lunedì 16 gennaio 2017

Diario di un mese di libri... Novembre e Dicembre 2016

Fonte (Immagine di sfondo): Image Story


Libri comprati:

I libri presi a "Più libri più liberi" 2016"Se gioventù sapesse"
Doris Lessing - Feltrinelli (Scambio) 
"Al mio giudice", Alessandro Perissinotto - Corriere della Sera (Scambio)
"La lettera Scarlatta", Nathaniel Hawthorne - BUR (Scambio)
"La via del tabacco", Erskine Caldwell - Einaudi (Scambio)   
"Dentro la foresta", Roddy Doyle - Edizioni Guanda (Usato)
"La sposa a nudo", anonima - Edizioni Guanda (Usato)
"Quando Hitler rubò il coniglio rosa", Judith Kerr - BURragazzi (Usato)
"Una gardenia nei capelli", Giampaolo Rugarli - Marsilio Editore (Usato)  
"Il buio oltre la siepe", Harper Lee - Feltrinelli (Usato) 
"Butcher's crossing", John Williams - Fazi Editore (Usato) 
"Memorie di Adriano", Marguerite Youcenar - Einaudi Editore (Usato) 
"Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde", Stevenson - Garzanti (Usato) 
"Una famiglia americana", Joyce Carol Oates - Il saggiatore (Usato)
"Il cielo color melograno", Louise Soraya Black - 66thand2nd (Usato)
"La bambina che amava Tom Gordon", Stephen King -  Sperling&Kupfer 
"L'albero delle storie",  Saira Shah - Bompiani Editore (Usato)
"Il nuotatore", Joakim Zander - Bompiani Editore (Usato)
"La setta dei libri blu", Gordon Dahlquise - Bompiani Editore (Usato)
"Ieri ha chiamato Claire Moren", Giuseppe Aloe - Perrone Editore 
"La sera che ho deciso di bloccare la strada", Walter Comoglio - Gorilla Sapiens Editore
"Tempo assassino", Michel Bussi - Edizioni E/O
"Fine turno", Stephen King - Sperling&Kupfer
"Il mistero di Edwin Drood", Charles Dickens - Utet Libri
"Lo schiavista", Paul Betty - Fazi Editore
"Gli anni", Annie Ernaux - L'orma Editore


Libri regalati

"Raffles. Caccia al ladro", E.W. Hornung - CasaSirio Editore
"La forza della vita", Will Eisner - Fandango libri
"Maus", Art Spiegelman - Einaudi editore
"Grandi momenti", Franz Krauspenhaar - Edizioni Neo. (grazie a Vincenzo Zonno)
"Mailand", Nicola Pezzoli - Edizioni Neo. (grazie a Vincenzo Zonno)
"Le rose del volto", Maria Luisa Nasorri Laviron - I libri delle stelle (pure quando faccio gli scambi mi fanno regali a sorpresa!)
"L'uomo che scrisse il romanzo perfetto", Charles J. Shields - Fazi Editore
"Mary Lavelle", Kate O'Brien - Fazi Editore
"La tua ombra sta ridendo", Gianfranco Mascia - Arkadia Editore




Libri letti

"Follia", Patrick McGarth -  Adelphi
"I terribili segreti di Maxwell Sim", Jonathan Coe -  Mondolibri
"Di grammatica non si muore", Massimo Roscia - Sperling&Kupfer
"Raffles. Caccia al ladro", E.W. Hornung - CasaSirio Editore
"Sottomissione volontaria", Lena Andersoon - Edizioni E/O
"Sulla letteratura", Umberto Eco -  Edizioni Bompiani
"Rufolo", Fabio Tonetto - Eris Edizioni
"Il celestiale Bibendum", Nicolas de Crécy - Eris Edizioni
"Le vicende relative al caso della scomparsa di Miss Finch", Neil Gaiman - Magic Press
"Il nostro tragico universo", Scarlett Thomas - Newton Compton
"La legge e la signora", Wilkie Collins - Fazi editore (Gennaio)
"I nerd Salveranno il mondo", Fulvio Gatti - Las Vegas Edizioni (Gennaio)
"Raffles. The Amateur Cracksman", E.W. Hornung - CasaSirio Editore (Gennaio)

Libri in lettura

"Raffles. The Amateur Cracksman", E.W. Hornung - CasaSirio Editore"Sicilia terra bruciata", Vincenzo Maimone - Fratelli Frilli Editori
"Girl with green eyes", Edna O'Brien -  Penguin UK
"Gli ultimi eretici", Vasile Ernu- Hacca Edizioni (in lettura)
"Città in fiamme", Garth Risk Hallbergh - Mondadori Editore (in lettura)
"Alla ricerca del tempo perduto Vol.1: Dalla Parte di Swann", Marcel Proust - Mondadori Editore (in lettura)


