mercoledì 1 febbraio 2012

[Dal libro che sto leggendo] Igiene dell'assassino

Immagine presa da qui


E' veramente un piccolo pezzo di questo spettacolare romanzo dalle tinte un pochino noir. La scelta è voluta per vari motivi tra i quali spicca un'infinità di pezzi che sarebbero non solo da riportare ma da ripetere come una nenia ricordandosi perchè si legge, si scrive o si parla di libri e come lo si fa.
Poi c'e' il fatto che questo libro è talmente piccolo da leggersi in un pomeriggio e quindi qualsiasi pezzo riporti potrei rischiare di anticipare qualcosa sui passi successivi della storia stessa.
Quindi, ammesso che il mio consiglio possa contar qualcosa sulle vostre decisioni di acquisto, questo è un libro da comprare, leggere e tenere nella propria biblioteca.
Tach è lo scrittore, che scopre che un tumore lo porterà alla morte che viene intervistato prima che questo possa accadere. 
Buone letture,
Simona 


[...]

[Tach] - Mi capita di pensare che tutte le vite si equivalgano. Di sicuro, non ho rimpianti. Se avessi di nuovo diciotto anni e lo stesso corpo ricomincerei, riprodurrei esattamente quello che ho vissuto, per quello che ho vissuto.
[Giornalista] - Scrivere non è vivere?
- Non sono nelle condizioni di rispondere a questa domanda. Non ho mai conosciuto altro.
- Ventidue romanzi sono già stati pubblicati, e a quanto mi dice ce ne saranno altri. Nella folla di personaggi che animano quest'opera immensa, ce n'e' uno al quale lei assomiglia in modo particolare?
- Nessuno.
- Davvero? Le devo confessare una cosa: c'è uno dei suoi personaggi che mi sembra il suo sosia.
- Ah.
- Sì, il misterioso venditore di cera, in La crocifissione indolore.
- Lui? Che idea assurda.
- Le dirò anche il perché: quando è lui che parla, lei scrive sempre 'crocifinzione'.
- E allora?
- Non si lascia abbindolare. Sa che è una finzione.
- Anche il lettore lo sa. Non mi assomiglia, comunque.
- E quella mania di fare calchi di cera dei volti dei crocifissi è lei, vero?
- Non ho mai fatto calchi dei crocefissi, glielo assicuro.
- Certo, ma è una metafora di quello che fa lei.
- Che ne sa delle metafore, giovanotto?
- Ma... quello che sanno tutti.
- Eccellente risposta. La gente non sa niente delle metafore. E' una parola che vende bene, perché ha un portamento fiero. "Metafora": l'ultimo degli ignoranti percepisce che viene dal greco. Una raffinatezza incredibile, queste etimologie fasulle - fasulle, veramente: quando si conosce la spaventosa polisemia della preposizione meta' e le neutralità buona per tutte le stagioni del verbo phéro, fora' significa qualunque cosa. D'altronde, a sentire l'uso che se ne fa, si arriva a conclusioni identiche. 
- Che intende dire?
- Esattamente quello che ho detto. Non mi esprimo per metafore, io.
- Ma i calchi di cera, allora?
- Quei calchi di cera sono calchi di cera, giovannotto.
- Adesso tocca a me essere deluso, signor Tach, perché se esclude ogni interpretazione metaforica, delle sue opere resta solo il cattivo gusto.
- C'è cattivo gusto e cattivo gusto [...]

Igiene dell'assassino
Amélie Nothomb
Voland Editore, ed. 1997
Collana "Amazzoni"
Prezzo 13,00€


4 commenti:

  1. Mmmh, bello, mi piace molto! La prossima volta che vado in biblioteca -sempre che non mi sbattano fuori per eccessiva morosità- me lo cerco!

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  2. So che ha un qualcosa di eretico quel che sto per scrivere, ma essendo un'edizione ristampata da tanto tempo, credo che si possa trovare anche in versione usata;)
    Io l'ho acquistato a "Più libri più liberi" e al 25% di sconto, magari se hai una manifestazione del genere vicino conviene fare la lista della spesa!
    In qualsiasi modo tu decida di acquistarlo, sappi che non solo questa scrittrice è geniale, ma anche che questo libro è talmente ben curato in rilegatura, carta e stampa che durerà sicuramente ed è un ottimo investimento.
    Felice di leggerti anche qui oltre che sul tuo blog bellissimo,
    Simona;)

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  3. Ti sta piacendo ? Io l'ho trovato fastidiosamente pretenzioso.Gusti,ovviamente.

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  4. Si mi è piaciuto, questo è un libro che ho letto a Dicembre e che ho adorato, la storia è abbastanza arzigogolata e quindi all'inizio, quando l'ho finito, ho dovuto riflettere se fosse coerente. Alla fine ho concluso che è plausibile. Ma quello che ho adorato sono tutta una serie di esempi di sarcasmo tagliente riguardo il mondo della cultura e gli scrittori che leggendo ho pensato più di una volta che questa donna è geniale. Nessuno aveva osato tanto, almeno per quello che ho letto io. Certo lei usa una scusa differente, la butta in sarcasmo che è un facile espediente, ma lo ha scritto!!:))

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