domenica 29 marzo 2015

L'ha detto... Helen Keller

Fonte: Meteoweb

Alla fin fine, la via più semplice per essere felici è fare il bene. 
 Helen Keller



venerdì 27 marzo 2015

"Un amore sbagliato", Giulia Alberico - Mare maroso...



Fonte: Il tuo sorriso mi brucia dentro

L'ho scritto anche in giro sui social mentre lo stavo leggendo che, se avessi dovuto dare una descrizione in poche parole questo libro, la definizione più semplice sarebbe stata "Mare maroso" e, come avevo già accennato la scorsa settimana, qui si tratta di un bel libro, appassionato, colto e scorrevole e molto sentito. Mentre lo leggevo mi è venuto in mente un altro libro che mi aveva dato simili sensazioni per il tono, definito come "gentile", che aveva accompagnato la storia ed è "Cupo tempo gentile". Anche in questo caso, per la scorrevole e appassionata scrittura di Giulia Alberico si può dire che, natura e spirito gentile, vanno a braccetto per accompagnarci nei meandri controversi che caratterizzano le sfaccettature della parola "Amore".

L'amore può essere stanco, ma anche vivace, può essere deluso e a volte ritrovato. L'amore può essere appassionato, ma anche gentile, discreto. Può essere quello fra due persone dello stesso sesso oppure no, può essere amore parentale oppure quello di una famiglia e nel più piccolo, seppure grande, nucleo può essere amore genitoriale. Nella storia di Giulia questi amori ci sono tutti, rappresentati senza la morbosità del dettaglio scabroso ma con la perizia della donna d'altri tempi capace di far vedere le emozioni senza doverle per forza etichettare. E' un romanzo costituito e costruito sulle contrapposizioni felicità e tristezza, gioia e solitudine, amicizia e amore, città e paese, donne libere e donne che, a volte, pensano solo di esserlo ma non lo sono.

Questa è la vita che vive Lea, e che in fondo viviamo tutti. Chi più e chi meno, quando si cresce l'abitudine, il rapporto fisso o il matrimonio possono costituire un limite o una continua rinascita. Ma a volerlo bisogna essere consapevoli, e quando si vive un rapporto di coppia bisogna volere tenere in piedi un rapporto in due, invece, in un momento di crisi fra Lea e Stefano, compare Marco che è così diverso dall'uomo che la nostra protagonista vive ogni giorno. L'occasione è un convegno, la scusa è una sigaretta, lo scambio di un numero e la nuova avventura è servita! Un'amicizia che si trasforma in altro, la riscoperta del trasporto, del corteggiamento, delle frasi che gli innamorati si scambiano e che solo loro sanno a che ricordo sono legate. Un linguaggio diverso che li mette al riparo dal mondo che potrebbe rompere l'incantesimo.

Ma Giulia è anche un'insegnante e una studiosa e ama la lingua che ha a disposizione per raccontare questa storia e la usa in maniera naturale. E non è naturale solo perché affine alla personalità e alla cultura dell'autrice ma anche perché la percezione del lettore non avverte il disagio di un termine inconsueto scoprendone, non solo il significato, ma anche la musicalità nell'accoppiamento con altre parole, come avviene per i due termini che danno il titolo a questa recensione "mare maroso". Alla musicalità e alla poesia nascosta in alcuni accoppiamenti virtuosi si possono accostare le dissonanze date dai caratteri dei personaggi di questa storia. Ognuno con la sua presenza ben stabilita che non lo fa sbiadire al confronto con gli altri ma che da questo rapporto trae la sua forza. 