Lo so, ho saltato l'appuntamento della scorsa settimana e anche di Dicembre, trasportata dalla miriade di incombenze che, come ogni anno, si ripropongono e che mi sommergono ogni volta. Oltretutto quest'anno molti miei colleghi erano in ferie e ci siamo ritrovati in pochi, a gestire le chiusure della fine dell'anno dovendo altresì gestire sia le indicazioni aziendali che quelle contabili e, non sempre, queste due cose vanno nella stessa direzione. Così il 27 Dicembre, nonostante avessi già una bella lista di libri da leggere, in preda all'umor nero sono entrata in un mercatino riemergendone un'ora dopo con ben 14 libri. Il malumore lavorativo era passato e l'ansia di quante cose devo ancora leggere è rimasta, ma ce la possiamo fare. Dunque alla metà di Dicembre è finita la challenge a squadre a cui ho partecipato insieme a Rowizyx di Occhio verde acido (caposquadra), Monica, *Giulia*, Auntie e Micol e siamo arrivate terze. Devo ammettere che, per una squadra che fino ad un certo punto era rimasta in testa e a Dicembre ha perso qualche posizione, ce la siamo cavata egregiamente e in più, come già detto, ho conosciuto persone eccezionali che ora ho fra i miei contatti e che mi piace pensare che un giorno avrò l'opportunità di conoscere dal vivo perché hanno veramente qualcosa da dire e si capisce dalle loro visioni articolate e precise dei libri che abbiamo letto.

A Dicembre c'è stata anche la fiera della Piccola e Media Editoria "Più libri più liberi" e vi risparmio tutto l'elenco di quello che ho preso - e ho già scritto qui Più libri più libri 2016 e #blognotes - La fiera attraverso i libri...- perché l'elenco è molto lungo e con quelli riportati qui, probabilmente morireste di inedia e vi troverebbero in versione mummia davanti al pc per colpa mia. Quindi proseguiamo con le entrate da scambi e quelle che vedete qui sono titoli che ho richiesto tra il finire di settembre e gli inizi di ottobre e che grazie a "piego di libri" sono arrivare "celermente" gli ultimi giorni di Dicembre con mia somma sorpresa visto che io, oramai, li avevo dati per persi! La grande sorpresa è stata "La via del tabacco", Erskine Caldwell che è arrivata con un'edizione bellissima degli anni sessanta con la copertina cartonata ed esternamente telata che è un vero spettacolo per gli occhi e per il tatto. L'avevo messo in lista dei desideri un paio di anni fa per colpa di Fazi e di un libro di narrativa contemporanea che avevo letto - e che se non conoscete io vi consiglio caldamente di recuperare - che si chiama "La prossima volta" di Holly Goddard Jhones. Ora, come mi sembra di aver già scritto, lasciate perdere la frase di copertina che la paragona alla serie TV di Twin Peacks, che ha il valore delle frasi a caso di Saviano messe per attirare possibili lettori civili di polpettoni non sempre validi e che nulla hanno a che vedere con i contenuti; il libro in questione è veramente una bellissima rappresentazione della dannazione della provincia americana moderna, secondo solo a Tom Perrotta, ed è lì che per la prima volta ho letto la definizione "Via del tabacco". E' particolare e cercando ho trovato questo titolo (non sono certa che lei abbia fatto un riferimento a Caldwell anche se è uno scrittore che, dalla descrizione, sembra scrivere nello stesso modo della Goddard Jhones)  che però è definito da Einaudi come uno dei più famosi romanzi del '900. Oggi è pubblicato da Fazi l'ho scoperto dieci minuti fa cercando la storia del libro. L'ambientazione è quella dell'america del sud del periodo della grande depressione del '29. Un mondo chiuso, semplice e anche dannato dalla povertà e dalla fatica dei giorni in cui la violenza la fa da padrona, "La via del tabacco" nel '32, per questa sua narrazione cruda di un mondo che ne usciva così reale venne censurato e fu sdoganato solo più di dieci anni dopo grazie al film che ne fu tratto e successivamente venne inserito nella lista dei "100 libri più importanti del '9002 dalla Modern Library. 
Per la "La lettera Scarlatta" di Nathaniel Hawthorne, che ho letto al liceo e che avevo davvero odiato, l'interesse è venuto fuori, credo lo scorso anno, dalle letture di Angela Cannucciari alla quale, se non ricordo male, era piaciuto tranne in qualche punto in cui lo avrebbe tagliato. E quindi, visto che questa abitudine a #unclassicoalmese non la voglio perdere, mi porto avanti per quando avrò finito con Collins e Dickens. Dopo tutto bisogna anche cambiare ogni tanto e quindi perché non dare un'altra chance a Hawthorne?
Altra donna che non è propriamente nei miei favori perché al tempo la trovavo sfiancante è Doris Lessing di cui non ho letto il libro che ho richiesto, "Se gioventù sapesse", ma alla quale voglio dare un'altra opportunità. Questo è il secondo, di una serie di due libri dedicati a Jane Somers, il precedente è "Il diario di Jane Somers". Quindi, in questo caso, aspetterò il primo per iniziare.
Perissinotto era in voga qualche anno fa, e io ho ancora difficoltà a pronunciare il suo cognome correttamente. Sì parlava di lui come un autore dalla prosa amalianate e dalle trame costruite a regola d'arte. In effetti ha scritto parecchi libri e qualche saggio sulla scrittura e su altri temi ed è stato finalista allo strega con "Le colpe dei padri" . Ora il saggio sulla costruzione della storia dei grandi scrittori l'ho preso anni fa e ancora lo devo leggere, ma tra i suo libri di narrativa quello che mi aveva colpito di più è "Al mio giudice", probabilmente perché mi ricorda "Lettera al mio giudice" di Simenon. Quello di Perissinotto è un libro che attraverso le mail mandate da un detenuto al suo giudice, spiega da dove è venuto il delitto di cui si è macchiato. Il nostro protagonista, torinese di nascita, viene da una famiglia operaia e nell'ansia di appartenere ad un mondo diverso ha scoperto di essere una pedina del sistema a cui si è ribellato. E quando l'ho visto fra i disponibili, mi sono detta che, sì, quel punto lo potevo utilizzare per farmelo spedire.

