domenica 29 luglio 2012

Raffaele La Capria - Che tempo che fa 18/02/2012

Quando leggo un autore che non conoscevo, di solito, dopo averlo recensito, vado a cercare qualche informazionie in più, se è riuscito a colpire o a carpire la mia attenzione. Non ha fatto eccezione nemmeno Raffaele La Capria, che, come da descrizione nelle lettere dei suoi amici raccolte in "Confidenziale", risulta essere non solo uno di quei letterati che oggi sono quantomai rari ma anche di non voler affatto cambiare in tal senso. "Venticinque lettori" dice di avere, ma descrive anche il suo modo di scrivere "Io parlo ai miei lettori come sto facendo ora con voi" e questo è uno dei fattori vincenti di La capria, che non dovrebbe essere affatto relegato a soli 25 lettori, ma avere una visibilità ben diversa. Nell'intervista parla di "Confidenziale", Ed. il notes magico che vi ho recensito qualche giorno fa.
Buone letture e buona domenica,
Simona



I libri di cui si parla nell'intervista sono: 

Confidenziale 
Lettere dagli amici 
Raffaele La Capria 
il notes magico Edizioni, ed. 2011 
Collana "La Biblioteca di Mercurio" 
Prezzo 12,00€

Esercizi Spirituali
Nuotando in superficie
Mondadori Editore, ed 2012
Collana "Le libellule"
Prezzo 10,00€

venerdì 27 luglio 2012

"Dieci domande sui libri", Herbert R. Lottman - Saper leggere fra gli spazi dei numeri...

Libreria Cesaretti di Roma, immagine presa da qui

Recentemente mi è caduto l'occhio sulle pubblicazioni che mensilmente escono da Einaudi e mi sono accorta che variano da 3 a 5 al mese. Facendo un rapido calcolo, ammettendo che di media pubblichi 4 libri al mese il totale dei pubblicati in un anno sarebbero 48. Se moltiplichiamo questo numero per editori come Mondadori, Rizzoli, Marsilio, Bompiani e via dicendo quanti libri pubblicati in un anno secondo voi ci sarebbero? Occorre tenere conto che le piccole case editrici non hanno queste grandi disponibilità economiche per pubblicare tutti questi titoli al mese, ma il mercato degli ebook dimezza anche le spese e quindi c'e' il rischio che il mercato dell'offerta, che già di per se è ingolfato, lo diventi ancora di più.

Per cui, quest'estate, quando l'ennesima volpe del comparto giornalistico, in un bel servizio fatto per mancanza di uccisioni, suicidi, stragi o intrighi di palazzo, penserà a ritirare fuori l'argomento de "Gli italiani non leggono" ricordatevelo e fatevi un favore, cambiate canale o magari spegnete la tv e leggete questo libello. Leggevo sul blog di Marino Buzzi "Cronache dalla libreria " che il tempo di disponibilità di un titolo in libreria è calato da 6 mesi a 3 mesi e forse anche meno (vado a memoria ma verificate), e questo è sinonimo del fatto che ci sono troppi ricambi. A questo aggiungiamo che per stare al passo con i grandi (secondo Lottman solo per dimensioni e non per qualità) editori i piccoli e medi cercano di pubblicare sempre più titoli che rimane? Un gran caos e una diminuzione della qualità della scrittura.

Perchè leggere questa lezione del 1992? Semplicemente per riflettere sul tipo di lettori che vogliamo essere. Se essere un traino come ci vorrebbe qualche omino del marketing che pensa che basta mette una fascetta con "E' il capolavoro del secolo!" o lettori consapevoli che i propri gusti non sono oggetto di compromesso. Lottman è equidistante da tutti e tre i grandi attori coinvolti nella questione editori, lettori e librai e coglie l'occasione di questa lezione per riprendere domande cui molti sorridono enigmatici come la Monnalisa e sviano la risposta e fornisce spunti di riflessione. Leggiamo di meno? Ma rispetto a quando? E, quando leggevamo di più quanti titoli venivano pubblicati all'anno?

