domenica 31 ottobre 2010

L'ha detto..Gino Bramieri


La dieta è una guerra. E se la dieta è una guerra, io faccio l'obiettore di coscienza.

Gino Bramieri

venerdì 29 ottobre 2010

Un papà per casa. Massimo Canonica- Proprio bello!




..ironico, divertente,simpatico e chi piu' ne ha piu' ne metta! E' una bella storia d'amore contornata da situazioni divertenti e molto reali. Si comprende subito che l'autore conosce benissimo la realta' di una vita familiare e ho adorato le descrizioni dei comportamenti dei bambini.

Siamo a Torino e il protagonista trentenne decide di andare a convivere con la storica ragazza. Ben presto si accorge che non hanno molto in comune ma, mentre lui e' intento a pensare a come trovare una soluzione di compromesso lei tronca il rapporto. Alla ricerca delle soluzioni piu' disparate di alloggio, limitate dal budget limitato come avviene soventemente agli impiegati di oggi, il nostro protagonista vivra' in situazioni limite affrontandole con una grande ironia. Sono una serie di situazioni che si infilano una nell'altra ma dosate ad arte e quindi nonostante si parli i fasi di incontro e anche di un corteggiamento i risultato non e' affatto ne stucchevole e tantomeno pesante.

E' un libricino molto piacevole da leggere, pieno di buoni sentimenti e di situazioni esilaranti e quando lo chiudi ti lascia il dolce gusto di aver trascorso piacevolmente qualche ora immergendoti in una vita qualsiasi nella Torino dei giorni nostri e conscio del fatto che qualsiasi vita routinaria puo' trasformarsi in una bella avventura, basta solo affrontare le situazioni con un giusto velo di ironia.
Un libro veramente da leggere;)

Un papà per casa
Massimo Canonica
Zeroundici Editore, ed. 2008
Collana Guest Book


mercoledì 27 ottobre 2010

"L'ultimo" Giuseppe Foderaro - Rinascita dopo la catastrofe...




Oggi non parlerò di un libro o di una antologia ma di un singolo racconto. E' leggibile in rete ed e' scritto dallo stesso curatore di questo sito che lo ospita:


Chi l'ha scritto è Giuseppe Foderaro e vi consiglio caldamente di ritagliarvi un quarto d'ora, non è poi cosi' lungo, per leggerlo. E infatti vi suggerisco di farlo prima di finire di guardare il mio commento;)

E mentre ieri tornavo a casa da una settimana di ferie, riflettevo in coda sulla casualità degli avvenimenti ovvero che mi ero ripromessa di proporvelo ma non sapevo bene da quale punto di vista prendere questa storia. La risposta me l'hanno data due libri che ho scelto a caso e in velocità, prima di partire, dalla pila di quelli da leggere che campeggia dietro la mia testa. Nell'arco di due settimane ho letto tre visioni di catastrofi volte alla re-inizializzazione del genere umano. Gli altri due, perché so che su fb me lo chiederete, sono "Il condominio" di J.C. Ballard e "Fuoco su Napoli" di Ruggero Cappuccio.
Tre punti di vista differenti e tre conclusioni altrettanto dissimili che affrontano il medesimo tema.

Di lui, come genere di scrittura posso dirvi al momento poco, perché a parte il blog, non sono ancora riuscita a leggere altro visto ma, purtroppo per voi, stanno arrivando quindi è inutile che vi rilassiate!

Sauro Badalamenti e' un personaggio dei suoi libri, e nel caso de "L'ultimo" sembra lasciare un messaggio per i posteri. Una specie di capsula del tempo, lasciata a chi verrà perche' faccia tesoro di ciò che e' stato perché non si ripetano in futuro simili situazioni.
E' un racconto scorrevole che affronta un tema abbastanza complesso. Ovvero la rinascita dell'umanità o il proseguimento nella vita di esseri eletti a seguito di una catastrofe (che a suo modo e' da considerarsi come un'epurazione di uno stato di fatto che buono o cattivo poco importa; potremmo paragonarlo alla pulitura di una lavagna dai segni precedentemente lasciati).
In una civiltà che si affaccia verso una nuova e completamente inaspettata forma di vita quali sono le soluzioni da scegliere? Una vita ordinata da rigide regole o una costruita sull'autoarchia? Uno dei mali del millennio: lo scontro fra la contemporaneità e la globalizzazione (che sembrano volgere ad un mondo estremamente flessibile dove le regole devono avere le maglie possibilmente più larghe possibili per poter governare uomini di fedi, culture e pensieri anche totalmente differenti) che giornalmente si confronta con le derivazioni del passato (che invece sono state sapientemente limate con l'esperienza e il tempo, a volte nemmeno troppo bene, e che cominciano a stare strette a chi le subisce perché non così flessibili da riuscire a gestire un "modus vivendi" che in precedenza non era stato previsto e che è difficile racchiudere in così rigide e intricate regole).
Non posso dire di più se non che, a me, è piaciuto molto....ma potete leggere il punto di vista di Giuseppe nel link segnalato.

