venerdì 31 dicembre 2010

"L'amante", Marguerite Duras - L'amore e' sempre uguale a se stesso..




E' un pensiero fisso. Quel pensiero fisso. Quello che si palesa quando ti accorgi di aver perduto, volutamente e di tua scelta, una cosa importante. In questo caso l'amore.
L'amore non ha età ed e' sempre uguale a se stesso ovunque esso si viva e ovunque gli amanti si trovino.

E in questo caso la storia si svolge con lo stesso turbinio che avviene nei pensieri di una mente inquieta. I ricordi affiorano in maniera non organizzata, i tempi non sono messi nella maniera cronologica in cui si sono svolti ma, si presentano, sovrapponendosi fra loro come una serie di foto che cadono a terra scompostamente accatastandosi una sull'altra.

Una giovane 15enne mentre attraversa il fiume Mekong per tornare a Saigon a scuola. E' una fortuna per le figlia di una maestra malata, depressa e sfortunata per sfuggire alla povertà e alle angherie dei due fratelli. Una famiglia disastrata e disgregata dal caldo e dalla morte interiore dei suoi componenti, fa da sfondo a questo amore, dove la solitudine e il male d'esistere sono omnipresenti e accompagnano la sempre triste ragazza fra le braccia del cinese troppo grande per lei ma talmente innamorato da non poter fare a meno di volerla per sé. Il piacere non è una scoperta ma è un ricerca di certezza, e' il tempo che trasforma il desiderio in amore. Ma questo amore nasce malato (passatemi il termine anche se la definizione malattia non e' la piu' pertinente), perché non legato ad affettività o desiderio evidente ma piuttosto alla necessità dell'annullamento. L'annullamento di cui si cerca di dare una definizione qui e' quella ansia di attutire il senso di oppressione.
E così la giovane quindicenne vede inizialmente lo svolgersi del suo amore da fuori in maniera totalmente annoiata non v'e' curiosità ma solo un velo persistente di apatia.
Da contorno ma a definire questo rapporto ora necessario ora desiderato c'e' un panorama statico fatto di umidità persistente e sete sdrucite un paio di scarpe in lamè, un panama rosa e un rossetto rosso. Il resto lo fa la fisicità dei due amanti e l'inadeguatezza di chi gli sta attorno ora sconvolto per lo scandalo ora profittatore dell'opportunità dello sfruttamento della situazione.

La ragazza partirà, ma l'amore rimarrà eterno, appunto, sempre uguale a se stesso. Vi consiglio di vedere anche il film, uscito in Italia con il titolo "L'amante cinese", nel mio blog lo trovate qua. Il film riorganizza i pensieri dell'autrice, per ovvi motivi, ma ne accentua altresi' il senso di estrema sensualità che pervade tutta la storia.

E con questo libro concludo l'anno augurandovi uno splendido 2011 pieno di grandi soddisfazioni e per chi li ama di bellissimi libri. Ringrazio quelli che mi seguono con pazienza e affetto nelle mie peregrinazioni. Buon anno nuovo!
Simona Scravaglieri

L'amante
Marguerite Duras
Feltrinelli Editore, ed 2005
Collana "Vintage"
Prezzo 10,00€


mercoledì 29 dicembre 2010

[dal libro che sto leggendo] "Il condominio"