E queste valutazioni divengono più importanti quando anche gli editori scendono in campo, come è avvenuto ieri per Sandro Ferri, patron della casa editrice E/O, che invita i librai a "togliere i best sellers dagli scaffali" ma nella stessa "lettera aperta" non parla di abbassare i prezzi dei propri libri bensì di migliorare le condizioni di vendita ai librai, non pensando che, se un libro costa 20€ al giorno d'oggi la gente ci pensa due volte prima di comprarlo e magari aspetta di trovarlo usato. Quindi i librai avranno ancora le difficoltà a tenere aperte le librerie, perché in una economia di scala che sta crollando miseramente e che punta sulla  mortificazione, tramite la tassazione, del nocciolo duro dei contribuenti che sono i lavoratori dipendenti, per quanto si voglia far cultura, non ci sono le disponibilità economiche per sostenerla. E strano ma vero, riflessioni come queste appartengono anche allo stesso Lottman che scrive praticamente 20 anni fa, segno che, da allora nella gestione economica e di marketing delle case editrici, piccole o grandi che siano, purtroppo non è cambiato praticamente nulla.

Leggere libri come questo, piccini ma con tanti punti di vista interessanti ti fa dispiacere che non ci siano state lezioni successive da trascrivere perchè di punti di vista onesti su questo aspetto ce ne sono veramente pochi. Pertanto questo libro, è veramente imperdibile.

Aggiornamento del 26/7/2012: è stato segnalato un pezzo di Affaritaliani in cui Sandro  Ferri Amplia i provvedimenti che E/O vuole fare vs librai e lettori (vi segnalo che il pezzo di Marino Buzzi cui faccio riferimento in questa recensione è linkato) e l'intervistato dice:"Dal prossimo autunno partirà una campagna di rifornimento del catalogo con un forte sovrasconto che andrà a sommarsi a quello che già pratichiamo. Uno sconto in cambio del quale non chiederemo un taglio in proporzione del prezzo al pubblico, ma che andrà tutto a favore della libreria", resta da vedere come questa sua idea possa collimare con le "regole" dettate dalla Legge Levi di cui lo stesso protagonista di questa pezzo è stato fervente sostenitore. Chiaramente, per chi non conoscesse la casa Editrice E/O è una casa che nasce come "Casa di Traduzione" come la presenta proprio lo stesso Ferri e nel suo catalogo sono disponibili titoli di narrativa contemporanea e del '900 che hanno fatto storia nel mondo, ma che senza l'occhio attento di questo editore probabilmente in Italia non avrebbero avuto spazio. E siccome l'argomento è stato motivo di discussione più volte anche su questo blog, non esiterò a segnalare ulteriori aggiornamenti in merito. 

Dieci domande sui libri
Herbert R. Lottman
Sellerio Editore, ed. 1993
Prezzo 8.000£ (Acquistato in libreria a 2,39€)

mercoledì 25 luglio 2012

[Dal libro che sto leggendo] La logica del desiderio

Immagine presa da qui

Quello che vi presento oggi è un vero e proprio libro da leggere ma sopratutto da vivere. Con questo in particolare, perché ne ha scritto più di uno, Aloe è arrivato fino alla rosa dei "magnifici sette dello Strega", poi inspiegabilmente è stato scartato a favore di altri. Trascurando il mio pensiero sulle modalità, alquanto bizzarre, di scelta dello Strega (non è questa la sede adeguata per discuterne) tralasciare di leggere questo titolo a mio avviso sarebbe un vero peccato. In un momento in cui, per accalappiare i lettori si predilige la letteratura d'effetto, questo lavoro di Aloe ci riporta indietro nel tempo, quando la letteratura teneva avvinghiati i suoi lettori con la magia della parola che restituisce alla fantasia di chi vive letteralmente quel libro non solo immagini ma sopratutto le descrizioni profonde e sentite delle emozioni. La storia è estremamente elementare, ma è la caratterizzazione, la selezione dei vocaboli e il ritmo del racconto che costruiscono il carattere dello scritto e che trasforma il suo ideatore un vero e proprio scrittore. Non servono grandi castelli o panorami mozzafiato le grandi storie che cambiano la vita di molti lettori, riservandosi un posticino nella loro anima forse per l'eternità, non hanno per forza necessità degli spazi illimitati; nascono come in questo caso in un cortile qualunque e in un posto qualsiasi in un tempo senza tempo. Perchè l'importante non è la scenografia esterna, bensì quella interiore che racconta dell'intimo dolore della crescita. Forse non ci saranno voli carpiati e nessuno vi potrà presentare questo scritto con quella orribile espressione "scritto di pancia", perchè questo è uno scritto intimo e silenzioso è una storia che non si urla ma che si sussurra in un orecchio e queste 200 pagine  sono riuscite nell'intento di  tenermi attaccata al libro per ben 3 ore senza avere nemmeno la voglia di prendere anche un bicchiere d'acqua. Se è avvenuta con me la magia, potrebbe avvenire anche a voi...
Buone letture,
Simona

1. 
Da qualsiasi parte prenda questa benedetta faccenda, è sempre la parte sbagliata. Alle volte, da solo, a casa, seduto, me la ripasso in mente, come si faceva ai tempi della scuola, quando si doveva imparare a memoria una poesia. Leggevi un brano, posavi il libro, e ripetevi. Una terzina, una quartina. Poi riprendevi il libro e passavi alla successiva. Alla fine ripetevi tutto.

