mercoledì 16 marzo 2016

[Dal libro che sto leggendo] Caterina fu gettata...

Fonte: Arte.it

Mi verrebbe da die "Carlo mi stupisce ancora" ma ci sono due cose che il lettore dovrebbe tenere presente del mio rapporto con lo scrittore Carlo:
1- Sperduti questo libro lo aveva già scritto prima che lo scoprissi fra edizioni gorilliane;
2- Se uno parte dall'assunto che Sperduti, per definizione, non è mai se stesso non può che concludere che Sperduti sia coerente, in tutti i suoi scritti, con il suo "io" - narrativo, interiore e chi più ne ha più ne metta - e proprio per questo i fallevoli siamo noi che non siamo sempre pronti a cogliere nel loro insieme le mille sfaccettature in cui l'Autore si presenta, di volta in volta, ai suoi lettori.

In parte scherzo ma in gran parte penso davvero che lo Sperduti definitivo a volte lo intravedo, molto più di quanto non lo veda lui stesso. Ecco servito per i contestatori della narrativa e dell'humor un paradosso bello che servito. C'è lui, Tommaso nullafacente, e lei Caterina, lavoratrice stanca, e anche l'altra Gnaca la gatta. 

Una cosa dello Sperduti attuale c'è ovvero l'amore per le parole e la sperimentazione narrativa. Sebbene si muova nel paradosso, Carlo conserva quella pignola attenzione alla parola e alla formula narrativa scelta, qui più vicina agli amanti della tradizione e delle descrizioni. Veramente interessante!
Buone letture,
Simona Scravaglieri 



Prologo primo  
Discriminazione 
Pur ignorando, per il momento, chi fosse Tommaso, immaginatelo come più ritenete opportuno, poiché non si fornirà alcun particolare sull'aspetto fisico del personaggio. Immaginatelo a gambe incrociate su una delle due piazze  di un letto, con un giornale spalancato sulla pagina degli annunci di lavoro a pochi centimetri dal volto, con la schiena appoggiata al muro, un'espressione delusa e indignata a un tempo, illuminato debolmente da una timida abat-jour, in un qualsiasi approssimarsi della mezzanotte.Immaginate poi, sull'altra piazza, una Caterina distesa, stanca e sonnolenta, da poco rincasata dal lavoro, il cui unico desiderio sia quello di farsi prendere dal sonno.Immaginate, infine, un miagolio prima sommesso e poi sempre più intenso e petulante, proveniente da un punto indefinito dello spazio circostante.

«Ma tu guarda che mi tocca leggere!» cominciò con l'esclamare Tommaso, piccato.
«Tommaso...» fu la risposta biascitata di Caterina, implorante pietà.
«Ci si batte tanto, a questo mondo, per i diritti di questo o quello, - continuò lui senza badare alla tentata interruzione di lei, - si scende in strada contro le discriminazioni razziali, contro quelle sessuali, contro la Chiesa, contro il governo ladro, contro le multinazionali, contro la mafia, contro le riforme dell'istruzione... a tutte le ingiustizie si presta attenzione, alla denuncia di tutte le iniquità si dedica spazio, ma a questa, che è spiattellata ogni giorno, spudoratamente, sotto gli occhi di tutti, nessuno accenna a ribellarsi. Di più: sembra perfino che nessuno ci faccia caso! Mi piacerebbe sapere con quale logica, mi piacerebbe sapere!»«Tommaso...» ribadì Caterina, con lo stesso tono adottato in precedenza.
«Senti qua - s'infervorò ancor di più lui - "Commesso/a negoazio di telefonia specializzato cerca max 28enne min. exp. no perditempo inviare curriculum con foto" Oppure... un attimo che cerco... ecco "Collaboratori PR ambosessi cercasi con proprio giro di clientela per interessante vendita abbigliamento donna. Ottimi guadagni. Astenersi perditempo. Ma non basta...»
«Tommaso... » fu la nuova risposta di Caterina, tetragona al fervore polemico del compagno.
«... senti qua - tirò diritto Tommaso, dimostrando brillantemente di non aver bisogno di un interlocutore per godere appieno della sua invettiva - questo è il più vergognoso: " Consorzio bancario ricerca figura commerciale per l'inserimento in organico tempo pieno. Inviare curriculum, Astenersi privi di requisiti. Esclusi i perditempo." Io non ho parole dice proprio "esclusi i perditempo"! Capisci? Non si fanno il minimo problema, questi gran signori che scrivono e fanno pubblicare gli annunci, a utilizzare il termine "esclusi". Dimmi tu se questa non è discriminazione a tutti gli effetti! Cosa deve fare un perditempo per avere un lavoro... un qualsiasi lavoro? Vogliono forse puntare il dito contro un'intera categoria d'individui per una caratteristica indipendente dalla loro volontà? Vogliono forse far morie di fame milioni di persone? E poi... se uno non avesse a disposizione un bel po' di tempo da perdere, come farebbe a trovare quello adatto, tra migliaia di annunci? Guarda quanti ce ne sono qui! Si può trovare lavoro senza aver tempo da perdere secondo te?»
In tutto ciò Tommaso, coinvolto dalle sue stesse parole e dal profondo senso di giustizia che da esse emanava, travolgente al pari di un fiume in piena, si era alzato dal letto e aveva preso a camminare avanti e indietro, gesticolando per accompagnare i passi salienti dell'orazione e consultando di tanto in tanto il giornale, al fine di avallare le proprie audaci tesi con citazioni testuali.
«Tommaso - intervenne un'ultima volta Caterina - fammi un favore: già che sei in piedi, potresti aiutare Gnaca a scendere dal soppalco? Non senti come si lamenta?»

Questo pezzo è tratto da 

Caterina fu gettata
Carlo Sperduti 
Intermezzi editore, ed. 2011
Prezzo 10,00€


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