Non c'è giudizio e né condanna in questa storia, perché ogni posizione è comprensibile e non condannabile; non c'è colpa se c'è l'amore di mezzo, anche se è stato solo un affetto, nessuno dovrebbe puntare il dito sulle scelte che vengono fatte in conseguenza alle nostre azioni. Una visione della vita completamente diversa che ci viene presentata man mano che l'intreccio si svolge e ci si svela, in tutta la sua architettura, a conclusione di tutta la vicenda. Che sia Stefano, Marco o qualcun altro, Lea ad un certo punto si ritrova nelle scelte che ha fatto nel corso di un lungo anno; il suo problema improvvisamente non è sapere con chi vivere ma che tipo di vita vivere e sopratutto qual è la vita che le appartiene. Ma come tutti i percorsi evolutivi la strada è accidentata e non sempre è facile individuare quella giusta.

Un lavoro completo e disarmante nella sua profondità espressa in maniera semplice, che rendono questo libro un vero Romanzo, con tanto di maiuscola, come non mi capitava di vederne da tempo. Un libro veramente bello da leggere e da ricordare e magari anche da rileggere.
Zia Sofia? Il personaggio che mi è piaciuto di più di cui vi avevo parlato mercoledì scorso? Ecco, mica posso divi tutto! Leggetelo e scoprirete chi è!

Buone letture,
Simon Scravaglieri


Un amore sbagliato
Giulia Alberico
Sonzogno Editore, Ed. 2015
Collana "Romanzi"
Prezzo 15,00€







Fonte: LettureSconclusionate

mercoledì 25 marzo 2015

[Dal libro che sto leggendo] Il tuo meraviglioso silenzio


Fonte: Paul C. Brunson


Questa è la storia di una mancata sòla. Lo scorso anno ho preso un buon numero di fregature, inconsapevolmente, ma le ho prese. Ma ho scoperto che fra sòla e libro brutto la differenza c'è, eccome. Il libro brutto è quello che ti lascia l'amaro in bocca, che ti fa pensare a tutti quei libri che avresti potuto comprarti e invece non l'hai fatto. Magari fra quei libri si nascondeva il quello che avresti adorato e invece no, tu hai comprato il libro brutto che non regaleresti nemmeno al tuo peggior nemico. La sòla invece è di solito il libello che voleva essere, ma proprioproprio tantotanto, un signor libro - tant'è che ci butta tutto dentro, poesia, epica, amore, dolore (a volte anche sofferenza indicibile) -, ma proprio non gli riesce bene. E il lettore se la ride.

Questa sembrava una sòla e invece, nonostante qualche sbavatura, è un buon libro. Attenzione è un tipo di libro destinato ad una ben definita categoria di lettori, ovvero per adolescenti. Ma si lascia leggere anche velocemente nonostante le sue 465 pagine. Lei Naskja non parla più, un giorno ha smesso e tutti aspettano il momento in cui ritornerà a farlo, lui Josh è un tipo introverso che ha un amico pasticcione e fighetto e che ha guadagnato il rispetto di un altro compagno, gay, quando lo ha difeso. Inizia l'anno scolastico e si ritrovano tutti nella stessa scuola, nelle stesse classi e infine a vivere anche nel raggio di pochi chilometri.

Ne riparleremo nella recensione ma già da ora posso dire che ha guadagnato un'abbondante sufficienza.
Buone letture,
Simona Scravaglieri



Odio la mia mano sinistra. Odio guardarla. Odio quando si blocca e trema, a ricordarmi che ho perso la mia identità. Ma la guardo comunque, perché mi ricorda anche che riuscirò a trovare chi mi ha portato via tutto. Ucciderò il ragazzo che mi ha uccisa, e lo farò con la mano sinistra.

1

Nastya Morire non è poi così male dopo la prima volta.
 
Lo so per esperienza.
La morte non mi spaventa più.
È tutto il resto a spaventarmi.

