mercoledì 11 aprile 2018

[Dal libro che sto leggendo] Il drago verde

Scarlett Thomas
Fonte: Wikipedia


Alla fine ce l'ha fatta! Anche colei che è riuscita a creare ambientazioni assurde e bellissime ma non ha mai azzeccato un finale, manco di striscio, finalmente è riuscita ad azzeccarne uno. Questo è un libro per ragazzi ed è il primo di una trilogia. Premettiamo: agli amanti di Harry Potter Farà storcere un po' la bocca, almeno in qualche punto, ma è pur vero che la storia ha un altro assetto che però si svela solo alla fine. Ci sono dei maghi che non sanno di esserlo, mondi diversi, portali e tanti libri e una strana setta che li ruba per averne di più da leggere (si avete letto bene!). E il drago? C'è anche lui, e per la mia felicità mangia le principesse e non perché venga poi a salvarle il principe azzurro ma perché tra far morire di fame la gente e ammazzare una principessa, meglio sacrificare la principessa!

Effie è una ragazzina che ha perso la madre da piccina, che ha una matrigna alquanto bislacca che si inventa una dieta al dì e un nonno un po' strano che le fa fare cose noiose. Poi un giorno il nonno viene attaccato da non si sa chi. In ospedale le sue ultime attenzioni sono per Effie, perché prenda con sé tutti i volumi della sua biblioteca e uno in particolare. Quello è il libro che narra una storia unica... solo che Effie dovrà bruciarlo per salvarsi e salvare i suoi amici.

Ne riparleremo in recensione,
e per oggi buone letture!
Simona Scravaglieri
1 

La signora Beathag Hide era la classica insegnante che fa venire gli incubi ai suoi alunni. Alta e magra aveva le dita straordinariamente lunghe, simili ai rami affilati di un albero velenoso. Indossava dei dolcevita che facevano sembrare la sua testa un pianeta che veniva lentamente espulso da un universo ostile, e dei completi di tweed di strane e ultraterrene sfumature rosa e rosso che tingevano il suo viso di un colorito pallido come la luna. Era impossibile capire quanto fossero lunghi i suoi capelli, perché li teneva sempre legato in un tiratissimo chignon. Ma erano del colore di tre - forse anche quattro - buchi neri messi insieme. Il suo profumo ricordava uno di quei fiori che non incontro mai nella vita reale - petali di un blu molto, molto profondo, che crescono soltanto sulle cime di montagne remote, forse le stesse lande desolate dove i rami degli alberi sono così simili alle sue dita..
O più che altro questa era l'impressione che aveva di lei Maximiliam Underwood, in quel roseo e avvizzito lunedì di fine ottobre.
La sua voce faceva piangere i bambini più fragili. A volte si ritrovavano in lacrime solo a pensare a lei a tarda notte o quando erano soli a bordo di un autobus scricchiolante che correva sotto la pioggia. La signora Beathag Hide era così spaventosa che di solito le davano il permesso di insegnare alla Scuola Superiore. A quanto sembrava, tutte le cose che la appassionavano di più implicavano morti violente e premature. In particolare  adorava il mito greco di Crono che divorava i propri figli. La Classe di Maximilian aveva lavorato a un progetto su quella storia giusto due settimane prima: tutti gli sventurati figlioli erano stati realizzati in cartapesta.
La signora Beathag Hide, in realtà, era la supplente di Dora Wright, la vera maestra, che si era dileguata dopo aver vinto un concorso per racconti brevi. Alcuni dicevano che fosse scappata al sud per diventare una scrittrice professionista. Altri che fosse stata rapita per una faccenda collegata in qualche modo al suo racconto. Quest'ultima ipotesi era piuttosto improbabile, dato che aveva ambientato la trama nel castello di un mondo completamente diverso da questo. In ogni caso, era sparita. E ora la sua alta e terribile sostituta stava facendo l'appello.

Questo pezzo è tratto da

Il drago verde
Scarlett Thomas
Newton Compton, ed. 2017
Traduzione a cura di B. Messineo
Collana "Nuova narrativa Newton"
Prezzo 10,00€

2 commenti:

  1. Ciao! Non conosco il romanzo, grazie per la segnalazione :-) Ho scoperto oggi il tuo blog e ti seguirò volentieri!

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    Risposte
    1. Ciao Silvia, piacere di conoscerti! Benvenuta nelle mie sconclusionate letture :)
      Simona

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