"Sulla base della propria esperienza, Wilder si era convinto che l'appartamento in un grattacielo era una conchiglia troppo rigida per rappresentare il genere di casa che incoraggia l'attività, una casa diversa dal semplice posto dove si mangia e si dorme. Vivere in un grattacielo richiedeva un tipo particolare di comportamento: acquiescente, controllato, forse anche un pò folle. Qui uno psicotico starebbe benissimo [..]
[..] Ma quello che faceva più arrabbiare Wilder, della vita nel suo condominio, era il modo in cui un insieme apparentemente omogeneo di professionisti ad alto reddito si era strutturato in tre campi distinti e ostili. Le vecchie suddivisioni sociali, basate su potere, capitale ed egoismo, si erano riaffermate anche lì come in qualsiasi altro posto.
Di fatto il grattacielo si era già diviso nei tre gruppi sociali classici, la classe inferire, la classe media, la classe superiore. [..]
[..] (sta parlando della classe superiore) Erano loro che stabilivano il ritmo dell'edificio. Erano i loro reclami a venir accolti per primi ed erano sempre loro che, sottilmente, dominavano la vita del grattacielo: stabilivano quando i bambini potevano usare le piscine e il giardino pensile, fissavano menù del ristorante e i conti salati che tenevano lontani quasi tutti tranne loro. Ma sopratutto, erano loro a gestire il delicato rapporto di patronato che teneva in riga il livello medio, con la carota perennemente penzolante dell'amicizia e della approvazione.[..]
[..](sta parlando del livello medio) C'era, nei suoi compagni di piano, una latente faciloneria, l'inclinazione a tollerare un'eccessiva quantità di interferenze prima di radnarsi, semplicemente, e partire. In breve il loro istinto territoriale, in senso psicologico e sociale, si era atrofizzato al punto che oramai erano maturi per l'assoggettamento."


Il condominio
J.C. Ballard
Feltrinelli Edizioni, ed 2003
Collana "Universale economica Feltrinelli"
Prezzo 7,50€

domenica 26 dicembre 2010

L'ha detto... Lucio Wilson




Io sono la persona giusta al momento giusto. C'e' un problema? Lo risolvo. Non c'e'? Lo creo.

Lucio Wilson

venerdì 24 dicembre 2010

"Il libraio che imbrogliò l'Inghilterra", Roald Dahl - Bellissimo....





...ed esilarante!Surreale e al tempo stesso porta in luce con gran sarcasmo, le debolezze umane.Una scrittura fresca, scorrevole, forse la traduzione non le rende totalmente giustizia, ma e' un libro assolutamente da leggere. Si legge in pochissimo tempo ed e' uno di quei piccoli libri che li apri per dargli uno sguardo e in un batter d'occhio non ce la fai a smettere di leggere! E' un gioiello che non si può non avere nella propria libreria! mi e' arrivato stamani e nella pausa pranzo l'ho aperto letto e finito..bellissimo! Sono due racconti, il primo e' "Il libraio che imbroglio l'Inghilterra" e il secondo "Lo scrittore automatico". non si puo' accennare alle storie senza gia' definirle pienamente, percui, vi lascio la curiosita'..

Buon Natale e buone feste a tutti!
Simona Scravaglieri

Il libraio che imbrogliò l'Inghilterra.
Roald Dahl
Tea Editore, ed. 2008
Collana "Teadue"
Prezzo 6,50€

Questo e' il mio 100° post....altra occasione per la quale festeggiare!!;)


mercoledì 22 dicembre 2010

"Labirinto", Monica Lombardi - La dimensione del giallo contemporaneo



La difficoltà dei giallisti di oggi è forse quella di riuscire a catturare il lettore anche su una trama che non prevede colpi di scena all'americana e che, sopratutto, non segua le scie battute dai romanzi di successo ma che si ponga, attraverso una classica costruzione della storia come si conviene al genere cui appartiene, come un prodotto contemporaneo e quindi appetibile per i lettori di oggi.
In questo Monica riesce, secondo me, sempre nel suo intento non solo per l'abile scelta del luogo ove si svolgono gli omicidi e le modalità da cui partire ma anche con una serie di accortezze, delle quali, la principale è la costante presentazione dei dati dell'indagine che ci si appresta a seguire. In questo modo ci si sente partecipi della storia e si fanno ipotesi ad ogni dato su chi sarà l'assassino, perché.... c'è sempre un assassino!

