venerdì 11 giugno 2010

"Harckers.I ribelli digitali", Paolo Mastrorilli. Un libro per tutti



Lo sapevate che mentre si organizzava la campagna elettorale di Al Gore, colui che doveva essere il degno successore di Clinton e che poi ha fondato la comunita’ libera (e anche canale libero di comunicazione) http://www.current.com/, che in contemporanea si dibatteva in aula un processo che metteva in discussione la filosofia della libera espressione digitale?
Quello che internet è oggi e il conseguente libero scambio delle informazioni nasce proprio dagli anni ’60 in poi con scienziati che hanno aperto, con la loro curiosita’ accademica, ad una corrente underground chiamata “comunita’ Hacker” che ha una filosofia completamente differente da quella comunemente intesa. “Comunemente intesa” perche’ descritta cosi’ dalla dilagante ignoranza giornalistica del periodo (e di quelli successivi!) e condannata consapevolmente ma altrettanto ingiustamente dal potere politico.
Dov’e’ che la curiosita’ umana puo’ spingersi, e quando e come stabilirne i limiti?
Potrete pensare che forse, rispetto ad un Camilleri potrebbe essere meno interessante l’argomento, pero’ molte delle applicazioni che permettono di fare tante operazioni, acquisti e condivisioni nella rete libera esistono perche’ chi e’ stato processato, nome in codice “Emmanuel Goldstein”, ha difeso il diritto di pubblicazione della libera espressione* del mondo degli hacker (che sono i “buoni”), dello sviluppo del mondo open source e di tutte le libere espressioni tramite i suoi articoli su un sito ancora attivo che e’ stato e credo ancora sia un piccolo punto di riferimento http://www.2600.com/ .
Nel libro oltre alla storia del processo non solo si analizza la filsofia di questa corrente di pensiero, ma si raccontano anche altri aspetti degli avvenimenti della fine degli anni ’90 come il sabotaggio del WTO di Seattle; alcune descrizioni fanno venire in mente come e’ facile travisare un messaggio di protesta pacifica in una protesta “deviata” da pochi e inutili personaggi.
Il libro e’ vecchiotto pero’ e’ uno spaccato di un pezzo di storia che inconsapevolmente abbiamo vissuto e che difficilmente oggi si conosce.
E’ scritto in maniera “easy” e pertanto e’ leggibile anche a chi ne mastica poco di informatica.
Io ve lo consiglio poi fate vobis….

*Nel caso specifico il DECSS, ovvero il programma di decodifica del codice CSS che limitava l’utilizzo dei DVD alla regione geografica per il quale era stato prodotto e obbligava gli utenti ad usare lettori dvd che avessero un particolare software Microsoft

Buone letture..
Simona Scravaglieri

Hackers. I Ribelli digitali.
Edizioni Laterza, 2002
Prezzo: 7,50€

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