Agosto in Florida significa tre cose: caldo, umidità opprimente e scuola. Scuola. Sono più di due anni che non ci torno. A meno che uno non consideri scuola starsene seduti al tavolo della cucina a studiare da privatisti con la propria madre, e per me non lo è di certo. È venerdì. Il mio ultimo anno di liceo inizia lunedì, ma non mi sono ancora iscritta. Se non mi presento oggi, non avrò un orario lunedì mattina, e mi toccherà aspettare in ufficio finché non me lo daranno. Mi sa che preferisco evitare la pessima scena da film anni Ottanta in cui il primo giorno arrivo già in ritardo e tutti smettono di fare quello che stanno facendo per fissarmi. Anche se esiste di peggio nella vita, sarebbe comunque una seccatura.
Mia zia svolta nel parcheggio della Mill Creek Community High School con me al rimorchio. È una scuola come tutte le altre. Se non si considera il colore putrido delle pareti e il nome sulla targa, è uguale identica a quella dove andavo prima. Margot – mi ha fatto rinunciare a “zia” perché la fa sentire vecchia – abbassa il volume della radio che ha tenuto a palla per l’intera durata del viaggio. Per fortuna il tragitto è breve, perché i rumori forti mi danno fastidio. Non è il suono in sé, ma il volume alto. I suoni forti finiscono per inghiottire quelli deboli, e i suoni deboli sono quelli che fanno più paura. Ora posso farcela perché sono in macchina, e di solito in macchina mi sento al sicuro. Fuori è un altro discorso. Non mi sento mai al sicuro, fuori.
«Tua madre si aspetta una telefonata quando hai fatto qui» mi dice Margot. Mia madre si aspetta un sacco di cose che non otterrà mai. Nell’economia del tutto, una telefonata non è una pretesa esagerata, ma questo non significa che debba averla vinta per forza. «Cerca almeno di mandarle un messaggio. Quattro parole. Registrazione fatta. Tutto bene. Se poi ti senti particolarmente generosa, alla fine puoi anche aggiungerci una faccina sorridente.»
La osservo di traverso dal posto del passeggero. Margot è la sorella minore di mamma, una decina d’anni in meno. È l’opposto di lei quasi in tutto. Non le somiglia per niente, il che vuol dire che non somiglia neanche a me, visto che io sono la copia sputata di mia madre. Margot ha i capelli biondo sporco, gli occhi azzurri e un’abbronzatura costante che mantiene con facilità lavorando di notte e sonnecchiando di giorno a bordo piscina, anche se è infermiera e dovrebbe sapere che non fa bene alla pelle. Io ho un incarnato pallido, occhi castano scuro e capelli lunghi, mossi, quasi neri ma non proprio. Lei sembra uscita da una pubblicità della Coppertone. Io da una bara. Solo uno stupido potrebbe pensare che siamo parenti, anche se è una delle poche certezze che mi rimangono.
Ha ancora quel sorriso furbetto stampato in faccia, consapevole del fatto che, pur non avendomi convinta a tranquillizzare mia madre, è riuscita comunque a instillarmi un po’ di senso di colpa. Impossibile provare antipatia per Margot, anche mettendosi d’impegno, il che me la fa odiare un po’, perché io non sarò mai come lei. Mi ha accolto in casa sua non perché io non abbia altri posti dove andare, ma perché non resisterei da nessun’altra parte. Per sua fortuna, le tocca vedermi solo di sfuggita, perché una volta iniziata la scuola non saremo quasi mai a casa negli stessi orari.
Ma anche così, dubito che accollarsi una teenager cupa e musona sia il massimo dell’aspirazione per una single poco più che trentenne. Io non lo farei, ma d’altronde non sono un tipo generoso. Forse è per questo che scappo a gambe levate da tutti quelli che mi vogliono bene. Se potessi starmene da sola, lo farei. Ben volentieri. Lo preferirei, piuttosto che dover far finta di stare bene. Ma non ne ho la possibilità. Perciò mi accontento di stare con qualcuno che, almeno, non mi vuole così tanto bene. Sono grata a Margot, anche se non glielo dico. In verità, non le dico mai nulla. No, decisamente no.

