mercoledì 26 aprile 2017

#maggiodeilibri si parte da qui! [dal libro che sto leggendo] The Dome (Under the dome)

Quest'anno il "Maggio dei libri" ho deciso di festeggiarlo anche io. Non è una cosa che abbia fatto mai, ma c'è anche da dire che questa manifestazione, nata nel 2011, ha un anno in meno del mio blog e che, in fondo, sempre di libri si parlerà. Così ho deciso di raccontarvi e raccontarmi in una serie di post dedicati ai libri che più ho amato e quelli che invece mi entusiasmano oggi, accostandoli, come al mio solito, agli acquisti e anche alle scoperte e alle letture correnti. 
Ci sono stati libri belli, quelli stupendi, i brutti e anche quelli che son proprio sòle, ma, ogni volta che mi guardo indietro o che mi capita di leggere qualche vecchia recensione ricordo ancora distintamente l'umore di quel giorno o l'emozione che quel libro mi ha dato. 
Il claim della manifestazione è "Leggere insieme" e ci sono anche una serie di percorsi, individuabili con degli hastag, che toccano temi come il benessere, la legalità, i paesaggi e anche gli anniversari di nascite e morti di scrittori illustri. Per cui, per non rimanere sola in questo viaggio, ho deciso di coinvolgere un'allegra brigata di blogger e vlogger - a cui si possono unire anche altri (c'è ancora spazio!)- per vedere quante sfumature si possono, dare in un mese dedicato ai libri, ai temi proposti. Ci sono:
E visto che si parte parlando di leggere insieme, quale modo migliore di un bel [Dal libro] che vi faccia sbirciare in quello che sto leggendo ora? Quindi bando alle ciance e partiamo da qua!

Fonte: Pinterest

Libro preso a Gennaio 2017 dopo averci lungamente pensato. E' un tomo vero, conta 1.000 e rotte pagine ma non è questo che mi impensieriva, ma il fatto che il Re indiscusso dell'horror ha questo vizio di dilungarsi in descrizioni e descrizioni... e descrizioni. E, come ben sa chi mi legge da un po', quando la descrizione s'allunga troppo per me stroppia! Il King che non si dedica all'horror è una scoperta relativamente recente, più o meno un paio di anni fa, ed è stato interessante trovare fra la sua produzione anche generi diversi, come quello di cui vi parlo oggi, tra cui la distopia.

Per chi non avesse visto la serie TV (davvero spettacolare!), a Chester's Mill in una bella giornata d'ottobre, senza che nessuno riesca a capire come o che ci siano stati segnali, cala una grande cupola trasparente. Questa è la storia di come una piccola comunità del Maine si ritrova a dover diventare un mondo dentro un mondo. Intrighi, uccisioni si sovrappongono alle morti che sono provocate da questo scudo trasparente inaspettato. 

I primi due "capitoletti" che vi metto oggi riguardano proprio questo momento. Dopo aver visto la serie sapevo che non potevo esimermi dal leggere la storia... ma per chi, sa, la mucca... è diventata una marmotta! E devo dire che, forse, è meno d'impatto, ma passate le prime 50 pagine, quando riesci a riconoscere i personaggi, diventa molto scorrevole!
Buone letture e attenti alle cupole!
Simona Scravaglieri

L’aereo e la marmotta 


 1 

Mentre Claudette Sanders stava prendendo una lezione di volo, osservava la cittadina di Chester’s Mill brillare nella luce del mattino come qualcosa di appena fatto e lì posato giusto ora. Le macchine che percorrevano Main Street lanciavano ammiccamenti di sole. Il campanile della chiesa congregazionalista (la «Congo») sembrava abbastanza aguzzo da pungere il cielo immacolato. Nel momento in cui il Seneca V lo sorvolava, il sole scorreva sulla superficie del Prestile Stream, acqua e aereo a tagliare la cittadina sulla medesima diagonale. 
«Chuck, mi pare di vedere due ragazzi al Peace Bridge! A pescare!» La gioia incontenibile la faceva ridere. Le lezioni di volo erano un omaggio del marito, che era primo consigliere cittadino. A lei la nuova avventura era piaciuta fin da subito. Ma non era semplice piacere, era estasi. Quel giorno per la prima volta aveva capito veramente che cosa faceva del volo un’esperienza così fantastica. Che cosa lo rendeva straordinario. 
Chuck Thompson, il suo istruttore, toccò delicatamente la cloche, poi indicò il quadro comandi. «Certo», disse, «ma manteniamo l’assetto, Claudie, d’accordo?» 
«Scusa, scusa.» 
«Di niente.» Insegnava a volare da anni e gli piacevano gli allievi come Claudie, entusiasti di imparare qualcosa di nuovo. Probabile che di lì a non molto sarebbe costata a Andy Sanders un bel gruzzoletto; si era innamorata del Seneca e aveva espresso il desiderio di possederne uno come quello, nuovo però. Si stava parlando di qualcosa nell’ordine di un milioncino di dollari. Anche se non la si poteva definire proprio viziata, Claudie Sanders aveva gusti innegabilmente costosi che Andy, per sua fortuna, sembrava poter soddisfare senza troppa fatica. 
A Chuck piacevano anche le giornate come quella: visibilità illimitata, assenza di vento, condizioni perfette per una lezione. Non di meno, quando Claudie esagerò nel correggere la rotta, il Seneca ondeggiò leggermente. 
«Ti stai distraendo. Non farlo. Mettiti su uno-venti. Abbassiamoci sulla Route Centodiciannove. E scendi a novecento.» 
Lei eseguì e il Seneca ubbidì ai suoi comandi di nuovo in assetto perfetto. Chuck si rilassò. 
Sorvolarono la rivendita di auto usate di Jim Rennie e poi la cittadina fu dietro di loro. C’erano campi su entrambi i lati della 119 e alberi che ardevano di colori. L’ombra cruciforme del Seneca risalì l’asfalto e un’ala nera sfiorò per un attimo una formichina d’uomo con uno zaino in spalla. La formichina d’uomo guardò su e salutò con la mano. Chuck ricambiò, anche se sapeva di non poter essere visto. 
«Che giornata maledettamente favolosa!» esclamò Claudie. Chuck rise. 
Alle loro vite restavano quaranta secondi.  
 