Vi segnalo altresì la pagina fan di questo scrittore:


e vi consiglio di passare ogni tanto a leggere il suo blog!

Aggiornamento! Oggi e' uscita una intervista sul Progetto Babele! Qui:
http://www.progettobabele.it/INTERVISTE/gfoderaro.php


Aggiornamento 24/02/2011 e' disponibile l'audiolibro gratuito di questo racconto qui:
Buona lettura!

martedì 26 ottobre 2010

Achille Bonito Oliva: Le provocazioni involontarie e appuntamenti in videochat

Un pezzo di una bella e vecchia intervista del poeta, scrittore e storico dell'arte Achille Bonito Oliva.
Vi segnalo un appuntamento:
Mercoledì 27 Ottobre
dalle 17.00 alle 18.00
Video chat con Achille Bonito Oliva su Rai.it
Per indormazioni:http://www.millepagine.rai.it



domenica 24 ottobre 2010

Sorrentino: Hanno tutti ragione - Presentazione alla Feltrinelli di Roma

Il video e' lungo 48" pero' e' l'autore che si spiega. Per un libro che dalle recensioni Anobiiane o si ama o si odia totalmente. Io la presentazione l'ho trovata interessante...ma il libro ancora per un po' rimarra' nella mia wish list...


Dettagli sul libro:

Hanno tutti ragione.
Paolo Sorrentino
Feltrinelli Editore, Ed. 2010
Prezzo 18,00€

venerdì 22 ottobre 2010

" Vite deragliate." di Bolognino,Bortolozzo,Gabbriellini,Grilli Leonulli, Mannolini, Ruoso - Tempi e scompartimenti...




"-Metti due persone in treno, un giovane ed un vecchio
-Come sono vestiti?
-Il vecchio in modo un po' eccentrico, una giacca di tweed, il borsalino in testa. il giovane in jeans, pero' i dettagli non li so, dorme un po' raggomitolato.
- E che succede?
-Ma, metti che all'improvviso entra una giovane, oggi grigi, il resto qualunque.
-E poi?
-E poi continua tu...."

Questo è l'incipit da cui devono partire tutti i racconti. Come per l'altra raccolta di racconti che ho gia' recensito di "Amori (S)cacciati" anche in questo caso agli autori viene data una difficoltà, ovvero quella di sviluppare il racconto partendo da questa ambientazione e questi personaggi.
Non saprei dire se questo sia riuscito meglio dell'altro, perche' in fondo sono entrambe prove validissime di autori che sembrano essersi "trovati".
Generalmente non associo volentieri di mio i libri ad un genere, preferisco farlo fare a chi e' titolato in materia, ma mi sento di dire che i risvolti noir di questi racconti e di quelli dell'altra raccolta sono decisamente interessanti. Quel che forse mi piace ancor più pensare e' che ci sia "vita" oltre la commerciale distribuzione dei libri e che questa "vita" sia valida a volte più di quella "letterariamente" accettata. Quindi consiglio spassionato: troverete questo testo in distribuzione gratuita, ma secondo me il piacere di avere delle belle prove d'autore, vale la minima spesa con la quale si puo' possedere il volume fisico.
Come nel precedente caso mi accingo ad analizzare racconto per racconto perche' l'incipit e' identico, ma ogni scrittore ha fatto le sue scelte di ambientazione, nel tempo e nello spazio, a seconda del suo modo di sentire e di quel che voleva raccontare e quindi un giudizio univoco non basterebbe.

