domenica 29 dicembre 2013

L'ha detto... Jean-Luc Godard

Fonte: Siracusa News


La televisione crea l'oblio, il cinema ha sempre creato dei ricordi. 
 Jean-Luc Godard

venerdì 27 dicembre 2013

"Giallo di zucca", Gaia Conventi - A Ferrara pensavo nevicasse e invece....


Fonte: Polo Bibliotecario Ferrarese

Ho un problema a classificarlo questo libro. In parte il dubbio è anche fomentato dal fatto che in copertina riporta "romanzo" e in seconda di copertina c'è una frase del tipo "Se il giallo inglese l'avessero inventato i ferraresi,probabilmente assomiglierebbe a questo".
Probabilmente la prima è la definizione più corretta anche se la storia è incentrata sulla ricerca di un assassino che a Ferrara, città simbolo fra quelle che tra fine 1400 e inizio 1500 furono le culle della cultura italiana. E stranamente, l'assassino, ammazza un professore, una ex bidella paninara, la "capa" della paninara e viene definito "l'assassino delle favole" che fa poco Ariosto e molto Basile, ma questa è una riflessione/curiosità che mi è venuta leggendo il libro.

I protagonisti sono Luca e Poirot, cane belga con una inguaribile passione per le cagnette. Lui è originario di Ferrara ma vive a Milano, fa il fotografo della Scientifica e vive con questo cagnone tutto pelo con una grande passione per i documentari della National Geographic e per la pizza con i peperoni. Ha i parenti ancora a Ferrara, per la precisione gli zii e un cugino che lo ospiteranno quando deciderà di saperne di più del delitto del professor Broccoletti trovato impiccato nella libreria MiaoBook.

Devo ammettere che, inizialmente ero molto scettica pensavo che questa discrepanza fra la copertina e l'interno mi riservasse brutte sorprese e che a Ferrara avesse "nevicato" - per chi non lo sapesse se un giallo o un thriller si dilungano io uso dire che a casa dell'autore ha nevicato parecchio. Tradizione che trae origine dalla mia antipatia per i titoli del nord europa che per svolgere tali generi ci impiegano dalle 800 pagine alle 2.400 della trilogia laarsoniana!-. In effetti, per quanto mi riguarda, il libro decolla dopo qualche capitolo ma dopo riesce a catturare l'attenzione del lettore portandolo con un buon ritmo fino alla fine.

Il fatto che sia un romanzo mi autorizza a dire che mi sono veramente divertita e ho riso a crepapelle in qualche punto mentre lo leggevo. Non è un giallo, nonostante l'indagine proprio perché il giallo fa da sfondo al rapporto fra uomo e cane. E' interessante vedere anche il confronto, descritto dall'autrice,sui comportamenti dell'uomo e del cane maschio innamorati. Se l'animale agisce d'istinto inizialmente, secondo quanto ci dice la Conventi, rincitrullisce nel momento clou della fase di innamoramento. Dall'altro lato è d'obbligo osservare che, al suo terzo lavoro (gli altri due non li ho ancora letti), Gaia Conventi, riesca a imbastire un mistero che ha credibilità fino all'ultimo mantenendo la semplicità senza doversi appoggiare ad artifici. 

In questo devo dar atto, in parte, a quel che c'è scritto in seconda di copertina svincolandolo dalla attribuzione d'origine ovvero "inglese". Rispetta tutti i canoni del genere ma non ha i vincoli del tipico giallo inglese che ha fatto scuola ad una marea di imitatori. Il lavoro della Conventi si inserisce con merito nella tradizione giallistica italiana contemporanea derivata, anzi incentrata, sul mistero e non sul piazzare ad arte gli indizi e nel rispetto delle gerarchie e dei ceti sociali tipici dei gialli inglesi. In questo lavoro l'evoluzione è costante e centellinata ad arte e trova spazio fra una gag è l'altra di Luca, del suo cane e degli altri protagonisti della storia. Tutti hanno la loro caratterizzazione e fino quasi all'ultimo, tutti sono potenziali assassini per varie motivazioni. La soluzione arriva in maniera sì improvvisa ma con una spiegazione verosimile e non campata in aria. E non è una cosa molto comune al giorno d'oggi dove all'imbastitura di trame complicatissime e intricatissime corrispondono conclusioni quasi fiabesche. In questo caso, invece, il lavoro è professionale avvalendosi di una struttura semplice e si risolve in una scoperta articolata ma anche giustificata e realistica.  