Smarcata la questione degli scambi tra Novembre e Dicembre ho assistito a due presentazioni tra cui, la prima, quella di Giuseppe Aloe che finalmente dopo due anni torna il libreria con "Ieri ha chiamato Claire Moren" pubblicato con Giulio Perrone Editore. Come avviene sempre con Aloe anche questo libro racconta di un viaggio interiore fatto da Enea, che è stato per anni in carcere per l'accusa di aver ucciso la sua fidanzata, che quando viene liberato si lascia convincere a cercare il vero assassino. Aloe è un mago della descrizione, che non risulta mai pesante e che seppure abbozzata rende panorami, situazioni e persone sempre decisamente vividi. Se non lo conoscete, dovreste leggerlo perché, vi assicuro che vale la pena. Fin'ora, nonostante io ami tutti i suoi libri, il mio preferito è: "Non è successo niente", chiaramente al netto di quello di cui vi parlo oggi che ancora non ho letto ma che staziona sul mio comodino secondo l'ordine che mi sono data (un classico, un libro che mi è stato mandato, un libro da leggere per altre iniziative, un libro cui penso in continuazione e che se non leggo non avrò pace).
L'altra presentazione era di Gorilla Sapiens e relativa al libro di Walter Comoglio che si intitola "La sera che ho deciso di bloccare la strada". E' una raccolta di racconti che suppongo, dalla descrizione che ne ha fatto l'autore, è decisamente surreale. L'autore mi è piaciuto, spigliato, divertente; ha preso a piene mani dai suoi ricordi rimescolando situazioni e immagini e popolandole di personaggi che sembreranno forse male assortiti, ma in realtà quanti di noi agli altri, sembrano bene assortiti? Quando mi calerò in questo paradosso, ne riparleremo.