Come ho cambiato il mondo
Massimo Bolognino

Da quel che ho capito Massimo e' un fine osservatore. La volta precedente mi ha fatto fare un viaggio nel tempo e nello spazio attraverso la mente di un malato mentre questa volta mi ha portato in un'altra dimensione, si parla di un "futuro possibile" e li svolge tutta la storia. E devo dire che il racconto vale la lettura! C'e' tutto ambientazione, personaggi credibili, una storia estremamente accattivante e una riflessione, che non conclude il racconto, ma che viene lasciata aperta ad ulteriori sviluppi di pensiero del lettore. E' gestita in maniera calibrata, il racconto ha la lunghezza giusta e la debita attenzione ai particolari e l'ho veramente apprezzato.
In estrema sintesi, non volendo rovinare la lettura del racconto, tratta la scoperta di un uomo che possiede un televisore in grado di proiettare immagini di eventi che avverranno in un futuro prossimo.

Giada
Diego Bortolozzo

Diego invece e' una nuova conoscenza. Il racconto e' un giallo con risvolti noir che ricordano molto i quadri di Escher. Tutto e' tutto e niente e mai nulla e' come appare.Il suo racconto, che sempre per problemi di brevità fisica vi posso solo accennare, inizia in un vagone di un treno (si chiamera' cosi' nel futuro?!?) che viaggia su un pianeta lontano anni luce dalla terra. Il giovane e' un poliziotto in borghese e il suo compito è quello di recarsi a tutelare la vita di un noto politico del luogo.
Nello svolgimento del racconto, tutti personaggi hanno una storia i cui particolari li connettono agli altri. E trovo che sia un'ottima prova d'autore perche' penso che tenere in piedi tutte queste connessioni e rendere contestualmente credibili tutti i personaggi non per questo lasciando scadere lo svolgersi della storia è veramente una bella prova di attenzione. In piu' questo racconto scorre cosi' velocemente da sembrare scritto di getto senza doversi stare a fare tanti problemi di costruzione e questa ne e', a mio avviso, l'arma vincente.

Anneke
Tommaso Gabbriellini

E qui torniamo ad autori che gia' erano nella raccolta precedentemente citata e lo preciso, non solo perche' il racconto precedente mi era particolarmente piaciuto, ma anche perche' Tommaso mi ha stupito. Questo perche' ogni volta che ti metti a leggere, memore di quel che hai gia' letto, pensi di avere inquadrato il tipo....e invece ogni volta e' una nuova sorpresa. La cosa che lascia piu' piacevolmente di sasso, non e' che questo sapore noir persista, ma che ogni volta sia residente in testi fra loro diversissimi per natura e argomenti trattati. Qui siamo in un ambiente e in un tempo fisso attorno al quale si sviluppano sia l'esperienza passata che quella futura dei personaggi. E così come accade in altri racconti metafisici quel che è non e' quel che sembra e le uniche cose che confermano la penna di Tommaso e' il sottile sapore amaro che percorre sempre le sue storie e questa spiccata propensione a cercare sempre nuove forme di narrazione. In questo caso il racconto si apre su tre personaggi principali un uomo anziano, una "mancata prostituta" e un "pappa" mancato. Di piu' non si puo' dire.

Un'altro giro di vite
Barbara Grilli Leonulli

Anche Barbara era presente nell'altra raccolta e anche in questo caso ha dato vita ad una prova estremamente riuscita. Quel che sembra caratterizzare le sue storie e' il filo conduttore che non e' la trama come si potrebbe pensare, ma e' un qualcosa che rimane presente dall'inizio alla fine accompagnandoti per mano. Nell'altro racconto era un dolore in trasformazione qui e' un cappello borsalino che compare e scompare tra la folla. Come nel precedente caso, anche qui il dettaglio fa si che il racconto ti rimanga appiccicato addosso; cerco di spiegarmi meglio le sensazioni diventano tattili e le percepisci dall'incipit fino alla conclusione. Quel che apprezzo di piu' in questa scrittrice e' il taglio netto. Nelle situazioni della vita reale, non ci sono mai lenti accompagnamenti alla realizzazione delle situazioni o nei rapporti. Cosi' anche qui i rapporti e i pensieri verso un personaggio o l'altro sono netti definiti da bordi precisi e non lasciano alcun dubbio al lettore. La correlazione fra due vite che hanno vissuto insieme dipendenti l'uno dall'altra, lei per prigionia psicologica scelta e al tempo stesso subita e lui per il bisogno di ogni dominatore, ovvero, la necessita' di avere una vittima che al contempo e' anche un amore. Intorno a questo tema si muovono gli altri personaggi che servono a rappresentare i motivi per definire quale sia l'opzione migliore finire quel che e' stato vissuto insieme o separati. Un racconto davvero bellissimo.