La marmotta trottava sgraziata sul ciglio della Route 119 diretta a Chester’s Mill, anche se l’abitato distava ancora più di due chilometri e persino le auto usate di Jim Rennie erano solo una serie di luccichii disposti in file in un punto in cui la strada girava a sinistra. Aveva in programma (per quanto possano programmare qualcosa le marmotte) di rituffarsi nel bosco molto prima di arrivare laggiù. Al momento però il ciglio andava bene. Si era allontanata dalla tana più di quanto avesse voluto, ma il sole era caldo sulla schiena e gli odori le sfrigolavano nel naso formando nel suo cervello immagini rudimentali che non erano proprio figure. 
Si fermò e per un istante si drizzò sulle zampe posteriori. Gli occhi non erano più quelli di una volta, ma ci vedeva abbastanza bene da distinguere poco distante un umano che veniva verso di lei sul ciglio opposto. 
Decise che sarebbe andata lo stesso un po’ più avanti. Alle volte gli umani lasciavano indietro cose buone da mangiare. 
Era vecchia e grassa. Aveva razziato un buon numero di bidoni della spazzatura nella sua lunga vita e conosceva la via per la discarica di Chester’s Mill bene quanto le tre gallerie della sua tana; sempre cose buone da mangiare alla discarica. Ondeggiò soddisfatta tenendo d’occhio l’umano che sopraggiungeva sull’altro lato della strada. 
L’uomo si fermò. La marmotta capì d’essere stata vista. Alla sua destra e poco più avanti c’era una betulla caduta. Si sarebbe nascosta là sotto, avrebbe aspettato che l’uomo passasse, poi sarebbe andata a vedere se fosse rimasto in giro qualcosa di gustoso da… 
Arrivò fin lì nei suoi ragionamenti –e compì altri tre passi dondolanti –anche se era stata tagliata in due. Poi cadde spezzata sul bordo della strada. Il sangue sprizzò e pompò; le viscere si rovesciarono sul terreno; le zampe posteriori scalciarono rapide due volte, poi si fermarono. 
Il suo ultimo pensiero prima del buio che ci accoglie tutti, marmotte e umani, fu: Cos’è stato?
Questo pezzo è tratto da:

The Dome
Stephen King
Sperling & Kupfer, ed. 2009
Traduzione di Tullio Dobner
Collana "Narrativa"
Prezzo 23,90€




- Posted using BlogPress from my iPad

6 commenti:

  1. La mucca in realtà è una marmotta nel libro??? Noooo, povera marmotta... io adoro quei piccoli roditori, la mucca mi era più indifferente ;)
    Comunque lo devo leggere anch'io questo libro, assolutamente!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Purtroppo sì, la mia scena preferita, non perché ami ammazzare le mucche ma solo perché rende l'idea perfettamente del momento topico, in effetti, nel libro non esiste! La mucca è una marmotta... e Barbie non sta andando via in macchina ma a piedi... E sì, è da leggere, decisamente interessante anche se, fin'ora, ha ben poco a che vedere con la serie, cupola a parte... :)

      Elimina
  2. Come venerdì? Venerdì? Ok, sì, posso farcela anch'io a parlare di libri...😉😉😉

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ok va bene! Scusa o la marmotta mia ha sconvolta o non ci siamo capite... :)

      Elimina
  3. Il libro è bello poderoso, eh! Io ho letto il libro tempo fa e, quando ho provato a vedere la serie, ho avuto una crisi esistenziale per la studiosa bruttina e leggermente sovrappeso fatta diventare una rossa fiammante e con più curve della milano-genova. vabbeh! ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ahahahahahahahhahahah... sono ancora intorno a duecento pagine... mi piacerebbe andare più in fretta ma in ufficio non mi danno pace all'ora di pranzo e se piove fuori non posso leggere ma spero di leggerne parecchio questo fine settimana, incombenze permettendo... o almeno ci proverò. Pare che il mondo cospiri per non farmi leggere o interrompermi mentre scrivo di libri!

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...