Ora immaginate la giornata peggiore che possiate avere avuto, ecco, quella del 27 Dicembre ci si è avvicinata molto! Quindi al culmine di una giornataccia mi sono ritrovata a dover cercare un bar ed ero nei pressi di un mercatino dove vado ogni tanto e alla fine sono entrata anche lì. Volevo comprarmi qualcosa per tirarmi su: per la casa non c'era nulla di interessante, oggettini e bigiotteria peggio che andar di notte e alla fine sono finita al reparto libri: in un'ora sono uscita con 14 libri e mi sono limitata!
"Quando Hitler rubò il coniglio rosa" di Judith Kerr è un libro che io non avevo mai sentito nominare fino a qualche anno fa ed è un libro per ragazzi che racconta la fuga di Anna e della sua famiglia da una Berlino assediata dai nazisti. Daniela di Appunti di una lettrice mi ha detto che è uno dei suoi libri preferiti e quindi, non si discute, s'ha da conoscere! 
"Il cielo color melograno" di Louise Soraya Black edito da 66thand2nd è un libro che non potevo lasciare lì per due motivi, la casa editrice è una di quelle che quest'anno ri-adotterò perché nel corso degli anni ha fatto dei passi da gigante raffinando i propri cataloghi già allora decisamente interessanti e perché questo libro racchiude trent'anni della storia dell'Iran che fa da sfondo alla vita di Layla a cui il mondo di Teheran sta stretto con le imposizioni della religione e sogna una vita del tutto diversa lontana dai luoghi in cui è cresciuta e che non sente più suoi. Poi la morte di uno zio, dei segreti rivelati e molte delle certezze si sgretolano.
Poi due Guanda, che non si lasciano mai, uno è "Dentro la foresta"di Roddy Doyle autore contrastato mi dicono, alcuni lo amano e altri lo odiano. Questo è uscito inizialmente come un libro per ragazzi in Irlanda. I temi della famiglia allargata e del ritorno di una madre che ha rinunciato alla propria figlia lasciandola al padre è un tema forte come anche la perdita della madre che è collante del nuovo assetto familiare. I protagonisti, a parte gli adulti, sono per la maggior parte bambini o adolescenti, ma lo stile di Doyle rende questo libro decisamente più profondo di un semplice libro per ragazzi stando quel che ne dicono in giro per la rete. "La sposa a nudo" di autrice anonima mi ha colpito perché dalla descrizione in seconda di copertina la sinossi parla di un diario di un'anonima londinese che è creduta la sposa perfetta e che invece un giorno vede il suo mondo incrinarsi e sente il bisogno di confessarsi attraverso un diario fatto di lezioni che ha imparato nella sua vita nascosta ai più.
"La bambina che amava Tom Gordon"di Stephen King. Io ancora mi sto mangiando le mani di non essermi fidata la mia prima volta in questo mercatino e non aver preso "The dome" di cui invece poi, successivamente, ho visto la serie e me ne sono innamorata. E tra parentesi non sono certa che si tratti di un thriller quanto del mio primo horror(?) - Beh? che c'è? Perché sgranate quegli occhioni? Ebbene sì, io non ho mai letto un horror... oddio, ho letto cose che comunque farebbero impallidire e toglierebbero il sonno a molti, ma di solito sono cose legate a fatti reali... vorrà dire che se è un horror, avrò letto il mio primo libro di questo genere che mi manca!- Comunque Trisha si è persa nel bosco e mentre cerca la strada per tornare a casa riesce a rimanere tranquilla ascoltando dal suo walkman le partite dei Red Soks e le imprese del suo paladino Tom Gordon (e la domanda sorge spontanea ma quanto ci rimane in questo bosco? e Che pile ha per questo walkman che il mio si scaricava solo a guardarlo? oppure quante partite insieme giocano questi Red Soks? Lo scopriremo solo leggendolo!), ma ad un certo punto si accorge di non essere sola nel bosco...   