Una fine nessun inizio
Antonio Mannolini

Con questo racconto sono invece alla mia prima conoscenza con Antonio. Dunque la storia ci sarebbe e il racconto mi e' piaciuto. Quel che mi ha piu' colpito e' il fatto e' che forse questo racconto dovrebbe essere un intero libro. Ovvero che forse la soluzione del racconto solitamente breve, per ovvie ragioni, costringa l'autore a tagliare velocemente dei dettagli che invece lo renderebbero parimenti credibile e molto piu' apprezzabile. I personaggi ci sono tutti pero' e' un po' come pensare di vedere una famiglia di 8 componenti piu' cane e gatto e pretendere che ci raccontino e ci facciano vedere la loro storia in un monolocale.
Il protagonista di questa storia ha un compito ben preciso, sa quello che deve portare a casa e' il suo passato che gliel'ha suggerito;ma, spesso, la soluzione piu' ovvia non e' quella che praticheremmo più volentieri. Ma non e' detto che prescindendo dai compiti, affidatici dal destino, la realtà sarebbe migliore o modificabile con altri mezzi. Questa e' la riflessione che sembra lasciarci.

L'ultimo viaggio
Alessandro Ruoso

Questo e' il racconto che mi ha fatto piu' pensare e penare. Poi mi sono accorta che non e' che il racconto sia diverso o brutto e' solo che e' reale. E' una storia molto classica e pertanto inserita in una raccolta con risvolti noir, questa che non ne ha, rischia di sembrare "diversa". In effetti l'autore la svolge con un velo di malinconia ma il racconto si svolge piacevolmente riga dopo riga. Anche qui i personaggi ci sono e anche la storia nonché la piccola sorpresa finale. E' un racconto ben calibrato e anche ben costruito che paga pero' lo scotto di avere una definizione temporale e quindi risulta diverso dagli altri ma non piu' piacevole.

E' una buona prova d'autore, una interessante sfida che lascia con la soddisfazione di aver letto dei pregievoli esercizi di stile sotto forma di racconti che non hanno la pretesa di essere presi troppo sul serio, anche se tutti lasciano una sorta di morale e riflessione sull'umano sentire o agire, ma che non per questo risultano melensi e licenziosi.

Vite deragliate
Di Massimo Bolognino,Diego Bortolozzo, Tommaso Gabbriellini, Barbara Grilli Leonulli, Antonio Mannolini, Alessandro Ruoso
Disponibile su Lulù.com qui
Prezzo 7,06€



mercoledì 20 ottobre 2010

[Dal libro che sto leggendo] "Contro il fanatismo"



Questo pezzo viene citato a mo' di riflessione ma non sul rapporto fra arabi ed ebrei o palestinesi o israeliani. E' uno spunto di riflessione su quanto labili siano le ragioni e le radici del fanatismo.
Buona lettura.

"Permettetemi di divagare con una storia, io sono un divagatore accanito, lo faccio sempre. Un mio caro amico nonché collega, quel fantastico narratore israeliano che e' Sammy Michael, ha vissuto un giorno un'esperienza che puo' capitare a tutti, prima o poi:
una lunga tratta in macchina con un autista che gli ha prodigato la solita lezione sull'urgenza, per noi ebrei, di far fuori tutti gli arabi. Sammy l'ha ascoltato e invece di sbraitare: "Ma che razza di obbrobrioso individuo e' lei un nazista o un fascista?", ha deciso di comportarsi diversamente. Ha dunque domandato all'autista:" E chi pensa dovrebbe uccidere tutti gli arabi?". Questi ha risposto:"Che intende dire? Noi! Gli ebrei israeliani! Dobbiamo! Non c'e' altra scelta, guardi che cosa ci fanno quelli ogni giorno!". "Ma chi esattamente dovrebbe fare il lavoro? La polizia? O forse l'esercito? O la brigata di artiglieri? O le squadre mediche? Chi farà il lavoro?". L'autista si e' grattato la testa e ha detto:"Penso debba essere equamente diviso fra noi, ognuno dovrebbe ucciderne alcuni". Sammy Michael, fedele al gioco, ha continuato: Ok, supponiamo allora che a lei venga assegnato un condominio nella sua città Haifa, e debba bussare a ogni porta o suonare il campanello e domandare:'Mi scusi signora, lei e' araba?' e se la risposta è si, allora sparare. Poi lei finisce il suo condominio, se ne sta per andare a casa, ma in quel momento-dice Sammy all'autista - sente che su, al quarto piano, c'è un bimbo che piange. Che fa torna indietro e spara al bambino Si o no?". C'è stato un momento di silenzio e poi l'autista ha detto a Sammy Michael:" Lo sa, lei e' molto crudele". Dunque è un aneddoto interessante perché' c'e' un qualcosa nella natura del fanatico, un che di fondamentalmente sentimentale e al tempo stesso del tutto privo di fantasia.
E questo mi da una speranza, la speranza invero molto remota, che iniettare un poco di immaginazione nella gente possa servire, chissà, a far sentire a disagio il fanatico. Non è un rimedio rapido, non è una cura lampo, ma puo' funzionare."