E come al solito qualche parola, un intero verso magari, non ti rimaneva a mente. Perché c'era qualcosa che nel ritmo ti fermava, che rimaneva appeso, e così non riuscivi ad andare avanti.

Ecco, esattamente così. C'è sempre qualcosa che sfugge. qualcosa che se non sta al suo posto la storia non prosegue, o se prosegue, prosegue a sbalzi, a spintoni. Fa salti di metri in metri, per poi tornare indietro. Che sia questo il vero andamento dei desidero? Mi chiedo.

Allora devi procedere con calma, ripassare i motivi, la struttura, le vicende, metterle una dietro l'altra, come se fosse una storia letta su un libro senza figure. E forse così puoi iniziare a fare il conto. A mettere il tre prima del quattro, e il trentasei dopo il trentacinque.

Altrimenti ogni elemento acquisisce un'ombra di disordine e le vicende, i tempi, le frasi inevitabilmente si intrecciano.
Per questo motivo devo iniziare proprio così: anni fa conobbi una ragazza, si chiamava Vespa, eravamo vicini di casa. Abitavamo in un cortile interno di un palazzo di inizio secolo. Era un posto tranquillo. Io vivevo con mio padre.
All'epoca era ancora in forze. Ogni mattina si alzava alle cinque si lavava sommariamente, indossava gli abiti che aveva già preparato la sera precedente, e usciva. Ore cinque e mezza usciva. Ci fosse il solleone o la neve. Lui usciva. Dove andava? Prendeva la strada che portava verso il centro e camminava, Ritornava dopo un paio di ore rinfrancato e sorridente.
Io a quell'ora ero ancora pieno di sonno. Mi aggiravo per casa, lui invece, vigoroso e abile, entrava dalla porta - Ancora in questo stato! mi diceva a voce sostenuta - e andava in poltrona a leggere il giornale. Mi ero svegliato da un paio di minuti. In quale altro stato potevo trovarmi?
La nostra casa si affacciava su un ballatoio lungo e stretto. Fuori dalla porta avevo sistemato un tavolino di ferro e una sdraio.
Ammonticchiavo i giornali sul tavolino. Giornali e libri, e quando le giornate iniziavano a diventare tiepide me ne stavo pomeriggi interi a leggere fuori. Devo dire che ne traevo grande piacere.
Delle volte distoglievo gli occhi dal libro per seguire certe evoluzioni di gatti. Ce n'erano parecchi in quel caseggiato. Dalle forme più stravaganti. Sembravano sempre in guerra. Bande rivali. Lanciavano urla di sfida, lottavano. Ma bastava un gridaccio per disperderli. Dopo di che li vedevi sciamare sulle scale, sui ballatoi, addirittura fuori dal portone.
Fu proprio durante uno di questi pomeriggi che li vidi, marito e moglie, arrivare con la loro bella macchina grigia, seguiti da un camioncino. Era piena estate.
Avevano comprato la villetta a due piani che copriva il lato occidentale del cortile. Non c'ero mai stato dentro, ma da fuori, in quel suo bel giallo antinebbia, mi sembrava accogliente, specialmente per una coppia di giovani sposi. La casa dove si possono ricomporre alcuni torti e godere di incessanti passioni.

Il libro da cui è tratto è:
La logica del desiderio
Giuseppe Aloe
Giulio Perrone Editore, ed 2011
Collana "Hinc"
Prezzo 13,00€

domenica 22 luglio 2012

L'ha detto... William Hazlitt

Immagine presa da qui


Chiunque sia passato per i gradi regolari dell'educazione classica senza esser stato ridotto all'imbecillità, si può ritenere salvo per miracolo. 
 William Hazlitt


venerdì 20 luglio 2012

"Confidenziale", Raffaele La Capria - Caro amico ti scrivo...