E giusto per rimanere allegri "Una gardenia nei capelli" di Giampaolo Rugarli che la sinossi dice che, nonostante si parli di undici omicidi di donne, raccontati da colui che le ha uccise che ha un passato triste e, potremmo definirlo, "logoro" costituiscono la vicenda cardine di questo libro, è narrato con tagliente ironia. Il libro era intonso e anche poco impolverato e ne riparlermo. 
Oltre a non aver mai letto un horror io non ho mai letto "Il buio oltre la siepe" di Harper Lee. Ma tutti ne parlano bene e avevo anche iniziato a vedere il film che però non mi ha dato grandi soddisfazioni e quindi non l'ho finito, quindi visto he anche questo libro era nuovo nuovo, l'ho preso al volo. Chissà che la storia narrata così mi piaccia di più!
Un bel classico di Stevenson che al liceo marcai come un libro un po' pesante e che invece grazie all'audiolibro ho decisamente rivalutato, credo peraltro di conoscerlo quasi a memoria, è "Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde" di Stevenson - non ci potevo credere di averlo trovato a 50 centesimi!-.  Siamo in una Londra ottocentesca e un oscuro figuro si aggira per le stradine. Calpesta una ragazzina ma sembra non accorgerse e, una volta inseguito dalla gente, si offre di risarcire la piccola. Peccato che lui dichiari di chiamarsi Mr. Hyde e l'assegno che porge ha la firma dello stimato medico Dottor Jekyll. E' un romanzo che ha fatto scuola e che, ancora oggi, mantiene quella sua aura di fascino dell'oscuro come se fosse stato scritto ieri!
C'è anche "Memorie di Adriano", di Marguerite Youcenar è un saggio su Adriano. Mi piacerebbe sapere a chi di Einaudi è venuta fuori la definizione "lampi di autobiografia"... Lampi? Ma come lampi? Comunque, a parte la metereologica saggistica, questo libro è un po' una "summa" degli studi condotti dalla Youcenar sulle memorie di Adriano e sulla sua biografia che diviene lo spunto anche per confronti fra le visioni sul futuro di ieri e quelle di oggi. E il libro non lampeggia, nel caso qualcuno lo volesse sapere...
"Una famiglia americana" di Joyce Carol Oates era invece un titolo che aveva comprato Nereia di Librangolo Acuto e all'epoca il pacco con cui arrivò questo titolo lo ordinai io e nell'attesa di consegnarglielo ci buttai un occhio e decisi che questo mi sarebbe piaciuto leggerlo. L'autrice dal finale del cognome che io non riesco a pronunciare e che chiamo Joyce qualcosa, scrive di una famiglia perfetta, le tipiche famiglie americane tutte sorrisi e felicità, che, per un incidente che non viene mai nominato, si disgrega. La cosa che mi ha colpito è che ad un certo punto della sinossi si parla di "interruzione dei codici di comunicazione che permettevano agli appartenenti della famiglia di capirsi al volo", che è una cosa decisamente complicata da affrontare e rappresentare visto che l'intesa è una cosa che si percepisce dai comportamenti e dagli sguardi. Ecco, io sono curiosa di capire come ci sia riuscita e se ci sia riuscita. Lo so, sono una brutta persona... E lo sono anche di più perché continuo il mio viaggio nel mondo di Williams per scoprire se quelle ultime 13 pagine di Stoner, che lo rendevano veramente un bravo scrittore, hanno un corrispettivo in altri libri, magari in tutto il libro e non solo nelle battute finali. Quindi ho preso  "Butcher's crossing" di John Williams. Butcher's Crossing è il piccolo villaggio da dove viene Will, che nel  1873 ancora non è nemmeno servito dalla ferrovia e che racchiude quella immagine del vero mondo incontaminato e isolato americano. Will sente il bisogno di tornare alle radici e alle azioni del passato attraverso alla caccia al bisonte. Un viaggio intimistico e metaforico quindi e speriamo che questo libro sia meno "statico" di "Stoner".

Chiaramente quando sono entrata nel reparto libri del mercatino mi ero messa un limite e dovevo sapere che poi alla fine il destino ci mette lo zampino. In questo mercatino io non ho mai trovato dei Bompiani e ci ho fatto caso grazie ad una discussione che, non ricordo con chi ho avuto, in cui si diceva che Bompiani è un po' trascurata dai blogger. In effetti, facendoci caso è vero ci sono pochissimi Bompiani anche in questo spazio, se la memoria non mi inganna dovrebbero essere due di cui una è sicuramente una stroncatura e l'altro non ricordo proprio. Ora, ai tempi che furono quando "In nome della rosa" spopolava - io ho ancora l'edizione con il saggio alla fine! - mi piaceva molto questo editore e quindi entrata al mercatino mi sono detta "Compro solo se ci sono dei Bompiani". Sono certa che ora non vi stupirete se vi dico che era pieno! Tra questi ne ho scelti due a 99 centesimi (che sono quelli che rischiano di più perché vuol dire sono là da tempo immemore) che sono "L'albero delle storie" di  Saira Shah, che se ho ben capito è un resoconto di un ritorno in patria e più precisamente in Afghanistan della scrittrice che narra dei pochi cambiamenti e della grande distruzione a cui è andato incontro questo mondo di cui ancora oggi conosciamo molto poco, e "Il nuotatore" di Joakim Zander che è un thriller che parte con un uomo che porta via una bimba che un atteggiamento protettivo e una donna che entra in una macchina che poco dopo esplode a Damasco. Contemporaneamente a Bruxelles una donna del parlamento europeo riceve delle informazioni riservate di cui non può parlare con nessuno e un uomo viene incaricato da una società americana di raccogliere informazioni sulla parlamentare in questione. I tre personaggi ancora vivi sono legati da vincoli di sangue e da un passato e il problema è capire come e come questo possa aiutarli a sopravvivere.
Poi c'è il tomo, perché c'è sempre un tomo, che è "La setta dei libri blu" di Gordon Dahlquise che, confesso, ho deciso di prendere per la stupenda copertina di una gradazione dal blu all'azzurro che è un vero spettacolo. Ora dalla sinossi è quello che vi induce a pensare il titolo, la protagonista che vive a Londra ed è fidanzata, un bel dì viene lasciata dal suo bello e decide di pedinarlo per scoprire il perché. Un giorno lo segue in un viaggio su un treno che è diretto verso un luogo dove evidentemente ci deve essere una festa in maschera, visto che sono tutti mascherati, ma arrivata sul posto, scopre che si deve quasi spogliare completamente e che l'ambiente sembra un ritrovo di una setta.