Il libro Da cui e' tratto:
Contro il fanatismo
Amos Oz
Feltrinelli Editore, ed 2008
Collana "Super UE"
Prezzo 4,50€



domenica 17 ottobre 2010

L'ha detto...Epicuro





Tra i desideri che abbiamo alcuni sono naturali e necessari, altri sono naturali ma non necessari, ed altri ancora non sono ne' naturali ne' necessari, ma derivano solo da una vana opinione.

Epicuro

venerdì 15 ottobre 2010

"Contro il fanatismo", Amos Oz- Ironicamente chiaro.




Non ho mai letto un romanzo di Amos Oz e non so ancora se lo farò. Ma il ricordo di questo incontro più che casuale con questo scrittore, credo, che non mi abbandonerà molto facilmente. E' l'ennesima dimostrazione di come parole semplici possono essere il metodo più sicuro per poter spiegare concetti a volte complicati. In piu', in un testo scelto veramente un po' per caso (delle volte sono un'acquirente compulsiva), ritrovo concetti che comunque sto già affrontando con altre letture e per altri motivi; di fatto, anche qui, ho incontrato discorsi e riflessioni sul male dei regimi totalitari e su coloro che li generano. E quindi sul male dei tempi odierni.

Questi concetti che sono decisamente pesanti e complessi, vengono svolti in 78 pagine divertenti e illuminanti attraverso la descrizione del complesso mondo ebraico e di quello arabo palestinese, intervallati da una serie di aneddoti ironicamente fulminanti. Il tutto viene svolto in una versione "fuori dai denti", quasi non fossero tre lezioni universitarie ma un dialogo tra amici in un bar. Per cui i discorsi seguono il filo dei pensieri di colui che li espone e devo ammettere che questo stile mi e' decisamente piaciuto, tanto da ritornare piu' e piu' volte su alcuni passi e magari rileggerli a voce alta, non perche' non li avessi compresi, ma solo perche' entrare in questo spaccato di vita mi ha molto divertito.
Si comincia con l' 11 settembre e sul perche' di tale carneficina arrivando a trattare la questione del conflitto fra Israele e Palestina. Esponendo il pensiero tipico di arabi e ebrei, in maniera quantomai lucida e oggettiva, si arriva a spiegare cosa spinge certe persone o certi gruppi di persone a fare cose anche abiette per una causa giusta o sbagliata che sia: il fanatismo.

Se ieri mi avessero chiesto: "Cos'è un fanatico?" ci sarei arrivata con una infinità di frasi forse quasi tutte non pertinenti. Oggi vi posso dire che e' uno "Serio, estremamente ligio, quasi un santo, altruista[..], colui che si sente in dovere di salvare il mondo o almeno la parte che conosce". E posso altresi' concordare con le tesi dello scrittore su come cercare di contenere il popolo dei fanatici ovvero usando "ironia" e "immaginazione". Ed e' con estrema simpatia che descrive la sua ricetta:


"E se promettete di prendere quanto segue cum grano salis posso dirvi di aver trovato [..] la cura per il fanatismo. Il senso dell'umorismo è un'ottima terapia. In vita mia non ho ancora visto un fanatico dotato di senso dell'umorismo e non ho nemmeno visto una persona dotata di senso dell'umorismo diventare un fanatico a meno di non perdere il senso dell'umorismo."


