venerdì 15 luglio 2011

“Il mestiere di scrivere”, Raymond Carver - Diventare immortali a voce bassa...

Immagine presa da qui


Avevo letto di questo scrittore in un saggio pubblicato in una rivista letteraria di cui nemmeno più mi ricordo il nome. Si parlava di lui come di uno scrittore che fu contestalmente un grande insegnante di scrittura creativa e che aveva un approccio nei suoi racconti che ricordava Hemingway. Quello che spesso si ripeteva era questa sua forma di timidezza che lo faceva parlare a voce bassa e il suo interesse per le opinioni altri, che fossero di semplici lettori o allievi dei suoi corsi. E come spesso avviene per le cose che mi colpiscono, visto che sono certa sempre di non trovare le cose quando mi servono, mi sono inviata una mail con all’oggetto Raymond Carver e null’altro.

Qualche tempo fa, nelle varie segnalazioni che mi arrivano, è saltato fuori questo libro, che con sacro terrore ho visto pubblicato da Einaudi Stile libero (se avete letto ultimamente questo blog sapete già che con loro non me ne va bene una) e dopo aver nicchiato un pò nell'acquisto, alla fine l’ho preso.

Il libro racchiude tutta una serie di saggi, introduzioni e post-fazioni dell’autore in varie raccolte di racconti o di poesie e di articoli scritti a tema per i giornali letterari. Alla fine ci sono anche due testimonianze di due allievi dei suoi corsi e cinquanta esercizi di scrittura creativa che si basano sui suoi lavori che è possibile che io faccia, ma probabilmente non ora. Dopotutto, se miglioro nella mia scrittura, tutti ne avremo beneficio sia io e sia voi che pazientemente mi leggete. No? :)

Chiaramente leggere questi saggi non è altro che una conferma di quel che si intuiva nel pezzo che avevo già visto. Si può diventare immortali anche e sopratutto in silenzio perchè per noi parlano le parole e come dice lui sul linguaggio “In una poesia o in un racconto si possono descrivere delle cose, degli oggetti comuni usando un linguaggio comune ma preciso e dotare questi oggetti [...] di un potere immenso, addirittura sbalorditivo. Si può scrivere una riga di dialogo apparentemente innocuo e far si che provochi un brivido lungo la schiena del lettore - l’origine del piacere artistico secondo Nabokov. Questo è il tipo di scrittura che mi interessa di più”. Ed è questo che mi rende Carver estremamente caro. Si può sperimentare secondo lui, si deve sperimentare. ma bisogna essere certi di non doversi spiegare nella propria arte che deve arrivare netta, chiara e pulita. E’ un sforzo in più, quello di dar peso ai singoli vocaboli, alla struttura della frase e della punteggiatura, ma è importante perchè l’insieme comporrà le emozioni e i significati di ciò che scriviamo.

Mai raccolta di saggi fu più omogenea e armoniosa, sarà soprattutto per l’arduo lavoro di revisione, che l’autore faceva in continuazione sui suoi elaborati, perchè come sostiene in un altro saggio è importante sempre mettere in discussione il proprio lavoro e rivederlo, perchè il mestiere dello scrittore come quello dell’artista in generale è sempre un’evoluzione dovuta anche alla sua vita e alle sue esperienze.

E’ un libro che consiglio a tutti, lettori e scrittori, nonchè persone che ambiscono a scrivere. E’ una raccolta di storie e di aneddoti fatte da uno scrittore che si propone più come un caro amico, mirabilmente raccolti, selezionati e tradotti da suoi estimatori che ne hanno voluto conservare le caratteristiche oggettive il più possibile per restituirci un ritratto il più vicino possibile di colui che asseriva di avere una scarsa concentrazione per scrivere un romanzo ma che, nelle varie spiegazioni, dimostra l’immenso amore verso questa forma letteraria tanto difficile eppure così immediata. E’ un libro veramente imperdibile!
Buone letture, 
Simona

Il mestiere di scrivere
Raymond Carver
Einaudi Editore, ed. 2008
Collana “Stile libero”
Prezzo 11,50€



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