lunedì 28 febbraio 2011

[Da non perdere in rete] Raccontare la storia non scritta. Emiliano Di Marco



Era un po' che pensavo di scrivere in merito a quel che leggo e almeno nel caso di qualcuno l'ho già fatto. Solo che in quel caso si trattava di un racconto a se stante, in questo invece vi segnalo un pezzo giornalistico su AgoraVox. Quindi inauguriamo un nuovo tag quello dei "Da non perdere in rete" e nel caso di questo "Da non perdere" cominciamo con un pezzo sulla camorra e nello specifico sulla figura di Antonio Bardellino.

Con questo famoso, per alcuni e per altri no, personaggio siamo nel periodo di incubazione precedente la nascita dei casalesi, famosi ormai per tutto lo scibile della letteratura commerciale che attorno vi si e' sviluppata. "Commerciale" perché, a mio avviso si leggono i nomi famosi, a volte se ne conosce uno solo o due non di più. Invece di narratori che pazientemente si sono messi, penna alla mano, a scrivere della storia dei luoghi cui appartengono o che conoscono bene perché li hanno frequentati sono veramente tanti e alcuni dimostrano di avere anche molto talento.

Altro problema e' come le cose vengono raccontate. Nel caso di Bardellino, almeno per quel che ho letto fino ad oggi, ci sono Balestrini e Di Fiore con un'unica attenzione che nel primo caso si tratta di un racconto romanzato di una biografia con particolare attenzione alla struttura organizzativa che si viene a creare quando Bardellino è già al potere e, nel caso di Di Fiore invece, è trattato con l'attenzione di uno storico che racconta minuto per minuto "La storia".

Ci sono anche modi differenti di raccontare una storia o un pezzo da essa stralciato per porre attenzione su un personaggio o su una situazione e in questo caso, quel che e' stata un'ardua lettura ne "L'impero" di Di Fiore (non che sia complicato, ma solo perché come i tutti i libri dettagliati lo si deve seguire con l'organizzazione che ha dato lui al libro altrimenti ci si perde facilmente fra nomi, cognomi, soprannomi o fatti), viene racchiuso in un unico pezzo che comprende tutto, prima dopo e durante e anche un pizzico di tradizioni con il "non si dice ma si deve sapere" che aiuta a calarsi nell'ambiente e nei vari momenti.
L'autore del pezzo è Emiliano Di Marco, che con pazienza ci spiega chi è, da dove è venuto e sopratutto che cosa è stato Bardellino per "Terra di lavoro" la sua ascesa al potere e la sua caduta, tutta in un unico articolo. Cosa quantomai rara da trovare in circolazione.

Non si parlerà sempre di camorra in questi appuntamenti perché, come sa bene chi mi segue, io veramente leggo di tutto; però sono felice di iniziare questo appuntamento proprio con lui che arriva sempre in punta di piedi silenzioso come un gatto giusto per portarti nel suo mondo sempre con la delicatezza di un piccolo lord, che non e' sinonimo di snob, ma solo di quelle persone che parlano solo quando hanno qualcosa da dire e quando lo fanno il risultato è pertinente e ben confezionato. Per chi vuole affrontare seriamente questo argomento, questo pezzo, è decisamente un ottimo inizio! Buona lettura!



I riferimenti dei libri citati li trovate qui:

domenica 27 febbraio 2011

"Io casalese", Antonio Trillicoso a Radio Botte

Dal minuto 29:05 a 38:12. Il libro e' uscito poco prima di Natale ed è un libro che vale la pena di avere.
Io lo sto aspettando, l'ho ordinato e ve lo consiglio. L'autore ha anche un gruppo su FB qui:







Il libro di cui si parla è:
Io casalese. La terra dei clan raccontata da un giovane di Casal di Principe
Antonino Trillicoso
Diana Edizioni, ed 2010
Prezzo 9,00€

sabato 26 febbraio 2011

Aggiornamento di un post... "L'ultimo" di Giuseppe Foderaro




Ho aggiornato il post, ma giustamente chi non ci va appositamente non lo trova! Si lo so che sono un genio della scienza e della tecnica...:)
Pertanto, vi informo, che per il racconto "L'ultimo" di Giuseppe Foderaro e' stato realizzato un audiolibro gratuito, come peraltro lo era anche il racconto, disponibile nel link che trovate in fondo al relativo post che trovate qua: 


Buona lettura!

venerdì 25 febbraio 2011

"Mia suocera beve", Diego De Silva - Pare brutto...




[..]
La caratteristica peculiare del pare brutto è che si manifesta all'improvviso sotto forma di dubbio, per cui una cosa ( gesto, un'affermazione, una domanda) anche se non pare ancora brutta ma c'e' una minima possibilità che lo diventi, ti fa astenere automaticamente dal farla.
E' un canone estetico estremamente mobile, il Pare Brutto. Non si sa in cosa esattamente consista, ma accidenti se funziona. [..]

Eh sì, Pare Brutto dire che questa e' la 4° volta che provo a recensire questo libro che per me e' il migliore del 2010. Pare Brutto dire che, nonostante io abbia riso dall'inizio alla fine, ho anche sentito la frustrazione di un uomo il cui semplice svolgere con competenza il suo lavoro, Pare Brutto sottolinearlo, non basta a farlo sentire un buon avvocato. Pare proprio Brutto. Ma tanto tanto.

