mercoledì 14 settembre 2011

"Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve", Jonas Jonasson - Dimenticabile...

Immagine presa da qui

"Dimenticabile" è il termine che mi viene in mente pensando a questo titolo. Non significa necessariamente che il libro sia brutto ma solo che non ha una storia che ti porteresti dietro per lungo tempo, è un divertissement o un passatempo e come tale rimarrà con il lettore il tempo della lettura. Non è nemmeno uno di quei libri che leggeresti più di una volta, perchè la storia, in quello che pare essere lo stile contemporaneo di scrittura svedese, è molto allungata e una volta finito è un lavoro che già conosci e non può riservarti ulteriori sorprese. Un amico anobiiano, di cui spesso seguo le recensioni che trovo molto interessanti e puntuali, sosteneva che ricorda "Il Barone di Muashen" e io invece, come ho anche scritto a lui, non lo paragonerei ad un classico della letteratura ma bensì a "Forrest Gump".

La storia narra delle avventure, nel periodo contemporaneo, di Allan che il giorno del suo centesimo compleanno decide di fuggire, in cerca di libertà, dalla casa di riposo dove sta vivendo gli ultimi anni della sua vita. Scappando incontra alla fermata degli autobus uno scagnozzo di una banda che reputandolo, appunto, solo un vecchietto gli affida per qualche minuto una valigia che invece Allan decide di portare via con sé. Così, se da una parte un capitolo si e uno no della storia è dedicato a questo inseguimento di scagnozzi armati fino ai denti e incontri fortuiti che facilitano la fuga di Allan, i restanti capitoli narrano invece del suo passato senza nemmeno pretendere di essere troppo collegati agli eventi che li precedono o li seguono capitolo per capitolo. Da giovane Allan, e lo è anche da anziano, è una personalità che conserva i disincanto fanciullesco e vive secondo le grandi massime che ha imparato un pò come un fariseo ovvero applicando la regola senza comprenderla ma anche senza impegnarsi a capirla e un pò secondo le sue regole fatte di esperienza. Nel tempo incontra personalità differenti dal Generale Franco a Trumann fino ai servizi segreti russi e Lenin.

Insomma c'è di tutto. E c'è anche da dire che le due storie sono surreali e divertenti quanto basta ad un libro che però non dimostra di avere altre pretese di quelle di rimanere con voi lo spazio di una lettura. Il problema qui è invece che la storia della vita di Allan, che dovrebbe in un romanzo normale fare da sfondo alla principale,e che invece diventa molto più presente di quanto invece dovrebbe. Così, per sapere come va a finire la storia della fuga del centenario, vi dovete leggere lunghi capitoli dedicati alla storia del protagonista che però non sono affatto di aiuto e non danno supporto alla principale. La storia secondaria, infatti, dovrebbe, nella struttura di un romanzo, servire a dare informazioni o situazioni che caratterizzino o risolvano o supportino le tesi della storia principale, cosa che qui avviene di rado.

Infatti in questo caso non ci troviamo di fronte ad un romanzo, ma a due di cui uno nato per essere spalla dell'altro ha subito un incremento così pesante da diventarne co-protagonista senza dover per forza avere altri collegamenti con la storia se non il soggetto principale della storia.
Per questo alla fine il lettore si stanca, visto che la seconda storia per supplire a questi grandi incontri fatti nei momenti topici della storia internazionale (come ad esempio la bomba atomica o i gulag) portati al limite del ridicolo senza preoccuparsi di aver scelto i riferimenti giusti. Una su tutte il periodo di confino al Gulag dove il protagonista fugge con l'improbabile fratello nascosto di Eistein, e con il quale passa il confine con la Corea, e passa la frontiera con i vestiti "rubati" ad un generale russo. Tutto viene sempre miracolosamente perdonato ad Allan o dimenticato nel tempo oppure tralasciato con leggerezza, tanto che il protagonista sembra un pò ritardato e il mondo appare quantomai paziente nell'attendere il suo passaggio per poi poter proseguire nel ridisegno della vera storia.

Come detto una storia carina, leggera, simpatica, non grazie a questa pesantezza secondaria, ma che facilmente dimenticheremo perchè non è nell'interesse dell'autore arrivare da qualche parte e tirare le somme ma solo di proporre una serie di fotogrammi che raffigurano quel che avrebbe incontrato il suo protagonista durante la vita.
Io, fossi in voi, aspetterei l'edizione economica o lo scambio. Nel mio caso, lo cederò volentieri...

Buone letture, Simona

Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve
Jonas Jonasson
Bompiani Editore, ed 2011
Collana "I narratori stranieri"
Prezzo 18,50





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2 commenti:

  1. L'ho venduto prima ancora di leggerlo... Sono proprio una brutta persona.

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    Risposte
    1. Ma no! Stai sicuramente meglio di me, che invece l'ho comprato e sofferto e odiato da pagina 100!
      Simona

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