Intanto anticipo che come introduzione c'e' uno dei piu' bei pezzi scritti da Saviano che lo riporta, in parte, ma defraudato della sua disarmante bellezza ne "La Bellezza e l'inferno" (esattamente un pezzo in uno degli ultimi capitoli e un'altra parte proprio nell'ultimo capitolo). Parola, che uccide e che indaga, che svela e che oscura le situazioni. L'interesse per la scrittura che si "Immerge nel sangue dell'attualita'".
Ti aspetti qualcosa che si avvicini a spiegarti anche il perche' della guerra Cecena, ti aspetti che fra una violenza per stupro e un fagotto umano (neanche racconto cos'e' perche' ancora oggi mi ci cade il pensiero che mi fa riflettere che la crudelta' umana non ha fine), che qualcuno ti spieghi cosa lo muove in queste azioni cosi' bieche e scopri che il lontano Iran, per cui oggi la stampa cerca di stare dietro alla rete per testimoniare cio' che i blogger mandano come testimonianza al mondo delle battaglie, che non e' poi cosi' diverso dalla vicina cecenia dove pero' siamo colpevoli di mancato interesse.
In questo, Anna (manco mi azzardo a scriverlo il cognome, troppo complicato) , e' un'attenta reporter che ci mette anche del suo nel denunciare anche i malfattori...pero' nell'esigenza di raccontare tutte le brutture... perde un po' per strada l'attenzione per il lettore...che si trova sommerso da fatti, nomi, situazioni...e si trova spaesato e non sempre capisce il perche' o riesce a collegare i fatti che si precedono o seguono...sommerso da continui flash. Dedica pero' un capitolo a spiegare cosa la muove contro lo strapotere Putiniano e per chi non e' nuovo ai racconti della societa' russa non riesce difficile comprendere certe spiegazioni delle impostazioni mentali dei russi...che hanno necessariamente bisogno di un nemico cui puntare l'attenzione per poter dimenticare la propria situazione (fossero solo loro!).
Probabilmente e' per questo che, questo libro, non e' arrivato a smuovere le coscienze europee che molti, come anche me, non sapessero che era una persona che aveva un certo valore presso il popolo ceceno, tant'è vero che la chiamarono per contrattare con i terroristi (ma alla luce di quello che viene fuori da questo libro sara' il termine corretto?) per il rilascio degli ostaggi nel teatro russo...o per rilasciare i bimbi nell'asilo (occasione in cui fu avvelenata).
Anna non e' morta da tanto tempo, ma trova con Saviano nuovo riscatto, perche' e' bastata una trasmissione e un libro per farla arrivare a molti, pure a me.
Non e' un libro con il quale si passa il tempo tranquillamente, non e' una scrittura che scorre senza lasciare il segno... ma e' un libro necessario per capire cosa avviene non molto lontano da noi... per riconsiderare anche la parola "terrorismo" oggi stra-abusata, e appioppata a tutto cio' che non si capisce o che ci colpisce.
Cecenia. Il disonore russo.
Anna Politkovskaja
Fandango Editore, ed 2009
Collana "Fandango tascabili"
Prezzo 8,00€
Nessun commento:
Posta un commento