Oz aggiunge poi che non sempre la letteratura e' la risposta contro il fanatismo perche' esso non sempre e' indice di ignoranza, cosa che mi trova particolarmente d'accordo. Ora, partendo dal fatto che alla spiegazione della sua "vision" arriverete per gradi, vi assicuro che leggendolo con attenzione vi ritroverete a farvi una sana autoanalisi. Il che non e' sempre un male. Pero' vedere il conflitto israelo-palestinese dal punto di vista mediorentale ci ricorda che la nostra natura e le nostre convinzioni su cio' che e' bene e cio' che e' male non sempre sono un valore assoluto. Che non sempre c'e' un cattivo o un buono e che sopratutto che le nostre visioni sono legate alla cultura e le tradizioni in cui cresciamo.

E' difficilissimo spiegare un libro quando ti e' immensamente piaciuto. E spero di aver reso l'idea senza svelare troppo e senza rovinare il senso di piacevole scoperta che ho avuto nel leggerlo.


Contro il fanatismo
Amos Oz
Feltrinelli editore, ed2004
Collana "Supereconomica"
Prezzo 4,50€

giovedì 14 ottobre 2010

[Film]Le ali della liberta',tratto da un racconto di Stephen King

Le ali della libertà

(The Shawshank Redemption) è un film del 1994 diretto da Frank Darabont, con Tim Robbins e Morgan Freeman, tratto dal racconto di Stephen King Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank, pubblicato nella raccolta "Stagioni diverse".
Nonostante io non sia una fan di King questa trasposizione cinematografica, non so quanto sia aderente al racconto, l'ho adorata.

Questo film e' in visione gratuita. Va cliccato sul pulsante rosso una volta , biosgna attendere che divenga verde per poi ricliccarci sopra. La visione gratuita e' garantita per 72" al giorno, altrimenti dovetefare l'abbonamento.
Buona visione


mercoledì 13 ottobre 2010

Giorgio Bocca: l'"Annus horribilis" dell'Italia berlusconizzata

Questo e' un libro che ho in coda da leggere. Non essendo Bocca uno "semplice" da capire, l'ho lasciato per il momento catartico quando la congiuntura astrale sara' con me. Se dovessi averlo gia' recensito e' solo perche' questo video lo sto caricando addì 16/08/2010. Dovendo programmare per qualsiasi evenienza e non essendo un blog dedicato solo ai video...abbiate pieta' di me!




Il libro di cui si parla e':

Annus horribilis
Giorgio Bocca
Feltrinelli Editore, Ed. 2010
Collana "Serie bianca"
Prezzo 15,00€

domenica 10 ottobre 2010

"MafiAfrica", la presentazione di Sergio Nazzaro del suo libro

Il libro l'ho gia' recensito quando ho aperto questo blog e la trovate qui.
Di Sergio Nazzaro si puo' dire tutto, meno che non sia fortemente impegnato nel suo lavoro, collabora con testate giornalistiche, scrive su Agoravox e collabora con Vanguard di Current, ha un sito sempre aggiornatissimo e collabora con il blog che riunisce un sacco di bravi giornalisti che si chiama Strozzateci tutti insomma, non c'e' modo di dire "Io non lo sapevo!", almeno con lui! :)


>

E giusto perche' non possiate dire che non vi ho informato debitamente ecco l'intervista che ha rilasciato a Rai News sempre riguardo questo libro. Sempre per dovere di cronaca informo, che gli articoli sono programmati e quindi questa intervista e' stata fatta prima dell'inizio dei mondiali!

Questa e' la prima parte:


Questa e' la seconda:


E qui rimetto i riferimenti del libro:

MafiAfrica
"Gli orrori della mafia africana e della sua "cupola" in Italia"
Sergio Nazzaro
Editori Riuniti,2010
Prezzo 15,00€



venerdì 8 ottobre 2010

La camorra. Origini, usi, costumi e riti dell'annorata suggietà. Ernesto Serao - Si legge in un pomeriggio...