Se fossi stata una redattrice di Bompiani, avrei preferito dare alle stampe e ai miei lettori questo libro al posto del "caso Harry Quebert" che si è invece rivelato un'enorme polpettone. E tutto questo a riprova che sarebbe più semplice guardare nel giardino italiano per scoprire che l'albero della produzione letteraria di qualsiasi genere non è affatto appassito ma è più rigoglioso che mai. Come al solito però bisogna guardare ai piccoli e medi editori e non alle case editrici major per poter scoprire vere chicche.
Duecentotrentaquattro pagine, a dimostrazione che non ne servono di più, ben scritte, articolate, divertenti e scorrevoli che non lasciano delusi.
Se, come me, a Natale non avete "ammazzato" leggendo un giallo e volete farlo a Capodanno, questo, è il libro giusto per chiudere in bellezza l'anno, magari con il sorriso in bocca.

Buone letture,
Simona Scravaglieri

Giallo di zucca
Gaia Conventi
Betelgeuse Editore, Ed. 2013
Collana "Orion"
Prezzo 14,00€

Fonte: LettureSconclusionate




mercoledì 25 dicembre 2013

A nalate può succedere di essere sintetici...



...per evitare di divenire stucchevoli o prolissi!
Avrei potuto scrivere uno dei miei soliti polpettoni e invece vi faccio i miei più sentiti auguri. Vi auguro di trovare sotto l'albero - vicino al termosifone, dietro al letto, insomma ovunque ve li facciano trovare! - i libri che avreste voluto leggere e quelli che non avevate nemmeno pensato di comprare (quelli sono i migliori, perché possono essere delle vere scoperte!). A tutti tanti tanti auguri!

Io e Oscar, andiamo a litigarci la colazione...
Buon Natale, buone letture e buone feste,
Simona & Oscar!


domenica 22 dicembre 2013

Babbo Natale è strunz letto da Paolo Baron...

Di questa raccolta di racconti vi avevo parlato un po' ma in particolar modo nel [Dal libro che sto leggendo]. Poi mi è capitato di trovarlo anche come consiglio di acquisto per Natale su Rolling Stone Magazine e, insieme, riporta la lettura della storia, che da il titolo alla raccolta, e che in parte vi avevo trascritto il 27 Novembre scorso.

Vi auguro, quindi, buon ascolto e buone letture.
Simona



Il libro da cui è tratto questo racconto è:

Babbo Natale è strunz
AA.VV.
80144 Edizioni, ed. 2010
Prezzo 11,00€

venerdì 20 dicembre 2013

"Un genio nello scantinato", Alexander Masters - Caos e ordine del biografo e del personaggio...

Fonte: The Guardian

Non è una norma, per me, inserire un video all'interno di una recensione ma visto che si tratta di una biografia non convenzionale questa sarà una recensione "non convenzionale". Vi invito a vedere il video e poi proseguire la lettura. 