Prima della giornata no e intorno al periodo natalizio, avevo svincolato dei buoni giusto per farmi qualche regalo come ogni anno e infatti il regalo è arrivato forte e chiaro con dei titoli di cui volevo leggere, in alcuni casi già prima che uscissero. Dunque a Settembre avevo cominciato a leggere "Drood" di Dan Simons che ho dovuto temporaneamente accantonare per la gara di ottobre. Non lo avevo iniziato con grandi aspettative perché solitamente le riscritture dei grandi classici, in questo caso di un classico non concluso, di solito fatte a distanza di tanti anni rischiano di essere un po' delle sòle. Non avevo tenuto conto sicuramente del fatto che Dickens aveva un approccio di scrittura decisamente moderno e che Dan Simons è talmente bravo e accurato nelle sue ricerche si Collins e Dickens che riesce sicuramente nell'impresa di farli rivivere. Libro davvero bello che ho in programma di iniziare di nuovo e finire a Febbraio con Angela Cannucciari e, visto che c'eravamo, abbiamo preso anche il libro da cui prende spunto questo (a dir la verità è lei che ha cominciato!) "Il mistero di Edwin Drood" di Charles Dickens. E' il giallo che Dickens stava scrivendo quando morì improvvisamente. Di questo credo che ne riparleremo presto, essendo un classico credo che tra marzo aprile ce lo racconteremo. 
Invece come detto nella recensione di "Chi perde paga", il secondo capitolo della trilogia "MR. Mercedes", mi ha convinto talmente tanto che non mi sono accontentata di avere il terzo in ebook ma l'ho voluto in cartaceo come gli altri due e ora fremo per capire come va a finire "Fine turno"di Stephen King.
"Tempo assassino" di Michel Bussi, libro di cui ho sentito parlare un po' ovunque e che aveva creato anche una discreta attesa e che è un giallo. Il primo libro con cui si è fatto apprezzare Bussi non l'ho letto ma questo giallo lo trovo interessante: Clotilde torna in Corsica a più di dieci anni dal tragico incidente che ha decimato la sua famiglia. Sarebbe una normale vacanza in un luogo che non ha ricordi piacevoli ma un bel giorno la nostra protagonista riceve una lettera di sua madre e il giallo è servito.
"Lo schiavista" di Paul Betty, questo lo volevo da parecchio, ovvero da quando ho visto il booktrailer di Fazi. E' il primo americano ad essersi aggiudicato il Manbookprize inglese e ha un tono talmente strafottente da renderlo decisamente irresistibile. Avevo cominciato a leggerlo in lingua grazie alle anteprime di Amazon e devo dire che le prime pagine dell'edizione italiana rendono davvero bene la voce di Betty. Quindi non potevo farmelo sfuggire!
"Gli anni" di Annie Ernaux  invece è un consiglio della mia libraia di Grottaferrata e che quest'anno con il libro in mano si è sentita rispondere "Sicura? Mi hanno detto che per il mio gusto la Ernaux non va bene..." ci ha pensato su un po', l'ha posata, ha guardato in giro, l'ha ripresa in mano e mi ha detto "Secondo me invece lo adorerai!" tocca capire chi aveva ragione, ve lo farò sapere!

