «Posso venire in bagno amore?»«Sì tesoro, vieni: mi sto spazzolando i capelli»Maria aveva ancora capelli bellissimi e lunghi fino alla schiena. Spesso si svegliava presto per il piacevole rito di lavarli e poi spazzolarli con cura.Quando entrai, era seduta sullo sgabello, davanti allo specchio.Non me ne accorsi subito.Vedere quei movimenti lenti ed esatti delle braccia. Il collo, ancora giovane e liscio, inclinarsi appena per assecondare la direzione delle braccia. Mi incantava.[...]
Questo pezzo è tratto da:
Ventuno
Simone Delos
Edizioni Le Gru, Ed. 2016
Collana "Catarsi"
Prezzo 14,00€
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