L'uomo che vedete con quel sorriso dolce e l'aria fra l'imbarazzo e la contentezza è Simon Philips Norton genio matematico conosciuto per il suo lavoro insieme ad altri scienziati nell'Atlante che riguarda la Matematica dei gruppi. Ora, non vi spiegherò cos'è, ma vi assicuro che leggendo il libro riuscirete a districarvi su sistemi come quello che tutt'ora Simon studia, il "mostro", senza assumere la tipica faccia di quello che cerca di capire in che lingua parla colui che gli è di fronte. Le principali caratteristiche di Simon si possono anche raggruppare in insiemi:

- Il suo tipico modo di parlare è alternato ad una modulazione di grugniti che di volta in volta esprimono il suo stato d'animo.
- Nonostante per un errore abbia smesso di lavorare per le università a tutt'oggi la matematica è parte integrante della sua vita.
- Nel mentre che la sua mente elabora è un attivista nella battaglia a favore del trasporto pubblico e contro l'utilizzo delle macchine private.
- Solitamente è uno che prende e parte, cartina alla mano, per gite fuori porta, apparentemente senza un senso preciso, ma che poi, inserite nel giusto punto di vista - quello di Simon per l'appunto -, assumono le sembianze di importanza quasi vitale sia per il suo attivismo e sia per la matematica.
- E' un collezionista di volantini ed è un uomo felice.

Tutto qui, capitoli di matematica per noi umani a parte.

Un immenso lavoro fatto da Masters che si divincola fra le carte, che all'inizio di questa avventura, riempiono la scantinato dove Norton vive e la reticenza di un uomo che vorrebbe apparire non per il genio che ha ma per quello che lui ritiene importante. Si Instaura così un dialogo costante e a tratti decisamente divertente fra autore e soggetto. Un po' come se il personaggio di un romanzo uscisse dalla trama e dicesse al suo autore: "Senti bello così non va, questa principessa è decisamente racchia! Ora te lo dico io che facciamo... Comincia da qua...".
Ed è probabilmente per questa caratteristica narrazione a tratti classica, ovvero con una sola voce, ma molto più spesso corale che è difficile non affezionarsi ad entrambi.

Questo libro da quando l'ho aperto ha percorso un sacco di km. E' venuto con me in ufficio, dai medici, in fiera e ovunque l'ho portato ha attirato l'attenzione, non solo per l'interessante commento in seconda e terza di copertina ma soprattutto per la gustosa selezione fra immagini e disegni che sono parte integrante della narrazione. La scrittura è scorrevole e difficilmente si incorre terminologie complicate proprio perché è interesse dell'autore far conoscere quest'uomo straordinario non solo attraverso le sue fobie ma in particolare per il suo lavoro. Lavoro che, per essere semplificato per noi mortali che non siamo così avvezzi a parlare di Matematica pura, richiede un'applicazione e un impegno notevoli che però ,nei capitoli che vengono sparsi qui e là durante la narrazione, hanno dato i loro risultati. Probabilmente è questa la dimostrazione che, per arrivare al grande pubblico non servono terminologie altisonanti o solo ricerche meccaniche delle fonti da cui prendere spunto. Basta metterci il cuore e affrontare con il proprio soggetto un pezzo di vita, anche se in qualche caso è necessario fare lavoro di immedesimazione - in questo caso, infatti è più semplice visto che il soggetto è vivente e decisamente in movimento.

Se vorrete entrare in questo piccolo mondo dovrete fare i conti con l'affezione che vi farà prolungare la lettura per non lasciare questi due uomini così diversi e per alcuni versi così uguali. Caos e ordine sono le cose che interessano Simon e soprattutto riportare ordine dove c'è caos matematico; caos e ordine sono anche le cose che premono a Alexander e nello specifico riportare ordine nel caos delle carte nortoniane che sono la testimonianza di una vita eccezionale da lasciare ai posteri. Inutile dire, quanto ho amato questo libro e che lo consiglio caldamente a chi vuole fare una lettura diversa del solito.

Buone letture,
Simona Scravaglieri

Un genio nello scantinato
Biografia di un uomo felice
Alexander Masters
Adelphi Edizioni, Ed. 2013
Collana "Fabula"
Prezzo 22,00€

Fonte:LettureSconclusionate

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