Tra i libri che sono arrivati per iniziative varie ci sono "Raffles. Caccia al ladro", E.W. Hornung che è stato oggetto di un Blogtour in occasione della sua uscita e il cui libro precedente l'ho finito ieri e prossimamente sarà oggetto di una recensione e "Sottomissione volontaria", Lena Andersoon che, invece, è il libro che ho scelto di leggere fra quelli che erano oggetto di eventi a "Più libri più liberi" e con il quale ho rotto le scatole al tutto il mondo conosciuto e sconosciuto per quanto l'ho adorato!
Il resto sono regali da amici:
"La forza della vita", Will Eisner  e "Maus", Art Spiegelman sono regali di colui che chiamo "l'amico di Murakami" e sono graphic novel. Visto che sono anni che mi dice di provare e quest'anno l'ho fatto con un fumetto "Rufolo" - di cui devo capire ancora come parlarvene!- e una bellissima storia "Il celestiale Bibendum" di Nicolas de Crécy - di cui so perfettamente che vi racconterò-, ha deciso di regalarmi due grapic novel di peso, la prima è incentrata sul significato della vita in un momento storico in cui il nazismo sta sconvolgendo il mondo e, la seconda, che condivide il periodo storico con la precedente, che invece racconta la vita di una famiglia ebrea dal dopoguerra ad oggi con sullo sfondo il ricordo dell'olocausto da cui sono scampati per poco.
Invece "Grandi momenti"di Franz Krauspenhaar e "Mailand", Nicola Pezzoli  sono  un dono di Vincenzo Zonno. Il libro di Pezzoli è il terzo della serie di Corradino che avevo cominciato a leggere in digitale e poi lasciato perché, come avviene ogni tanto, ho difficoltà a leggere in digitale quando per lavoro sto troppo al pc... e infatti credo che quest'anno un kindle me lo comprerò. Mentre di "Grandi momenti" è un libro di cui ho sentito parlare parecchio e quando Vincenzo mi ha detto che me li voleva donare non me lo sono fatta ripetere due volte!
"L'uomo che scrisse il romanzo perfetto", Charles J. Shields e "Mary Lavelle", Kate O'Brien sono un regalo di mio fratello (quello più piccolo) Simonluca e di sua moglie Martina e pure loro erano nella mia whishlist da quando sono usciti a novembre scorso. Il primo è una biografia di Williams e l'altro è un classico irlandese dei primi del novecento riscoperto da qualche tempo e di cui ne riparlermo prossimamente perché va in lista con i classici di #unclassicoalmese.
"Le rose del volto", Maria Luisa Nasorri Laviron invece è arrivato a sorpresa da uno scambio fatto su Bookmooch che vi nomino perché il bigliettino allegato mi è piaciuto un sacco e lo riporto così come è scritto:
"Ciao.
Aggiungo a quel che mi hai chiesto un libro scritto da una signora di Savona ora novantaduenne.
La conosco, a volte le tengo un po' compagnia...
Se ti va, fammi sapere cosa ne pensi...
Poi lo puoi tenere o regalare ad altri... magari con Bookmooch...
A presto"
Non si capisce molto dalla quarta di copertina ma sommariamente sembra un romanzo della vita di Gaia, donna non molto fortunata, dalla sua infanzia all'età adulta e spero veramente di trovare il tempo di far sapere alla mia corrispondente che cosa ne penso.

"La tua ombra sta ridendo" di Gianfranco Mascia invece è arrivato a Gennaio sebbene sia stato spedito a Dicembre è un libro decisamente particolare visto sfogliandolo per verificare la grandezza del carattere ho scoperto che in alcuni punti ci sono dei codici QR. E io che pensavo che Arkadia si occupasse solo di saggistica e invece no! Non sono ha anche la narrativa ma anche un polposo catalogo molto articolato che ha adocchiato anche mia madre (dopotutto il mio ufficio ricevimento pacchi è lei)! Da quando ce l'ho in mano sto lì a pensare a come incastrarlo con le letture pianificate di questi mesi perché oltretutto è un giallo che si svolge a Roma in cui una serie di omicidi di giovani ragazze sono l'oggetto di un'indagine e devo assolutamente capire che cosa c'entrano i codici QR... Ma lo saprò e forse, se fate in bravi, poi qualcosa ve la dico, oppure no...

Carrellata veloce sui letti in questi due mesi e di: 
sapete già tutto quello che dovreste sapere dalle recensioni.
Libri sì:
"Di grammatica non si muore", Massimo Roscia. Libro godibilissimo in cui si ride anche tanto e di cui sto cercando l'ispirazione giusta con cui parlarvene. La difficoltà è rappresentata dal fatto che, sebbene sia costruito come un tutto unico, credo che leggerlo tutto di seguito e di fretta come ho fatto io, specie se non conoscete Massimo, non rende. Va lasciato sul taolo e consultato con tranquillità. Al di là della simpatia dell'autore è un ottimo modo per ripassare col sorriso sulla bocca il mondo oscuro, e di solito palloso, della grammatica italiana. E' un libro scritto da uno competente ma decisamente non didascalico e, se state pensando che non vi serva, allora vi state sbagliando perché ognuno di noi ha sempre un punto debole e spesso si scoprono leggendo proprio di errori... quando ti ritrovi ad escalamare "Vedi? Questa non la sapevo!"
"Rufolo", Fabio Tonetto: premettiamo che io non sono una nerd, lo sapevo ma ne ho la certezza da quando ho finito a Gennaio il libro di Fulvio Gatti, questo per me è un fumetto, ma se dovesse avere una categorizzazione differente segnalatemelo che aggiorno la definizione perché questo mondo per me è del tutto nuovo. E' una raccolta di situazioni surreali e ciniche che fanno decisamente sorridere, Rufolo e i suoi amici animali, nicchiano, nei loro comportamenti, a quelli umani. Io l'ho trovato decisamente simpatico.
"Il celestiale Bibendum"di Nicolas de Crécy è invece stata la migliore grapich novel che ho letto sin'ora, e sono due questa e la successiva, bella la storia distopica, stupenda la scelta della rappresentazione metaforica di alcuni personaggi come quello "fatto di persone", bello il senso generale del significante che ne viene fuori e io l'ho proprio adorata e finita in meno di due pomeriggi. 
"Le vicende relative al caso della scomparsa di Miss Finch"di Neil Gaiman ce l'avevo da un po' - è parecchio che penso di introdurre nuove letture-, ed è un racconto di nemmeno cento pagine sulla scomparsa di Miss Finch dove il punto non è la scomparsa in se ma sul senso del suo non ritorno nel mondo conosciuto e della sua permanenza in quello dell'insondabile e dell'inesistente. Mi è piaciuta ma decisamente meno di quella di Eris Edizioni.