Immagine presa da qui


Caro Dudù*,
leggere della tua vita, attraverso le lettere che ti hanno scritto, è stato un viaggio non solo piacevole ma anche intenso. Insieme alle parole che hanno commentato i tuoi lavori sono andata a spasso nel tempo e nei pensieri di gente che altrimenti non avrei potuto ne conoscere e ne sentir parlare. Vedi Dudù, quando ci si interroga che futuro avrà la scrittura non si pensa che "scrivere, non fa lo scrittore" e che questo mestiere non sta nella pubblicazione che porta il nostro nome, bensì nel talento del saper selezionare la storia, fra le tante, da dare in mano e alla mente dei propri lettori. E' proprio grazie a questo percorso felice, che narra le tappe di un vita vissuta con intensità ed amore, che si capisce quanto sia prezioso questo dono e quanto sia un peccato, quasi mortale, sprecarla o non saperla apprezzare.

E' qui, caro Dudù, che diventi intellettuale prima che scrittore, perchè ti viene riconosciuto il messaggio che si nasconde e che hai lasciato ai lettori più attenti. Perchè se scrivere è un mestiere solitario quanto la lettura e se entrambi gli attori di questo processo leggono o scrivono con la propria esperienza quando, e solamente quando, la riflessione che il libro istiga è uguale sia nelle intenzioni dello scrittore che nella percezione lettore, allora sì che il lavoro è compiuto. E' un vero peccato che oggi si pensi sia necessario che avere un'opinione su tutto sia indice di "peso intellettuale" e non di "pensieri in libertà" dove la "libertà" non è un concetto assoluto per tutti ma solo la libertà di chi pronuncia e scrive quelle frasi molto spesso senza domandarsi sia siano necessari o se siano ponderati quei pensieri. L'aver qualcosa da dire, come sosteneva Herling e come sembrano attribuirti, non è realizzato in qualcosa di detto o urlato come si fa oggi, bensì di sussurrato fra le righe dei nostri scritti, perché l'intellettuale deve istigare il proprio lettore e non travolgerlo. E quindi, in chi legge queste tue confidenziali lettere in questo prezioso libricino, può venir nostalgia per un passato che non c'e' più ma, sopratutto, per il sapore che la letteratura, anche quella di semplice narrativa, aveva e che oggi stentiamo a trovare sommersi come siamo dal continuo moltiplicarsi di generi nuovi che sempre meno assomigliano alla ricerca di un'evoluzione letteraria e sempre più sembrano una gara ad accaparrarsi il primo lettore sprovveduto.

La magia di questa tua raccolta non sta nella soluzione di non scrivere un'autobiografia e di far scrivere la tua biografia a chi t'ha conosciuto e amato, ma anche nei concetti che hai amabilmente raccolto per noi e che instillano nel lettore la voglia di andare oltre, di leggere anche altro per vedere se certe immagini ancora oggi, per i lettori un po' anestetizzati dalla confusione vigente, sono ancora così vivide. E' stato piacevole passeggiare, accompagnati per mano, con te nel tempo. Quasi una visita turistica, Dudù. Quasi una viaggio di gruppo che però rimane privilegiato, perché ci si sente speciali in questo viaggio, come se la nostra illustre guida, nel gruppo, avesse un occhio di riguardo proprio per noi.

Sensazioni nuove e antiche, che però non cessano di essere attuali e ci fanno pensare che la ricerca del lettore, del libro che ci dia nuova linfa, non si conclude mai (semmai si rigenera per poi riprendere) e ci sarà sempre un libro nuovo o vecchio che ci darà nuova forza e fiducia nella letteratura e nel romanzo, basta solo crederci e continuare a cercare. E' stato un vero piacere conoscerti e mi scuso di aver scritto tanto, come dicono le tue interlocutrici,

Simona

P.s.: Perdonerai e perdonerete la formula con cui è scritta questa recensione, ma non avrei potuto fare altrimenti per commentare questo libro così particolare di cui si sente la mancanza già prima di finirlo...


*Nonostante il caldo e l'afa di questi giorno la lettrice sconclusionata non si è impazzita; "Dudù" è il nomignolo affettuoso con cui viene chiamato Raffaele La Capria in questa stupenda raccolta di lettere. Buone letture miei cari!

Confidenziale
Lettere dagli amici
Raffaele La Capria
il notes magico Edizioni, ed. 2011
Collana "La Biblioteca di Mercurio"
Prezzo 12,00€



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