Questo libro, anche se è stato rieditato del 2009, e' uscito la prima volta nel 1907 e Serao è un giornalista del Mattino di Napoli. L'oggetto e' la Camorra ma quella che agisce fra il 1850-60 e il 1900. L'ho acquistato insieme ad una serie di testi che sto consultando per capire quello che mi sfugge di Gomorra e di alcune affermazioni di Saviano che appoggio ma non sono sicura di farlo sempre con cognizione di causa. Ora, leggere delle origini della camorra..da dove deriva il nome e forse perché fino a Gomorra la vita da "camorrista" fosse circondata da un'aura "romantica".. beh qualche risposta l'ho trovata.
Si parla altresì dell'accademia camorristica e dei vari attori che, nel periodo preso in considerazione, agiscono e i loro rapporti con i corrispettivi spagnoli. Si racconta di personaggi divenuti leggende...che a volte sembrano personaggi dei film e, in fondo ti rendi conto che, se le armi da combattimento sono cambiate, in fondo tutto il resto sebbene ammodernato e al passo con i tempi..in fondo non e' cambiato più di tanto..ieri le sigarette..oggi la cocaina o il contrabbando dei cinesi..
Il tutto viene raccontato con termini talvolta desueti e talvolta dialettali scorrendo piacevolmente con l'accompagnamento dei sonetti di Ferdinando Russo. Alla fine ti rimane un piccolo vocabolarietto con sparse qua e là spiegazioni di terminologie che ancora oggi pare sia d'uso comune...l'onore, l''nfamata etc..
Lo consiglio a tutti quelli curiosi come me:)

La Camorra. Origini, usi, costumi e riti dell'annorata suggietà
Ernesto Serao
Imagaenaria editore, ed 2009 (prima edizione 1907)
Collana "Terraferma"
Prezzo 8,90€


mercoledì 6 ottobre 2010

[Dal libro che sto leggendo]La camorra Origini, usi,costumi e riti dell'annorata suggieta'





[..]
Il carcere di Sant'Efrem accoglie, attualmente, la fine fleur della camorra. Poche volte, dal '60 in poi, in una sola prigione di Stato si sono trovati adunati tanti capi camorristi: e quella parte della cittadinanza, che non conosce bene quale smisurato intrico sotterraneo di radici e d fittoni costituisce il vigore della flora della mala vita, s'illudono che l'aver isolato trenta o trentacinque camorristi e messo un altro centinaio di costoro nella impossibilita' di nuocere, costituisca la liberazione totale dall'esosa combriccola. Le affezioni cancrenose non si eliminano asportando un solo strato delle cellule infette; per ogni lembo di tessuto che si recide, si riproducono rigogliosamente e rapidemente altri tre quattro strati. Il male si appalesa ben presto con gli identici fenomeni inquietanti, se non si ha la forza e la destrezza di eliminare il focolare infettivo, la radice che si affittisce profonda e tenace nella carne viva[..]

[..] Per cento camorristi che cadono in pania o fuggono, ve ne sono altre migliaia che restano sulla breccia ; e subito dopo si avanza lo strato nuovo, battagliero, temerario degli aspiranti, che premono contro i primi e son pronti ad occupare tutti i posti lasciati liberi. Come avviene al domani di una grande micidiale mischia, ove lo stato maggiore fu largamente mietato dalla mitraglia, i cadetti sono promossi in massa ufficiali, e fanno rapida carriera; e i cadetti della mala vita sono i "guaglione", i "picciutte" 'e "sgarra" e cosi' via. Costoro pervengono nelle prime file pieni di baldanza, desiosi di darsi da fare clamorosamente, di oltrepassare i compagni; cosicche', dopo la pausa del panico, dopo l'inerzia successa alla battaglia impegnata con la polizia, noi assistiamo costantemente ad una subitanea recrudescenza di fatti delittuosi; perche' tutti i neo-ufficiali danno in massa le pruove...E' avvenuto cosi' sempre, immediatamente dopo una grande spazzata, una colossale razzia di camorristi disposta da questo o quel pretore[..]

La Camorra
Origini, usi, costumi e riti dell'annorata suggietà
Ernesto Serao
Immagaenaria Edizioni, Ed. 2009
Collana "Terraferma"
Prezzo 8,90€



venerdì 1 ottobre 2010

Le emozioni ferite. Eugenio Borgna-

Quante sono le emozioni che vivono in noi? Nelle sue celebri "Confessioni" sant'Agostino dice che e' piu' facile conoscere il numero dei capelli noi abbiamo ma che non e' possibile il numero delle emozioni, dei sentimenti e dei moti del cuore che vivono in ciascuno di noi...
Inizia cosi' questa presentazione...una bella presentazione da sentire per riflettere anche un po'.. sotto il video vi metto i riferimenti del libro come al solito...




Le emozioni ferite
Eugenio Borgna
Feltrinelli Editore, ed. 2009
Collana "Campi del sapere"
Prezzo 17,00€
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