Libri no:

"I terribili segreti di Maxwell Sim"di Jonathan Coe, ditemi quel che vi pare, ma ho atteso a scrivere la recensione che, per problemi tecnici, esce domani e invece doveva essere in linea venerdì, ma questo libro è un grosso no. Storia inconsistente e inutile, personaggi annacquati, stile da "vorrei ma non posso" chiusura che annulla qualsiasi speranza del lettore di trovare un senso in tutta questa sofferenza. Da un nugolo di commenti positivi riguardo questo autore mi sarei aspettata molto di più e invece mi sono trovata di fronte a un guazzabuglio, organizzato, ma con consistenza pari al nulla cosmico. 
"Sulla letteratura", Umberto Eco. Umbè se da lassù ogni tanto ci leggi, perdonami, ma è proprio un no. Di tutti i saggi, i discorsi, gli articoli qui riportati se ne salvano solo quattro perché comprensibili gli altri rimangono nel limbo. In parte il problema è dovuto al fatto che i discorsi in alcuni casi sono costruiti i risposta ad altri detti da altri nello stesso evento, in altri sono didascalici al punto da far salire l'antipatia anche a me verso il mio amato Oscar Wilde -con i discorsi sugli aforismi citati pedissequamente tutti senza lasciarne uno fuori!- e, infine, per un errore nella concezione del libro.
Ci sta che si voglia tenere traccia di questi discorsi ma se li si commercializza è fatto obbligo fornire un testo completo sia di note che di bibliografia di riferimento che invece manca completamente. Ne viene fuori un testo monco composto di pezzi che non hanno alcuna attinenza l'uno con l'altro e che sono di difficile comprensione ai più. Mi chiedevo il perché di questo libro si parlasse poco e ora lo so.

E ora, lettori della Thomas, un attimo di silenzio perché la nostra eroina alla fine ce l'ha fatta... le ci sono voluti un sacco di libri ma, per la prima volta in "Il nostro tragico universo", ha azzeccato un finale! Se ti stai domandando il perché di questo ingresso non l'hai letta e se stai pensando "beh se questo è l'unico di cui ha azzeccato il finale allora leggo questo!" allora non stai facendo la scelta giusta. La Thomas non è il caso di leggerla per i finali ma per gli intrecci che costruisce che, a questo punto posso dire, le riescono meglio quando si parla dell'insondabile e di mondi paralleli come fa in "Che fine ha fatto Mr. Y?". Ok, in questo libro ad un certo punto sembra andare in confusione in qualche punto dove definisce le caratteristiche della storia ideale che vuole scrivere la protagonista ma quando si chiude e si lascia depositare un po' il quadro appare completo. Tra i suoi libri quello più bello per me rimarrà quello dedicato a Mr. Y anche se ammetto che non è un libro per tutti visto che la Thomas è una donna dai ragionamenti contorti che poi danno vita a storie altrettanto contorte, ma vale comunque la pena di essere letta.

Dei libri di Gennaio ne parleremo più in là e speriamo che la rinnovata voglia di leggere non mi abbandoni per strada. Se siete qui, sappiate che sono felice che voi siate sopravvissuti a tutta questa sfilza di descrizioni che ho cercato di tagliare all'osso e che comunque mi è venuta lunga una quaresima. Ma consolatevi c'è un mese, anzi un po' meno, per poterlo leggere prima del prossimo diario che, visto l'enorme numero di libri pervenuti in casa, mi auguro che sia più scarno negli acquisti e più polposo nelle letture!
Buon gennaio!
E buone letture!
Simona Scravaglieri

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