lunedì 26 luglio 2010

[Dal libro che sto leggendo] Don Ildebrando



"Una frase sentita da qualcuno, ronza come una vespa, non si lascia scacciare. Quanto piu' e' petulante nel suo girare e nel suo ronzio, tanto piu' irrita. "Restare faccia a faccia con la solitudine", probabilmente non era la prima volta che mi imbattevo in quella formulazione del genere, eppure in bocca a don Fausto mi aveva colpito. Mi resto' appiccicata in mente per tutto il tempo del viaggio fino a Montenero, con una ostinazione tale che a tratti mi arrivavano brani della conversazione in automobile [..]
Segreti della parola parlata e scritta! Non cambia il suo suono nel parlato e né la disposizione delle lettere nello scritto. Ma si arricchisce immediatamente o gradualmente di involucri che sono l'esatto corrispondente delle sfumature nei quadri, nei loro colori e nelle loro composizioni figurative, quando li guardiamo da diversi punti di vista. Miracolosa è la ricchezza semantica delle stesse parole, miracolosa come la diversita' delle medesime espressioni pittoriche. Comunichiamo per sfumature, a volte simili ai ciechi che decifrano le forme con dita sensibili o ai sordomuti che sentono piu' plasticamente di noi grazie alla lettura delle labbra altrui."


Don Ildebrando,
Gustaw Herling
Feltrinelli Editore


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