venerdì 10 dicembre 2010

"L'ottava pergamena", Virginia Parisi-Da non perdere...




Finalmente è stato risolto un enorme problema di tutti i gialli/thriller con soggetto storico nel mondo templare!
A parte pochi eletti che si sono imposti di non leggere e soprattutto non hanno amici che glieli abbiano mai regalati, quasi chiunque ha avuto in mano, almeno una volta, un libro che si proponga, attraverso una storia romanzata o in versione thriller, di punzecchiare il suo lettore proponendogli o propinandogli strane e, a volte, un po' surreali storie in merito al mondo templare e al misticismo che sembra avvolgerlo.
A me ne sono capitati più di uno e la maggior parte avevano una storia tutto sommato coinvolgente (anche se i riferimenti artistici bisognava spesso fare finta proprio di non prenderli in considerazione e lo stesso si dica per quelli letterari) e tutti derivati almeno "ufficialmente" dalla scia del "Codice da Vinci". "Ufficialmente" virgolettato perché, in effetti se ci si fa caso, molti dei testi che hanno più venduto sono antecedenti al best seller di Dan Brown ma, solo grazie a questo, tutti quelli precedenti hanno avuto una seconda possibilità. Quel che rimane di questi romanzi/gialli è che risulta facilissimo crearci su intrecci e complicatissime situazioni, ma non v'e' una conclusione che poi regga il confronto con tutta la storia sì da non risultare troppo fantasiosa oppure non credibile se non fiabesca.
Cosi' il lettore che tanto si e' impegnato a seguire le peregrinazioni storiche dello scrittore si ritrova con un pugno di mosche in mano pensando che in fondo i finali delle fiabe dei fratelli Grimm siano di gran lunga piu' credibili.

Questo discorso sembra non valere nel caso di Virginia Parisi che sembra aver trovato un modo per bilanciare questo oneroso scompenso. La storia si dipana fra l'Italia e la Francia e la protagonista, Mirea, e' l'ultima superstite di una casata di alto lignaggio che discende da un templare. Ma a quanto pare quel che e' sempre stato non è così come le è stato raccontato da suo nonno. E' appunto con la morte del nonno che si apre il racconto e con la richiesta della protagonista, in sede di lettura del testamento, di prendersi del tempo perché restia ad accettare l'eredità, ovvero prendere le redini di una azienda vinicola famosa che in fondo non sente sua. E questo è tutto quel che vi raccontero' della trama e per non rovinarvene la lettura, che consiglio caldamente, e perché quel che trovo interessante è la costruzione della storia. Solitamente, nella letteratura (e' un parolone perche' non si tratta di saggistica ma prendete questo perche' non trovo sinonimi!) in merito la costruzione delle storie e' quasi uguale per tutte:
-momento shock che di solito corrisponde nella morte di qualcuno vicino al protagonista
-intreccio, tutta una serie di personaggi che contribuiscono a vivacizzare la ricerca del protagonista ostacolandolo o aiutandolo
-finale rocambolesco che di solito si svolge nelle ultime 50 pagine dove tutto si chiude, molto spesso, in un colpo solo.
La storia di Virginia e' simile differendo per alcuni particolari che definirei pregevoli sia nell'intreccio e sia nel finale. Nell'intreccio, perché invece di passare il tempo ad ingarbugliare la storia con tutta una serie di riferimenti storici e affini la spiegazione viene data fluidamente e quindi quando arrivi al finale hai tutti gli elementi almeno per ponderare tutto quel che avviene. Il finale e' un non finale invece; si risolve, in maniera veloce ma non definitiva e lascia al lettore la possibilità di concludere quel "quid" che sembra mancare a modo suo. E qui sta la genialità della soluzione e purtroppo non posso dirvi di più.
Il tutto e' scritto in maniera scorrevole e piacevole creando una sacco di situazioni che mantengono l'attenzione viva per tutte le circa 250 pagine del libro.

Non e' un libro sdolcinato e nemmeno tedioso e tanto mento di quelli che vogliono a tutti costi convincerti che le teorie che propongono siano comunque da accettare o siano plausibili. Però e' un buon testo adatto a chi ama il genere templare, credibile e accattivante.
Se non vado errata e' il 4° libro che leggo della Domino Edizioni e mi sembra che questa casa editrice abbia buon occhio sulla scelta degli scrittori e credo che insieme agli altri libri che ho comperato mi toccherà aggiungere anche questo che, credo, sia un ottimo completamento del mio reparto "templare".

L'ottava pergamena
Virgina Parisi
Edizioni Domino,ed. 2007
Collana "Le pergamene"
Prezzo 16,00€



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