Intanto diciamo che questo libro è spettacolare sia nell'organizzazione della trama che nella distribuzione dei personaggi, ognuno dei quali trova la sua definizione e il suo momento di celebrità grazie ad una scelta sapientemente dosata di scrittura che passa attraverso il tergiversare dei pensieri di un uomo che potrebbe essere ognuno di noi. Se in fondo ci sentissimo pensare ognuno di noi potrebbe, nel suo piccolo essere l'avvocato Malinconico. Ed e' qui che c'e' la genialità dello scrittore, quello di affidare al cervello del suo protagonista i pensieri semplici di tutti i giorni, forse trascrivendoli così come ci risalgono in testa, senza ne capo e ne coda e magari senza alcuna ragione esteriore. Ci sono e si manifestano nei momenti meno impensati, loro arrivano e al momento sembrano enormi punti di domanda che ci costringono a declinare a dovere il problema incipiente che ci propongono.

La trama e' abbastanza semplice. Malinconico avvocato campano, ha una ex famiglia composta da ex moglie, figli ed ex suocera. Un coinquilino di ufficio che e' un improbabile quarantenne commercialista infoiato. Una attuale storia con una donna che per lui e' troppo bella per amarlo.
Le figure che spiccano nel racconto come protagoniste sono l'avvocato e la sua ex suocera, che apprezza l'ironia di un regalo, e che diviene la confidente privilegiata di colui che ritiene degno della sua attenzione. Così, se da un lato c'e' un uomo conteso fra vecchio (la ex moglie) e nuovo (attuale compagna) e che non si rassegna al passare del tempo ponendosi i classici dubbi del passaggio d'età, dall'altro c'e' una donna forte e volitiva che nella sua vita non ha avuto troppo tempo da perdere in smancerie dovendo crescere una figlia tutta da sola.
Ma, a turbare questo idillio di normalità quasi perfetta in una giornata che doveva presentarsi del tutto normale, in un momento delicato come e' quello della spesa, quando tenti di ricordare quello che ti serve a casa e che immancabilmente non comprerai, Malinconico si ritrova coinvolto in un sequestro di persona. Polizia, il rapitore deluso dalla giustizia, il rapito che dovrebbe essere in carcere e grazie alle maglie della giustizia e' invece a piede libero, giornalisti incapaci di fare il proprio lavoro, vecchiette preoccupate e salumieri spaventati compongono un mix infernale che gli darà un'improvvisa notorietà, difficile da gestire se non ti senti eroe ma ti ci fanno sentire gli altri.

E cosi' fra il serio e il faceto si affrontano temi abbastanza seri. La giustizia, la mancanza di serietà di una categoria, come quella giornalistica che sempre piu' sta seduta in redazione e si gloria di tuttologia, invece che specializzarsi e affrontare i temi che propone con competenza e non alla carlona, i difficili rapporti fra persone che si conoscono o che si amano. Si dice che per un attore e' piu' difficile far piangere che fare ridere. Nella scrittura forse e' l'opposto e' difficilissimo far riflettere su tematiche importanti, tralasciando la pomposità dei saggi e proponendo l'immagine della nostra quotidianità con una buona dose di ironia. In questo, Diego De Silva, e' un vero maestro a quanto pare!

Quest'anno di questo libro ho regalato 4 copie di questo libro, a testimonianza di quanto mi sia piaciuto ;)

Vi segnalo per informazione che questo libro e' il seguito, ma non e' importante averlo letto prima, di "Non avevo capito niente". Il libro "Mia suocera beve" e' costruito in maniera tale che possa sussistere indipendentemente al precedente.

Mia suocera beve.
Vita, affetti e cause perse di Vincenzo Malinconico, filosofo involontario.
Diego De Silva
Einaudi Editore, ed. 2010
Collana "I coralli"
Prezzo 18,00€






mercoledì 23 febbraio 2011

[Dal libro che sto leggendo] "Ho Magalli in testa ma non riesco a dirlo"




E' un frammento di una parte di questo libro che racchiude bel po' di belle immagini. Dal racconto "Come gli pareva a lui".

"[..]
Tu avevi ragione Roby. Avevi davvero ragione.
Non si puo' conoscere qualcosa se non ci sei dentro per intero. Non si puo' giudicare per presa visione, per sentito dire, Non si puo' comprendere la vita di qualcuno se non ne sei parte, ma solo spettatore. Questo me lo hai insegnato tu.
Con le tue magliette sdrucite e le lunghe gonne nere, i sabati notte passati pasati a bere birra in piazza fino alle ore iu' assurde , con le tue canzoni che non sapevo che nemmeno che esistessero. Janis Joplin, Bob Dyland, i Doors.
Le poesie di Baudelaire e il ciclo del dibattito di Nietzsche il giovedì sera a Piazza San Domenico Maggiore.
Tutto questo me lo hai insegnato tu, volente o nolente.
Quello che, ad ora, tu non sei più.
Allora, Roberta, mi chiedo:
Ma qual è a verità? Qual è la libertà di cui mi parlavi?
Era una valvola di sfogo per liberarti della tensione prima di immergerti nel mondo che tanto odiavi?
[..]"
La recensione di questo libro la trovate qui: Ho Magalli in testa ma non riesco a dirlo

Ho  Magalli in  testa ma non riesco a dirlo
Marco Marsullo
Edizioni Noubs, ed. 2009
Collana Babele - Narrativa e poesia
Prezzo 15,00€
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