Il titolo è azzeccatissimo perché Labirinto non è solo il sito attorno a cui tutto il giallo si svolge ma è anche il termine più corretto per descriverne la trama. Questo, è il secondo libro della saga di Mike Summer tenente alla Homicide Unit di Atlanta e, con "Scatole cinesi", lo avevamo lasciato li dove lo ritroviamo però, con l'ausilio della storia criminale che si svolge in questa seconda puntata, abbiamo la possibilità di conoscere qualcosa in più di questo uomo un pò finto burbero un pò personaggio di altri tempi. Si comincia con un efferato omicidio dove la vittima è stata sfigurata e soffocata; tra indagini sul campo e quelle informatiche in rete la storia scorre non senza colpi di scena. Il tenente non è un ispettore Colombo che punge con una serie di domande tutti coloro che gli capitino a tiro e nemmeno un Maigret che elucubra tutto il tempo dando la soluzione all'ultima scena. Mike Summer è un ispettore all'antica ma altrettanto contemporaneo e quindi dedito al gioco di squadra dalla quale, non solo riceve dedizione e professionalità, ma anche supporto all'indagine senza per questo sminuire il suo ruolo di attore principale. E ,in questa storia, l'autrice ha avuto il suo bel da fare con l'elevato numero di personaggi da caratterizzare e che collaborano all'indagine. Forse deve anche festeggiare una vittoria tutta particolare ovvero che tutti sono visibili, nella misura in cui intervengono nella storia, e contestualmente sono credibili. E' difficile trovare un giallo con così tanti personaggi tra indagati e indagatori e, nella mia piccola conoscenza del genere, gli unici che si avvicinano a questa fitta ragnatela sono due gialli di Agatha Christie "Il mistero di Hunter's Lodge" o anche "Il ballo in maschera" dove, vado a memoria, c'erano tanti "Presunti colpevoli". La differenza risiede nel fatto che però Agatha, nonostante Poirot fosse sempre o quasi accompagnato da uno o piu' aiutanti, non ha mai permesso al suo personaggio principale l'utilizzo della delega, come invece avviene nell'Unità Omicidi di Atlanta.

A conferma di quel che ho detto la scorsa volta su "Scatole cinesi" la scrittrice non solo si pone con il piglio inglese svolgendo gli intrecci delle trame con dovizia di particolari che non sempre si colgono al volo (ma danno la possibilità al lettore di avere tutti gli strumenti per arrivare almeno vicini alla soluzione del caso) ma ha, anche, una particolare attenzione sulle sfumature dei gesti degli sguardi e delle emozioni. Sicché la storia personale del tenente Summer e quella principale scorrano contemporaneamente incrociandosi di tanto in tanto e rendendone partecipe il lettore in ogni attimo dell'inchiesta. Menzione speciale va per l'utilizzo della terminologia informatica che, essendo divenuta oramai di utilizzo comune, e' tanto semplice sia da utilizzare e sia da sbagliare e, in questo caso, e' perfetta sia nell'utilizzo che nelle precisissime note a margine sempre puntuali e chiare. Poirot infatti non da spiegazioni e non condivide i suoi sospetti e nemmeno cerca il confronto con i suoi collaboratori del momento. Nella Unità Omicidi di Atlanta avviene invece e il confronto stimola l'osservazione dei particolari da punti differenti aiutando il lettore nello scorrere della storia.

Il libro scorre velocemente come il primo, tanto che alla fine, ti rendi conto di averlo letto in un soffio e vorresti che la storia continuasse. Ma confido che Mike Summer non decida di andare in pensione e che ritorni presto con una nuova indagine che, manco a dirlo, saro' felicissima di leggere!
E ora vi sfido a trovare l'assassino prima di me...io l'ho scoperto all'ultimo...forse e' per questo che faccio un altro lavoro! ;)
Buone letture,
Simona

Labirinto
Monica Lombardi
Domino Edizioni, Ed. 2009
Collana "I Criptex"
Prezzo 15,00€




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