Questo pezzo è tratto da:

Il tuo meraviglioso silenzio
Katja Millay
Mondadori Editore, ed. 2014
Traduttore L. Borgotallo
Collana "Chrysalide"
Prezzo 14,90€

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domenica 22 marzo 2015

L'ha detto... Kahlil Gibran


Fonte: ArteEssenza



Solamente chi è puro di cuore perdona la sete che conduce alle acque morte. E soltanto chi si regge ben saldo sulle proprie gambe sa porgere la mano a chi inciampa. 

Kahlil Gibran


venerdì 20 marzo 2015

"La verità e altre bugie", Sasha Arango - Scelte, a volte, premianti...



Fonte: Flickr


Come vi avevo anticipato nel [Dal libro che sto leggendo] questo lavoro mi ha entusiasmato da quando ho potuto leggere l'anteprima fra Dicembre e gli inizi di Gennaio di quest'anno. Ma cos'ha di tanto particolare, vi starete chiedendo. E, come avviene per tutti i libri che mi sono piaciuti da morire, mentre inizio questa recensione, l'unica cosa che mi viene in mente è "è bellissimo!!! Non potete non leggerlo!!!". Ma come ben sappiamo non è molto professionale da parte mia saltellare per questo spazio per dire solo questo, pertanto partiamo dall'inizio e vediamo di capire di cosa si tratta.

È un romanzo, che al contempo è un giallo e un noir. Come anticipato il protagonista attorno al quale gira tutta la storia è uno scrittore che nasconde qualcosa che va oltre la sua relazione con la sua editor Betty  - che pensa di aver sufficientemente nascosto alla moglie Martha, e che, dopo il successo dei suoi libri, si è ritirato a vivere sulla costa, a ridosso di un paese di pescatori. Un giorno un omicidio rischia di mettere in luce il suo passato oscuro e contestualmente di vederlo coinvolto in quello che succede.

E se vi dicessi che ufficialmente succede tutto eppure nulla, ci credereste? In effetti è, perdonatemi il gioco delle parole, quel che succede. Per farvi capire questa frase dovrei spiegarvi quel che avviene, cosa che ben sapete non farò. Henry, il protagonista, narra in prima persona la storia, un po' come un resoconto e i luoghi oscuri si nascondono quando i tratti della storia sfumano fra il possibile e il convincente finché viene quasi sviato il lettore.

Ma l'aspetto più interessante di questo romanzo-giallo forse sta proprio in questa formula di intrecciamento, eh sì, della trama; la treccia è forse l'unica immagine che possa rendere l'idea di questa storia. Un po' come si partisse da un'uica coda, divisa in più ciocche che, man mano che scorrono gli avvenimenti si sovrappongono senza mai mischiarsi fra loro. Quindi alla fine si capisce fin troppo bene chi ha fatto cosa e in quale parte è implicato nella vicenda iniziale.
E la cosa bella è che tutte le "ciocche" reggono benissimo e sono anche verosimili. Il tutto costruito in uno spazio limitato di pagine che garantisce che la tensione sia sempre costante e senza distrazioni di sorta.

Duecentosessantasette pagine perfette, ben scritte, senza architetture possibile, con un finale che non ci si aspetta e che mi mettono in attesa di un nuovo, speriamo, lavoro magari l'anno prossimo, come è già successo in passato per l'altra serie capolavoro di Amed Mourad. Se in Svezia, Danimarca, Norvegia e persino a Ginevra (con Dicker) nevica e a quanto pare non escono e hanno bisogno di scrivere mattoni thriller, si può dire che, in Germania, nonostante la neve, si esce lo stesso! Meno male!

Che dire, per gli amanti del genere, è imperdibile. Io che l'ho in formato ebook lo comprerò per metterlo fra i letti accanto a quelli di Mourad, perché questi sono il genere di libri che voglio conservare e magari, più in là rileggere.
Buone letture,
Simona Scravaglieri 


La verità e altre bugie
Sascha Arango
Marsilio Editore, ed. 2015
Collana "Farfalle"
Prezzo 17,00€



Fonte: LettureSconclusionate

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